Il bilancio consolidato fotografa la situazione economica e finanziaria di un intero gruppo di imprese, come se si trattasse di un’unica entità. Scopri a cosa serve, chi deve redigerlo e come si costruisce passo dopo passo.

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Cos’è il bilancio consolidato e perché è importante?

Molti si chiedono quale sia il significato di bilancio consolidato: si tratta di un documento contabile che riunisce i dati economici, patrimoniali e finanziari di un gruppo di imprese, presentandoli in modo unitario.

È uno strumento essenziale per garantire trasparenza e coerenza nella comunicazione finanziaria, soprattutto nei confronti di investitori, istituti di credito e stakeholder esterni.

Il suo valore non si limita agli adempimenti normativi. Per le holding e i gruppi societari strutturati, rappresenta, infatti, un importante strumento di supporto alle attività di pianificazione, controllo e gestione strategica.

A differenza del bilancio d’esercizio, che fotografa la situazione di una singola società, il consolidato include anche le società controllate. Tuttavia, esclude le operazioni infragruppo (come vendite, finanziamenti o dividendi tra società del gruppo) in modo da evitare duplicazioni e restituire un quadro economico realistico nei rapporti con l’esterno. Quest’ultimo aspetto fa parte dei limiti del bilancio consolidato.

Chi è obbligato a redigere il bilancio consolidato?

L’obbligo di redigere il bilancio consolidato è disciplinato in Italia dal Decreto Legislativo n. 127 del 1991, che regola la redazione dei bilanci da parte delle società di capitali e dei gruppi societari. In particolare, l’articolo 25 impone tale obbligo a tutte le società che controllano una o più imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica.

Tuttavia, non tutte le società controllanti sono obbligate, in quanto la normativa prevede dei limiti dimensionali che, se non superati, consentono l’esonero.

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 125/2024, che recepisce la Direttiva UE 2023/2775, i parametri indicati all’articolo 27 del decreto sono stati aggiornati. I nuovi limiti per l’esonero dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato sono:

  • Totale attivo patrimoniale, 25.000.000 € (precedentemente 20.000.000 €)
  • Ricavi netti delle vendite e delle prestazioni, 50.000.000 € (precedentemente 40.000.000 €)
  • Numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio, 250 (rimasto invariato)

Questi limiti si applicano su base consolidata e devono essere superati per due esercizi consecutivi per far scattare l’obbligo.

La verifica del superamento dei parametri può essere effettuata anche su base aggregata, con la maggiorazione del 20%. Il limite di stato patrimoniale sale a 30.000.000 € e quello dei ricavi a 60.000.000 €.

Restano sempre obbligate alla redazione del bilancio consolidato:

  • Le società quotate nei mercati regolamentati;
  • I gruppi che adottano i principi contabili internazionali IFRS;
  • Le società che detengono partecipazioni in imprese con sede all’estero;

Un altro caso specifico riguarda gli enti locali, come Comuni e città metropolitane: dal 2017, per effetto del Decreto Legislativo 118/2011, anche loro devono predisporre un bilancio consolidato che includa le partecipazioni in società pubbliche (ad esempio le aziende di trasporto o i servizi ambientali).

Come si redige un bilancio consolidato: un esempio delle fasi principali

La redazione del bilancio consolidato prevede una serie di passaggi fondamentali che permettono di garantire la massima coerenza e affidabilità dei dati.

1. Identificazione delle società da includere

Il primo passo è definire il perimetro di consolidamento, includendo tutte le società controllate, ossia quelle in cui la capogruppo detiene più del 50% dei diritti di voto o esercita un’influenza dominante, anche senza una partecipazione maggioritaria.

2. Eliminazione delle operazioni infragruppo

Le operazioni interne al gruppo (come finanziamenti, vendite o dividendi tra società controllate) devono essere eliminate. Non rappresentano, infatti, dei rapporti economici verso l’esterno, ma dei semplici trasferimenti interni.

3. Uniformazione dei principi contabili

Per consolidare correttamente i dati, tutte le società devono adottare dei criteri contabili coerenti. In ambito nazionale si applica l’OIC 17, mentre a livello internazionale si seguono i principi IFRS 10.

4. Metodi di consolidamento

Il metodo da utilizzare dipende dal tipo di partecipazione della capogruppo:

  • Metodo integrale, si applica quando la capogruppo ha il pieno controllo. Tutte le voci di bilancio della controllata vengono incluse per intero, poi si separano gli interessi di minoranza.
  • Metodo proporzionale, si usa in caso di controllo condiviso (solo con OIC 17). Si consolidano solo le voci corrispondenti alla percentuale di partecipazione (es. 60%).
  • Metodo del patrimonio netto, si adotta quando c’è solo un’influenza significativa. La partecipazione viene registrata come unica voce, aggiornata in base al risultato della controllata.

Cosa contiene un bilancio consolidato? Esempi pratici

Il bilancio consolidato raccoglie le informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie dell’intero gruppo, trattando le società controllate come se costituissero un’unica entità. La struttura ricalca quella del bilancio d’esercizio, ma con una prospettiva più ampia e integrata.

I tre documenti principali sono:

  • Lo stato patrimoniale, che rappresenta l’equilibrio tra attività, passività e patrimonio netto;
  • Il conto economico, che mostra i ricavi, i costi e il risultato dell’esercizio;
  • Il rendiconto finanziario, che evidenzia i flussi di cassa generati e utilizzati dal gruppo.

Tutti i valori sono aggregati, eliminando le duplicazioni dovute a operazioni interne tra le società del gruppo.

Questo prospetto riepiloga l’evoluzione del patrimonio netto durante l’anno: utili o perdite, movimenti di capitale, distribuzioni di dividendi e altre variazioni significative.

Le note integrative completano il bilancio fornendo dei chiarimenti sul perimetro di consolidamento, l’elenco delle società incluse, le percentuali di partecipazione e i criteri contabili utilizzati. Sono essenziali per garantire trasparenza e leggibilità a chi analizza il bilancio.

Rispetto a un bilancio individuale, il bilancio consolidato:

  • Esclude le operazioni infragruppo, come prestiti o vendite interne;
  • Uniforma i criteri contabili adottati dalle diverse società;
  • Include gli interessi di minoranza, ossia le quote di patrimonio non detenute dalla capogruppo.

Normativa e principi contabili di riferimento del bilancio consolidato

La redazione del bilancio consolidato segue regole precise, che dipendono dai principi contabili adottati: nazionali (OIC 17) o internazionali (IFRS 10).

OIC 17: principi base

In Italia, il riferimento è l’OIC 17, che stabilisce i criteri per l’inclusione delle società, l’aggregazione dei conti e le rettifiche. Si fonda su tre principi fondamentali:

  • Continuità, le società si considerano operative anche nel futuro;
  • Prudenza, si evitano sopravvalutazioni;
  • Competenza economica: costi e ricavi vanno registrati nel periodo di competenza.

IFRS 10: approccio internazionale

L’IFRS 10 si applica, invece, ai gruppi internazionali o quotati. Esso stabilisce dei criteri più ampi per identificare il controllo, anche con quote inferiori al 50%. Diversamente dall’OIC, adotta un approccio più sostanziale e orientato alla rappresentazione economica della realtà.

Il ruolo del revisore

Il bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale. Il revisore ne verifica la correttezza, il perimetro di consolidamento, l’eliminazione delle operazioni infragruppo e la completezza delle note integrative.

Approvazione del bilancio consolidato e obblighi di deposito

L’approvazione del bilancio consolidato spetta agli amministratori della capogruppo entro il 30 settembre dell’anno successivo. Non è richiesta l’approvazione assembleare, ma il documento va comunque depositato presso il Registro delle Imprese e può essere oggetto di revisione e di impugnazione.

Lettura e utilizzo del bilancio consolidato

Il bilancio consolidato non è solo un obbligo normativo: è uno strumento prezioso per valutare la salute finanziaria di un gruppo. I documenti chiave da analizzare sono lo stato patrimoniale e il conto economico assieme al rendiconto finanziario, da cui si ricavano diversi indicatori utili come:

  • EBITDA, per misurare la redditività operativa;
  • Indebitamento finanziario netto, che riflette l’esposizione complessiva;
  • Capitale circolante netto, per valutare l’equilibrio a breve termine;
  • ROIC, per confrontare le performance su scala internazionale.

Questi parametri, letti in chiave consolidata, offrono una visione completa dell’intero gruppo, al di là dei dati della sola società principale.

Il bilancio consolidato è essenziale per investitori, banche e partner commerciali, che lo usano per stimare l’affidabilità, la sostenibilità e la solidità dell’organizzazione.

Ad esempio, solo un bilancio consolidato può evidenziare il reale impatto del debito di una controllata o gli effetti di un cash flow negativo all’interno del gruppo. Inoltre, è spesso uno strumento chiave nella redazione di un business plan o nell’analisi di mercato, perché consente di ragionare su scala di gruppo e non sulla singola entità.

Domande frequenti (FAQ)

Chi approva il bilancio consolidato degli enti locali?

Il bilancio consolidato degli enti locali viene approvato dal Consiglio comunale (o provinciale), su proposta della Giunta.

A cosa serve il bilancio consolidato negli enti locali o nei Comuni?

Il bilancio consolidato negli enti locali serve a offrire una visione chiara e completa della situazione economica e finanziaria dell’ente, includendo anche le partecipate. In questo modo, il Comune può valutare l’impatto complessivo delle sue attività sul bilancio pubblico.

A partire da quando è obbligatorio il bilancio consolidato?

Il bilancio consolidato è diventato obbligatorio in Italia per gli enti locali sopra i 5.000 abitanti a partire dal 2017, in base al Decreto Legislativo n. 118/2011. Per le società di capitali, invece, l’obbligo esiste già dal 1991 con il D.lgs. 127/1991, se superano certi limiti dimensionali.

Che cos’è il bilancio consolidato delle banche?

Il bilancio consolidato delle banche è un documento che riunisce i dati patrimoniali, economici e finanziari della banca capogruppo e delle sue controllate.

Che metodi di consolidamento conviene utilizzare nel bilancio di gruppo?

Nel bilancio di gruppo, il metodo da utilizzare dipende dal tipo di controllo esercitato. Il più comune è il metodo integrale, usato quando la capogruppo ha il pieno controllo. Il metodo proporzionale si applica nel caso di un controllo condiviso (solo con l’OIC 17), mentre il metodo del patrimonio netto è indicato per le partecipazioni non consolidate.

Come si calcola l’aliquota fiscale nel bilancio consolidato?

Nel bilancio consolidato, l’aliquota fiscale effettiva si ottiene dividendo l’importo totale delle imposte sul reddito del gruppo per l’utile consolidato prima delle imposte.

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