I contributi INPS nel regime forfettario rappresentano una delle voci di spesa più importanti per chi lavora in proprio. In questa guida scopriamo come funzionano, quanto si paga nel 2025 e quali agevolazioni sono previste per le nuove attività o per chi ha anche un lavoro dipendente.

Contenuti

Perché si pagano i contributi INPS nel regime forfettario?

Chi apre una Partita IVA in regime forfettario è tenuto al versamento dei contributi INPS, che non rappresentano solo un obbligo, ma anche una forma di tutela per il futuro. I contributi INPS per il regime forfettario ai fini pensionistici servono, infatti, a finanziare la pensione, l’indennità di maternità, la copertura in caso di malattia, l’invalidità e altri eventi che possono compromettere la capacità lavorativa.

Monitorare con attenzione quanto si versa di INPS in Partita IVA, soprattutto nei primi anni di attività, è, quindi, essenziale per non compromettere il proprio futuro pensionistico.

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Quanto si paga di contributi INPS nel regime forfettario in base all’attività svolta?

L’importo dei contributi INPS da versare in regime forfettario dipende dal tipo di attività che si svolge e dalla gestione previdenziale di appartenenza. Ecco una tabella con le principali differenze nei contributi INPS del regime forfettario 2025:

CategoriaContributi fissiQuota variabile sul redditoAliquota 2025Minimo obbligatorio
Artigiani4.460,64 €Sì, oltre i 18.555 €24% - 25%
Commercianti4.549,70 €Sì, oltre i 18.555 €24,48% - 25,48%
Professionisti senza cassaNessunoSì, sull’intero imponibile26,07%No
Professionisti con cassaSecondo il regolamentoDipende dalla cassaVariabileDipende dalla cassa

Contributi INPS in regime forfettario per artigiani e commercianti

Se sei un artigiano o un commerciante in regime forfettario, devi versare i contributi alla gestione INPS dedicata. La contribuzione si compone di due parti: una quota fissa annuale e una variabile, da calcolare solo se si supera una certa soglia di reddito.

Nel 2025, sulla base della circolare INPS numero 38 del 07-02-2025, i contributi fissi sono pari a 4.460,64 € per gli artigiani e a 4.549,70 € per i commercianti. Questo importo va pagato anche se non si è guadagnato nulla e viene suddiviso in quattro rate trimestrali, con scadenze 16 maggio, 20 agosto, 17 novembre 2025 e 16 febbraio 2026. Il versamento si effettua tramite modello F24.

Oltre al fisso, sulla parte di reddito imponibile eccedente i 18.555 €, si dovrà versare anche una percentuale aggiuntiva:

  • 24% (25% oltre i 55.448 €) per gli artigiani
  • 24,48% (25,48% oltre i 55.448 €) per i commercianti

È previsto anche un massimale contributivo: 92.413 € per chi è iscritto prima del 1996 e 120.607 € per gli iscritti dal 1996 in poi.

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Contributi INPS per professionisti con Partita IVA in regime forfettario con o senza cassa

Nel regime forfettario, chi appartiene a un ordine professionale (come gli avvocati, gli ingegneri o i consulenti del lavoro) versa i contributi alla propria cassa di categoria (esempio, la Cassa Forense, l’ENPACLINARCASSA). Ogni ente ha regole proprie per quanto riguarda aliquote, scadenze e contributi minimi, quindi è sempre bene consultare il relativo sito ufficiale.

Chi, invece, non ha una cassa, come nel caso di copywriter, web designer o traduttori, deve iscriversi alla Gestione Separata INPS per corrispondere i contributi INPS nel regime forfettario. In questo caso, non è previsto un contributo fisso, ma si paga solo in base al reddito effettivamente prodotto. L’aliquota per i professionisti senza altre forme di previdenza obbligatoria è del 26,07% per il 2025 (Circolare numero 27 del 30-01-2025). Se, però, si è titolari di un’altra copertura pensionistica (ad esempio un contratto da dipendente o una pensione), si scende al 24%.

Vi è anche un minimale contributivo: se in un anno si versano contributi inferiori a una certa soglia, non saranno accreditati tutti i 12 mesi, ma solo quelli proporzionali a quanto versato. Nel 2025, per avere l’intero anno riconosciuto con aliquota al 26,07%, bisogna corrispondere almeno 4.837,29 € (il 26,07% del reddito minimale di 18.555 €).

I versamenti seguono le scadenze IRPEF: saldo e primo acconto entro il 30 giugno (o il 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%), secondo acconto entro il 30 novembre.

Riduzione contributi INPS in regime forfettario: quali agevolazioni per chi apre una nuova Partita IVA?

Se hai appena aperto una Partita IVA, i contributi INPS in regime forfettario nel primo anno possono essere ridotti grazie ad alcune agevolazioni previste dalla normativa vigente.

Chi è iscritto alla Gestione Artigiani o Commercianti può richiedere una riduzione del 35% dei contributi INPS, come previsto dall’art. 1, commi 77-84, Legge 190/2014. L’agevolazione vale sia per la quota fissa che per quella percentuale.

La riduzione non è automatica: va richiesta ogni anno tramite il Cassetto Previdenziale INPS, entro il 28 febbraio dell’anno in corso. Se ne hai già beneficiato l’anno precedente e mantieni i requisiti, il rinnovo è automatico (Circolare INPS n. 22/2017).

Per il 2025, sempre per la Gestione Artigiani o Commercianti, è, inoltre, prevista una riduzione alternativa del 50% per 36 mesi (art. 1, comma 186, Legge 207/2024) per chi si iscrive per la prima volta alle rispettive gestioni. I dettagli operativi sono disciplinati dalla Circolare INPS n. 83 del 24 aprile 2025. Le due agevolazioni non sono cumulabili.

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Contributi INPS in regime forfettario e lavoro dipendente: cosa succede se hai entrambi?

Chi svolge un’attività autonoma in regime forfettario e, allo stesso tempo, un lavoro dipendente, deve in genere versare i contributi INPS anche per l’attività autonoma.

L’esonero è possibile solo se il lavoro dipendente è a tempo pieno, garantisce una copertura previdenziale completa e risulta prevalente per reddito, per ore lavorate e per continuità.

Non è un automatismo: per evitare versamenti non dovuti o contestazioni, è importante verificare la propria posizione contributiva con un consulente.

Come calcolare e controllare i contributi INPS per il regime forfettario?

Il calcolo dei contributi INPS dovuti in regime forfettario può essere effettuato tramite il Cassetto Previdenziale INPS, accessibile con SPID, CIE o CNS, dove si possono controllare versamenti, scadenze, acconti e mesi accreditati.

In alternativa, si può ricorrere a un commercialista o a software o portali online capaci di simulare tasse e contributi in base al reddito stimato e alla gestione previdenziale.

FAQ

Come si pagano i contributi INPS nel regime forfettario?

I contributi INPS nel regime forfettario si pagano con modello F24. Artigiani e commercianti versano in quattro rate trimestrali, mentre i professionisti senza cassa seguono le stesse date dell’IRPEF, cioè saldo e acconti a giugno e novembre.

Come calcolare i contributi INPS in regime forfettario: esempio pratico

Se incassi 30.000 € e hai un coefficiente di redditività del 78%, l’imponibile sarà di 23.400 €. Con l’aliquota INPS del 26,07%, pagherai circa 6.100 € di contributi.

Come togliere il contributo INPS dalla fattura nel forfettario?

Nel regime forfettario non si scorpora il contributo INPS dalla fattura. L’importo da versare si calcola separatamente sul reddito imponibile, senza indicarlo nei documenti fiscali emessi ai clienti.

Quanti mesi di contributi si maturano con il regime forfettario?

Nel regime forfettario si maturano 12 mesi di contributi solo se si raggiunge il minimo annuale richiesto dalla gestione INPS di appartenenza. Se si versa di meno, i mesi riconosciuti saranno proporzionati a quanto effettivamente versato.

Quanto si versa all’anno di contributi INPS nel forfettario?

L’importo annuo dei contributi INPS in regime forfettario dipende dal tipo di attività. Nel 2025 si parte da circa 4.500 € per artigiani e commercianti (quota fissa), mentre i professionisti senza cassa versano una percentuale del 26,07% sul reddito imponibile.

Quando si pagano i contributi INPS in regime forfettario della Gestione Separata?

I contributi della Gestione Separata si versano in due momenti: entro il 30 giugno (saldo dell’anno precedente e primo acconto) ed entro il 30 novembre (secondo acconto), usando il modello F24.

Quanto si paga di contributi INPS con una ditta individuale in regime forfettario?

I contributi INPS di una ditta individuale in regime forfettario dipendono dalla gestione previdenziale. Artigiani e commercianti versano una quota fissa annuale, mentre i professionisti senza cassa pagano solo in base al reddito.

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