Le imposte dirette e indirette sono al centro del sistema fiscale italiano. Conoscerne le caratteristiche ti aiuta a distinguere come funzionano tasse e tributi, quando si pagano e quale impatto hanno su persone fisiche e imprese.

Contenuti

Cosa sono le imposte e qual è la differenza tra imposta e tassa

Per capire la differenza tra imposte indirette e dirette è utile partire dal concetto generale di imposta. 

Definizione di imposta e servizi pubblici indivisibili

L’imposta è un tributo obbligatorio richiesto dallo Stato che si basa sulla capacità contributiva (reddito, patrimonio, consumo) e viene utilizzata con lo scopo di finanziare servizi come scuole, ospedali, strade e trasporti pubblici.

Imposta vs tassa: differenze in 30 secondi

Spesso imposte e tasse vengono confuse. La tassa è un tributo collegato a un servizio divisibile, quindi paghi solo se lo usi. Alcuni esempi sono la tassa universitaria, la tassa rifiuti o la tassa per la concessione di licenze. L’imposta invece è dovuta indipendentemente dall’uso di un servizio specifico.

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Imposte dirette: quali sono, definizione ed esempi

Le imposte dirette colpiscono direttamente reddito e patrimonio. Non possono essere trasferite a terzi e ricadono interamente sul soggetto passivo.

Definizione di imposta diretta

Un’imposta è diretta quando viene calcolata sulla base della capacità contributiva personale, fra cui stipendio, utili d’impresa, rendite finanziarie o possesso di immobili. Non viene trasferita su altri soggetti. L’IRPEF, ad esempio, grava direttamente sul lavoratore e non su chi gli versa lo stipendio.

Quali sono le imposte dirette oggi

Tra le principali imposte dirette troviamo:

  • IRPEF: l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Le aliquote nel 2025 sono tre: 23% fino a 28.000 €, 35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 €, 43% oltre 50.000 €.
  • IRES: l’imposta sul reddito delle società di capitali, attualmente al 24%, o premiale al 20%, introdotta nel 2025 per le società che soddisfano specifici requisiti
  • IRAP: l’imposta regionale sulle attività produttive.
  • IMU: l’imposta sul possesso degli immobili.

Questi tributi non si trasferiscono a terzi e devono essere pagati dal soggetto che possiede il reddito o il bene.

Quando e come si pagano le imposte dirette

Le scadenze variano a seconda dell’imposta. In generale si utilizza il meccanismo degli acconti e del saldo. Per l’IRPEF, ad esempio, i versamenti avvengono con modello F24, per i contribuenti senza sostituto d'imposta entro il 30 giugno (saldo anno precedente e primo acconto) e il 30 novembre (secondo acconto). Lo stesso vale per IRES e IRAP, con differenze di calendario in base al periodo d’imposta.

Per l’IMU i termini principali sono il 16 giugno e il 16 dicembre. Il pagamento avviene con modello F24 o tramite il servizio PagoPA.

Imposte indirette: quali sono, definizione ed esempi

Le imposte indirette invece gravano sui consumi o sui trasferimenti di beni e servizi. A differenza delle dirette, si trasferiscono sul prezzo e quindi sul consumatore finale.

Definizione di imposta indiretta

Un’imposta è indiretta quando colpisce l’atto di consumo o il trasferimento di un bene. Non misura la capacità contributiva in sé, ma si applica a ogni operazione commerciale. L’IVA ne è l’esempio tipico.

Quali sono le principali imposte indirette

​​Le più diffuse sono l’IVA (22% ordinaria, aliquote ridotte al 10%, 5% e 4%), le accise su carburanti e tabacchi, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Insieme costituiscono la parte principale del gettito delle imposte indirette e dirette.

L’IVA e le imprese

L’IVA è un caso particolare. Per le imprese rappresenta una partita di giro; il fornitore la addebita al cliente, la versa allo Stato e detrae l’IVA pagata ai propri fornitori. Il peso reale rimane sul consumatore finale, che non può detrarla.

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Tabella comparativa con differenze tra imposte dirette e indirette 

Per capire che differenza c’è tra imposte dirette e indirette bisogna osservare su cosa si basano.

Ecco uno schema con imposte indirette e dirette che mette a confronto i due sistemi:

AspettoImposte diretteImposte indirette
Base imponibileReddito o patrimonioConsumi, trasferimenti di beni e servizi
EsempiIRPEF, IRES, IRAP, IMUIVA, accise, registro, bollo, successioni
Soggetto passivoContribuente direttoConsumatori, con versamento a cura delle imprese
TrasferibilitàNon trasferibiliTrasferite sul prezzo finale
ProgressivitàPossibile (es. IRPEF)Generalmente proporzionali
Momento di pagamentoAcconti e saldoAl momento dell’acquisto o della registrazione
Impatto sulle impreseIncide direttamente su utili e patrimonioRilevante sulla gestione del prezzo e del cash flow

Quali sono le imposte dirette e indirette per persone fisiche e imprese

Capire quali sono le imposte dirette e indirette che ti riguardano dipende dal fatto che tu sia un privato, un libero professionista o una società. Gli obblighi cambiano, così come le modalità di pagamento e le scadenze.

Imposte indirette e dirette per persone fisiche

Per le persone fisiche le principali imposte dirette sono l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, e l’IMU che colpisce il possesso di immobili diversi dall’abitazione principale (salvo categorie di lusso).

Accanto a queste imposte dirette, le persone fisiche sono soggette a diverse imposte indirette, fra cui IVA, imposta di registro (quando si acquistano immobili o si registrano contratti di locazione), imposta di bollo (ad esempio sui conti correnti bancari superiori a 5.000 € di giacenza media annua o sui documenti ufficiali) e sulle successioni o donazioni.

Imposte dirette e indirette per imprese e partite IVA

Per le imprese e i lavoratori autonomi il quadro è più articolato. Le imposte dirette principali sono:

  • IRES: 24% sugli utili delle società di capitali.
  • IRAP: variabile in base alla regione e al tipo di attività, ma con un’aliquota ordinaria del 3,9%.
  • IRPEF: per i professionisti e le ditte individuali, calcolata con gli stessi scaglioni delle persone fisiche.

Le imposte indirette che incidono di più sono l’IVA, l’imposta di registro (su contratti, atti societari, locazioni) e l’imposta di bollo su fatture non soggette a IVA o su libri contabili obbligatori.

Per rendere più chiaro il quadro, ecco un confronto sintetico:

 Imposte diretteImposte indirette
Persone fisicheIRPEF, IMUIVA, registro, bollo, successioni
Imprese/Partite IVAIRES, IRAP, IRPEF (autonomi)IVA, registro, bollo
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Esempi concreti di imposte dirette e indirette

Passiamo ora a cinque esempi concreti di imposte indirette e dirette, così da rendere tutto più pratico:

  1. Stipendio e IRPEF: un lavoratore con reddito di 30.000 € paga l’IRPEF con aliquota 23% fino a 28.000 € e 35% sulla parte eccedente.
  2. Acquisto carburante: per un pieno di 50 €, circa il 60% è composto da accise e IVA, entrambe imposte indirette.
  3. Acquisto immobile: chi compra una casa paga l’imposta di registro (o IVA se nuova costruzione) e successivamente l’IMU come imposta diretta.
  4. Vendita B2B con IVA: un’impresa emette fattura di 10.000 € + IVA 22%. L’IVA incassata sarà poi versata allo Stato al netto dell’IVA detraibile.
  5. Possesso immobile locato: il proprietario dichiara i canoni percepiti (IRPEF o IRES/IRAP se società) e paga anche l’IMU.

Impatto delle imposte indirette e dirette per partite IVA e PMI

Le partite IVA individuali e le PMI devono gestire con attenzione l’impatto fiscale di imposte dirette e indirette.

Prezzi e margini: come l’IVA incide sul prezzo finale

L’IVA non riduce l’utile delle imprese, ma influisce sui prezzi al consumatore. Un prodotto che costa 100 € al netto IVA viene venduto a 122 € con aliquota ordinaria. Questo può ridurre la competitività e influenzare i margini.

Cash flow: incassi e versamenti IVA

Per le imprese l’IVA è una partita di giro, ma può generare tensioni di liquidità. Se incassi le fatture in ritardo ma devi comunque versare l’IVA entro la scadenza, rischi squilibri di cassa. 

Controlli e rischi fiscali da considerare

Le imposte dirette e indirette sono soggette a controlli. Errori nei versamenti o nella deduzione delle spese comportano sanzioni, motivo per cui è utile affidarsi a un commercialista.

FAQ

Che differenza c’è tra imposte indirette e dirette, detto in una frase?

Le dirette colpiscono reddito e patrimonio, le indirette i consumi e i trasferimenti.

L’IMU è un’imposta diretta o indiretta?

È un’imposta diretta perché colpisce il patrimonio immobiliare.

L’IVA è sempre neutrale per l’impresa?

Sì, perché si detrae l’IVA a credito. Ma resta un impatto sul cash flow.

L’imposta di bollo e registro sono dirette o indirette?

Sono imposte indirette.

Perché le imposte indirette sono dette regressive?

Perché incidono proporzionalmente di più sui redditi bassi, che spendono gran parte del reddito in consumi.

Le imposte dirette sono sempre progressive?

Non tutte. L’IRPEF è progressiva, l’IRES è proporzionale.

Quali sono le imposte dirette e indirette più importanti oggi?

Le dirette principali sono IRPEF, IRES, IRAP, IMU. Le indirette sono IVA, accise, registro, bollo.

Come capire a colpo d’occhio se un’imposta è diretta o indiretta?

Guarda su cosa si basa il prelievo: se colpisce reddito o patrimonio, come l’IRPEF o l’IMU, è un’imposta diretta. Se invece si applica al momento di un acquisto o di un trasferimento, come l’IVA o l’imposta di registro, è un’imposta indiretta, perché si trasferisce sul prezzo finale pagato dal consumatore.

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