L’IRAP è un imposta di fondamentale importanza per il sistema fiscale e sanitario italiano. Scopri l’IRAP – e le novità previste nel 2022 in questo articolo.

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L’IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive – è un’imposta che ha subito alcune significative modifiche con la nuova legge di bilancio 2022. 

In questo articolo parleremo delle caratteristiche di questa imposta, delle novità per il 2022, delle modalità di calcolo e di quali sono i soggetti tenuti a versare l’IRAP. 

Che cos’è l’IRAP?

Tra le imposte sui redditi previste in Italia, l’IRAP è un’imposta regionale che colpisce il cosiddetto valore della produzione: questo valore non è altro che la differenza tra i ricavi dell’attività e i costi che la stessa sostiene per poter funzionare. 

L'aliquota IRAP corrisponde al 3,9% della base imponibile, ma trattandosi di un’imposta locale, le regioni hanno la facoltà di aumentare o diminuire l’importo da pagare – entro un limite di 0,92 punti percentuali. 

Questa imposta viene pagata dai soggetti passivi IRAP, e in particolare da ogni attività organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni e servizi, e solo nei casi in cui l’attività non sia svolta in modo totalmente autonomo – come vedremo meglio nel corso di questo articolo.

La funzione dell’imposta regionale sulle attività produttive è quella di finanziare la sanità pubblica, di competenza regionale.

Dunque, sebbene si tratti di un’imposta che alle volte può rappresentare un impegno gravoso per le attività, la sua importanza è fondamentale all’interno del sistema fiscale italiano, ed è pertanto necessario calcolarla in modo corretto. 

Per stabilire quale sia il corretto imponibile sul quale calcolare l’IRAP, la contabilità è lo strumento necessario per considerare profitti, spese ed eventuali detrazioni. 

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IRAP: chi la paga?

Come abbiamo anticipato, sono state introdotte varie novità nel 2022 per quanto riguarda questa imposta. 

Prima della nuova legge di bilancio, erano tenute al pagamento dell’IRAP tutte quelle attività che si avvalgono di collaboratori, associati e dipendenti – qualunque fosse la forma giuridica dell’attività stessa. 

Solo coloro che avevano optato per il regime forfettario ne erano totalmente esonerati. Inoltre, nel 2020 l’Agenzia delle Entrate ha previsto un taglio una tantum dell’IRAP, e dal 2016 ne sono esonerati i produttori agricoli. Nel 2020 sono state esonerate dal pagamento dell’IRAP anche le attività con un fatturato che supera i 250 milioni di euro l’anno.

I soggetti passivi IRAP erano dunque i seguenti: 

  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti, così come gli imprenditori autonomi – dunque, in generale, tutte le partite IVA che non svolgevano in totale autonomia la propria attività commerciale;
  • Le società di persone – dunque anche le società in nome collettivo e in accomandita semplice – e società equiparate;
  • Le società di capitali;
  • Gli enti pubblici.

I soggetti che invece non sono passivi IRAP – così come previsto dal Dlgs 446/97, il decreto che disciplina l’IRAP – includono: 

  • I fondi comuni di investimento;
  • I fondi pensionistici;
  • Tutti i gruppi economici di interesse europeo.

Ma dato che la definizione di autonoma organizzazione dava adito a fraintendimenti, si è optato per un superamento dell’IRAP per numerose categorie: 

  • Un libero professionista, e più in generale un lavoratore autonomo, così come le ditte individuali (anche le imprese familiari e coniugali, assimilate alle ditte individuali), non saranno più soggetti al pagamento dell’IRAP;
  • Restano soggetti al pagamento gli studi associati, le società di capitali e persone, gli enti commerciali, gli enti pubblici.

Con queste nuove disposizioni si eliminano tutti i contenziosi che precedentemente derivavano dal fatto che fosse complesso, in alcuni casi, stabilire se l’organizzazione dell’attività fosse autonoma o meno: i soggetti interessati dall’esenzione IRAP sono infatti tutte le partite IVA e le piccole imprese la cui autonomia andava stabilita caso per caso.

Come si calcola l’IRAP

Come anticipato, per calcolare l’IRAP bisognerà innanzitutto ottenere una base imponibile: questa si ottiene sottraendo ai ricavi i costi della produzione ed eventuali detrazioni previste. 

È però importante notare che il costo del personale non rientra tra le detrazioni: per questa ragione, l’IRAP può diventare particolarmente gravosa per tutte quelle attività che si basano soprattutto sul capitale umano. Particolari deduzioni si possono effettuare, usando il principio di cassa, solo qualora il costo del personale superasse il 90% dei costi dell’attività. 

Per i soggetti passivi IRES, inoltre, è prevista una deduzione dall’IRES pari al 10% dell’IRAP – se l’imposta regionale è già stata versata, e se risultano dei passivi in bilancio. 

Come abbiamo indicato all’inizio di questo articolo, l’IRAP corrisponderà al 3,9% della base imponibile, ma ciascuna regione ha la facoltà di alzare o abbassare questa aliquota – entro il limite dello 0,92% – o per tutti i soggetti passivi o per particolari attività. 

È bene inoltre sottolineare che i soggetti IRAP, qualora avessero commesso degli errori nel versamento dell’IRAP, hanno la facoltà di presentare richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate. 

Questo rimborso può essere richiesto entro 2 anni dal momento in cui l’importo errato è stato versato - il pagamento deve avvenire tramite modello F24, e la dichiarazione IRAP può essere presentata dagli stessi imprenditori per via telematica, oppure con l’aiuto di un commercialista. 

Il versamento dell’IRAP avviene ogni anno tenendo conto dei redditi prodotti nell’anno precedente, con scadenze previste solitamente per il 30 giugno (prima rata) e il 30 novembre (seconda rata) dell’anno successivo – mentre per i soggetti IRES e le attività pubbliche si prevede la presentazione entro il nono mese dalla chiusura dell’anno di esercizio.  

Conclusioni

L’IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive – è un’imposta che viene calcolata sul valore della produzione. Per calcolare il corretto imponibile sono previste alcune detrazioni, ma il costo del personale viene detratto solo in particolari casi. 

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Per questa ragione, l’IRAP può diventare particolarmente gravosa per alcune attività, ma l’importanza di questa imposta per il sistema sanitario nazionale e le novità introdotte nel 2022 fa sì che gli imprenditori debbano considerarla attentamente e conoscerne tutte le varie caratteristiche. 

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