La RIBA, o ricevuta bancaria, è un metodo di incasso usato dalle aziende per gestire i pagamenti in modo sicuro e tracciabile. Scopri cos’è, come funziona e quando conviene davvero usarla.

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Cosa sono le ricevute bancarie (RIBA)? Qual è il loro significato?

La RIBA, acronimo di ricevuta bancaria, è uno strumento di incasso utilizzato soprattutto nelle transazioni tra imprese e professionisti. Consente, infatti, al creditore di richiedere il pagamento di una somma dovuta tramite l’intermediazione della banca del debitore (anche su un conto corrente business).

Il suo scopo principale è rendere più sicuri e tracciabili i pagamenti posticipati, quelli cioè che non avvengono immediatamente, ma a 30, 60 o 90 giorni, come spesso accade nel mondo B2B.

Dal punto di vista pratico, la RIBA è un documento ormai unicamente elettronico che riporta:

Una volta compilata, viene inviata alla banca, che si occupa di inoltrarla al debitore e di riscuotere il pagamento secondo i tempi stabiliti.

Come si compila una ricevuta bancaria?

riba esempio

Compilare un esempio di ricevuta bancaria è piuttosto semplice:

  • Inserisci i dati del creditore (ragione sociale, indirizzo, IBAN, eventuale partita IVA);
  • Aggiungi i dati del debitore, completi di codice fiscale o Partita IVA;
  • Specifica l’importo da incassare e la data di scadenza;
  • Indica la causale del pagamento, ad esempio il numero e la data della fattura:
  • Invia la RIBA alla tua banca per l’incasso, attraverso il servizio di home banking o altri canali abilitati al servizio.

Come funziona la ricevuta bancaria?

Quando un’azienda deve riscuotere un pagamento, emette una ricevuta bancaria e la invia alla propria banca.

A quel punto, entra in gioco l’intermediazione bancaria: la banca del creditore trasmette la richiesta a quella del debitore, la quale avvisa quest’ultimo dell’importo da pagare e della relativa scadenza.

Alla data stabilita, il pagamento viene eseguito e l’importo trasferito alla banca del creditore, che lo accredita sul suo conto.

Esistono due modalità operative della RIBA, che si distinguono per il momento in cui il creditore riceve effettivamente il denaro: al dopo incasso e salvo buon fine.

RIBA bancaria al dopo incasso

Il creditore emette la RIBA e aspetta che il debitore effettui il pagamento entro la data prevista. Solo dopo che l’importo è stato effettivamente incassato, la banca provvede ad accreditarlo sul conto del creditore.

Si tratta di una soluzione prudente, ideale per chi non ha urgenza di liquidità e preferisce ricevere l’incasso solo quando il pagamento è stato realmente eseguito.

Va comunque considerato che, anche in questa modalità, la banca applica di norma delle commissioni di incasso (nel 2025, mediamente tra 1,50 e 3 €), seppur più contenute rispetto alla RIBA salvo buon fine (che può arrivare all’1,5% dell’importo anticipato).

RIBA SBF (salvo buon fine)

In questo caso, la banca anticipa al creditore l’importo prima ancora che il pagamento venga effettuato dal debitore. In pratica, si tratta di una soluzione che permette di ottenere della liquidità immediata ed è utile soprattutto quando si ha bisogno di concludere l’incasso in tempi rapidi.

Tuttavia, come suggerisce il nome, l’anticipo è concesso “salvo buon fine”: se alla scadenza il debitore non paga, il creditore è tenuto a restituire l’importo ricevuto, con l’aggiunta di interessi e di commissioni.

Vantaggi e svantaggi del pagamento con ricevuta bancaria

La RIBA è uno strumento utile, ad esempio, quando si concedono scadenze a 30, 60 o 90 giorni e si desidera mantenere un buon controllo sugli incassi. In questi contesti, permette di avere una gestione più ordinata, sicura e tracciabile dei pagamenti, riducendo il rischio di dimenticanze o di ritardi.

È, inoltre, molto apprezzata quando si lavora con clienti abituali o quando gli importi da incassare sono particolarmente elevati: grazie all’intermediazione bancaria, infatti, la richiesta di pagamento viene formalizzata e comunicata in modo diretto al debitore, il che rappresenta un’ulteriore tutela per il creditore.

Tuttavia, non mancano alcuni aspetti critici da tenere in considerazione. In primo luogo, la RIBA comporta dei costi: la banca applica delle commissioni, degli interessi (nel caso della modalità salvo buon fine) e delle spese di gestione che possono incidere sul margine operativo.

Inoltre, se si sceglie di anticipare l’incasso tramite RIBA SBF, bisogna mettere in conto anche il rischio di dover restituire quanto ricevuto in caso di mancato pagamento da parte del cliente.

In aggiunta, i tempi tecnici non sono immediati: la procedura richiede, infatti, la collaborazione tra più soggetti e può allungarsi se sorgono dei problemi o dei ritardi di una delle parti coinvolte.

FAQ

Che differenza c’è tra RIBA e RID?

Il RID era un addebito automatico avviato dal debitore, sostituito dal 2014 dal SEPA Direct Debit. In questo caso, è chi deve effettuare il pagamento ad autorizzare la banca a prelevare in automatico una somma dal proprio conto. Questo strumento viene tipicamente impiegato per pagamenti ricorrenti come bollette o abbonamenti. La RIBA, invece, parte dal creditore: è lui a richiedere il pagamento tramite la banca, la quale lo notifica al debitore entro una certa scadenza.

Che differenza c’è tra pagamento RIBA e bonifico bancario?

A differenza del bonifico bancario, che viene avviato in modo autonomo dal debitore, la RIBA è una richiesta di pagamento che parte dal creditore e viene gestita tramite la banca. Con il bonifico, è chi paga a decidere i relativi tempi e l’importo, senza alcun intervento esterno. La RIBA, invece, prevede che sia la banca a notificare al debitore quanto deve versare ed entro quale scadenza.

Che differenza c’è tra il pagamento di ricevute bancarie e il factoring?

La RIBA è uno strumento che consente al creditore di incassare un pagamento tramite la banca, ma senza cedere il credito. Il factoring, invece, prevede la cessione del credito a una società terza, la quale si occupa dell’incasso e, in alcuni casi, si assume anche il rischio di insolvenza.

Che differenza c’è tra RIBA e anticipo fatture?

Con la RIBA, soprattutto nella modalità salvo buon fine, è la banca ad anticipare l’importo legato a una ricevuta bancaria, che sarà poi saldato dal debitore. Con l’anticipo fatture, invece, la banca anticipa l’importo sulla base della sola fattura emessa, ma la gestione dell’incasso rimane comunque a carico del creditore.

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