Il prestatore occasionale è il lavoratore che non ha un rapporto lavorativo continuativo con uno o più datori di lavoro.
Questa prestazione lavorativa è regolata dalle leggi italiane e prevede specifici obblighi fiscali.
In questo articolo vi parleremo di come gestire la vostra attività se siete dei prestatori occasionali.
Chi è il prestatore occasionale?
Un prestatore occasionale è un lavoratore che si trova in rapporto di lavoro subordinato con un utilizzatore - viene così definito il datore di lavoro - per attività saltuarie, limitate sia nel tempo che nei compensi.
Un prestatore occasionale, per essere tale, non deve svolgere la medesima attività per più di 30 giorni l’anno e non deve superare i €5000 di reddito annui.
In caso contrario, le prestazioni occasionali non vengono più ritenute tali a livello fiscale, e il lavoratore autonomo dovrà aprire una partita IVA — qualora svolgesse attività abituale e continuativa — o ricadrà nella categoria dei lavoratori autonomi occasionali — che, sebbene non svolgano attività organizzate e abituali, sono soggetti a obblighi diversi, come vi spiegheremo nel corso del nostro articolo.
Esistono eccezioni e particolarità, ma prima di parlarne è necessario tenere a mente che anche i prestatori di lavoro occasionale devono tenere conto del Fisco e monitorare attentamente la propria attività in modo da capire fino a quando può essere svolta l’attività di prestatore occasionale.
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Come funzionano le prestazioni occasionali per i prestatori
Come abbiamo anticipato, il limite economico per chi fa prestazioni di lavoro occasionali non può superare i 5000 euro l’anno.
Questo limite scende a 2500 euro se il prestatore - il lavoratore - svolge attività lavorativa in favore del medesimo utilizzatore.
I compensi per servizi di lavoro non regolari resi da titolari di pensioni di vecchiaia o di invalidità, da giovani di età inferiore ai 25 anni, da disoccupati e da beneficiari di indennità integrative del reddito, di redditi inclusi (REI) o di altre prestazioni di sostegno al reddito sono presi in considerazione nella misura del 75% del loro importo.
È bene ricordare che le prestazioni occasionali non sono soggette a imposizione fiscale e non influiscono sulla condizione di disoccupazione, ma sono comunque valide per accumulare reddito necessario all’ottenimento o al rinnovo del permesso di soggiorno.
È importante cogliere una differenza tra prestazione occasionale e lavoro autonomo occasionale: il lavoratore autonomo occasionale non si trova in una posizione di subordinazione rispetto al datore di lavoro - è appunto autonomo. Il lavoratore autonomo deve rilasciare ricevuta - non fiscale - per l’attività svolta, e dall’importo lordo verrà trattenuta una ritenuta d’acconto pari al 20%. In questo modo il committente può trattenere una parte delle imposte che il lavoratore dovrà pagare allo stato - una sorta di anticipo.
Anche il lavoro autonomo occasionale riguarda i lavoratori che non svolgono attività abituale o continuativa. Questa modalità di lavoro viene solitamente scelta sia da chi inizia un’attività ma non è ancora costretto ad aprire partita IVA sia da coloro che saltuariamente svolgono attività retribuite che non hanno a che fare con la loro attività principale. Il lavoro autonomo occasionale non ha limiti economici, ma se il lavoratore supera i 5000 euro annui deve iscriversi alla gestione separata INPS.
Per le modalità di pagamento e i contratti per prestazioni occasionali, invece, bisogna tenere conto dei limiti e degli obblighi degli utilizzatori.
Va specificato che non possono accedere alle prestazioni occasionali i prestatori che hanno in corso - o cessato da meno di 6 mesi - un rapporto lavorativo subordinato o di collaborazione con lo stesso utilizzatore.
È inoltre bene ricordare che anche i prestatori occasionali hanno dei benefit: assicurazioni, riposo e pause, diritto all’iscrizione alla Gestione separata. In generale, tutte le misure che devono essere adottate per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, costituiscono dei diritti che non vengono annullati solo per il carattere occasionale della prestazione.
Limiti e obblighi degli utilizzatori
Se invece siete titolari di attività e avete bisogno di usufruire di prestazioni occasionali da parte di un lavoratore, avrete limiti relativi sia in riferimento al settore in cui operate che alle dimensioni della vostra attività.
Il primo limite è quello economico: il limite di importo per i pagamenti è di 10.000 euro annui, e viene calcolato in riferimento alla totalità dei contratti di prestazione occasionale attivati.
L’utilizzatore dovrà infatti attivare un contratto per il lavoratore, anche attraverso il portale dell’INPS, ma l’utilizzatore dovrà distinguere tra contratto per prestazione occasionale e Libretto famiglia.
Per registrare il prestatore di lavoro occasionale l’utilizzatore dovrà dunque seguire due modalità differenti a seconda del tipo di prestazione:
- Un normale contratto si registra per i prestatori che non effettuano attività lavorative in ambito domestico. L’utilizzatore deve entrare sul portale telematico e aggiungere fondi al proprio portafoglio per pagare la prestazione o attraverso il portale dei pagamenti o tramite l’uso di un modello F24. Dovrà attivare il contratto entro 60 minuti prima dell’inizio dell’attività del prestatore e dovrà comunicare tutti i dati relativi a quest’ultimo, al tipo di attività e al compenso.
- Il Libretto famiglia è invece un tipo di contratto che viene attivato per i prestatori di attività lavorative in ambito domestico o per gli steward negli stadi. Questo Libretto consiste in titoli di pagamento da €10 (lordi) che possono essere acquistati tramite i patronati o sul portale INPS. Anche in questo caso l’utilizzatore dovrà comunicare i dati del prestatore - ma i dati relativi alla prestazione possono essere comunicati entro il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione stessa - e il prestatore avrà accesso al servizio attraverso il sito INPS, utilizzando le proprie credenziali.
Non tutte le imprese possono attivare questi contratti. Vediamo questo punto nello specifico
- Le aziende che operano nel settore agricolo non possono usufruire delle prestazioni occasionali;
- Le imprese del settore edile, estrattivo, minerario, dell'estrazione della torba, della lavorazione della pietra e delle cave non possono usufruire di prestazioni occasionali;
- gli utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato non sono ammissibili alle prestazioni occasionali;
- Lo stesso vale nei casi di appalti di opere o servizi.
Anche le Pubbliche Amministrazioni possono accedere al contratto di prestazione occasionale, ma solo per prestatori che si trovano in stato di povertà, per i prestatori disabili, detenuti, tossicodipendenti, per le prestazioni relative a lavori di emergenza.
Le sanzioni previste per gli utilizzatori
Gli utilizzatori che non rientrano nelle Amministrazioni pubbliche possono incorrere in sanzioni se non rispettano i limiti economici e temporali relativi alle prestazioni occasionali.
Per il limite economico vale sempre l’importo di 5000 euro annui. Per quanto riguarda il limite temporale, le prestazioni occasionali non devono superare le 280 ore l’anno.
Inoltre, gli utilizzatori devono sempre prestare attenzione a comunicare le prestazioni occasionali per tempo.
Qualora gli utilizzatori non rispettassero questi limiti e obblighi potrebbero incorrere in sanzioni che vanno dai 500 ai 2500 euro per ogni prestazione.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo voluto indicarvi le procedure, i limiti e gli obblighi che regolano l’attività lavorativa dei prestatori occasionali, sia dal punto di vista dei lavoratori che da quello degli imprenditori. Abbiamo inoltre indicato le differenze tra il lavoro autonomo occasionale e le prestazioni occasionali, poiché queste incidono in modo sostanziale sulla condizione dei lavoratori.
Vi abbiamo inoltre parlato di Finom, una piattaforma che offre soluzioni semplici e a prezzi contenuti a lavoratori autonomi e imprenditori.
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