Il codice tributo 3930 è uno strumento fiscale per chi possiede immobili produttivi. Questo articolo ti spiega cos’è, quando e come usarlo nel modello F24 per versare l’IMU senza commettere errori.

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A cosa si riferisce il codice tributo 3930 per l’IMU?

Per capire cos’è il codice tributo 3930, bisogna entrare nel mondo dell’IMU (Imposta Municipale Propria). Questo codice identifica un versamento molto specifico: la parte dell’aliquota comunale che supera quella statale dello 0,76%, applicabile agli immobili classificati nella categoria catastale D, di competenza del Comune.

Il significato del codice tributo 3930 per l’IMU è quindi legato a immobili a uso produttivo e speciale, ovvero fabbricati strumentali all’esercizio di un’attività imprenditoriale. Non si usa per abitazioni private o terreni. L’IMU è un’imposta diretta sul patrimonio immobiliare.

Fanno parte del gruppo catastale D, ad esempio, opifici (D/1), alberghi (D/2), teatri (D/3), istituti di credito (D/5) e grandi locali commerciali (D/8).

Alcuni immobili di categoria D possono beneficiare di esenzioni o riduzioni IMU, come gli immobili strumentali all’attività agricola o quelli destinati a servizi pubblici essenziali, secondo le normative comunali specifiche.

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L’IMU con il codice tributo 3930 va versata allo Stato o al Comune?

Per gli immobili di categoria D, l’IMU dovuta viene suddivisa tra due enti: lo Stato e il Comune dove si trova l’immobile.

Il codice tributo 3930 si utilizza per versare la quota di competenza del Comune, ma solo per la parte che eccede l’aliquota standard. La quota riservata allo Stato, calcolata con l’aliquota standard dello 0,76%, si versa invece con il codice tributo 3925, invece del codice 3930.

Quando si utilizza il codice tributo 3930 nel modello F24?

Il codice 3930 si usa in tutte le fasi del versamento ordinario dell’IMU per gli immobili del gruppo D. I soggetti obbligati sono i proprietari di tali immobili, che possono essere privati, aziende o altri enti titolari di diritti reali sull’immobile.

I momenti principali di utilizzo sono due e seguono le classiche scadenze fiscali, che per il 2025 sono confermate con il versamento dell’acconto entro il 16 giugno di ogni anno; mentre il versamento del saldo entro il 16 dicembre.

Il suo utilizzo è stato confermato da diverse circolari, inclusa la Risoluzione n. 29/E del 29 maggio 2020, che ha riorganizzato i codici per i tributi locali. Si usa quindi sia per pagare l’imposta dovuta nei termini, sia in caso di regolarizzazione tardiva.

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Come compilare il modello F24 con il codice tributo 3930

La compilazione del modello F24 per il versamento dell’IMU richiede attenzione ai dettagli. L’inserimento del codice tributo 3930 nell’F24 va fatto nella sezione “IMU e altri tributi locali”.

I campi da compilare obbligatoriamente sono:

  • Codice ente/Codice comune: il codice catastale del Comune dove si trova l’immobile (lo trovi sul sito dell’Agenzia delle Entrate o sulla visura catastale).
  • Cod. trib.: inserire “3930”.
  • Anno di riferimento: l’anno d’imposta per cui si sta pagando (es. 2025).
  • Importi a debito versati: l’importo esatto dell’incremento di aliquota IMU da pagare al Comune.
  • Numero immobili: il numero di immobili di categoria D per cui si effettua il versamento.
  • Acc./Saldo: barrare la casella corrispondente (“Acc.” o “Saldo”).

È importante non confondere questa sezione con la “Sezione Erario”, usata per altre tipologie di imposte come l’IVA in Italia.

Di seguito un esempio pratico di compilazione:

Come compilare il modello F24 con il codice tributo 3930

Tieni presente che i Comuni effettuano controlli incrociati con i dati catastali per verificare la correttezza dei versamenti IMU degli immobili produttivi.

Codice tributo 3930 e ravvedimento operoso

Se ti accorgi di aver saltato la scadenza per il versamento dell’acconto o del saldo IMU, puoi sanare la tua posizione tramite il ravvedimento operoso. Questa procedura ti permette di pagare l’imposta dovuta con una sanzione ridotta, a patto che tu agisca spontaneamente prima di ricevere un avviso di accertamento.

Per il ravvedimento del codice tributo 3930, dovrai compilare tre righe distinte nel modello F24, usando tre codici diversi:

  1. Imposta (codice 3930): l’importo dell’IMU (quota incremento Comune) che non avevi versato.
  2. Sanzioni (codice 3924): l’importo della sanzione ridotta.
  3. Interessi (codice 3923): gli interessi di mora, calcolati al tasso legale.

Le percentuali indicate in tabella si applicano alle violazioni commesse dal 1° settembre 2024, a seguito della riforma del sistema sanzionatorio introdotta dal D.Lgs. 87/2024, che ha ridotto la sanzione base dal 30% al 25%.

Tempistica del versamentoSanzione finale da versare
Entro 14 giorni0,0833% per ogni giorno di ritardo
Dal 15° al 30° giorno1,25% (fisso)
Dal 31° al 90° giorno1,38% (fisso)
Entro 1 anno dalla scadenza3,12% (fisso)
Oltre 1 anno3,57% (fisso)

Dunque, immagina di dimenticare il versamento di 1.000 € di IMU (quota Comune) e di voler regolarizzare dopo 45 giorni. Dovrai versare una sanzione di 13,80 € (l’1,38% di 1.000 €) con il codice 3924, oltre all’imposta e agli interessi legati al tasso legale in vigore (2% per il 2025).

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Errori frequenti da evitare con il codice tributo 3930

Gestire le tasse in partita IVA e gli immobili può portare a sviste. Con il codice 3930, gli errori più comuni sono usare questo codice per la quota statale (per cui si usa il 3925), sbagliare il codice ente/comune, o confondere le caselle “Acconto” e “Saldo”.

Inoltre, le variazioni di destinazione d’uso possono modificare l’obbligo di utilizzo del codice 3930.

Confronto con altri codici IMU

Per non fare confusione, ecco una tabella riassuntiva dei principali codici IMU e del loro utilizzo.

Codice tributoDescrizioneEnte destinatario
3930IMU immobili categoria DComune
3925IMU immobili categoria DStato
3918IMU altri fabbricati (es. negozi, uffici C/1)Comune
3916IMU aree fabbricabiliComune

Questa tabella chiarisce come ogni codice sia legato a una specifica tipologia di immobile e a un diverso ente beneficiario.

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