Il codice tributo 1841 fa parte dei cod. tributo F24 da utilizzare per il pagamento della cedolare secca.
In questo articolo parleremo delle caratteristiche specifiche di questo codice tributo e di come utilizzarlo per compilare il modello F24 correttamente.
Codice tributo 1841: cos'è e a cosa corrisponde?
Il codice 1841 corrisponde, come abbiamo anticipato, al pagamento della cedolare secca.
I proprietari di immobili che decidono di affittare a terzi la proprietà sono infatti soggetti a tassazione sul reddito percepito da tale attività, e hanno due modi per far fronte a questo impegno con il fisco:
- Pagare secondo quanto previsto dalla normativa che regola l’IRPEF – l’Imposta sul reddito delle persone fisiche – e dunque integrare questo con altre forme di reddito e versare un’imposta progressiva;
- Oppure possono usufruire della cedolare secca, che costituisce un’imposta sostitutiva che può essere spesso più vantaggiosa.
Sebbene ogni caso vada valutato singolarmente, trattandosi di imposte sul reddito è bene che tutte le persone fisiche soggette a tassazione tengano in ordine la propria contabilità.
Finom aiuta in particolar modo professionisti e imprenditori, spesso soggetti a tassazioni e calcoli più complessi: l’account business permette di integrare i propri software di contabilità e di invitare il commercialista – in modo da limitare gli errori e avere un costante supporto da parte dei professionisti del settore.
Inoltre, il servizio di fatturazione intuitivo e rapido permette di gestire più facilmente entrate e uscite relative alla propria attività, mentre le carte Finom permettono di rientrare di parte delle spese aziendali grazie ai loro programmi di cashback.
Che cos'è la cedolare secca e come funziona?
La cedolare secca è un tipo di tassazione agevolata che può essere utilizzata da chi percepisce un canone di locazione come parte del proprio reddito. Questo tipo di tassazione sostituisce l’IRPEF, l’imposta di registro e l’imposta di bollo, e non funziona secondo il criterio della progressività, ma prevede solo due aliquote:
- Aliquota al 21% per i contratti di locazione liberi;
- Aliquota al 10% nei casi di canone concordato – solitamente utilizzati nelle città ad alta densità abitativa.
I contribuenti devono versare la cedolare secca se l’importo supera o è pari a 51,65 €. Ma l’importo influisce anche sulla possibile riduzione di cui il contribuente potrebbe usufruire.
Infatti, se l’importo non supera i 257,42 € il contribuente dovrà pagare in un’unica soluzione. Se l’importo supera tale cifra, sarà invece necessario utilizzare il metodo di acconti e saldo.
L’acconto corrisponde al 95% dell’importo versato durante l’anno precedente, mentre il saldo corrisponde al 5% del totale.
Va infatti considerato che quando si versa la cedolare secca per la prima volta, non andrà versata alcuna somma al fisco, proprio perché manca la base sulla quale calcolare l’aliquota e gli importi dovuti.
Quando il contribuente può usufruire della rateazione, le seguenti percentuali e scadenze devono essere rispettate:
- La prima rata corrisponde al 40% del totale dell’acconto e va versata entro il 30 giugno – bisognerà versare un importo maggiorato dello 0,4% se si ritarda il pagamento ma non oltre luglio;
- La seconda rata e il pagamento unico vanno versati entro il 30 novembre – se si tratta della seconda rata bisogna coprire la restante parte dell’acconto;
- Il saldo va invece versato nel mese di giugno dell'anno successivo.
Se queste scadenze non vengono rispettate, o se viene omesso il pagamento, allora il contribuente potrà autodenunciarsi e procedere con il cosiddetto ravvedimento operoso per limitare le sanzioni – secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate.
Quali altri codici tributo corrispondono alla cedolare secca?
Dal momento che esistono rate diverse, alla cedolare secca corrispondono più codici tributo: “1841” è il codice dedicato sia al versamento della seconda rata che al pagamento della cedolare secca in un’unica soluzione. Cod. tributo 1840 è valido per la prima rata del conto e "1842" è specificato per il saldo, anche nella colonna "Importi a credito compensati".
Come compilare il modello F24 con il codice 1841
Per il pagamento della cedolare secca con codice 1841 l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli utenti un modello F24 esemplificativo, in modo da facilitare la compilazione del modello anche per coloro che vogliono procedere autonomamente con il versamento.
Dopo aver inserito i propri dati nella parte iniziale del modello, bisognerà compilare la sezione Erario con le seguenti informazioni:
- Codice tributo – nel nostro caso si tratta del codice 1841;
- Non sarà necessario compilare la seconda colonna (“rateazione/regione/prov./mese rif.”) per il semplice fatto che il codice indica già i dettagli del versamento;
- Nella casella “Anno di riferimento” andrà inserito per esteso l’anno per il quale si effettua il versamento;
- Negli importi a debito bisognerà inserire l’importo da pagare – e calcolare il totale nella casella dedicata al saldo.
Conclusioni
È molto importante conoscere i codici relativi alla cedolare secca, poiché questa costituisce una tassazione agevolata per tutti coloro che affittano immobili ad uso abitativo. In questo articolo ti abbiamo parlato del codice 1841 – il codice che viene utilizzato per il versamento della seconda rata della cedolare secca o per il pagamento in un’unica soluzione. Se vuoi conoscere altri codici tributo, ecco un elenco utile:
Ultimi articoli
Come si calcola il codice IBAN in Italia
Fatturazione Elettronica PA (Fattura PA)
Finom ottiene €50M di finanziamento di Serie B da General Catalyst e Northzone
Passkey: Il Potenziamento della Sicurezza di Finom
Codice tributo 3918 IMU: cos'è e come compilare il modello F24
Codice tributo 9001 e 9002: cosa sono e come si paga con il modello F24
IRES: cos'è, chi la paga, quando e come si calcola
Condividi post