Il codice tributo 1552 serve per il pagamento tramite modello F24 della marca da bollo sugli atti privati. Scopri quando si utilizza, chi deve versarlo e come compilare correttamente il modulo per evitare errori.
Cos'è il codice tributo 1552 e a cosa corrisponde?
Il codice tributo 1552 serve per versare l'imposta di bollo dovuta sugli atti privati che devono essere registrati presso l'Agenzia delle Entrate, come contratti, accordi o scritture con valore legale.
È importante non confondere il codice tributo 1552 con il 1550:
- il 1550 riguarda l'imposta di registro, ossia la tassa principale per la registrazione dell'atto
- il 1552, invece, si riferisce solo all'imposta di bollo, necessaria per dare validità legale al documento
Non va nemmeno confuso con il codice tributo 2001, dedicato alla seconda rata o al versamento in un'unica soluzione dell'IRES, né con il codice tributo 9001, utilizzato per i debiti rilevati dalle procedure di accertamento fiscale.
Scopri il nostro conto businessQuando si usa il codice tributo 1552 e chi deve versarlo?
Molti si chiedono quando usare il codice tributo 1552. Esso deve essere utilizzato da imprese, professionisti e privati che presentano contratti o documenti con valore legale, come comodati d'uso gratuito, preliminari di compravendita o accordi tra privati.
Il pagamento si effettua tramite modello F24 e deve avvenire contestualmente alla registrazione dell'atto.
Compilazione del modello F24 con il codice tributo 1552: facsimile
In base alle indicazioni dell'Agenzia delle Entrate, la compilazione del modello F24 con il codice tributo 1552 è piuttosto semplice:
1. All'interno della sezione “Erario”, nel campo “Codice tributo” bisogna inserire il codice 1552.

2. Il campo “Rateazione/regione/prov./mese rif.” va lasciato vuoto.
3. Nel campo “Anno di riferimento” bisogna indicare l'anno di formazione dell'atto per cui si sta effettuando il pagamento (es. “2025”).

4. Alla voce “Importi a debito versati” è necessario inserire l'importo dovuto per l'imposta di bollo (es. “16,00”).

5. La colonna “Importi a credito compensati” non deve essere compilata in quanto non è possibile compensare l'importo di questo codice con altri crediti già esistenti.
6. Nei campi “Totale A” e “Totale B” vanno indicate le somme degli importi a debito e a credito della sezione.
7. Nel campo “+/-” si inserisce il segno “-” se il Totale A è minore del Totale B, altrimenti “+”.

8. Alla voce “Saldo (A-B)” va riportato il saldo finale del versamento.
9. I campi “Codice ufficio” e “Codice atto” devono essere lasciati vuoti.
Il pagamento può essere effettuato tramite home banking, F24 Web sul sito dell'Agenzia delle Entrate o con i servizi online della propria banca.
Tra gli errori più frequenti da evitare ci sono:
- inserimento del codice tributo sbagliato (ad esempio 1550 invece di 1552)
- indicazione di un anno di riferimento errato
- calcolo non aggiornato dell'importo dovuto o versamento incompleto
Importi, sanzioni e ravvedimento operoso con il codice tributo 1552
Per gli atti privati, l'imposta di bollo da versare con il codice tributo 1552 è generalmente in misura fissa, come previsto dal Tariffario allegato al D.P.R. 642/1972. L'importo più comune è di 16,00 € ogni 100 righe o 4 facciate.
Solo in casi particolari, previsti dalla normativa, l'imposta può essere proporzionale (ad esempio, per specifici atti societari o notarili che comportano dei trasferimenti di valore economico).
Se il pagamento non viene effettuato nei termini, è possibile regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso, previsto dall'art. 13 del D.Lgs. 472/1997 e aggiornato dal D.Lgs. 87/2024. Questo strumento consente di rimediare spontaneamente agli errori o ritardi, pagando l'imposta dovuta, una sanzione ridotta e gli interessi legali (pari al 2% annuo per il 2025 - Decreto MEF del 10 dicembre 2024).
Nel modello F24, si utilizzano i seguenti codici:
- 1552 → imposta principale
- 1553 → sanzione
- 1554 → interessi
Le sanzioni variano in base al tempo trascorso dalla scadenza:
| Termine di regolarizzazione | Sanzione ridotta |
| Entro 14 giorni | 0,0833% al giorno (max 1,166%) |
| Dal 15° al 30° giorno | 1,25% |
| Dal 31° al 90° giorno | 1,39% |
| Dal 91° giorno a 1 anno | 3,125% |
| Tra 1 e 2 anni | 3,57% |
| Dopo 2 anni | 5% fisso |
Esempio pratico
Un contribuente paga 40 € di imposta di bollo con 20 giorni di ritardo. Si applica il ravvedimento breve:
- imposta → 40,00 €
- sanzione → 0,50 € (1,25%)
- interessi → 0,04 € (2% annuo per 20 giorni)
- totale da versare: 40,54 €
FAQ
Quando si usa il codice tributo 1552 invece di altri codici?
Il codice tributo 1552 si usa per versare l’imposta di bollo sugli atti privati da registrare all’Agenzia delle Entrate. Il codice 1550 è invece utilizzato per l’imposta di registro, mentre i codici 1553 e 1554 servono rispettivamente per sanzioni e interessi relativi all’imposta di bollo.
Si può compensare l'importo del codice tributo 1552 con altri crediti fiscali?
No, l'importo del codice tributo 1552 non può essere compensato con altri crediti fiscali.
È obbligatorio indicare il codice atto con il codice tributo 1552?
No, con il codice tributo 1552 non è necessario indicare il codice atto nel modello F24.
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