L’acconto IVA 2025 è un adempimento essenziale nella gestione finanziaria di imprese e professionisti. Scopriamo insieme l’acconto IVA: cos’è, chi deve pagarlo e quando, come si calcola e come evitare sanzioni.

Contenuti

Cos’è l’acconto IVA e a cosa serve

L’acconto IVA è un versamento anticipato dell’Imposta sul Valore Aggiunto relativa all’anno successivo, calcolato in base all’IVA presunta sulle operazioni imponibili del periodo corrente.

L’acconto IVA persegue due obiettivi complementari:

  1. Finanza pubblica: Garantire allo Stato un flusso di cassa costante durante l’anno.
  2. Gestione aziendale: Frammentare l’esborso IVA in quote predeterminate, evitando picchi di debito a fine anno e riducendo il rischio di insolvenze legate a conguagli annuali elevati.

L’ammontare versato a titolo di acconto IVA viene successivamente scomputato dall’imposta dovuta nelle liquidazioni periodiche (mensili o trimestrali) o nella dichiarazione annuale IVA in Italia.

Chi deve pagare l’acconto IVA nel 2025

L’acconto IVA 2025 è dovuto da tutti i titolari di Partita IVA con liquidazioni mensili o trimestrali, se l’IVA di novembre (mensili) o del quarto trimestre/annuale (trimestrali) supera 103,29 €.

Casi esenti dal pagamento

Non tutti i soggetti IVA sono obbligati al versamento dell’acconto IVA. Per il 2025, l’obbligo non sussiste nei seguenti casi:

  1. Avvio o cessazione dell’attività:
    • Inizio attività nel 2025 o negli ultimi mesi del 2024;
    • Cessazione entro il 30 novembre (regime mensile) o il 30 settembre (regime trimestrale).
  2. Assenza di operazioni imponibili nel periodo di riferimento.
  3. Credito d’imposta nel periodo precedente.
  4. Regime forfettario applicato al soggetto.
  5. Categorie specifiche:
    • Associazioni sportive dilettantistiche e pro loco;
    • Enti non profit e organizzazioni senza scopo di lucro;
    • Produttori agricoli esonerati;
    • Operatori di spettacoli e giochi in regime speciale.

Altri casi particolari: cambiamenti di periodicità e operazioni straordinarie

L’obbligo e il calcolo dell’acconto IVA possono variare a causa di cambiamenti nella periodicità di liquidazione (come il passaggio da trimestrale a mensile o viceversa durante l’anno) e di operazioni straordinarie che modificano l’assetto aziendale (come cessioni, fusioni, scissioni o successioni).

Calcolo dell’acconto IVA: i 3 metodi con esempi

Esistono tre metodi principali per calcolare l’ammontare dell’acconto IVA: il metodo storico, il metodo previsionale e il metodo analitico.

Acconto IVA con metodo storico

Il metodo storico prevede il versamento dell’88% dell’IVA dovuta per il periodo corrispondente dell’anno precedente, con le seguenti specifiche per tipologia di contribuenti:

  • Mensili: IVA di novembre 2024. 
  • Trimestrali ordinari: IVA della dichiarazione annuale IVA relativa al 2024
  • Trimestrali “speciali”: IVA del quarto trimestre 2024.

Esempio di calcolo: 

1. Contribuente mensile:

IVA dovuta per novembre 2024: 1.000 €

Acconto: 1000 x 0.88 = 880 €

2. Contribuente trimestrale ordinario:

IVA dovuta in dichiarazione annuale 2024: 7.000 € 

Acconto: 7.000 € × 0,88 = 6.160 €

3. Contribuente trimestrale “speciale”:

IVA dovuta per il quarto trimestre 2024: 2.500 €

Acconto: 2.500 x 0.88 = 2.200 €

Acconto IVA con metodo analitico

Questo metodo calcola l’IVA dovuta sull’ammontare delle operazioni imponibili nel periodo di riferimento, versando il 100% dell’IVA risultante dalla loro differenza:

  • Operazioni attive imponibili (registrate e non):
    • Contribuenti mensili: registrate dal 1° al 20 dicembre 2025; effettuate dal 1° novembre al 20 dicembre 2025.
    • Contribuenti trimestrali: registrate dal 1° ottobre al 20 dicembre 2025; effettuate dal 1° settembre al 20 dicembre 2025.
  • Operazioni passive con IVA detraibile (registrate):
    • Contribuenti mensili: dal 1° al 20 dicembre 2025.
    • Contribuenti trimestrali: dal 1° ottobre al 20 dicembre 2025.

Esempio di calcolo: 

1. Contribuente mensile:

Operazioni imponibili effettuate nel periodo di riferimento: 10.000 € 

(IVA 22% = 2.200 €)

Acquisti con IVA detraibile: 5.000 € 

(IVA 22% = 1.100 €)

Acconto: 2.200 - 1.100 = 1.100 €

2. Contribuente trimestrale:

Operazioni imponibili effettuate nel periodo di riferimento: 30.000 € 

(IVA 22% = 6.600 €)

Acquisti con IVA detraibile: 10.000 € 

(IVA 22% = 2.200 €)

Acconto: 6.600 - 2.200 = 4.400 €

Acconto IVA con metodo previsionale

L’acconto IVA con il metodo previsionale si calcola sull’88% dell’IVA stimata entro fine anno, con le seguenti specifiche per tipologia di contribuenti:

  • Mensili: IVA prevista per il solo mese di dicembre 2025.
  • Trimestrali ordinari: IVA prevista da versare con la dichiarazione annuale.
  • Trimestrali “speciali”: IVA prevista per il quarto trimestre del 2025.

Nel calcolo si deve considerare l’importo stimato al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal periodo precedente

Esempio di calcolo: 

1. Contribuente mensile:

IVA stimata per dicembre 2025): 1.500 € 

Acconto: 1.500 € × 0,88 = 1.320 €

2. Contribuente trimestrale ordinario:

IVA stimata per la dichiarazione annuale: 6.000 € 

Acconto: 6.000 € × 0,88 = 5.280 €

3. Contribuente trimestrale “speciale”:

IVA stimata per il quarto trimestre 2025: 5.000 € 

Acconto: 5.000 € × 0,88 = 4.400 €

Pagamento dell’acconto IVA: quali codici indicare nel modello F24

codici tributi F24 per il versamento dell’acconto IVA tramite il modello F24 sono:

  • 6013: Acconto IVA mensile
  • 6035: Acconto IVA trimestrale

Nel compilare il modello f24, è necessario prestare attenzione alle seguenti sezioni:

  • Sezione Contribuente: Inserire i dati anagrafici e il codice fiscale del soggetto versante.
  • Sezione IVA: Indicare il codice tributo corretto, l’anno di riferimento (2025), il periodo di riferimento (il mese di novembre per i mensili, il quarto trimestre per i trimestrali) e l’importo da versare.

Il versamento dell’acconto IVA deve avvenire tramite compilazione del modello f24 in modalità esclusivamente telematica.

Quando si paga l’acconto IVA? Scadenza dell’acconto IVA 2025

La data da segnare in agenda per il pagamento dell’acconto IVA 2025 è il 29 dicembre 2025. Di norma, infatti, la scadenza è il 27 dicembre, Tuttavia, se tale data cade di sabato (come quest’anno), o di domenica, il termine viene prorogato al lunedì successivo. 

Il mancato rispetto delle scadenze per il pagamento dell’acconto IVA comporta l’applicazione di sanzioni amministrative e l’addebito di interessi di mora, che analizzeremo nella prossima sezione.

Sanzioni per la violazione delle regole di pagamento dell’acconto IVA

In caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dell’acconto IVA, si applicano le sanzioni previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, come modificato dal decreto legislativo n. 87/2024

Per violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024, la sanzione ordinaria è pari al 25% dell’importo non versato, a cui si aggiungono gli interessi di mora, calcolati giornalmente sul tributo non versato.

Il ravvedimento operoso consente di ridurre tali sanzioni in base alla tempestività della regolarizzazione. Ad esempio, con riferimento alle violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024, il decreto legislativo n. 87/2024 stabilisce che:

  • Per versamenti effettuati entro quindici giorni dalla scadenza, la sanzione è pari allo 0,083% per ogni giorno di ritardo.
  • Per regolarizzazioni avvenute oltre un anno dalla violazione, la sanzione è pari a 1/7 del minimo edittale (quindi circa il 3,57%).

Come evitare le sanzioni e ridurre i rischi

Per evitare di incorrere in sanzioni, è fondamentale:

  • Calcolare correttamente l’importo dell’acconto IVA utilizzando il metodo di calcolo più appropriato alla propria situazione.
  • Rispettare scrupolosamente le scadenze di pagamento.
  • Utilizzare i codici tributi F24 corretti nel modello F24.

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