IVIE e IVAFE sono due imposte patrimoniali che i contribuenti residenti in Italia devono versare sugli immobili e sulle attività finanziarie detenuti all’estero. Vediamo come funzionano e come si calcolano queste imposte introdotte dal decreto Salva Italia nel 2011.
Cos’è l’IVIE, chi la paga e a quali immobili si applica?
L’Imposta sul Valore degli Immobili situati all’Estero (IVIE) è un tributo patrimoniale dovuto dalle persone fisiche residenti in Italia che possiedono immobili all’estero a qualsiasi uso destinati.
Sono soggetti passivi dell’IVIE:
- persone fisiche residenti nel territorio italiano
- enti non commerciali residenti
- società semplici e associazioni equiparate residenti
L’imposta si applica su tutti gli immobili esteri, a prescindere dalla destinazione d’uso, quali:
- abitazioni
- seconde case
- uffici
- terreni
- immobili commerciali
Sono compresi anche i diritti reali di godimento, quali usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie, e gli immobili acquisiti mediante contratti di leasing.
Scopri il nostro conto businessCos’è l’IVAFE, chi la paga e a quali attività si applica?
L’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero (IVAFE) colpisce il valore delle attività finanziarie detenute all’estero dai soggetti residenti in Italia.
Le principali attività finanziarie soggette all’IVAFE includono:
- partecipazioni in società ed enti esteri
- obbligazioni e titoli di debito
- organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR)
- polizze assicurative e previdenziali estere
- contratti derivati e certificati
- conti correnti e libretti di risparmio esteri
- metalli preziosi detenuti all’estero
Per i conti correnti e i libretti di risparmio e i depositi detenuti all’estero, l’IVAFE è dovuta in misura fissa di 34,20 € annui per ciascun conto o libretto, se la giacenza media presso lo stesso intermediario estero supera i 5.000 €.
Tabella aggiornata sulle aliquote IVAFE e IVIE 2025
Di seguito si riporta una sintesi delle aliquote IVAFE e IVIE applicabili per l'anno 2025.
| Imposta | Base imponibile | Aliquota 2025 | Note |
| IVIE | Valore catastale o di mercato | 1,06% | Riduzione a 0,40% per abitazione principale (categorie A/1, A/8, A/9) con detrazione di 200 € |
| IVAFE | Valore di mercato | 2‰ | Aliquota aumentata al 4‰ per prodotti finanziari in Paesi black list (decreto ministeriale del 4 maggio 1999) |
Le aliquote IVAFE e IVIE si sono mantenute stabili dal 2024. L’aliquota IVIE ordinaria dell’1,06% si riduce allo 0,40% per l’abitazione principale di categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli), con detrazione di 200 € rapportata ai mesi di possesso. Le abitazioni principali non di lusso (diverse da A/1, A/8, A/9) sono invece esenti da IVIE.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoBase imponibile e calcolo dell’IVIE con esempi
La base imponibile per il calcolo dell’IVIE varia in base all’ubicazione dell’immobile e alle convenzioni internazionali.
Per gli immobili ubicati in Paesi Ue/SEE:
- valore catastale se esistente nel Paese estero
- costo risultante dall’atto di acquisto
- valore di mercato in mancanza dei precedenti
Per immobili ubicati in Paesi extra-Ue:
- costo di acquisto
- valore di mercato in assenza di documentazione del costo
L’IVIE è calcolata proporzionalmente alla quota di possesso e al periodo di detenzione nell’anno. È previsto un credito d’imposta per eventuali imposte patrimoniali pagate nello Stato estero, fino a concorrenza dell’IVIE dovuta.
Se l’IVIE calcolata è inferiore a 200 €, l’imposta non è dovuta.
Esempi concreti di calcolo dell’IVIE
Facciamo ora degli esempi concreti. Supponiamo di aver acquistato un immobile in Francia per 250.000 €, posseduto al 100% per tutto l’anno:
Base imponibile: 250.000 €
Aliquota IVIE: 1,06%
Calcolo: 250.000 € × 1,06% = 2.650 €
Ipotizziamo ora di aver acquistato un appartamento in Svizzera (Extra Ue) per 400.000 CHF, posseduto al 50% per 8 mesi:
Conversione al cambio BCE: 400.000 CHF × 0,95 = 380.000 €
Quota di possesso: 380.000 € × 50% = 190.000 €
Proporzione temporale: 190.000 € × 8/12 = 126.667 €
Esempio di calcolo IVIE: 126.667 € × 1,06% = 1.343 €
Imposta patrimoniale pagata in Svizzera: 800 €
Credito d’imposta: 800 €
IVIE netta da versare: 1.343 € - 800 € = 543 €
Base imponibile e calcolo dell’IVAFE con esempi
Per il calcolo dell’IVAFE la base imponibile è costituita dal valore delle attività finanziarie alla data del 31 dicembre o al termine del periodo di detenzione, rapportato alla quota di possesso e al periodo di detenzione.
Criteri di valutazione:
- titoli quotati: valore di mercato al 31 dicembre
- titoli non quotati: valore nominale o, in mancanza, costo di acquisto
- OICR: valore della quota al 31 dicembre
- conti correnti e depositi: giacenza media annua e si applica l’imposta fissa di 34,20 €
- polizze assicurative: importo riscattabile al 31 dicembre
Per i conti correnti e i libretti di risparmio esteri detenuti da persone fisiche, l’IVAFE è dovuta in misura fissa di 34,20 € per ciascun conto o libretto, se la giacenza media complessiva presso lo stesso intermediario estero supera 5.000 €.
Esempi concreti di calcolo dell’IVAFE
Facciamo qualche esempio pratico. Ipotizziamo di avere un portafoglio titoli in Germania con valore al 31/12:
Azioni: 80.000 €
Obbligazioni: 120.000 €
Totale: 200.000 €
Calcolo IVAFE: 200.000 € × 2‰ = 400 €
Supponiamo ora di avere un conto corrente in Francia con giacenza media di 50.000 € e uno in Germania con giacenza media di 30.000 €, entrambi, quindi, superiori alla soglia di 5.000 €.
Esempio di calcolo IVAFE dovuta: 34,20 € × 2 conti = 68,40 €
Scopri di più su FinomQuando si paga l’IVIE e l’IVAFE?
Il versamento di IVAFE e IVIE segue le stesse scadenze previste per l’IRPEF, con la possibilità di pagare in acconto e a saldo. Nella seguente tabella illustriamo le scadenze standard.
| Tipo versamento | Scadenza principale | Scadenza differita (+0,40%) |
| Saldo 2024 + 1° acconto 2025 | 30 giugno 2025 | 30 luglio 2025 |
| 2° acconto 2025 | 30 novembre 2025 |
Il saldo e il primo acconto possono essere rateizzati fino a un massimo di 6 rate mensili di pari importo, con applicazione degli interessi dello 0,33% mensile a partire dalla seconda rata.
Le date possono slittare se cadono di sabato o in giorno festivo. Si raccomanda di verificare annualmente eventuali aggiornamenti delle scadenze sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Quali sono i codici tributo per i pagamenti con modello F24?
I codici tributo da utilizzare nel modello F24 sono:
IVIE:
- 4041: Saldo
- 4044: Acconto prima rata
- 4045: Acconto seconda rata o unica soluzione
IVAFE:
- 4043: Saldo
- 4047: Acconto prima rata
- 4048: Acconto seconda rata o unica soluzione
Come compilare il Quadro RW senza errori?
Il Quadro RW del modello Redditi PF serve per il monitoraggio fiscale delle attività estere e per la liquidazione di IVIE e IVAFE. È fondamentale distinguere tra obbligo di monitoraggio e obbligo di pagamento dell’imposta. Il monitoraggio è obbligatorio per tutte le attività estere. L’imposta si calcola e si versa solo se dovuta, considerando franchigie e casi particolari.
Errori comuni nella compilazione del Quadro RW includono:
- mancata indicazione degli immobili o delle attività finanziarie estere
- valori errati o non aggiornati
- tassi di cambio non corretti
Si consiglia di consultare la circolare n. 28/E del 2 luglio 2012 dell’AdE per le linee guida su come determinare la base imponibile a seconda del Paese.
Come funziona il ravvedimento operoso di IVIE e IVAFE?
Il ravvedimento operoso è lo strumento che permette ai contribuenti di regolarizzare spontaneamente omissioni o errori nel pagamento dell’IVIE e IVAFE, beneficiando di una riduzione delle sanzioni. Secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo numero 472 del 18 dicembre 1997, il contribuente può sanare la propria posizione prima che l’AdE notifichi un avviso di accertamento.
Il ravvedimento operoso per IVIE e IVAFE prevede il versamento di tre componenti tramite modello F24:
- imposta dovuta utilizzando i codici tributo 4041 per l’IVIE e 4043 per l’IVAFE
- interessi legali calcolati al tasso vigente dalla data di scadenza originaria al giorno del versamento con codice 1942 per l’IVIE e 1943 per l’IVAFE
- sanzione ridotta con codice 8942 per l’IVIE e 8943 per l’IVAFE
Le riduzioni delle sanzioni variano in base al tempo trascorso dalla violazione. Con le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 e operative dal 1° settembre 2024, lo schema è il seguente:
- entro i primi 14 giorni: 0,08% al giorno
- da 15 a 30 giorni: 1,25%
- da 31 a 90 giorni: 1,39%
- da 91 giorni a 1 anno: 3,12%
- oltre 1 anno: 3,57%
È opportuno verificare sempre i codici tributo aggiornati nell’archivio ufficiale dell’AdE perché eventuali modifiche normative potrebbero introdurre nuove codifiche.
Quali sono i casi particolari da conoscere per il pagamento di IVIE e IVAFE?
Oltre alle situazioni standard, esistono numerosi casi particolari che richiedono attenzione specifica nella determinazione e nel calcolo delle imposte patrimoniali.
- Immobili in multiproprietà: l’IVIE va dichiarata proporzionalmente alla quota posseduta.
- Immobili gravati da usufrutto: l’obbligo dichiarativo e di pagamento ricade sull’usufruttuario, non sul nudo proprietario, in quanto è il primo a godere effettivamente del bene.
- Immobili detenuti all’estero per l’esercizio di impresa, arte o professione: sono soggetti a IVIE secondo le regole ordinarie, ma il loro valore va determinato secondo criteri specifici legati all’attività svolta.
- Polizze di assicurazione sulla vita stipulate con compagnie estere: rientrano nell’IVAFE e la base imponibile è costituita dall’ammontare dei premi complessivamente versati.
- OICR non armonizzati: gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio non armonizzati sono soggetti a IVAFE con aliquota ordinaria del 2‰ sul valore delle quote possedute.
Particolare attenzione va prestata agli investimenti in Stati o territori a fiscalità privilegiata. Per le attività finanziarie detenute in questi Paesi, l’aliquota IVAFE raddoppia al 4‰, rappresentando un significativo aggravio fiscale. La lista dei Paesi considerati black list è definita dai decreti ministeriali e va consultata periodicamente sul sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Quali sono i documenti necessari per la corretta dichiarazione?
Una corretta gestione di IVIE e IVAFE richiede un’accurata raccolta documentale. Ecco la checklist:
Per IVIE:
- atti di acquisto o titoli di proprietà dell’immobile estero
- valutazioni catastali o perizie di stima redatte secondo le normative del Paese di ubicazione
- documentazione relativa a eventuali imposte patrimoniali pagate all’estero per il credito d’imposta
- tassi di cambio ufficiali BCE alla data del 31 dicembre dell’anno di riferimento
Per IVAFE:
- estratti conto bancari e finanziari alla data del 31 dicembre
- rendiconti di portafoglio con Net Asset Value (NAV) dei fondi di investimento
- documentazione relativa a titoli, azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari
- contratti di polizze assicurative estere con indicazione dei premi versati
- certificazione delle imposte patrimoniali estere eventualmente pagate per il credito d’imposta
- tassi di cambio ufficiali BCE per la conversione in euro
La documentazione deve essere conservata fino alla scadenza dei termini di accertamento, attualmente fissati al quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.
Quali sono gli errori comuni e come evitarli?
Elenchiamo i più frequenti errori nella gestione di IVIE e IVAFE e come prevenirli.
- Confusione tra monitoraggio RW e pagamento imposte: il quadro RW del modello Redditi serve al monitoraggio fiscale delle attività estere, ma non sostituisce l’obbligo di calcolare e versare l’IVIE e l’IVAFE. Sono due adempimenti distinti, di cui il primo informativo e il secondo impositivo.
- Mancata considerazione della soglia di 200 € per IVIE: l’IVIE non è dovuta se l’imposta complessivamente dovuta per tutti gli immobili posseduti all’estero non supera i 200 €. Questa franchigia non si applica all’IVAFE, che deve sempre essere versata indipendentemente dall’importo.
- Errori nei codici tributo F24: utilizzare codici errati nel modello F24 può comportare versamenti non riconosciuti. Si raccomanda pertanto la massima precisione nell’inserimento dei codici tributo.
- Omissione del versamento degli acconti: IVIE e IVAFE prevedono il pagamento di acconti secondo le regole dell’IRPEF. L’acconto è dovuto se l’imposta dell’anno precedente supera 51,65 € ed è pari al 100% dell’imposta dell’anno precedente, da versare in un’unica soluzione entro il 30 novembre o in 2 rate.
Un altro errore comune riguarda l’errata classificazione dello status di black list. Alcuni contribuenti applicano erroneamente l’aliquota ordinaria del 2‰ ad attività finanziarie detenute in Paesi a fiscalità privilegiata, dove invece si applica il 4‰. È essenziale verificare la classificazione del Paese nella lista aggiornata pubblicata dal MEF.
FAQ
Qual è l’aliquota IVAFE per il 2025?
L’aliquota ordinaria IVAFE per il 2025 è del 2‰ sul valore delle attività finanziarie. L’aliquota raddoppia al 4‰ per le attività detenute in Stati o territori a fiscalità privilegiata.
Qual è l’aliquota IVIE per il 2025 e come funziona la detrazione di 200 €?
L’aliquota IVIE per il 2025 è dell’1,06% del valore degli immobili (aumentata dallo 0,76% con la Legge di Bilancio 2024). L’imposta non è dovuta se complessivamente inferiore a 200 €, che rappresenta quindi una franchigia e non una detrazione.
Quando si pagano IVIE e IVAFE?
Le scadenze per il saldo e il primo acconto seguono le scadenze IRPEF, ossia 30 giugno 2025 o 30 luglio con maggiorazione dello 0,4% per il saldo 2024 e il primo acconto 2025. Il secondo acconto è dovuto entro il 30 novembre 2025.
Quali sono i codici tributo F24?
I codici principali sono 4041 per il saldo IVIE, 4044 per l’acconto prima rata IVIE, 4045 per l’acconto seconda rata IVIE o unica soluzione; 4043 per il saldo IVAFE, 4047 per l’acconto prima rata IVAFE, 4048 per l’acconto seconda rata o unica soluzione IVAFE. Per il ravvedimento, si aggiungono il codice 8942 per le sanzioni IVIE, 8943 per le sanzioni IVAFE, 1942 per gli interessi IVIE e 1943 per gli interessi IVAFE.
L’IVIE si paga sotto i 200 €?
No, qualora l’IVIE complessiva dovuta non superasse i 200 €, l’imposta non è dovuta.
Qual è il funzionamento del ravvedimento operoso?
Si versano tre componenti in F24, quali imposta, interessi legali e sanzione ridotta in base al tempo trascorso dalla scadenza originaria, con percentuali che variano da 0,08% a 3,57% dell’imposta dovuta.
Qual è la base imponibile per il calcolo dell’IVIE?
Per gli immobili Ue/SEE si calcola il valore catastale secondo le regole del Paese estero. Per gli immobili extra-Ue si considera il costo risultante dall’atto di acquisto o, in sua mancanza, il valore di mercato.
Quanto all’IVAFE sui conti correnti esteri, quando si applica l’imposta fissa?
Per i conti correnti e libretti di risparmio detenuti all’estero si applica un’imposta fissa di 34,20 € per ciascun conto o libretto, se la giacenza media complessiva presso lo stesso intermediario estero supera i 5.000 €.
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