L’IRES premiale riduce l’aliquota fiscale sulle società che investono e mantengono posti di lavoro. In questo articolo scoprirai a chi è riservata l’agevolazione, quali condizioni rispettare, quando si perde il beneficio e come calcolare il risparmio reale.

Contenuti

Cos’è l’IRES premiale?

L’IRES premiale è un’agevolazione fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, che permette alle imprese soggette a IRES di beneficiare di una riduzione dell’aliquota dal 24% al 20%. Il decreto attuativo dell’IRES premiale firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze l’8 agosto 2025 ha reso operativa questa misura che si applica esclusivamente al periodo d’imposta 2025.

Il meccanismo dell’IRES premiale premia le aziende che destinano la maggior parte dei propri utili a investimenti qualificati piuttosto che alla distribuzione dei dividendi. L’aliquota dell’IRES premiale ridotta al 20% è uno strumento che mira a favorire la crescita economica attraverso l’aumento del capitale produttivo e occupazionale.

La principale differenza rispetto all’IRES ordinaria risiede nel fatto che l’aliquota ridotta non sia automatica. Per potervi accedere le imprese devono soddisfare specifici criteri.

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Chi può beneficiare dell’IRES premiale nel 2025?

Possono accedere al beneficio dell’IRES premiale i seguenti soggetti:

  • società di capitali residenti in Italia (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.).
  • società cooperative e società di mutua assicurazione residenti
  • enti commerciali residenti
  • stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti
  • enti non commerciali, limitatamente ai redditi d’impresa derivanti da attività commerciali

Sono invece esclusi dal regime agevolato:

  • società in liquidazione ordinaria o assoggettate a procedure concorsuali di natura liquidatoria previste dal decreto legislativo numero 14 del 12 gennaio 2019, nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024
  • società ed enti che determinano il reddito imponibile, anche solo parzialmente, sulla base di regimi forfetari
  • soggetti che nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024 applicavano il regime di contabilità semplificata
  • professionisti individuali e imprese individuali con tasse in Partita IVA (IRPEF), in quanto l'agevolazione è riservata ai soggetti IRES

Quali requisiti e condizioni per l’IRES premiale devono essere rispettati?

Per poter usufruire dell’agevolazione, le imprese devono rispettare i seguenti requisiti.

  • Accantonamento dell’utile e riserva dell’IRES premiale: almeno l’80% dell’utile di esercizio conseguito nel 2024 deve essere destinato a un’apposita riserva. 
  • Assenza di distribuzioni di utili: l’impresa non può distribuire dividendi derivanti dalla riserva agevolata fino alla chiusura del secondo esercizio successivo al 2024 (31 dicembre 2026 per i soggetti con esercizio solare).
  • Mantenimento della base occupazionale: il numero di Unità lavorative annue (ULA) nel 2025 non deve essere inferiore alla media del triennio 2022-2024. E l’impresa deve aver effettuato assunzioni con contratto a tempo indeterminato pari ad almeno l’1% del numero medio di dipendenti a tempo indeterminato del 2024, con un minimo di 1 nuova assunzione.
  • Non ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nei periodi d’imposta 2024 e 2025. È consentita solo la CIG ordinaria corrisposta per eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti.
  • Tenuta di contabilità ordinaria.

Il mancato rispetto di anche solo uno dei requisiti dell’IRES premiale comporta la decadenza dal beneficio.

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Come mantenere il diritto all’IRES premiale?

Una volta ottenuto l’accesso all’IRES premiale, l’impresa deve rispettare gli obblighi di mantenimento per conservare il beneficio. In particolare, la riserva costituita con l’80% dell’utile accantonato non può essere distribuita ai soci prima della chiusura del secondo esercizio successivo al 2024.

Per quanto riguarda gli investimenti, i beni strumentali acquistati con l’agevolazione devono essere mantenuti nell’attivo dell’impresa per almeno 5 anni dalla data di acquisizione.

L’Agenzia delle Entrate effettua controlli periodici sulla sussistenza dei requisiti, verificando: 

  • documentazione contabile
  • contratti di lavoro 
  • effettivo utilizzo dei beni agevolati

Le imprese sono tenute a conservare tutta la documentazione probatoria e a indicare nella dichiarazione dei redditi l’accesso al beneficio.

Quando si perde il beneficio dell’IRES premiale? 

La decadenza dall’IRES premiale si verifica nel caso in cui l’impresa: 

  • distribuisca la riserva agevolata prima della chiusura del secondo esercizio successivo al 2024
  • non rispetti gli obblighi occupazionali e di investimento
  • commetta violazioni fiscali rilevanti
  • modifichi l’attività principale in modo incompatibile con il beneficio

In caso di decadenza, l’impresa deve restituire la differenza d’imposta corrispondente alla riduzione dell’aliquota fruita. Oltre alla restituzione dell’importo, si applicano sanzioni e interessi moratori.

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Come calcolare il risparmio e come funziona in pratica l’aliquota IRES premiale?

Supponiamo che una S.r.l. abbia conseguito nel 2024 un utile di 200.000 € e nel 2023 di 180.000 €.

Calcolo dell’investimento minimo richiesto

Dobbiamo confrontare tre valori e scegliere il maggiore:

30% dell’utile 2024 accantonato (80%):

200.000 € × 80% × 30% = 48.000 €

24% dell’utile 2023:

180.000 € × 24% = 43.200 €

Soglia minima fissa: 20.000 €

Il valore più alto è 48.000 €. Questo è l’investimento minimo da realizzare in beni qualificati.

Calcolo del risparmio fiscale effettivo

Supponiamo che l’impresa realizzi gli investimenti richiesti, rispetti tutti i requisiti occupazionali e consegua nel 2025 un reddito imponibile di 250.000 €.

IRES ordinaria al 24%: 60.000 €

IRES premiale al 20%: 50.000 €

Risparmio fiscale: 10.000 €

Investendo 48.000 € in beni qualificati e rispettando i requisiti occupazionali, l’impresa ottiene un risparmio fiscale di 10.000 €, pari al 4% del reddito imponibile.

Come funziona l’IRES premiale e quali rischi e criticità comporta?

Nell’applicare l’IRES premiale, le imprese possono incorrere in alcuni errori comuni, che illustriamo di seguito:

  • Spesso si considera solo il 30% dell’utile accantonato, dimenticando di verificare il 24% dell’utile dell’anno precedente. È necessario confrontare entrambi i valori e rispettare il maggiore.
  • Investimenti non qualificati: non tutti i beni strumentali rientrano tra quelli ammissibili. Sono ammessi solo quelli degli allegati A e B della legge numero 232 dell’11 dicembre 2016 o nel piano Transizione 5.0.
  • Tempistica degli investimenti: gli investimenti devono essere completati entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2025.
  • Gestione della base occupazionale: bisogna calcolare correttamente le Unità Lavorative Annue (ULA) e monitorare il livello occupazionale durante tutto il 2025. Una diminuzione anche temporanea può compromettere l’agevolazione.
  • Distribuzione anticipata degli utili: occorre rispettare il vincolo temporale sulla riserva IRES premiale.

Per evitare rischi, errori e contestazioni è opportuno affidarsi a un commercialista e pianificare accuratamente tutte le operazioni.

FAQ

Cos’è l’IRES?

L’IRES è l’imposta sul reddito delle società, applicata a tutte le imprese che producono redditi d’impresa in Italia con aliquota ordinaria del 24%.

Quali sono i principali requisiti da rispettare per poter beneficiare dell’IRES premiale?

Per accedere all’IRES premiale occorre reinvestire gli utili, mantenere i livelli occupazionali, essere in regola con le tasse, non distribuire la riserva vincolata per almeno 2 anni, non aver fatto ricorso alla cassa integrazione, ed effettuare almeno 1 nuova assunzione a tempo indeterminato.

Cosa succede se le condizioni non vengono rispettate?

Il beneficio decade e l’impresa deve restituire le imposte risparmiate, maggiorate di interessi e sanzioni.

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