Aprire un asilo nido è un’opportunità imprenditoriale che permette di unire la passione per l’infanzia alla domanda crescente di servizi educativi. Scopri i costi, i requisiti, l'iter burocratico e le modalità di avvio seguendo la normativa.
Perché aprire un asilo nido?
Aprire un asilo nido significa rispondere a un bisogno concreto dei neo-genitori: offrire un luogo sicuro, educativo e stimolante per i loro bambini nei primi anni di vita.
L’asilo nido, però, non è solo un supporto alle famiglie, è anche un pilastro fondamentale nella crescita dei più piccoli. In questa fase delicata dello sviluppo, infatti, i bambini imparano a relazionarsi, a scoprire il mondo e a costruire le basi per il futuro.
Negli ultimi anni, la domanda di servizi per l’infanzia è cresciuta in modo costante. Le famiglie hanno bisogno di strutture affidabili, vicine a casa o al lavoro, con personale competente e programmi educativi strutturati.
Tuttavia, i dati mostrano un’offerta ancora insufficiente. Secondo gli ultimi rapporti ISTAT, solo poco più di un quarto dei bambini sotto i tre anni riesce ad accedere a un servizio pubblico per l’infanzia. Questo divario è più accentuato nelle regioni del Sud Italia, dove la copertura dei posti disponibili è al di sotto della media nazionale.
Dal punto di vista economico, l'apertura di un asilo nido può rivelarsi una scelta imprenditoriale strategica. In modo simile ad aprire un asilo per cani, la domanda per il servizio è stabile e destinata a crescere, anche grazie alle politiche di sostegno alla natalità e agli incentivi per il lavoro femminile.
Anche la scelta del nome dell’asilo è un aspetto molto importante del progetto: deve essere accattivante, facile da ricordare e in linea con la proposta educativa. Se hai bisogno di ispirazione, puoi provare un generatore di nomi basato su AI per trovare idee creative in pochi clic.
Con un buon business plan e una gestione attenta, un asilo nido può diventare un’attività sostenibile, in grado di generare profitti e allo stesso tempo offrire un servizio prezioso alla comunità locale.
Come aprire un asilo nido: le tipologie
Chi decide di aprire un asilo nido può scegliere tra diverse formule organizzative, ciascuna con le proprie caratteristiche, requisiti e opportunità.
La scelta del modello giusto dipende da vari fattori: gli obiettivi imprenditoriali, le disponibilità economiche, gli spazi, il target di riferimento e la normativa regionale.
Asilo nido tradizionale
L’asilo nido tradizionale accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni in una struttura appositamente progettata per rispondere a tutte le esigenze educative, logistiche e normative. Prevede ampi spazi, suddivisi per attività (gioco, pranzo, riposo), la presenza di personale qualificato, un progetto educativo formalizzato e una gestione continuativa dell’attività per almeno 42 settimane all’anno.
Si tratta della scelta ideale per chi punta a un’offerta completa e vuole rivolgersi a un bacino di utenza abbastanza ampio, con una capacità ricettiva variabile tra i 20 e i 60 bambini.
Micro-nido e nido familiare
Queste soluzioni, più flessibili e meno strutturate, sono adatte a chi dispone di spazi ridotti o per chi desidera avviare l’attività con un investimento contenuto:
- Il micro-nido è un asilo in piccolo formato, con capienza limitata (in genere fino a 10 bambini) e spazi più contenuti rispetto al nido tradizionale. È soggetto a normative semplificate, ma deve comunque garantire elevati standard di sicurezza, oltre che di qualità.
- Il nido familiare si svolge all’interno di un’abitazione privata, dove un educatore o un’educatrice (spesso la stessa persona che gestisce il servizio) accoglie un numero ristretto di bambini, generalmente fino a 6. Questo tipo di attività richiede un corso di formazione specifico, spazi conformi alle normative vigenti e una buona organizzazione domestica.
Asilo aziendale: requisiti e vantaggi
L’asilo aziendale è pensato per accogliere i figli dei dipendenti di una determinata impresa. Può essere gestito direttamente dall’azienda o da un soggetto esterno, ed è spesso collocato all’interno o nelle immediate vicinanze della sede di lavoro.
Questo tipo di struttura offre numerosi vantaggi:
- Riduce l’assenteismo dei dipendenti;
- Migliora la conciliazione tra vita privata e professionale;
- Rafforza il welfare aziendale.
Dal punto di vista burocratico, sono richiesti gli stessi requisiti previsti per gli asili tradizionali.
Asilo nido bilingue o Montessori: caratteristiche principali
In un mercato sempre più attento alla qualità dell’offerta educativa, stanno rapidamente crescendo le richieste per modelli pedagogici alternativi.
Tra i più diffusi troviamo:
- L’asilo nido bilingue integra l’apprendimento della seconda lingua (spesso l’inglese) sin dai primi mesi di vita. Richiede ovviamente del personale con competenze linguistiche certificate e una progettazione didattica adatta.
- L’asilo nido Montessori, basato sul metodo ideato da Maria Montessori, che promuove l’autonomia del bambino attraverso degli spazi strutturati, l'utilizzo di specifici materiali e un approccio educativo centrato sull’osservazione. È necessario un percorso formativo certificato per il personale, erogato da enti accreditati come l’Opera Nazionale Montessori (ONM), oltre all’adeguamento degli ambienti secondo i principi stabiliti dal metodo.
Cosa serve per aprire un asilo nido: i requisiti
Aprire un asilo nido richiede il rispetto di normative che garantiscono la sicurezza dei bambini e la qualità del servizio offerto.
Normative e autorizzazioni
La Legge 1044/1971 ha istituito gli asili nido pubblici, ma oggi i servizi per l’infanzia sono regolati dal Decreto Legislativo 65/2017. Le Regioni, inoltre, definiscono in modo autonomo i requisiti tecnici, strutturali e organizzativi per l'apertura degli asili nidi.
Requisiti della struttura
La struttura deve garantire ambienti sicuri, luminosi, accessibili e adeguatamente attrezzati. È fondamentale prevedere spazi distinti per il gioco, il riposo, i pasti e i servizi igienici, con lettini, arredi a norma e una cucina interna o un’area per il porzionamento dei pasti. In genere, la superficie interna richiesta è di almeno 5–6 m² per bambino (ma può variare leggermente da Regione a Regione).
Titolo di studio richiesto per aprire un asilo nido
Gli educatori devono possedere una laurea in ambito pedagogico, come previsto dal D.Lgs. 65/2017. In alcuni casi, per servizi domiciliari o a gestione familiare, può essere ammesso il diploma con formazione specifica.
Il personale deve, inoltre, essere in regola con l’attestato HACCP se incaricato della somministrazione dei pasti e non avere precedenti penali.
È obbligatorio rispettare il rapporto numerico educatore/bambini, come indicato nel Decreto Legislativo 65/2017, che prevede in genere un educatore ogni 8 bambini tra i 13 e i 24 mesi. Tuttavia, questo parametro può variare leggermente in base alla Regione e al tipo di servizio. È, inoltre, richiesta una formazione continua tramite aggiornamenti professionali periodici.
Iter burocratico per aprire un asilo nido
Avviare un asilo nido richiede il rispetto di un iter burocratico ben definito, indispensabile per operare in regola in base a quanto stabilito dalla normativa.
Apertura della Partita IVA
Il primo passo consiste nell’aprire la partita IVA con codice ATECO 88.91.00, relativo ai servizi di asilo nido. È possibile scegliere il regime forfettario oppure optare per il regime semplificato od ordinario, in base alla struttura e ai volumi di fatturato previsti.
Iscrizione alla Camera di Commercio
È necessario iscrivere l’attività al Registro delle Imprese tramite la procedura ComUnica, la quale attiva automaticamente anche le posizioni INPS e INAIL. In questa fase si sceglie, inoltre, la forma giuridica più adatta, come la ditta individuale o una società.
Autorizzazioni sanitarie e amministrative
È obbligatorio presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello SUAP del Comune, allegando il progetto educativo, il regolamento interno, le planimetrie dei locali, le dichiarazioni di conformità degli impianti e la documentazione tecnica richiesta. Successivamente, l'ASL competente rilascerà il nulla osta sanitario necessario per l’apertura.
Assicurazioni obbligatorie
Prima dell’apertura è fondamentale stipulare una polizza di responsabilità civile per coprire eventuali danni a terzi, una polizza infortuni per il personale e, se necessario, eventuali assicurazioni aggiuntive per danni ai locali o agli arredi.
Quanto costa aprire un asilo nido?
Aprire un asilo nido richiede un investimento iniziale che può variare in base alla tipologia della struttura, alla zona in cui si trova e al numero di bambini da accogliere.
Costi iniziali
Tra le principali voci di spesa iniziali rientrano:
- Affitto o acquisto dei locali - il canone mensile può variare da 800 a oltre 2.500 €, a seconda della zona e delle dimensioni;
- Ristrutturazione e adeguamenti - servono da 15.000 a 30.000 € per rendere gli ambienti conformi alle normative vigenti;
- Arredamento e giochi - l’allestimento degli spazi può costare tra i 20.000 e i 40.000 €, in base alla qualità e alla quantità dei materiali;
- Formazione del personale - i costi vanno da poche centinaia a qualche migliaio di euro, a seconda dei corsi e degli aggiornamenti necessari.
Costi operativi
I costi mensili per lo svolgimento delle attività riguardano:
- Stipendi - per almeno 3–5 educatori e personale ausiliario (2.300–2.600 € a persona);
- Utenze - tra 300 e 600 € al mese;
- Pasti e materiali - 5.000 - 10.000 € annui;
- Assicurazioni e imposte - 3.000 - 7.000 € annui.
Stime di investimento
Per avviare un asilo nido di medie dimensioni è necessario un investimento iniziale di almeno 40.000 - 50.000 €. Con una capienza di 25 bambini e una retta mensile di 500 €, il fatturato annuo può superare i 130.000 €, rendendo l’attività sostenibile già dal secondo anno, soprattutto se supportata da finanziamenti o avviata in franchising.
Finanziamenti e agevolazioni per aprire un asilo nido
Aprire un asilo nido comporta un investimento iniziale importante, ma esistono numerose forme di sostegno economico pensate per facilitare l’ingresso nel settore.
Fondi per aprire un asilo nido privato: contributi statali e regionali
Molte Regioni italiane pubblicano regolarmente dei bandi dedicati all'apertura di servizi per l’infanzia, tra cui asili nido, micro-nidi e nidi familiari. I contributi possono coprire varie tipologie di spese come l’adeguamento dei locali, l’acquisto di arredi e materiali didattici, oppure la formazione del personale.
A livello nazionale, esistono degli incentivi specifici destinati all’imprenditoria femminile (Legge 215/1992) e alle imprese sociali.
Fondi europei per l’infanzia
L'Unione Europea, attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e altri strumenti, finanzia progetti educativi e di inclusione rivolti alla prima infanzia. Questi fondi sono spesso gestiti a livello regionale o tramite programmi nazionali come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e Next Generation EU.
Ad esempio, la Regione Toscana ha pubblicato un avviso per l'anno educativo 2024-2025, destinato a sostenere l'accoglienza dei bambini nei servizi per la prima infanzia.
A livello nazionale, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha emesso un avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse per la costruzione di nuovi asili nido nella fascia 0-2 anni.
Finanziamenti bancari e microcredito
Il microcredito imprenditoriale, rivolto a startup e lavoratori autonomi, consente di ottenere fino a 75.000 € senza garanzie reali, con percorsi di accompagnamento e rate fino a 10 anni. Anche molte banche, come BPER, offrono prestiti agevolati fino a 50.000 €, spesso garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI.
Agevolazioni fiscali per nuove attività
Le nuove attività possono beneficiare del regime forfettario, che prevede un'aliquota d'imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni. Questo regime offre anche delle ulteriori semplificazioni fiscali, tra cui l'esenzione dall'IVA sulle fatture emesse.
Tuttavia, l'IVA sugli acquisti non è detraibile, e l'imposta sostitutiva sostituisce l'IRPEF assieme alle relative addizionali.
Aprire un asilo nido in franchising vs indipendente
Chi desidera aprire un asilo nido ha la possibilità di scegliere tra un’attività indipendente o l’affiliazione a un franchising.
Entrambe le opzioni presentano vari vantaggi e criticità:
- Franchising - permette di avviare l’attività sotto un marchio già noto, con supporto nella fase di progettazione, formazione, marketing e gestione. È ideale per chi ha poca esperienza nel settore, ma comporta il pagamento di una fee iniziale e la condivisione degli utili o il versamento di royalties.
- Attività indipendente - offre maggiore libertà gestionale, creativa ed economica, ma richiede anche competenze specifiche nella gestione, nella comunicazione e nell’organizzazione. È indicata per chi desidera sviluppare un progetto originale e completamente personalizzato.
Come aprire un asilo nido privato in franchising?
Il franchising rappresenta una formula sempre più diffusa per chi desidera aprire un asilo nido con il supporto di un marchio già affermato e con un investimento iniziale generalmente più contenuto rispetto a un'attività indipendente.
Pro e contro del franchising rispetto all’attività indipendente
Affiliarsi a un marchio consolidato offre maggiore credibilità agli occhi delle famiglie e garantisce supporto continuo, dalla fase di avvio alla gestione operativa. L’adozione di un modello collaudato e di procedure standardizzate riduce sensibilmente i rischi imprenditoriali. Inoltre, il marketing è spesso gestito dalla casa madre, che fornisce materiali promozionali e campagne centralizzate.
Tuttavia, il franchising comporta una minore autonomia gestionale, costi ricorrenti (come royalty e commissioni sui ricavi) e possibili vincoli nella scelta della sede o nei piani di espansione.
Le principali reti di franchising in Italia
Diverse reti di franchising specializzate nei servizi per l'infanzia offrono varie opportunità per chi desidera avviare un asilo nido.
Tra queste, Crescere Insieme vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore, proponendo un progetto educativo basato sulla ricerca e sull'innovazione.
Un'altra realtà consolidata è La Compagnia dei Birichini, una rete di nidi d'infanzia laici presente a Milano e convenzionata con il Comune.
Costi di affiliazione e cosa include il pacchetto
In media, l’investimento iniziale richiesto per entrare in un franchising è compreso tra 15.000 e 30.000 €, a cui possono aggiungersi dei canoni mensili o il versamento di percentuali sui ricavi.
Generalmente, il pacchetto di affiliazione prevede:
- Assistenza burocratica e progettuale;
- Formazione per il titolare e lo staff;
- Arredi e materiali didattici (spesso in comodato d’uso);
- Supporto nella scelta della sede e nel layout degli spazi;
- Utilizzo del marchio e strumenti di marketing.
Marketing per aprire un asilo nido e la sua gestione
Per garantire il successo e la sostenibilità di un asilo nido, non basta offrire un servizio educativo di qualità: è fondamentale promuoversi in modo efficace.
Strategie di marketing per attrarre famiglie
Per far conoscere un asilo nido e conquistare la fiducia dei genitori, serve una buona strategia di marketing. Tutto parte da un sito web chiaro e sempre aggiornato, affiancato da profili social attivi e coinvolgenti.
Le campagne su Google o Facebook aiutano a raggiungere i genitori della zona e a far conoscere meglio la struttura. Anche il passaparola è molto importante: open day, laboratori gratuiti ed eventi a tema sono tutte ottime occasioni per creare un legame diretto con le famiglie.
Collaborare con pediatri, farmacie e realtà locali può contribuire a rafforzare la reputazione dell’asilo e a incrementare la fiducia sul territorio.
Per favorire la fidelizzazione nel tempo, è utile anche prevedere delle agevolazioni per l’iscrizione di fratelli, incentivi per chi presenta nuovi iscritti e attività pensate per coinvolgere attivamente le famiglie nella vita quotidiana del nido.
Gestione efficace dell’asilo nido
L’utilizzo di software gestionali aiuta ad automatizzare varie attività come la fatturazione, il monitoraggio delle presenze e la comunicazione con le famiglie. È, inoltre, fondamentale instaurare fin da subito un rapporto chiaro e sereno con i genitori, attraverso delle comunicazioni regolari e un contratto trasparente.
Un team preparato e un regolamento interno ben strutturato, infine, aiutano a gestire al meglio ogni situazione, anche quelle più delicate.
FAQ
Dove trovare il numero di autorizzazione di un asilo nido privato?
Il numero di autorizzazione di un asilo nido privato si può richiedere presso il Comune dove ha sede la struttura, solitamente tramite lo Sportello SUAP o gli uffici dei Servizi Educativi.
A chi rivolgersi per aprire un asilo nido?
Per aprire un asilo nido è necessario rivolgersi al SUAP del Comune, avvalersi di un tecnico abilitato per i progetti edilizi e, se utile, affidarsi a un consulente fiscale o a società specializzate per le pratiche burocratiche.
Come aprire un asilo nido aziendale?
Per aprire un asilo nido aziendale è necessario un accordo tra l’azienda e il gestore, la disponibilità di locali idonei, il rispetto delle normative regionali e l’autorizzazione del Comune tramite la SUAP.
Come pubblicizzare un asilo nido?
Per promuovere un asilo nido è utile creare un sito web, usare i social, organizzare open day e collaborare con attività locali.
Quanto si guadagna con un asilo nido privato?
Un asilo nido privato può generare ricavi annui tra 100.000 e 150.000 €, a seconda della capienza, delle rette applicate e della zona. L’utile netto medio oscilla generalmente tra 20.000 e 40.000 €.
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