Spieghiamo quali contribuenti in regime forfettario sono tenuti a emettere fatture elettroniche e quali sanzioni si applicano se le fatture non vengono emesse in tempo
Hai un regime forfettario e non sai se devi fatturare elettronicamente? La fatturazione elettronica sarà gradualmente obbligatoria per tutte le partite IVA che sono in regime forfettario. La novità è stata decisa dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 aprile 2022 ed è contenuta nel decreto legge n.36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2022. L’obbligo scatta il primo luglio 2022 e riguarda sia le fatture emesse tra privati, sia quelle emesse nei confronti della pubblica amministrazione.
Ma attenzione, perché la nuova norma non riguarda da subito tutti i professionisti e i lavori autonomi in regime forfettario: i primi a partire con la fattura elettronica saranno solo coloro che hanno raggiunto o superato i 25mila euro di fatturato nell’anno precedente, quindi nel 2021. Vediamo ora insieme i punti principali di questa novità.
Se, invece, state pensando di aprire una partita IVA, ma avete dei dubbi, allora abbiamo due articoli perfetti per voi: questo sui requisiti e sui benefici del regime forfettario e quest’altro su caratteristiche e tassazione.
Obbligo di fattura elettronica per i forfettari dal 1° luglio 2022
Si parte il primo luglio per tutti i professionisti e i lavoratori autonomi in regime forfettario, che per il 2021 hanno dichiarato almeno 25mila euro di fatturato. Dal primo gennaio 2024 l’obbligo sarà esteso a tutti i forfettari italiani.
A seguito di un regime transitorio in vigore per il terzo periodo d'imposta (luglio-settembre 2022), le scadenze per la fatturazione elettronica per tutti gli altri contribuenti entreranno in vigore a partire dal 1° ottobre 2022, con relative sanzioni in caso di omessa o tardiva presentazione.
Quali contribuenti forfettari devono emettere fatture elettroniche?
Abbiamo già detto che il nuovo obbligo coinvolgerà tutti i contribuenti in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014), che hanno raggiunto almeno i 25mila euro di fatturato nel 2021. Ma riguarda anche chi rientra nel regime di vantaggio (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011) e i soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore), che hanno scelto il regime speciale ai fini Iva (articoli 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta 2021 hanno registrato proventi fino 65mila euro.
Chi è esonerato dall’obbligo di fatturazione elettronica?
Tutti i professionisti e i lavoratori autonomi che hanno fatturato meno di 25mila euro nel 2021. Inoltre è temporaneamente esentato dall’obbligo di fattura elettronica anche chi ha aperto o aprirà partita IVA nel corso del 2022. Ma non bisogna dimenticare che tutte le partite IVA devono presentare una fattura elettronica alla pubblica amministrazione, indipendentemente dal loro reddito.
Quali sono le differenze tra una fattura elettronica e una fattura cartacea?
Sono essenzialmente due. La prima differenza è che la fattura elettronica viene trasmessa elettronicamente al Sistema di Interscambio, lo SdI, in pratica il “postino” virtuale che controlla e consegna le fatture. La seconda, invece, è relativa alla creazione di una fattura elettronica: occorre utilizzare un programma creato appositamente. Niente carta e penna, quindi, ma basta avere un PC, un tablet o uno smartphone. Abbiamo scritto di più sulle differenze tra fatture elettroniche e fatture cartacee qui. Puoi leggere qui il periodo di conservazione delle fatture elettroniche. Il nostro consiglio è quello di utilizzare un software di fatturazione come quello di Finom: in pochi passaggi la vostra fattura elettronica sarà pronta per essere spedita al cliente.
Come si emette una fattura elettronica?
Come dicevamo, basta avere un PC, un tablet o uno smartphone. Dopodiché si può utilizzare il portale “Fatture e corrispettivi” creato dall’Agenzia delle entrate , oppure utilizzare un programma a pagamento, creato appositamente per questo scopo. Ad esempio, noi consigliamo la nostra soluzione di fatturazione elettronica, che è semplice da compilare, economica e intuitiva da utilizzare. In pochi click la fattura è pronta per essere inviata ai vostri clienti via mail e attraverso i principali canali di messaggistica, come Whatsapp o Messenger. Peraltro con Finom è anche possibile gestire i pagamenti in ingresso e in uscita, perché oltre alla fatturazione offriamo anche il banking.
Cosa rischia chi emette una fattura elettronica in ritardo?
La regola generale è quella di emettere la fattura entro il dodicesimo giorno successivo all'operazione (articolo 21 del DPR 633/1972).
A partire dal 1° ottobre 2022, il termine di 12 giorni per l'emissione della fattura elettronica immediata dovrà essere rispettato a pena di sanzioni amministrative comprese tra il novanta e il centottanta per cento dell'imposta relativa all'imponibile non correttamente documentato o registrato nell'esercizio. La fattura elettronica differita può essere emessa fino al 15° giorno del mese successivo a quello in cui è stata effettuata la transazione.
Se la violazione non è rilevante ai fini della determinazione del reddito, si applica una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro (articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 471/1997).
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