Le sopravvenienze attive permettono alle aziende di contabilizzare entrate impreviste, adeguare la rendicontazione finanziaria e calcolare correttamente la base imponibile. Nel presente contributo faremo luce su cosa sono le sopravvenienze attive, come si generano e quali implicazioni fiscali comportano.
Cosa si intende per sopravvenienze attive?
Le sopravvenienze attive, secondo quanto sancito dall’articolo 88 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), rappresentano componenti positivi di reddito che emergono in modo inatteso rispetto alla gestione ordinaria di un’azienda. Sono tipicamente legate a entrate non previste o al venir meno di costi stimati in precedenza.
Possono derivare dall’estinzione parziale o totale di un debito e dalla ricezione di rimborsi da fornitori o società assicurative. Anche la sopravvalutazione di passività in bilancio che si rivelano inferiori al previsto rientra tra le sopravvenienze attive.
Scopri il nostro conto businessEsempi pratici di sopravvenienze attive
Per capire meglio di cosa si tratta, si pensi, per esempio, a una banca che riduce il debito residuo di un’impresa concedendo uno sconto di 50.000 euro. Si pensi anche a un fornitore che restituisce somme spese in eccesso, che l’azienda coinvolta nell’operazione non si aspettava di ricevere. Supponiamo anche che ci si accorga di aver stimato troppo alti i contributi previdenziali da versare e che quindi si registri una riduzione del debito.
In questi casi, l’azienda ottiene un vantaggio economico che migliora il bilancio, non derivante da vendite o attività operative ma da eventi non caratteristici e non previsti. Tali operazioni possono anche incidere sulle passività correnti, riducendo debiti verso fornitori o istituti finanziari e migliorando la liquidità a breve termine.
Sopravvenienze attive: dare o avere?
Le sopravvenienze attive si registrano in Avere nelle scritture contabili, poiché rappresentano un componente positivo di reddito, ovvero un incremento del patrimonio dell’impresa.
Nella contabilità a partita doppia ogni operazione deve avere una registrazione speculare in dare e in avere. Quando si verifica una sopravvenienza attiva nel lato “dare” si registra la riduzione di un debito o di un costo che era stato stimato in eccesso, mentre nel lato “avere” si registra la voce altri ricavi e proventi (A5) che migliora il risultato economico.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCome si registrano le sopravvenienze attive nel conto economico?
Le sopravvenienze attive originano spesso dall’aggiornamento di stime fatte in esercizi precedenti. Supponiamo, per esempio, di ricevere una fattura di acquisto con un importo diverso rispetto a quello stimato a fine anno. In questo caso occorre stornare il conto Fornitori c/fatture da ricevere, e registrare l’importo corretto verso il fornitore. La differenza tra il valore stimato e quello effettivo confluisce nel conto economico come sopravvenienza. Incide altresì sullo stato patrimoniale, modificando la situazione finanziaria complessiva dell’impresa.
Nel conto economico le sopravvenienze attive derivanti dall’aggiornamento ordinario di stime pregresse aumentano il risultato d’esercizio, migliorando l’utile aziendale. Si iscrivono nella voce A5, relativa ad altri ricavi e proventi. In questo contesto strumenti come ratei e risconti permettono di ripartire correttamente costi e ricavi tra esercizi diversi, garantendo una rappresentazione fedele della situazione economica.
Cos’è la tassazione delle sopravvenienze attive?
La tassazione delle sopravvenienze attive è disciplinata dal TUIR. In linea generale, questi componenti positivi concorrono alla formazione del reddito imponibile e sono quindi soggetti a imposte dirette, come l’IRES per le società di capitali e l’IRPEF per le imprese individuali e le società di persone.
Pur non derivando da vendite o altre attività caratteristiche dell’impresa, le sopravvenienze attive rappresentano un incremento del patrimonio. Di conseguenza, costituiscono capacità contributiva e devono essere incluse nel calcolo delle imposte.
Cos’è una sopravvenienza attiva non tassabile?
Il TUIR prevede alcuni casi in cui le sopravvenienze attive, pur comparendo in bilancio, non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Nello specifico si tratta di:
- Rimborsi relativi a costi che non erano stati dedotti in esercizi precedenti, come ad esempio il recupero di spese di rappresentanza eccedenti i limiti deducibili (se il costo era stato dedotto, il rimborso è invece tassabile).
- Somme già tassate in precedenza e che quindi non devono essere nuovamente sottoposte a tassazione.
In tali situazioni la sopravvenienza deve comunque essere indicata in bilancio, ma non influisce sul calcolo delle imposte.
Inoltre, in virtù di recenti aggiornamenti legislativi seguiti al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ci sono sopravvenienze non tassabili nelle procedure di crisi (art. 88, comma 4-ter TUIR):
- Riduzioni dei debiti in concordato preventivo liquidatorio e liquidazione giudiziale (sopravvenienze non imponibili).
- Accordi di ristrutturazione omologati e piani attestati (con detassazione limitata all’eccedenza rispetto alle perdite fiscali pregresse).
- Rinunce ai crediti da parte dei soci fino a concorrenza del valore fiscale del credito (con l’eventuale eccedenza che rimane tassabile).
Qual è la differenza tra sopravvenienze attive e passive?
Le sopravvenienze attive e passive sono componenti positivi o negativi di reddito che si riferiscono a fatti, tipicamente imprevedibili, relativi a esercizi precedenti. Sono classificate rispettivamente nelle sezioni A5 (Altri ricavi e proventi) e B14 (Oneri diversi di gestione) del conto economico.
Le sopravvenienze attive rappresentano componenti positivi di reddito derivanti da eventi relativi a esercizi precedenti, come, per esempio, il rimborso di costi sostenuti in passato o la riduzione di un debito verso un istituto bancario. Viceversa, le sopravvenienze passive costituiscono componenti negativi legati a fatti di esercizi pregressi, come una sanzione dovuta a irregolarità fiscali o amministrative. In buona sostanza, le sopravvenienze attive migliorano il risultato d’esercizio, mentre le passive lo peggiorano.
Sia le sopravvenienze attive che le passive devono essere debitamente registrate nel conto economico.
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