Lo scontrino fiscale è stato per anni il documento utilizzato per registrare le vendite e comunicare gli incassi all’Agenzia delle Entrate. Oggi è stato sostituito dal documento commerciale elettronico. In questa guida scoprirai cosa è cambiato, quando va emesso e quali informazioni deve contenere.
Che cos'è lo scontrino fiscale?
Lo scontrino fiscale è un documento che attesta la vendita di un bene o la prestazione di un servizio. Ha lo scopo di certificare l'operazione ai fini IVA e di garantire la corretta comunicazione dei ricavi all'Agenzia delle Entrate.
Quali sono le differenze tra scontrino fiscale e documento commerciale?
Dal 1° gennaio 2020, gli scontrini fiscali sono stati sostituiti dal documento commerciale introdotto dal D.Lgs. 127/2015, che prevede la trasmissione telematica dei corrispettivi.
Oggi i dati delle vendite vengono inviati in modo digitale all'Agenzia delle Entrate tramite il registratore telematico, mentre al cliente viene consegnata una ricevuta con valore esclusivo di prova d'acquisto.
Se il documento riporta il codice fiscale o la Partita IVA dell’acquirente, può, inoltre, essere utilizzato ai fini di deduzioni/detrazioni.
Scopri il nostro conto businessChi deve emettere lo scontrino fiscale?
L'obbligo di emettere lo scontrino fiscale riguarda tutte le attività che vendono beni o servizi a privati, come negozi, bar, ristoranti, artigiani e strutture ricettive.
Sono, invece, esonerati, secondo il DM 10 maggio 2019:
- tabaccai, giornalai e librai
- tassisti e trasporti pubblici (il biglietto vale come documento fiscale)
- ambulanti e venditori agricoli
- medici, veterinari e farmacie che inviano i dati al Sistema Tessera Sanitaria
- professionisti che si avvalgono solo della fatturazione elettronica
In tutti gli altri casi, i corrispettivi devono essere memorizzati e trasmessi telematicamente tramite il registratore telematico, così da garantire la tracciabilità delle operazioni e la corretta dichiarazione dell'IVA.
Quali informazioni deve contenere uno scontrino fiscale?
Anche se oggi è stato sostituito dal documento commerciale, le informazioni obbligatorie restano sostanzialmente le stesse.
Ecco i principali elementi che non possono mancare in un esempio di scontrino fiscale:
- ditta o ragione sociale dell'esercente e, se presente, nome e cognome del titolare
- Partita IVA e indirizzo del punto vendita
- data e ora di emissione del documento
- numero progressivo del documento
- descrizione e quantità dei beni o servizi venduti
- corrispettivi parziali, eventuali sconti o rimborsi (se presenti)
- totale complessivo dell'importo pagato, preceduto dalla dicitura "Totale"
- Dettaglio dell’IVA o codice natura
- Codice identificativo (alfanumerico o QR) del registratore telematico
Qual è la normativa che regola lo scontrino fiscale?
La normativa sullo scontrino fiscale è cambiata in modo significativo negli ultimi anni. In origine, l'obbligo di emissione era previsto dal D.P.R. 633/1972, che disciplinava la certificazione dei corrispettivi per commercianti al minuto e attività assimilate.
Con il D.Lgs. 127/2015 è stato introdotto l'obbligo di memorizzazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi all'Agenzia delle Entrate, ponendo fine allo scontrino cartaceo tradizionale e sostituendolo con il documento commerciale elettronico.
Dal 1° gennaio 2020, tutti gli esercenti devono utilizzare un registratore telematico (RT) per inviare i dati delle vendite in tempo reale.
Questa riforma fa parte di un processo di digitalizzazione più ampio, che comprende anche il meccanismo dello split payment, introdotto per garantire una maggiore trasparenza nella gestione dell'IVA.
Che cos'è lo scontrino non fiscale?
Lo scontrino non fiscale è un documento che, a differenza di quello fiscale, non riporta i dati relativi a IVA, totali e subtotali. Non ha, quindi, valore tributario diretto, ma resta valido come prova d'acquisto per eventuali resi o garanzie.
Viene utilizzato soprattutto nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dove la registrazione delle vendite avviene in modo diverso: i dati vengono trasmessi in forma aggregata all'Agenzia delle Entrate tramite Entratel, entro il 15° giorno lavorativo del mese successivo.
Possono emettere scontrini non fiscali solo le attività con determinate caratteristiche, come:
- punti vendita oltre 150 m² nei Comuni con meno di 10.000 abitanti
- punti vendita oltre 250 m² nei Comuni con più di 10.000 abitanti
- imprese con almeno due punti vendita che rispettano questi requisiti
Come si emette uno scontrino fiscale?
In passato, per emettere uno scontrino fiscale era necessario utilizzare un misuratore fiscale, ovvero un registratore di cassa approvato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'apparecchio stampava il documento cartaceo e memorizzava i dati delle vendite ai fini di eventuali controlli successivi.
Oggi, gli esercenti devono avvalersi del registratore telematico (RT), che invia automaticamente all'Agenzia delle Entrate i corrispettivi giornalieri.
Il funzionamento è semplice:
- Al momento del pagamento, il registratore telematico genera il documento commerciale e ne conserva i dati.
- Le informazioni vengono trasmesse in modo sicuro e automatico ai server dell'Agenzia delle Entrate (entro 12 giorni dalla transazione - art. 2, D. Lgs. 127/2015).
- Il cliente riceve una copia cartacea o digitale del documento, valida come prova d'acquisto.
La copia digitale è spesso chiamata scontrino fiscale online, ma è bene ricordare che ha valenza solo come attestazione dell'avvenuta transazione.
Alternative al registratore telematico
Per piccole attività, liberi professionisti o chi lavora in mobilità (come ambulanti, artigiani o tecnici a domicilio), non è sempre necessario acquistare un registratore telematico fisico.
L'Agenzia delle Entrate ha, infatti, autorizzato l'uso di soluzioni digitali alternative, come piattaforme web e app certificate, che permettono di:
- generare e inviare il documento commerciale elettronico direttamente online
- memorizzare e trasmettere i corrispettivi in modo sicuro
- conservare le operazioni nel portale Fatture e Corrispettivi dell'Agenzia delle Entrate
Quali sono le sanzioni per chi non emette correttamente uno scontrino fiscale?
La mancata o errata emissione dello scontrino fiscale può comportare sanzioni anche rilevanti. Le violazioni più comuni riguardano l'omessa emissione, errori nei dati o una trasmissione tardiva dei corrispettivi.
Dal 1° settembre 2024, la riforma fiscale (D.Lgs. 87/2024) ha ridotto le sanzioni: la multa è pari al 70% dell'IVA relativa all'operazione non registrata, con un minimo di 300 € per ogni infrazione se l’errore incide sulla liquidazione dell’imposta. Se, invece, la violazione non influisce sulla liquidazione IVA, si applica una sanzione fissa di 100 € per ogni trasmissione, fino a un massimo di 1.000 € per trimestre.
In caso di violazioni ripetute, l'Agenzia delle Entrate può disporre la sospensione dell'attività, che scatta dopo quattro violazioni accertate in via definitiva nell'arco di cinque anni (L. 244/2007, art. 1 comma 269). La sospensione dura da 3 giorni a 1 mese, e può arrivare fino a 6 mesi se l'importo complessivo non dichiarato supera i 50.000 €.
Sono previste, inoltre, multe anche per chi non installa o non utilizza correttamente il registratore telematico.
FAQ
Quando deve essere emesso uno scontrino fiscale?
Lo scontrino fiscale (oggi documento commerciale) va emesso al momento del pagamento di beni o servizi.
Cos'è lo scontrino di chiusura giornaliera?
È il riepilogo di tutte le operazioni del giorno, che ogni esercente deve generare a fine giornata tramite il registratore telematico al fine di trasmettere correttamente i corrispettivi all'Agenzia delle Entrate.
Entro quanto si può annullare uno scontrino fiscale?
La normativa non prevede un termine rigido, ma in pratica è consigliabile annullare lo scontrino entro la stessa giornata di emissione. Dopo la chiusura, l'annullamento diretto non è più possibile: sarà necessario emettere una nota di credito o un documento di storno per correggere l'errore nei registri contabili.
Come annullare uno scontrino fiscale elettronico già emesso?
L'annullamento di uno scontrino fiscale elettronico si effettua direttamente dal registratore telematico, selezionando la funzione di annullamento o reso. L'operazione deve essere eseguita prima della chiusura giornaliera, così che l'importo non venga incluso nei corrispettivi inviati all'Agenzia delle Entrate.
È prevista la sospensione dell'attività per mancata emissione dello scontrino fiscale?
Sì. In caso di violazioni ripetute o gravi, l'Agenzia delle Entrate può sospendere l'attività da 3 giorni fino a 6 mesi, a seconda dell'importo non dichiarato.
Qual è la differenza tra scontrino fiscale e fattura?
La fattura identifica in modo completo venditore e acquirente ed è obbligatoria tra soggetti con Partita IVA, mentre lo scontrino fiscale certifica operazioni verso privati.
Qual è la differenza tra scontrino fiscale e ricevuta fiscale?
Entrambi attestavano la vendita al dettaglio, ma la ricevuta fiscale riportava anche i dati del cliente e una descrizione più dettagliata dei beni o servizi. Entrambi sono oggi sostituiti dal documento commerciale.
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