L’auto aziendale ad uso promiscuo è uno dei fringe benefit più diffusi in ambito aziendale. In questa guida vediamo cosa significa, come funziona nel 2025 e quali sono gli effetti fiscali per imprese e dipendenti.

Contenuti

Auto aziendale ad uso promiscuo: cosa significa e quando si applica

Un’auto aziendale ad uso promiscuo è un veicolo concesso al dipendente per un uso misto, ossia per il lavoro e la vita privata.

Il lavoratore può, infatti, utilizzare il veicolo anche nel tempo libero, ad esempio per spostamenti familiari o viaggi personali. Questo tipo di benefit rientra nella retribuzione in natura ed è tassato in busta paga secondo l’art. 51 del TUIR.

Differenza tra uso promiscuo, uso esclusivo e “auto in pool”

Per sapere se un’auto rientra nell’uso promiscuo, è utile confrontarla con le altre tipologie previste per le imprese:

  • Uso esclusivo aziendale, l’auto è utilizzabile solo per attività lavorative e durante l’orario di lavoro. Nessun uso personale è consentito.
  • Auto in pool, il veicolo è condiviso tra più dipendenti ed è utilizzabile su prenotazione solo per esigenze di servizio.

Nel caso di uso promiscuo, invece, l’auto è assegnata a un singolo dipendente che può usarla liberamente anche fuori dall’orario di lavoro.

Chi può guidare l'auto (familiari) e quando serve l’autorizzazione scritta?

Anche i familiari possono guidare l'auto aziendale a uso promiscuo, ma solo se previsto dalla lettera di assegnazione. Senza autorizzazione, infatti, possono sorgere problemi in caso di incidenti o multe.

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Tassazione 2025 del fringe benefit auto aziendale ad uso promiscuo: percentuali, formule e casi particolari

Dal 1° gennaio 2025, il valore di questo fringe benefit non si basa più sulle precedenti fasce di emissione di CO₂, ma su un sistema semplificato con tre aliquote fisse, legate al tipo di alimentazione (​​in base alla Legge di Bilancio 2025 - comma 48):

Tipo di alimentazionePercentuale tassabile
Elettrica (EV)10%
Ibrida plug-in (PHEV)20%
Termica, mild/full hybrid50%

Il valore imponibile si calcola sempre sulla base di una percorrenza standard annua di 15.000 km, secondo i valori ACI aggiornati ogni anno (di solito a dicembre).

Il valore del fringe benefit viene, quindi, calcolato con la seguente formula:

Costo chilometrico ACI × 15.000 km × percentuale tassabile

Periodo transitorio: fino a quando resta valido il sistema a fasce CO₂?

Il sistema basato sulle fasce di emissione CO₂ resta valido per i veicoli assegnati in uso promiscuo tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024 (Decreto Legge 28 febbraio 2025, n. 19). Le percentuali da applicare, in base alle emissioni, sono le seguenti:

Emissioni CO₂ (g/km)Percentuale tassabile
Fino a 6025%
61-16030%
161-19050%
Oltre 19060%

Inoltre, anche i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025 rientrano nel regime transitorio: in questi casi si applicano ancora le vecchie aliquote, nonostante la concessione avvenga dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina.

Contributo del dipendente: come riduce il valore del fringe benefit?

Se il lavoratore partecipa economicamente al costo dell’auto aziendale ad uso promiscuo, ad esempio con una trattenuta mensile o rimborsando parte delle spese, il valore del fringe benefit si riduce.

Esempio: se il benefit è di 125 € al mese e il lavoratore versa 30 €, l’importo tassabile scende a 95 €.

Il contributo dev’essere documentato e tracciabile, altrimenti non è detraibile dal valore del fringe benefit.

Auto aziendale ad uso promiscuo in busta paga: alcuni esempi pratici

Ipotizziamo tre auto aziendali con un costo chilometrico ACI medio:

Tipo di autoCosto ACI/km% fringe 2025Valore annuoImporto mensile
Termica0,55 €50%4.125 €343,75 €
Ibrida plug-in0,50 €20%1.500 €125,00 €
Elettrica0,45 €10%675 €56,25 €

Come evidenziato, l’impatto fiscale è molto più contenuto per le auto a basse emissioni.

Effetti su IRPEF e contributi

Il valore mensile del fringe benefit:

  • Si somma allo stipendio lordo, aumentando IRPEF e contributi.
  • Si applica solo per i mesi effettivi di utilizzo, anche in modo parziale (es. assegnazione dal 10 gennaio).
  • Può restare fiscalmente irrilevante se il valore annuo non supera le soglie di 1.000 € o di 2.000 € (per chi ha figli a carico), a patto che non siano concessi altri benefit.

Domande frequenti poste agli HR

Chi gestisce paghe e contratti si trova spesso a rispondere a dubbi pratici sull’auto aziendale ad uso promiscuo. Ecco i più comuni:

  • Il fringe benefit si calcola anche per un solo giorno? Sì. Anche se l’auto è assegnata per una sola parte del mese, il valore mensile per intero va comunque inserito in busta paga.
  • Cosa succede in caso di cessazione del rapporto di lavoro? Il fringe benefit si calcola fino al mese della cessazione. Eventuali differenze vengono aggiustate nel conguaglio di fine rapporto.
  • Serve un conguaglio a fine anno? Sì, soprattutto se l’auto non è stata assegnata per tutti i 12 mesi o se il dipendente ha versato un contributo personale. In quel caso, l’importo va ricalcolato e rettificato.
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Deducibilità dei costi e IVA per l’auto aziendale ad uso promiscuo: quando 20% e quando 70%?

La deducibilità dell'auto aziendale ad uso promiscuo al 70%, in base al TUIR, si applica se:

  • l’auto è assegnata stabilmente a un dipendente
  • l’uso è anche personale e al di fuori dell’orario di lavoro
  • l’assegnazione è documentata per iscritto
  • l’uso è coerente con le mansioni svolte

La percentuale si applica su tutti i costi: acquisto, leasing, carburante e manutenzione.

Deducibilità al 20%, 100% per beni strumentali e 80% per agenti: limiti e regole

Se l’auto non è concessa ad uso promiscuo, la deducibilità si riduce al 20%, come nel caso di veicoli aziendali a uso generico o condiviso.

Fanno eccezione due categorie:

  • i veicoli strumentali all’attività d’impresa (es. taxi, auto per trasporto merci) con deducibilità al 100%
  • gli agenti e i rappresentanti con deducibilità all’80%

In tutti i casi, i costi sono deducibili fino a un massimo di 18.075,99 €, che sale a 25.822,84 € per gli agenti di commercio.

IVA al 40% sulle spese di acquisto, uso e manutenzione dell’auto aziendale

L’IVA sulle auto aziendali ad uso promiscuo è detraibile al 40%, sia per l’acquisto che per le spese di gestione (leasing, carburante, ricariche, manutenzione, noleggi brevi).

La detrazione è ammessa solo se le fatture sono intestate all’azienda e l’uso del veicolo è tracciabile nonché regolarmente documentato.

Assegnazione e autorizzazioni per l’uso promiscuo dell’auto aziendale

La lettera di assegnazione ufficializza l’uso dell’auto aziendale da parte del dipendente. Va firmata da entrambe le parti e deve indicare:

  • uso previsto (lavoro e vita privata)
  • eventuali contributi da parte del dipendente
  • autorizzazione ai familiari, se ammessa
  • regole per danni, sinistri e multe
  • eventuale presenza di GPS/controlli telematici e disposizioni sulla privacy
  • modalità di restituzione (data, dotazioni, carburante)

Car policy aziendale: struttura, contenuti minimi e regole pratiche

Oltre ai singoli documenti, è utile predisporre una car policy aziendale, ossia un regolamento che definisce i criteri di assegnazione, le modalità d'uso del veicolo, la politica per i rifornimenti, la gestione delle multe e della manutenzione, l'utilizzo di dispositivi GPS e le modalità di restituzione.

Una policy chiara evita malintesi e semplifica la gestione dell’auto aziendale ad uso promiscuo.

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Restituzione e revoca dell’auto aziendale ad uso promiscuo

La restituzione dell’auto aziendale a uso promiscuo può avvenire in caso di:

  • fine rapporto (dimissioni, pensione, licenziamento)
  • cambio di ruolo senza benefit auto
  • revoca per esigenze organizzative
  • violazioni della car policy

È sempre meglio comunicare la revoca con un preavviso scritto e indicare la data nonché la modalità di riconsegna.

Verbale di riconsegna dell’auto aziendale

La riconsegna dell’auto va formalizzata con un verbale firmato che riporti:

  • data e ora
  • chilometraggio
  • carburante/ricarica residui
  • stato del veicolo e dotazioni
  • restituzione di chiavi e carte carburante

Eventuali danni o mancanze vanno annotate e, se previsto, addebitate al dipendente.

Modelli di lettere per restituzione e revoca dell’auto

Ecco due brevi esempi di lettere, facilmente personalizzabili, per la restituzione o revoca dell’auto aziendale ad uso promiscuo:

Lettera di revoca dell’auto aziendale

[Nome Azienda]

[Indirizzo Azienda]

[Luogo], [Data]

Al Sig./Sig.ra [Nome Dipendente]

Oggetto: Revoca dell’assegnazione dell’automobile aziendale

Con la presente La informiamo che, a partire dal giorno **[data effettiva]**, viene revocata la concessione dell’auto aziendale modello **[marca/modello]**, targa **[…]**, assegnataLe in uso promiscuo in data **[data assegnazione]**.

La invitiamo a restituire il veicolo presso la nostra sede **[indirizzo]** entro il **[termine indicato]**, con condizioni e modalità conformi al verbale di riconsegna previsto.

Cordiali saluti,

________________________

Firma del datore di lavoro

______________________

Firma del dipendente

Lettera di riconsegna volontaria da parte del dipendente

[Nome Dipendente]

[Indirizzo Dipendente]

[Luogo], [Data]

Alla cortese attenzione di

[Nome Azienda]

[Reparto/Responsabile Auto]

Oggetto: Restituzione volontaria dell’auto aziendale

Con la presente, io sottoscritto/a **[Nome Dipendente]**, autorizzato all’uso promiscuo del veicolo **[marca/modello], targa […]**, consegno volontariamente l’auto in data **[data consegna]**, presso la sede aziendale **[indirizzo]**.

Sono consapevole che eventuali danni, mancata manutenzione o dotazioni incomplete verranno valutati e gestiti secondo la car policy aziendale.

Distinti saluti,

_____________________

Firma del dipendente

L’auto aziendale ad uso promiscuo conviene? Confronti e casi d’uso

L’auto aziendale ad uso promiscuo è una formula comoda e molto apprezzata, ma non sempre è la scelta più conveniente per aziende e dipendenti.

Auto aziendale ad uso promiscuo vs rimborso chilometrico

Una delle alternative più diffuse è il rimborso chilometrico, con cui il dipendente usa un’auto propria e l’azienda rimborsa i km percorsi per lavoro, sulla base delle tariffe ACI.

Vantaggi del rimborso per l’aziendaVantaggi dell’auto aziendale per il dipendente
  • Niente fringe benefit da gestire
  • Nessun costo diretto per il veicolo, l’assicurazione o la manutenzione
  • Maggiore flessibilità amministrativa
  • Nessun investimento iniziale o spesa per l’acquisto
  • Uso anche personale del mezzo, inclusi weekend e vacanze
  • Comfort e prestazioni spesso superiori alla media.

Esempio: per 15.000 km annui, un rimborso ACI può costare all’azienda 6.000 € lordi, ma con un’auto aziendale a uso promiscuo (elettrica) il fringe può essere molto più basso (es. 675 € annui).

Leasing vs noleggio a lungo termine per auto ad uso promiscuo

La scelta tra leasing finanziario e noleggio a lungo termine (NLT) incide non solo sul piano operativo, ma anche su quello fiscale e contabile.

AspettoLeasingNoleggio lungo termine
Proprietà finaleL’auto diventa di proprietàL’auto resta di proprietà della società di noleggio
Durata tipica36-60 mesi24-48 mesi
Gestione operativaA carico dell’aziendaInclusa nel canone
Costi imprevistiMaggiori (manutenzione, sinistri)Ridotti (canone fisso tutto incluso)
BilancioL’auto va iscritta a cespiteIl costo rientra tra i servizi (OPEX)

Per l’uso promiscuo, il noleggio spesso si rivela più pratico e prevedibile, soprattutto se il canone comprende anche la gestione carburante/ricariche e la parte assicurativa.

Indicatori chiave per l’azienda: TCO, emissioni, retention e rischi

Per valutare se l’auto aziendale ad uso promiscuo conviene davvero, l’azienda dovrebbe guardare oltre il costo iniziale. Tra gli indicatori più utili troviamo:

  • TCO (Total Cost of Ownership), il quale misura il costo totale dell’auto, includendo acquisto/noleggio, manutenzione, carburante, fringe benefit e gestione amministrativa.
  • Emissioni, in quanto i veicoli elettrici o plug-in aiutano a ridurre l’impatto ambientale e migliorano l’immagine ESG dell’azienda.
  • Retention, poiché un’auto aziendale è spesso percepita come un benefit importante e può contribuire a trattenere delle figure chiave.
  • Rischi, multe, incidenti o usi impropri, i quali vanno gestiti con policy chiare e sistemi di controllo (GPS, controlli telematici).

Valutare questi aspetti aiuta a prendere decisioni più strategiche, in linea con gli obiettivi aziendali di efficienza, sostenibilità e welfare.

FAQ

I familiari possono guidare l’auto aziendale ad uso promiscuo? È necessaria un’autorizzazione scritta da parte dell’azienda?

Sì, ma solo se autorizzati per iscritto dall’azienda e coperti dall’assicurazione.

Come si calcola il valore del fringe benefit dell’auto aziendale in busta paga mese per mese nel 2025?

Nel 2025 si calcola mediante la formula: costo ACI/km × 15.000 km × percentuale in base all’alimentazione (10%, 20% o 50%), poi si divide per 12 per ottenere il valore mensile in busta paga.

Se il dipendente partecipa al costo dell’auto con una trattenuta in busta paga, il valore del fringe benefit si riduce?

Sì, il valore del fringe si riduce della quota versata, purché sia documentata e tracciabile.

In quali casi l’azienda può dedurre al 70% i costi di un’auto aziendale concessa ad uso promiscuo?

Quando l’auto è assegnata stabilmente a un dipendente, usata anche per scopi personali e l’assegnazione è documentata per iscritto.

L’IVA detraibile al 40% per le auto aziendali si applica anche alle spese di manutenzione e noleggio?

Sì, l’IVA è detraibile al 40% anche su manutenzione, riparazioni e noleggi brevi, se le fatture sono intestate all’azienda.

Cosa succede se il dipendente deve restituire l’auto aziendale prima della scadenza o se l’auto presenta danni al momento della riconsegna?

La restituzione anticipata va formalizzata. Eventuali danni o mancanze rilevati nel verbale possono essere addebitati al dipendente, secondo la car policy.

Come devono essere gestite multe, pedaggi e altre spese accessorie legate all’uso promiscuo dell’auto aziendale?

Dipende dalla car policy: di solito multe e pedaggi personali sono a carico del dipendente, ma vanno sempre gestiti con tracciabilità.

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