Se stai avviando o gestendo un’attività imprenditoriale, è essenziale comprendere cosa sono i redditi di impresa, come si calcolano e quali impatti fiscali comportano. Scopri quali sono i concetti chiave, gli esempi pratici e le differenze principali con altri tipi di redditi.
Che cos’è il reddito d’impresa?
Il reddito d’impresa è il risultato economico di un’azienda, calcolato sottraendo i costi dai ricavi. I ricavi includono le entrate da vendite, i proventi finanziari e le plusvalenze, mentre tra i costi rientrano le spese operative per beni e servizi, gli ammortamenti e le svalutazioni.
A differenza del reddito personale, il reddito d’impresa è soggetto a un regime fiscale specifico che varia in base alla forma giuridica dell’attività.
Come si determina il reddito d’impresa?
Per una corretta determinazione del reddito d’impresa, è essenziale applicare il principio di competenza economica e distinguere tra spese deducibili e non deducibili, le quali influenzano la tassazione.
Il principio di competenza economica: cos’è e come influisce sul calcolo del reddito
Il principio di competenza economica impone di registrare ricavi e costi nell’anno in cui si verificano, a prescindere dal momento dell’incasso o del pagamento. Ciò si distingue dal principio di cassa, che considera, invece, solo i flussi monetari.
Ad esempio, una vendita di dicembre incassata a gennaio va contabilizzata a dicembre. Questo principio garantisce una corretta base imponibile e una gestione fiscale ottimale.
Spese deducibili e non deducibili: esempi pratici
Le spese aziendali possono essere:
- Costi deducibili sul reddito impresa (totalmente o parzialmente): materie prime, stipendi, affitti, ammortamenti, interessi passivi su finanziamenti.
- Costi non deducibili: multe, spese personali, costi ingiustificati, imposte sui redditi.
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Quali attività generano redditi di impresa?
Le attività che generano redditi di impresa comprendono imprese industriali, commerciali, agricole e di servizi. Rientrano in questa categoria anche le ditte individuali, le società di persone (SNC, SAS) e le società di capitali (SRL, SPA).
Alcune attività professionali strutturate in forma imprenditoriale possono anch’esse essere considerate come redditi d’impresa, così come le imprese familiari, nelle quali i redditi prodotti vengono ripartiti tra l’imprenditore e i collaboratori.
Differenza tra redditi d’impresa e reddito fiscale
Il reddito fiscale può essere differente dal reddito d’impresa a causa di aggiustamenti fiscali imposti dal fisco. Ad esempio, multe e sanzioni non sono deducibili, mentre ammortamenti e accantonamenti lo sono solo entro certi limiti.
Esistono anche delle agevolazioni fiscali che si applicano su alcuni redditi delle società. Queste rettifiche determinano la base imponibile su cui si vengono calcolati l’IRES per le società di capitali e l’IRPEF per le ditte individuali, oltre che per le società di persone.
Quali sono le tipologie di redditi d’impresa?
In base alla struttura dell’impresa e al regime fiscale applicato, si distinguono tre principali tipologie di redditi.
Redditi d’impresa individuale
I redditi d’impresa individuale sono generati da ditte individuali, ossia attività economiche gestite da un’unica persona fisica. In questo caso, il reddito dell’impresa è soggetto a IRPEF e segue un sistema di tassazione progressiva.
Il titolare risponde in modo illimitato con il proprio patrimonio personale per i debiti dell’attività. Questo tipo di reddito è tipico di piccole attività commerciali, artigianali o professionali che operano senza la costituzione di una società.
Redditi d’impresa da società di persone
Le società di persone (come SNC – Società in Nome Collettivo e SAS – Società in Accomandita Semplice) generano redditi che vengono imputati direttamente ai soci, i quali li dichiarano nella propria dichiarazione dei redditi, e che sono soggetti alla tassazione con l’IRPEF.
La particolarità di questa categoria è che i soci rispondono illimitatamente per le obbligazioni sociali (esclusi i soci accomandanti nelle SAS, che hanno responsabilità limitata).
Redditi d’impresa da società di capitali
Le società di capitali (SRL – Società a Responsabilità Limitata, SPA – Società per Azioni, SAPA – Società in Accomandita per Azioni) generano un reddito autonomo rispetto ai soci, soggetto a IRES.
A differenza delle società di persone, la tassazione SRLS e SRL avviene direttamente sulla società, mentre gli eventuali utili distribuiti ai soci sono tassati separatamente come redditi di capitale.
Le società di capitali offrono una responsabilità limitata, quindi i soci non rispondono con il proprio patrimonio personale per i debiti aziendali.
Come è tassato il reddito d’impresa?
La tassazione del reddito d’impresa varia in base alla forma giuridica dell’attività.
Tassazione per le imprese individuali: aliquote IRPEF
Le imprese individuali sono soggette all’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), con un sistema progressivo a scaglioni.
Le aliquote IRPEF per il 2025 sono:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro
- 35% per la parte eccedente i 28.000 euro fino a 50.000 euro
- 43% per redditi superiori a 50.000 euro
L’IRPEF si applica al reddito imponibile, calcolato dopo aver sottratto le spese deducibili.
Tassazione per le società: aliquote IRES e IRAP
Le società di capitali sono soggette a due imposte principali:
- IRES (Imposta sul Reddito delle Società): aliquota fissa del 24%, applicata sull’utile imponibile dopo le deduzioni fiscali.
- IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): aliquota variabile (intorno al 3,9%, ma può cambiare a seconda della Regione e del settore di operatività).
Le società di persone, invece, non pagano l’IRES: il reddito prodotto viene attribuito ai soci e tassato con l’IRPEF in base alle rispettive quote di partecipazione.
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Quali sono le agevolazioni fiscali in vigore?
Esistono diverse agevolazioni fiscali che consentono di ridurre il carico tributario delle imprese:
- Regime forfettario: dedicato alle piccole attività con ricavi inferiori a 85.000 euro annui, prevede un’aliquota ridotta del 15% (o 5% per i primi 5 anni).
- Super e iper ammortamento: incentivi per l’acquisto di beni strumentali e tecnologie innovative.
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: agevolazioni per l’acquisto di macchinari e attrezzature.
- Bonus ricerca e sviluppo: incentivo per aziende che investono in innovazione e digitalizzazione.
- Deduzioni e detrazioni fiscali: spese per il personale, investimenti in formazione e contributi previdenziali possono essere parzialmente dedotti dal reddito imponibile.
Differenza tra reddito d’impresa e fatturato
Il fatturato rappresenta il totale dei ricavi generati da un’azienda, mentre il reddito d’impresa si ottiene sottraendo dai ricavi tutti i costi sostenuti.
Un fatturato elevato non garantisce necessariamente la redditività dell’attività, poiché solo il reddito netto riflette la reale sostenibilità economica.
Sul piano fiscale, il fatturato non è soggetto a tassazione diretta, mentre il reddito d’impresa costituisce la base imponibile per il calcolo di IRPEF, IRES e IRAP.
Strumenti e consigli pratici per la gestione del reddito d’impresa
La contabilità ordinaria, obbligatoria per le società di capitali e consigliata per altre tipologie di imprese, prevede la registrazione dettagliata di ricavi, costi e movimentazioni finanziarie.
Per semplificare la gestione, esistono diversi software come Fatture in Cloud, QuickBooks e Zucchetti, che automatizzano la registrazione delle entrate e delle spese, riducendo il rischio di errori.
Esempio pratico di calcolo del reddito di impresa
Per capire come si calcola il reddito d’impresa, consideriamo una piccola attività commerciale che vende abbigliamento. Supponiamo che l’azienda abbia i seguenti dati annuali:
- Ricavi totali: 150.000 €
- Costi operativi (affitto, stipendi, forniture): 90.000 €
- Ammortamenti su attrezzature: 10.000 €
- Spese pubblicitarie: 5.000 €
Reddito d’impresa = Ricavi – (Costi operativi + Ammortamenti + Spese pubblicitarie)
150.000 – (90.000 + 10.000 + 5.000) = 45.000 €
Questo valore rappresenta la base imponibile su cui verranno calcolate le imposte.
Checklist pratica per il calcolo del reddito d’impresa
- Registra tutti i ricavi e le spese in modo dettagliato
- Verifica la deducibilità delle spese aziendali
- Considera gli ammortamenti e le svalutazioni nel calcolo
- Controlla il principio di competenza economica per una corretta imputazione dei costi
- Utilizza software di contabilità per automatizzare il processo
Consigli per evitare errori comuni nella gestione contabile
Per una gestione contabile corretta, è essenziale distinguere tra reddito e fatturato, considerare le spese deducibili e registrare i ricavi e i costi nell’anno di competenza per evitare errori fiscali. Inoltre, una pianificazione accurata della fiscalità permette di ottimizzare il carico tributario, ridurre gli oneri e garantire una maggiore sostenibilità economica dell’impresa nel lungo periodo.
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