Dal 1° gennaio 2024, l'obbligo di fatturazione elettronica è stato esteso a tutti i contribuenti sotto i regimi forfettari, come specificato nel decreto legislativo n. 36/2022. Nella guida che segue, esploreremo in dettaglio tutto ciò che riguarda la fatturazione elettronica per i forfettari: dagli obblighi normativi alle sanzioni per le violazioni, fino ai benefici pratici e ai migliori strumenti da utilizzare.
Obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari
Dal 1° gennaio 2024, la fatturazione elettronica per i contribuenti in regime forfettario è passata da un'opzione volontaria a un obbligo. In precedenza, i contribuenti con redditi fino a 25.000 euro erano esentati dall'emissione di fatture elettroniche, ma con l'entrata in vigore del Decreto-legge 36/2022 (articolo 18), tale obbligo è stato esteso a tutti, indipendentemente dal fatturato.
A partire da questa data, tutti i contribuenti in regime forfettario, inclusi imprenditori individuali e aziende con regime a tasso fisso, devono abbandonare il formato cartaceo e adottare esclusivamente quello elettronico.
Come fare una fattura elettronica per i forfettari
Creare una fattura elettronica forfettaria può sembrare complicato, ma seguendo alcuni semplici passaggi, è possibile farlo facilmente. È fondamentale rispettare tutti i requisiti previsti dalla normativa per garantire la validità del documento.
Campi obbligatori:
- Data della fattura
- Numero della fattura progressivo (mantenere la continuità anche con eventuali fatture cartacee).
- Dati del venditore:
- Nome della ditta/denominazione/ragione sociale;
- Nome e cognome (se persona fisica);
- Indirizzo;
- Partita IVA.
- Dati del destinatario (cliente):
- Nome della ditta/denominazione/ragione sociale;
- Nome e cognome;
- Indirizzo;
- Partita IVA (o Codice Fiscale per i privati);
- Codice destinatario o PEC:
- Codice destinatario (6 caratteri per aziende/professionisti o 7 per Pubbliche Amministrazioni);
- Per i privati senza Partita IVA, utilizzare "0000000" (sette zeri).
- Prodotti e servizi:
- Descrizione;
- Quantità e prezzo;
- Natura IVA: N2.2 (prodotti o servizi non soggetti ad IVA in regime forfettario).
- Aliquota dell’imposta sostitutiva: indicare 5% o 15%, in base alle condizioni di accesso e permanenza nel regime forfettario.
- Marca da bollo: 2 euro obbligatoriamente per importi superiori a 77,47€.
- Per l’apposizione virtuale: specificare "SI" nel campo Bollo Virtuale.
- Pagamento trimestrale tramite area riservata dell'Agenzia delle Entrate o Modello F24.
- Dicitura obbligatoria:
- "Operazione senza applicazione dell'IVA, effettuata ai sensi dell'articolo 1, commi da 54 a 89, l. n. 190 del 2014 così come modificato dalla l. n. 208 del 2015 e dalla l. n. 145 del 2018".
- "Operazione non soggetta a ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 1, comma 67, l. n. 190 del 2014 e successive modificazioni".
Ci sono diversi modi per creare e inviare una fattura elettronica, sia gratuiti che a pagamento:
- Portale dell’Agenzia delle Entrate (https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/portale/): consente di creare fatture elettroniche senza alcun costo.
- Software “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate: uno strumento gratuito per la gestione delle fatture elettroniche.
- App denominata “Fatturae” disponibile negli store IOS o Android.
- Piattaforma Finom: consente di creare gratuitamente fatture elettroniche in formato XML, con un'interfaccia semplice e intuitiva, ideale per i forfettari.
- Software a pagamento: programmi con funzionalità avanzate per la gestione completa delle fatture elettroniche (costo a partire da 10 euro/mese).
- Servizi di intermediazione commerciale: aziende che si occupano della creazione e gestione delle fatture elettroniche per conto del cliente (costo a partire da 50 euro/mese).
Requisiti tecnici
- Formato XML: La fattura elettronica deve essere generata in questo formato standard.
- Firma digitale certificata: Per firmare la fattura, è necessario utilizzare una firma digitale rilasciata da un provider di servizi fiduciari accreditato (es.: SPID, USB-Token).
- Invio tramite Sistema di Interscambio (SdI): Tutte le fatture elettroniche devono essere trasmesse tramite questa piattaforma ufficiale.
Suggerimenti utili
- Verifica del codice SDI: Prima di inviare la fattura, assicurati che il codice SDI del destinatario sia corretto.
- Utilizza strumenti intuitivi: Piattaforme come Finom semplificano il processo e riducono il rischio di errori, offrendo la possibilità di creare fatture gratuitamente.
- Conservazione digitale: Dopo l'invio tramite SdI, archivia la fattura in un sistema digitale sicuro come richiesto dalla normativa italiana.
Fattura elettronica forfettari: regole e sanzioni
L’emissione di fatture elettroniche in regime forfettario presenta alcune caratteristiche specifiche che i contribuenti devono rispettare per evitare errori o sanzioni. Ecco i punti principali da tenere a mente.
Imposta di bollo
L’imposta di bollo di 2 euro è obbligatoria per le fatture elettroniche emesse in regime forfettario quando l’importo totale supera la soglia di 77,47 euro. Questa imposta deve essere dichiarata nella fattura elettronica compilando il campo relativo al Bollo Virtuale, indicando “SI”.
Il versamento dell’imposta avviene trimestralmente e può essere effettuato attraverso:
- Modello F24, con codice tributo specifico;
- Addebito automatico tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, che riporta l’elenco delle fatture soggette a bollo.
Errori o ritardi nell'invio della fattura elettronica
Dal 1° settembre 2024 è in vigore una nuova normativa che regola le sanzioni relative alla fatturazione elettronica. Queste regole definiscono in modo più chiaro le conseguenze per errori o ritardi nell’emissione e nell’invio delle fatture elettroniche, con l’obiettivo di garantire una maggiore conformità fiscale.
In caso di errori o ritardi, il contribuente può ricorrere al ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la situazione riducendo l’entità delle sanzioni. Ecco una panoramica degli errori più comuni, delle relative sanzioni e delle modalità di risoluzione:
Errore | Sanzione applicata | Come risolvere |
Invio ritardato della fattura elettronica | Sanzione dal 5% al 10% dell'importo dell'operazione (minimo 300 euro). Se non incide sull’IVA, varia da 250 a 2.000 euro. | Invia la fattura il prima possibile e, se necessario, applica il ravvedimento operoso. |
Mancanza delle informazioni obbligatorie | Multa fino a 2.000 euro per fattura. | Invia una fattura corretta con tutti i dati richiesti. |
Aliquota fiscale errata | Sanzione dal 90% al 180% dell’imposta non dichiarata o sottopagata. | Correggi la fattura, paga l’imposta dovuta e gli eventuali interessi. |
Mancato pagamento dell’imposta di bollo | Sanzione dal 30% al 100% dell’imposta dovuta. | Versare l’imposta di bollo tramite ravvedimento operoso o modello F24 con interessi di mora. |
Ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso permette di regolarizzare errori o omissioni, riducendo le sanzioni proporzionalmente al tempo trascorso dalla violazione. Le riduzioni applicabili sono:
- 1/10 della sanzione per regolarizzazione entro 30 giorni;
- 1/9 della sanzione entro 90 giorni;
- 1/8 della sanzione entro 1 anno;
- 1/7 della sanzione oltre 1 anno, ma entro 2 anni.
Per avvalersi del ravvedimento, è necessario correggere l’errore, calcolare l’importo dovuto (compresi gli interessi legali) e versare il tutto tramite modello F24.
Conservazione delle fatture elettroniche in regime forfettario: tempi e modalità di conservazione a norma di legge
La durata di conservazione delle fatture elettroniche in regime forfettario rimane invariata anche nel 2025 ed è stabilita in 10 anni, come previsto dall’articolo 2220 del Codice Civile. Tuttavia, in presenza di controlli fiscali o controversie legali, il periodo di conservazione può essere prolungato fino alla conclusione delle procedure.
Metodi di conservazione
1. Piattaforme elettroniche certificate
La soluzione più sicura e conforme alle normative italiane è l’utilizzo di piattaforme certificate, accreditate presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Questi servizi garantiscono:
- Immutabilità: i dati non possono essere modificati una volta archiviati.
- Integrità: le fatture rimangono complete e non corrotte durante l’intero periodo di conservazione.
- Accessibilità: l’utente può accedere ai documenti in qualsiasi momento entro i 10 anni.
2. Servizi cloud
Molte piattaforme di contabilità e software di fatturazione elettronica, come Finom, integrano funzionalità di conservazione automatica in cloud. È importante verificare che:
- Il servizio rispetti le normative italiane sulla conservazione digitale, in particolare il Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo n. 82/2005).
- Sia garantita l’accessibilità ai documenti per l’intero periodo di conservazione.
3. Archiviazione locale
È possibile salvare le fatture elettroniche su supporti locali (ad esempio, server aziendali o unità esterne), ma devono essere rispettati alcuni requisiti:
- Copia e backup regolari: i file devono essere copiati regolarmente per evitare la perdita di dati.
- Protezione contro le modifiche: i dati devono essere protetti da modifiche non autorizzate.
- Standard di sicurezza: è fondamentale garantire l’accesso ai documenti solo a utenti autorizzati.
Come ricevere le fatture elettroniche nel regime forfettario
Abbiamo visto come emettere una fattura elettronica nel regime forfettario, ma i contribuenti in questo regime sono tenuti non solo a emettere, ma anche a ricevere tali fatture. Anche questo processo è regolato dalla legge e richiede l’utilizzo di determinati strumenti e procedure. Seguire le seguenti istruzioni per la ricezione delle fatture elettroniche.
- Registrazione con SDI: per riceverle devi essere registrato al Sistema di Interscambio (SdI). Questo sistema funge da intermediario specifico per l'invio, la ricezione e il monitoraggio delle fatture.
- Utilizzo della PEC: un altro modo per ricevere fatture elettroniche è utilizzare la posta elettronica certificata. Le fatture ricevute vengono inviate all'e-mail specificata, dove possono essere scaricate e salvate. Questo metodo è conveniente e ampiamente utilizzato tra le piccole imprese e i singoli imprenditori.
- Software per la gestione dei conti: molti imprenditori utilizzano software specializzati che ricevono automaticamente le fatture elettroniche in regime forfettario tramite SdI. Tali programmi si integrano con i servizi cloud, fornendo la ricezione e l'archiviazione automatica dei documenti.
- Accedi al tuo account personale sul sito dell'Agenzia delle Entrate: i contribuenti possono anche ricevere fatture elettroniche direttamente attraverso il proprio account sul portale dei servizi fiscali. Per i soggetti forfetari sono inoltre disponibili il "cassetto fiscale" e altre funzionalità utili.
Vantaggi della fatturazione elettronica per i forfettari
L’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari comporta numerosi vantaggi sia per le imprese che per l’economia nel suo insieme:
- Burocrazia semplificata: la gestione elettronica dei documenti agevola i processi di rendicontazione e lo scambio di informazioni, riducendo significativamente il carico burocratico. Questo consente di minimizzare i tempi di elaborazione delle fatture elettroniche per i contribuenti forfettari, rendendo la gestione aziendale più rapida ed efficiente.
- Errori ridotti: l’automazione dei processi contabili diminuisce notevolmente il rischio di errori legati all’inserimento manuale dei dati, garantendo una maggiore precisione. Questo contribuisce a migliorare l’accuratezza e l’affidabilità del reporting finanziario.
- Risparmio di tempo e risorse: le fatture elettroniche eliminano la necessità di stampare e archiviare documenti in formato cartaceo, consentendo un notevole risparmio di tempo e materiali. Questo vantaggio è particolarmente significativo per le piccole e medie imprese, che spesso operano con risorse limitate.
- I benefici per l'ambiente: ridurre l'uso della carta per le fatture contribuisce a proteggere l'ambiente da inutili sprechi, risparmiando risorse naturali.
Domande frequenti
Da quando la fatturazione elettronica è obbligatoria per le tariffe flat?
Dal 1° gennaio 2024 la fattura elettronica è obbligatoria per i contribuenti forfettari.
Come pagare l'imposta di bollo sulle fatture elettroniche a tariffa forfettaria?
L'imposta di bollo è dovuta se l'importo della fattura supera € 77,47. Il pagamento viene effettuato tramite il modulo F24 nei sistemi elettronici, ad esempio, sul portale dei servizi fiscali.
Devo applicare l'IVA alle fatture elettroniche in regime forfettario?
No, i contribuenti in regime forfettario sono esenti dall'applicazione dell'IVA e non devono indicarla nelle fatture emesse.
Per quanto tempo vanno conservate le fatture elettroniche?
Le fatture elettroniche devono essere conservate per almeno 10 anni.
Chi è esente dalla fatturazione elettronica nel 2024?
Nel 2024, sono esenti dall'obbligo di fatturazione elettronica solo i contribuenti in regime forfettario che rientrano nelle categorie previste dalla legge, come i "piccoli produttori agricoli". Tutti gli altri forfettari sono tenuti a emettere fatture elettroniche.
Cosa succede se un contribuente forfettario non emette una fattura elettronica?
Se un contribuente forfettario non emette una fattura elettronica, rischia sanzioni che variano a seconda della violazione:
- Operazioni soggette a IVA: sanzione pari al 70% dell'imposta, minimo 300 euro.
- Errori senza impatto sull'IVA: sanzione fissa tra 250 e 2.000 euro.
- Operazioni esenti o non imponibili: sanzione del 5% dei corrispettivi, minimo 300 euro, o sanzione fissa da 250 a 2.000 euro se senza impatti sul reddito.
- Violazioni formali: nessuna sanzione.
Entro quanto tempo devo fatturare a tariffa forfettaria?
La fattura dovrà essere emessa entro 12 giorni dalla data di completamento del servizio o di consegna della merce.
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