Il fido bancario è uno strumento finanziario utile per gestire la liquidità aziendale o personale, soprattutto nei momenti in cui le entrate non sono immediate ma le uscite sì. In questo articolo ti spieghiamo cos’è il fido bancario, come funziona, quali sono le tipologie e come ottenerlo con consapevolezza.

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Cos’è il fido bancario: definizione e significato

Il fido bancario è una linea di credito concessa da una banca al cliente (persona fisica o giuridica) che consente di andare “in rosso” sul proprio conto entro un limite prefissato. In altre parole, è un’autorizzazione a utilizzare una certa somma anche quando il saldo disponibile è insufficiente.

E qui sorge una delle domande più comuni: qual è la differenza tra fido e prestito? A differenza di un prestito tradizionale, non ricevi una somma in un’unica soluzione, ma hai una disponibilità flessibile che puoi usare solo quando ti serve. 

In breve, il fido bancario è uno scoperto di conto: paghi interessi solo se lo utilizzi. Al contrario, il prestito ti vincola a una rata fissa, anche se non usi subito tutto l’importo ricevuto.

Un’altra forma molto diffusa è il fido in conto corrente, che permette a professionisti, freelance o PMI di gestire spese variabili, periodi di incasso irregolari o imprevisti di cassa.

Come funziona il fido bancario in pratica

Una volta approvato, il fido bancario aumenta la disponibilità sul conto, anche se il saldo resta invariato. Puoi usare quei fondi per pagare fornitori, bollette, tasse o anche per coprire temporanei squilibri di cash flow.

Ogni banca definisce il limite massimo utilizzabile (es. 3.000 €), il tasso di interesse annuo (di solito più alto rispetto a un prestito) e le eventuali commissioni di utilizzo e disponibilità.

Nello specifico, la banca può concedere il fido:

  1. a revoca (può ritirarlo in qualsiasi momento),
  2. a scadenza (per una durata stabilita),
  3. oppure con rinnovo automatico, in caso di buona affidabilità creditizia.

È fondamentale sapere che anche se non utilizzi il fido, potresti comunque pagare una commissione sulla messa a disposizione (che non può superare per legge lo 0,50% a trimestre, e quindi il 2% annuo, dell’importo del fido, anche se spesso le banche applicano percentuali inferiori, solitamente tra lo 0,5 e l’1,5% annuo). Se invece lo utilizzi, scatteranno gli interessi passivi solo sulla somma effettivamente usata e per i giorni di utilizzo.

Come funziona un fido bancario: esempio pratico

Ecco un esempio concreto di fido bancario. Hai un fido di 5.000 € attivo sul tuo conto. Il tuo saldo è 0 €, ma devi effettuare un pagamento urgente da 1.200 €. Lo fai senza problemi. Da quel momento, per i giorni in cui resti “sotto”, la banca ti addebiterà gli interessi sulla somma utilizzata. Se rientri nei tempi e non superi il limite, puoi ripetere l’operazione più volte.

Tipi di fido bancario: quale scegliere

I principali tipi di fido bancario sono:

  • Fido a revoca: senza una scadenza prefissata, ma la banca può revocarlo in qualsiasi momento, di solito con 15 giorni di preavviso, ma anche senza in caso di giusta causa. È il più flessibile, ma anche il meno stabile.
  • Fido a scadenza: ha una durata definita (es. 12 mesi), utile per esigenze programmate e più facilmente rinnovabile.
  • Fido per cassa: ti permette di andare in negativo, utile per coprire temporanei sbilanci di cassa in azienda o per una Partita IVA.

Esistono anche forme particolari, come:

  • Fido bancario revolving: simile a una carta di credito, con un plafond che si rigenera man mano che rimborsi. Può essere più costoso ma più flessibile.
  • Fido bancario personale: destinato a consumatori e famiglie, spesso associato a carte o conti privati.
  • Fido bancario aziendale: pensato per imprese e società (SRLSRLSSPASocietà di persone).

Ecco un esempio per ragionare sulla differenza tra privati e attività imprenditoriali:

  • Privati: Marta ha un fido personale di 2.000 €. A dicembre paga con la carta anche se ha solo 300 € sul conto. Rientra dopo pochi giorni, corrispondendo un importo molto contenuto a titolo di interessi.
  • Imprese: una PMI ottiene un fido aziendale da 25.000 € per coprire le uscite IVA e i ritardi nei pagamenti. Questo migliora la gestione del cash flow senza richiedere un prestito rigido.

Come ottenere un fido bancario

Nella richiesta di un fido bancario bisogna rispettare determinati requisiti. In particolare:

  1. Avere un conto corrente attivo presso la banca.
  2. Presentare documentazione reddituale (Redditi d’impresa, bilanci, Certificazione unica).
  3. Compilare un modulo con finalità, importo e durata.

Alcuni istituti, soprattutto digitali, offrono piccoli fidi anche senza garanzie reali, basandosi su storicità del conto o regolarità delle entrate. Tuttavia, i tassi sono spesso più alti.

Una volta ottenuto il fido, puoi chiedere un aumento se hai una buona cronologia di utilizzo e rientro, se le tue entrate sono cresciute e se hai migliorato il tuo rating presso la banca o il CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria).

Anche Poste Italiane offre prodotti simili al fido bancario, ma solo per correntisti con conto BancoPosta. Le condizioni sono più restrittive, ma per chi ha già una buona relazione può essere un’alternativa.

Verifica dell’affidabilità creditizia

Fido bancario e merito creditizio sono collegati: prima di concedere una linea di credito, la banca valuta storico dei pagamenti, saldo medio, impegni finanziari e, per le imprese, anche bilancio e cash flow. 

Inoltre, consulta sempre banche dati come il CRIF, il principale sistema di informazioni creditizie italiano, dove eventuali segnalazioni possono bloccare l’approvazione. E alcune banche, soprattutto digitali, usano ora anche algoritmi e dati alternativi (open banking, PSD2).

Infine, il fido bancario può essere rifiutato per vari motivi: scarsa affidabilità, documentazione insufficiente, troppi debiti già attivi. Anche il tipo di conto incide: se non hai un conto aziendale o sei un cliente appena arrivato, l’istituto potrebbe prendere tempo.

Costi del fido bancario

Il fido bancario ha un costo, anche se non lo usi. Oltre agli interessi sul capitale utilizzato, ci sono:

  • Commissioni di apertura e gestione
  • Commissione onnicomprensiva (CFO)
  • Spese di chiusura eventuali

Ad esempio, un fido da 3.000 € può costare tra 100 e 250 € l’anno, anche senza utilizzo. Prima di firmare, leggi con attenzione e chiedi supporto al tuo commercialista.

Chiusura e revoca del fido bancario

Puoi chiudere un fido bancario in qualsiasi momento, saldando le somme usate. La banca, invece, può revocarlo senza preavviso in caso di irregolarità, superamento del limite o peggioramento della tua posizione creditizia. In quel caso, è essenziale attivarsi subito e definire un piano di rientro.

Fido bancario per imprese

Un fido bancario è molto usato dalle aziende per gestire la liquidità. Serve a coprire spese improvvise, anticipare fornitori o affrontare periodi di incassi dilazionati. Un esempio tipico: un’impresa anticipa l’acquisto di materiali per onorare una fattura elettronica, in attesa del pagamento dal cliente.

Il funzionamento per le imprese è simile a quello per i privati, ma con plafond più alti. La banca valuterà struttura societaria (SRL, SPA, Società di persone), volumi e stato patrimoniale.

FAQ

È possibile ottenere un fido bancario senza un conto corrente?

No, è necessario avere un conto su cui appoggiarlo.

Come posso aumentare il mio limite di fido bancario?

Richiedilo in banca, dimostrando di avere ora una migliore capacità reddituale o patrimoniale.

Un fido bancario può essere revocato senza preavviso?

Sì, in caso di insolvenze, violazioni contrattuali o peggioramenti creditizi.

Posso estinguere il fido bancario prima della scadenza?

Sì, saldando il debito residuo e chiedendo la chiusura.

Quanto tempo ci vuole per ottenere un fido bancario?

In media da 5 a 10 giorni lavorativi, se la documentazione è completa.

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