Il codice tributo 6035 si riferisce al versamento dell’acconto IVA per i contribuenti trimestrali. In questo articolo, esploreremo cos’è l’acconto IVA, chi è tenuto a versarlo, i metodi di calcolo disponibili e come scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

Contenuti

Acconto IVA e codice tributo 6035: cosa bisogna sapere

L’acconto IVA è un pagamento anticipato dell’imposta sul valore aggiunto relativo all’ultimo periodo dell’anno fiscale. 

Questo meccanismo è stato introdotto per garantire un flusso costante di entrate fiscali allo Stato e per evitare accumuli di debiti da parte dei contribuenti.

Quando si parla di pagamento delle tasse per partite IVA, l’acconto è uno degli obblighi fiscali più importanti per chi si trova in regime ordinario.

Chi deve versarlo: soggetti obbligati ed esclusi

Sono tenuti al versamento dell’acconto IVA tutti i contribuenti che, nel periodo d’imposta, hanno effettuato operazioni imponibili. Tuttavia, sono esonerati dall’obbligo:

  • I contribuenti che hanno effettuato esclusivamente operazioni non imponibili, esenti o non soggette a imposta;
  • Coloro che risultano a credito nella liquidazione periodica relativa al mese o trimestre precedente la scadenza dell’acconto;
  • I contribuenti che adottano regimi speciali che non prevedono il versamento dell’IVA nei modi ordinari (es. forfettari);
  • Chi abbia un importo da versare pari oppure inferiore a 103,29 €.

Le disposizioni relative all’acconto IVA e a cos’è il codice tributo 6035 sono disciplinate principalmente dal D.P.R. n. 633/1972, che istituisce e regola l’IVA in Italia. Ulteriori indicazioni operative sono fornite dall’Agenzia delle Entrate attraverso circolari e risoluzioni pubblicate periodicamente.

Metodi di calcolo dell’acconto IVA

Esistono tre metodi principali per calcolare l’acconto IVA: storico, previsionale e analitico (o effettivo).

Inoltre, per calcolare correttamente l’acconto, è essenziale considerare l’aliquota IVA in Italia applicabile alle operazioni effettuate. 

La scelta del metodo più appropriato dipende dalle specifiche caratteristiche e previsioni del contribuente.

Metodo storico

Il metodo storico prevede il calcolo dell’acconto in base all’IVA dovuta nel periodo corrispondente dell’anno precedente. 

Nello specifico, l’acconto è pari all’88% dell’IVA dovuta per il mese di dicembre dell’anno precedente per i contribuenti mensili, o dell’IVA dovuta per il quarto trimestre dell’anno precedente per i contribuenti trimestrali.

Esempio: se nel quarto trimestre dell’anno precedente l’IVA dovuta era di 10.000 €, l’acconto da versare sarà pari a 8.800 € (88% di 10.000 €).

Metodo previsionale

Il metodo previsionale consente al contribuente di calcolare l’acconto in base a una stima dell’IVA che sarà effettivamente dovuta per il periodo in corso. 

Esempio: se si prevede che l’IVA dovuta per il quarto trimestre dell’anno in corso sarà di 9.000 €, l’acconto da versare sarà pari a 7.920 € (88% di 9.000 €).

Metodo analitico (effettivo)

Il metodo analitico, o effettivo, prevede il calcolo dell’acconto basandosi sulle operazioni effettivamente eseguite fino al 20 dicembre dell’anno in corso. In pratica, si determina l’IVA a debito relativa alle operazioni effettuate dal 1° ottobre al 20 dicembre (per i trimestrali), sottraendo l’IVA a credito dello stesso periodo. 

Esempio: dal 1° ottobre al 20 dicembre si sono registrate operazioni con un’IVA a debito di 5.000 € e un’IVA a credito di 1.000 €, l’acconto da versare sarà pari a 4.000 €.

Quale metodo scegliere: vantaggi e svantaggi

La scelta del metodo di calcolo dell’acconto IVA dipende dalle specifiche esigenze e previsioni del contribuente:

  • Metodo storico: è semplice da applicare e offre certezza sull’importo da versare. Tuttavia, potrebbe risultare svantaggioso in caso di diminuzione del volume d’affari rispetto all’anno precedente.
  • Metodo previsionale: consente di adeguare l’acconto alle previsioni dell’anno in corso, potenzialmente riducendo l’importo da versare. Richiede però una stima accurata per evitare sanzioni in caso di versamento insufficiente.
  • Metodo analitico: riflette con precisione l’andamento delle operazioni fino al 20 dicembre, ma necessita di una gestione contabile tempestiva e accurata.

Per le imprese più piccole di solito si opta per il metodo storico, mentre le più strutturate lavorano con l’analitico.

Ad ogni modo, consigliamo sempre di valutare attentamente la propria situazione fiscale e consultare un commercialista per scegliere il metodo più appropriato. 

Come compilare il modello F24 con il codice tributo 6035

Per effettuare il versamento dell’acconto IVA, è necessario compilare correttamente il modello F24. L’F24 è suddiviso in diverse sezioni, ma per il versamento dell’acconto IVA con il codice tributo 6035, dovrai concentrarti sulla Sezione Erario.

Codici da inserire nei vari campi

Nella Sezione Erario, compila i seguenti campi:

  • Codice tributo: inserisci “6035”, che identifica l’acconto IVA per i contribuenti trimestrali (i contribuenti mensili utilizzano il codice tributo 6013).
  • Rateazione/regione/prov/mese rif: lascia questo campo vuoto, poiché non è applicabile per l’acconto IVA.
  • Anno di riferimento: indica l’anno d’imposta per cui stai effettuando il versamento, ad esempio “2025”.
  • Importi a debito versati: riporta l’importo dell’acconto IVA da versare, calcolato secondo uno dei metodi previsti (storico, previsionale o analitico).
  • Importi a credito compensati: se hai crediti d’imposta da utilizzare in compensazione, inseriscili in questo campo; altrimenti, lascialo vuoto.
  • TOTALE A: somma degli importi a debito indicati nella Sezione Erario.
  • TOTALE B: somma degli importi a credito compensati.
  • SALDO (A-B): differenza tra TOTALE A e TOTALE B; rappresenta l’importo effettivamente da versare.

Esempio di compilazione del Modello F24 con codice tributo 6035

Supponiamo che tu debba versare un acconto IVA di 1.000 € per l’anno 2025 e non abbia crediti da compensare. La compilazione sarà la seguente:

  • Codice tributo: 6035
  • Rateazione/regione/prov/mese rif: (lascia vuoto)
  • Anno di riferimento: 2025
  • Importi a debito versati: 1.000,00
  • Importi a credito compensati: (lascia vuoto)
  • TOTALE A: 1.000,00
  • TOTALE B: 0,00
  • SALDO (A-B): 1.000,00

Modalità di pagamento dell’acconto IVA

Il versamento dell’acconto IVA può essere effettuato attraverso diverse modalità, tutte telematiche, come previsto dalla normativa vigente. Ecco le principali opzioni disponibili:

Servizi online dell’Agenzia delle Entrate

Puoi utilizzare il servizio “F24 web” disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. È necessario accedere con le credenziali SPID, CIE o Entratel e seguire le istruzioni per la compilazione e l’invio del modello F24

Questa modalità è veloce, sicura e consente di evitare errori di compilazione. Inoltre, permette di ottenere conferma immediata dell’avvenuto pagamento.

Home banking

Molte banche offrono la possibilità di compilare e inviare il modello F24 direttamente tramite i servizi di internet banking. 

L’addebito avviene automaticamente sul conto corrente, semplificando la gestione e riducendo il rischio di dimenticanze o errori. Verifica con la tua banca se questo servizio è disponibile e se sono previste eventuali commissioni per l’operazione.

Intermediari abilitati (commercialisti, CAF, associazioni di categoria)

È possibile delegare il pagamento dell’acconto IVA a un intermediario abilitato, come un commercialista, un CAF o un’associazione di categoria. 

L’intermediario si occuperà della compilazione e dell’invio del modello F24 in modo corretto e tempestivo, riducendo il rischio di errori e di sanzioni. Questa opzione è utile soprattutto per chi ha una gestione complessa della contabilità o preferisce affidarsi a un esperto.

Importante: per le partite IVA, il pagamento dell’acconto IVA deve essere effettuato esclusivamente tramite modalità telematiche. Non sono accettati pagamenti tramite moduli cartacei o sportelli bancari fisici. Le soluzioni online e tramite intermediari abilitati offrono maggiore comodità, tracciabilità e sicurezza, facilitando anche la gestione della contabilità.

Errori comuni da evitare nella compilazione e nel pagamento

Per evitare sanzioni o ritardi, presta attenzione ai seguenti aspetti:

a. Codice tributo errato: assicurati di inserire correttamente il codice tributo 6035 per l’acconto IVA trimestrale.

b. Anno di riferimento sbagliato: verifica di indicare l’anno d’imposta corretto nel campo “Anno di riferimento”.

c. Importo non esatto: calcola con precisione l’acconto dovuto utilizzando uno dei metodi previsti e verifica l’importo prima di effettuare il pagamento.

d. Compensazioni non corrette: se utilizzi crediti in compensazione, assicurati che siano effettivamente disponibili e spettanti, per evitare contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Ravvedimento operoso per il codice tributo 6035

Se hai dimenticato di versare l’acconto IVA entro la scadenza prevista, non preoccuparti: il ravvedimento operoso ti offre l’opportunità di regolarizzare la tua posizione fiscale con sanzioni ridotte e interessi legali.

In caso di ritardo nel versamento dell’acconto IVA, puoi avvalerti del ravvedimento operoso, che ti consente di sanare spontaneamente la violazione pagando:

  • L’imposta dovuta
  • Una sanzione ridotta
  • Gli interessi legali

È importante agire in modo rapido, poiché l’entità della sanzione dipende dal tempo trascorso dalla scadenza originale.

Infatti, le sanzioni e gli interessi applicabili variano in base al ritardo:

  • Entro 14 giorni: sanzione dello 0,0833% per ogni giorno di ritardo. Ad esempio, un ritardo di 10 giorni comporta una sanzione dello 0,833%. 
  • Dal 15° al 30° giorno: sanzione fissa dell’1,2500%. 
  • Entro 90 giorni: sanzione dell’1,3889%. 
  • Oltre 90 giorni (ma entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA – 1 anno): sanzione del 3,125%. 
  • Oltre un anno → sanzione del 3,5714%.

Nel complesso, è importante sapere che un omesso o insufficiente versamento dell’acconto IVA può portare a una sanzione edittale fino al 25% dell’importo non versato. Dunque suggeriamo sempre di optare per il ravvedimento operoso.

Oltre alla sanzione, sono dovuti gli interessi legali che nel 2025 ammontano a un tasso del 2% annuo. 

Come calcolare il ravvedimento operoso per il codice tributo 6035

Per calcolare l’importo totale da versare con il ravvedimento operoso:

  1. Calcola la sanzione ridotta: applica la percentuale corrispondente al periodo di ritardo sull’importo dell’acconto IVA non versato.
  2. Calcola gli interessi legali: moltiplica l’importo non versato per il tasso di interesse legale annuale attuale (2%), quindi dividi per 365 e moltiplica per il numero di giorni di ritardo.
  3. Somma imposta, sanzione e interessi: l’importo totale da versare sarà la somma dell’acconto IVA dovuto, della sanzione ridotta e degli interessi legali.

Calcolo del ravvedimento operoso per il codice tributo 6035: esempio pratico

Supponiamo che tu debba versare un acconto IVA di 1.000 € e che tu sia in ritardo di 10 giorni.

1. Sanzione ridotta: 0,0833% x 10 giorni= 0,833% 

Sanzione = 1.000 € x 0,833% = 8,33 €

2. Interessi legali: tasso legale attuale del 2% annuo

Interessi = (1.000 € x 2%) / 365 x 10 giorni = 0,55 €

3. Totale da versare: 1.000 € (imposta) + 8,33 € (sanzione) + 0,55 € (interessi) = 1.008,88 €

Per effettuare il pagamento, utilizza il modello F24 compilando:

Assicurati di indicare correttamente l’anno di riferimento e gli importi nei rispettivi campi.

FAQ

Qual è la scadenza per il pagamento del codice tributo 6035?

La scadenza per il pagamento dell’acconto IVA con il codice tributo 6035 è il 27 dicembre di ogni anno (o il primo lunedì successivo, se cade di sabato o di domenica).

Cosa succede se non si paga l’acconto IVA entro la scadenza?

Il mancato pagamento entro la scadenza comporta l’applicazione di sanzioni e interessi. Tuttavia, è possibile regolarizzare la situazione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando di sanzioni ridotte.

Quali sono le sanzioni per il mancato versamento del codice tributo 6035?

Le sanzioni variano in base al ritardo a partire da entro 14 giorni (0,0833% per ogni giorno di ritardo) fino al 3,5714% per ritardi superiori all’anno.

A queste sanzioni si aggiungono gli interessi legali del 2% calcolati sull’importo non versato.

È possibile compensare l’acconto IVA con crediti d’imposta?

Sì, è possibile compensare l’acconto IVA con eventuali crediti d’imposta disponibili, seguendo le modalità previste dalla normativa vigente.

Come fare il ravvedimento operoso per il codice tributo 6035?

Per regolarizzare un omesso o insufficiente versamento dell’acconto IVA con codice tributo 6035, puoi utilizzare il ravvedimento operoso, versando l’imposta dovuta (cod. 6035), la sanzione ridotta (cod. 8904) e gli interessi legali (cod. 1991) tramite modello F24.

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