La Partita IVA forfettaria è un tipo di regime fiscale previsto per i lavoratori autonomi che non superano determinate soglie di reddito annuo. Scopri che cos'è, quali sono i requisiti specifici e il processo per la sua apertura.
Cos’è la Partita IVA in regime forfettario?
La Partita IVA in regime forfettario è una forma di tassazione agevolata pensata per i lavoratori autonomi, le ditte individuali e i professionisti che operano in Italia. È stata introdotta con la Legge n. 190/2014 con l'obiettivo di semplificare la gestione fiscale e di ridurre il carico tributario.
Vantaggi del regime forfettario
I principali vantaggi del regime forfettario includono una tassazione agevolata (5% per i primi 5 anni, poi 15%), semplificazione amministrativa senza IVA o scritture contabili complesse, costi ridotti per la gestione contabile e la possibilità per artigiani e commercianti di ridurre i contributi previdenziali del 35%.
Requisiti per accedere al regime forfettario
Per aderire al regime forfettario, il fatturato annuo non deve superare 85.000 euro, le spese per personale devono essere inferiori a 20.000 euro e la residenza fiscale deve essere in Italia o in UE/SEE, con almeno il 75% del reddito prodotto in Italia.
Chi può aderire al regime forfettario?
Il regime forfettario è riservato a persone fisiche con attività individuali, come liberi professionisti (es. architetti e avvocati), artigiani e commercianti (es. gestori di e-commerce e parrucchieri), agenti di commercio e lavoratori autonomi non iscritti a ordini professionali (es. designer e fotografi).
Cause di esclusione dal regime forfettario
Le cause di esclusione che obbligano al passaggio al regime ordinario o al regime semplificato sono:
- Superamento dei limiti di fatturato: tra gli 85.000 € e i 100.000 €, l’uscita avviene l’anno successivo; sopra i 100.000 € è invece immediato il passaggio alla Partita IVA regime ordinario.
- Partecipazione a società: non è ammesso chi è socio in società di persone, associazioni o imprese familiari, né chi possiede quote di maggioranza in società dello stesso settore.
- Regimi speciali IVA: sono esclusi i soggetti che applicano regimi speciali, come agricoltura o vendita beni usati.
- Rapporti lavorativi precedenti: non è possibile aderire al regime agevolato se l’attività svolta è una continuazione diretta di un rapporto di lavoro dipendente che si è concluso nei due anni precedenti, a meno che si tratti di praticantato obbligatorio.
- Limiti di reddito da lavoro dipendente: è escluso chi ha percepito più di 35.000 € nell’anno precedente, salvo cessazione del rapporto lavorativo.
- Residenza fiscale non conforme: non possono aderire i non residenti, salvo coloro che producono almeno il 75% del reddito in Italia.
Come funziona la tassazione per la Partita IVA forfettaria?
Il regime forfettario semplifica la tassazione calcolando il reddito imponibile tramite un coefficiente di redditività legato al codice ATECO. Su questo reddito si applica successivamente un’imposta sostitutiva.
Imposta sostitutiva: aliquote e calcolo
L’imposta sostitutiva rappresenta uno dei principali vantaggi del regime forfettario. Per i primi cinque anni, le nuove attività possono beneficiare di un’aliquota ridotta al 5%. Successivamente, questa percentuale passa al 15%, mantenendo comunque un carico fiscale decisamente inferiore rispetto ai regimi ordinari.
Ma come si calcola? Il reddito imponibile si ottiene moltiplicando i ricavi lordi per il coefficiente di redditività del codice ATECO. Ad esempio, con un coefficiente del 78% e ricavi di 50.000 €, il reddito imponibile sarà di 39.000 €. Su questa cifra si applica l’aliquota del 5% per i primi cinque anni o del 15% dal sesto anno in poi.
Contributi previdenziali nel regime forfettario
Oltre all’imposta sostitutiva, chi aderisce al regime forfettario deve versare i contributi previdenziali con modalità di calcolo e percentuali che dipendono dalla categoria professionale.
Ad esempio, un libero professionista iscritto alla Gestione Separata INPS paga il 26,07% del reddito imponibile. Artigiani e commercianti versano, invece, una quota fissa di circa 4.500 € annui, con una parte variabile per redditi oltre il minimale.
Per chi sceglie questo regime fiscale, esiste anche la possibilità di richiedere una riduzione del 35% sui contributi della cassa previdenziale.
Costi per aprire e gestire una Partita IVA forfettaria
Uno dei motivi principali per cui molti scelgono il regime forfettario è l’accessibilità economica, sia a livello di costi di apertura che di gestione.
Costi iniziali per l’apertura
I liberi professionisti possono aprire una Partita IVA gratuitamente compilando il modulo AA9/12, oppure affidandosi a un commercialista con un costo tra 150 e 300 €. Per artigiani e commercianti, la procedura è più complessa e richiede l'iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e l'invio della ComUnica, con spese fisse di 300-400 €. In questi casi, i costi per la Partita IVA possono, inoltre, salire fino a 600 € con l’assistenza di un commercialista.
Spese di gestione annuali
La gestione di una Partita IVA forfettaria comporta sia delle spese fisse che variabili. Tra le spese fisse ci sono:
- Contributi previdenziali: 26,07% per liberi professionisti, circa 4.500 € annui per artigiani e commercianti, riducibili del 35%.
- Diritto camerale: circa 120 € per le ditte individuali.
- Imposte di bollo: 2 € per fatture sopra 77,47 €.
Le spese variabili includono l’imposta sostitutiva, calcolata sul reddito imponibile, e i costi opzionali, come le commissioni per strumenti di pagamento, il software di fatturazione e le consulenze fiscali.
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Come aprire una Partita IVA in regime forfettario
Aprire una Partita IVA in regime forfettario è un processo relativamente semplice e rapido, accessibile sia ai liberi professionisti sia a coloro che desiderano avviare un’attività commerciale o artigianale.
Documenti necessari per aprire la Partita IVA
I principali documenti richiesti per avviare una Partita IVA in regime forfettario includono:
- Carta d’identità e codice fiscale
- Modulo modello AA9/12
- PEC e firma digitale (per artigiani e commercianti)
- Eventuale SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
Tempistiche per l'apertura
Per i liberi professionisti, l’apertura della Partita IVA in regime forfettario è generalmente rapida, richiedendo dalle 24 alle 48 ore.
Per artigiani e commercianti, il processo può essere leggermente più lungo e l’intero iter può richiedere fino a due settimane, a seconda dei tempi di elaborazione degli enti coinvolti.
Limiti e obblighi del regime forfettario
Il regime forfettario è una soluzione fiscale semplificata e vantaggiosa, ma prevede anche limiti di fatturato e degli specifici obblighi fiscali, nonché contabili.
Limiti di fatturato
Il regime forfettario prevede un limite di fatturato annuo di 85.000 euro. Se si supera questa soglia, ma si rimane entro i 100.000 euro, il regime può essere mantenuto fino alla fine dell’anno, con obbligo di passare all'ordinario l’anno successivo. Superando i 100.000 euro, invece, il passaggio al regime ordinario è immediato.
Obblighi fiscali e contabili
Tra i principali obblighi fiscali e contabili del regime forfettario vi sono:
- Fatture: devono essere emesse senza IVA, con dicitura di esonero e una marca da bollo da 2 € per importi sopra 77,47 €.
- Fatturazione elettronica: obbligatoria dal 2024.
- Conservazione documenti: fatture e ricevute devono essere conservate per almeno 10 anni.
- Pagamenti fiscali: saldo e primo acconto entro il 30 giugno, secondo acconto entro il 30 novembre.
- Certificazione corrispettivi: necessaria per alcune attività tramite scontrini o ricevute.
- Iscrizione al VIES: obbligatoria per operazioni con l’estero.
Domande Frequenti
Con Partita IVA forfettaria cosa posso scaricare?
Nel regime forfettario non si possono dedurre le spese, ma il reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività ai ricavi. La parte restante è considerata automaticamente come costo deducibile. Ad esempio, con un coefficiente del 78%, il 22% dei ricavi è trattato come spesa.
Quando si pagano le tasse per la Partita IVA in regime forfettario?
Le scadenze fiscali principali per tasse e contributi sono due:
- 30 giugno: si versa il saldo delle imposte relative all’anno precedente e il primo acconto per l’anno in corso.
- 30 novembre: è il termine per il pagamento del secondo acconto per l’anno in corso. Puoi anche posticipare al 30 luglio con una maggiorazione dello 0,4%.
Quanto costa chiudere una Partita IVA regime forfettario?
La chiusura della Partita IVA è gratuita se effettuata autonomamente tramite il modulo AA9/12 da inviare all’Agenzia delle Entrate. Se ti affidi a un commercialista, il costo può variare tra i 50 e i 200 euro, a seconda del professionista.
Quanto tempo ci vuole per aprire una Partita IVA forfettaria?
Per i liberi professionisti, l’apertura è rapida e può essere completata in 24-48 ore tramite il modulo AA9/12. Per artigiani e commercianti, il processo richiede più tempo, generalmente 1-2 settimane.
Come fare fattura in Partita IVA forfettaria?
Per emettere una fattura in regime forfettario: includi i tuoi dati, quelli del cliente e il numero progressivo; specifica l'importo senza IVA con la dicitura di esonero; infine, applica una marca da bollo da 2 € per importi superiori a 77,47 €. La fattura, inoltre, deve essere in formato elettronico.
Come gestire la Partita IVA forfettaria senza commercialista?
Puoi gestire autonomamente una Partita IVA forfettaria utilizzando software per fatture elettroniche, strumenti online per calcolare imposte e contributi, e presentando la dichiarazione dei redditi con il Modello Redditi PF. Tuttavia, è consigliabile consultare un professionista per la prima dichiarazione o in caso di dubbi.
Quanto costa un commercialista per Partita IVA in regime forfettario?
Il costo di un commercialista per una Partita IVA in regime forfettario varia tra 30 e 50 euro al mese, per una gestione standard che include la compilazione e l’invio della dichiarazione dei redditi, oltre al supporto fiscale.
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