Il DSCR è un indicatore essenziale per valutare la capacità di un’impresa di onorare i propri debiti attraverso i profitti generati. In questo articolo vedremo esattamente cos’è, perché è importante e come calcolarlo correttamente.

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Che cos’è il DSCR, significato e perché è fondamentale

Il DSCR, acronimo di Debt Service Coverage Ratio, misura la sostenibilità del debito aziendale. Indica in termini numerici quanti euro di flusso di cassa operativo sono disponibili per coprire ogni euro di debito finanziario in scadenza (comprensivo di interessi e quote capitale).

Nell’ambito dell’analisi finanziaria, il DSCR debt è uno degli indicatori più osservati da banche, investitori e revisori, perché permette di stimare la probabilità che un’impresa possa rimborsare i finanziamenti ricevuti senza intaccare il proprio equilibrio economico-finanziario.

DSCR: il calcolo è obbligatorio oggi?

Negli ultimi anni il DSCR è entrato a pieno titolo negli strumenti di diagnosi precoce della crisi d’impresa, soprattutto dopo che era stato previsto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (d.lgs. 14/2019). In particolare, il bilancio di esercizio viene spesso accompagnato da un monitoraggio previsionale (in un orizzonte temporale di sei mesi) della capacità di rimborso del debito, proprio attraverso questo indice, anche se le successive modifiche della normativa (l’ultima con il d.lgs.136/2024) non lo citano più esplicitamente.

Non è obbligatorio in sé per tutte le imprese, ma è raccomandato per chi opera in contesti finanziari più complessi, per le PMI che si relazionano con il sistema bancario o per chi ha bisogno di dimostrare solidità nei confronti di partner commerciali o potenziali investitori. È anche un alleato utile del commercialista per intercettare segnali di squilibrio nella gestione.

Cosa mostra realmente il DSCR

Il DSCR non misura semplicemente quanta cassa hai in banca, ma valuta la tua capacità di generare flussi di cassa sufficienti in modo continuativo per coprire i tuoi impegni finanziari. È quindi un indicatore dinamico, che guarda al futuro, basandosi su stime attendibili.

Un DSCR elevato indica che l’impresa ha margini per affrontare nuove sfide, investimenti o anche scenari incerti. Un DSCR basso, invece, segnala che il margine di manovra è ridotto e che eventuali problemi di incasso o aumento dei tassi d’interesse potrebbero compromettere l’equilibrio dell’azienda.

Il DSCR come indicatore precoce di crisi d’impresa

Negli strumenti di prevenzione della crisi il DSCR assume un ruolo centrale. Se il valore scende stabilmente sotto 1, significa che l’azienda potrebbe non essere in grado di ripagare i debiti nel breve termine. Questo può portare a:

  • difficoltà nei rapporti con le banche;
  • peggioramento del merito creditizio;
  • attivazione di controlli interni o esterni, specie se si opera con una partita doppia e si è tenuti a un rendiconto finanziario periodico.

Per questo motivo, è importante non solo calcolare il DSCR, ma farlo regolarmente, aggiornarlo in base all’andamento reale della gestione e non sottovalutare eventuali segnali negativi.

Come si calcola il DSCR: formula e approcci

Vediamo nello specifico come si calcola il DSCR tramite un paio di formule e modalità.

Formula base del DSCR

La formula standard del DSCR è semplice da ricordare:

DSCR = Flusso di cassa operativo / Debiti finanziari in scadenza

Nella pratica, per “flusso di cassa operativo” si intende la liquidità generata dalla gestione caratteristica dell’impresa, prima degli interessi passivi e delle imposte. I “debiti finanziari in scadenza” includono sia le quote capitale che gli interessi relativi ai prestiti e mutui in scadenza nel periodo considerato.

Se la tua impresa genera flusso di cassa operativo per 120.000 € e ha rate di mutuo annue pari a 100.000 €, il DSCR sarà:

DSCR = 120.000 / 100.000 = 1,2

In questo caso, l’azienda ha un margine positivo: per ogni euro di debito da rimborsare, ne genera 1,20.

Metodo del CNDCEC: due approcci al calcolo del DSCR

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha proposto due modalità di calcolo del DSCR nel contesto del monitoraggio della crisi d’impresa:

1. Approccio diretto. Basato sul rendiconto finanziario previsionale. Si parte dalla stima dei flussi finanziari futuri e si confrontano con i debiti finanziari in scadenza. La formula è: 

DSCR diretto = (Flussi di cassa operativi in entrata − Flussi di cassa operativi in uscita) / Flussi finanziari a servizio del debito

Oppure, nella versione più dettagliata che riflette la prassi CNDCEC:

DSCR diretto = (Disponibilità liquide iniziali + Flussi di cassa operativi previsti + Linee di credito disponibili) / Uscite previste per rimborso debiti finanziari (capitale + interessi)

2. Approccio indiretto. Deriva il flusso di cassa da voci del bilancio di esercizio (come margine operativo lordo, variazione capitale circolante, ammortamenti). È più complesso, ma utile per le imprese che non redigono un rendiconto finanziario previsionale dettagliato. La formula parte dal Margine Operativo Lordo (MOL o EBITDA) e procede con una serie di rettifiche:

DSCR indiretto = (MOL (EBITDA) ± Variazione del Capitale Circolante Netto − Investimenti − Imposte sul reddito) / Flussi finanziari a servizio del debito

Come si collegano queste formule a quella base? Entrambi gli approcci calcolano il numeratore della formula base (il "flusso di cassa operativo") in modi diversi. L'approccio diretto stima le future entrate e uscite monetarie; quello indiretto parte dal MOL (EBITDA) e lo rettifica. 

Lo scopo è sempre lo stesso: verificare che la gestione generi abbastanza liquidità per onorare le scadenze del debito.

Come interpretare i valori del DSCR

Dunque, capire il risultato del ratio DSCR dalla formula è tanto importante quanto calcolarlo correttamente. I valori ottenuti danno un’idea precisa della sostenibilità finanziaria.

DSCR > 1 → Segnale positivo

Un DSCR maggiore di 1 indica che l’azienda è in grado di coprire i suoi impegni finanziari con i flussi generati internamente. È una situazione di equilibrio sano, molto apprezzata da banche e investitori.

DSCR = 1 → Soglia di tolleranza

Se il DSCR è esattamente 1, l’impresa ha giusto il necessario per coprire i debiti in scadenza. È una condizione di equilibrio fragile, dove qualsiasi ritardo nei pagamenti o riduzione della redditività può causare problemi di liquidità.

DSCR < 1 → Segnale di rischio

Un DSCR inferiore a 1 indica che l’impresa non genera abbastanza liquidità per pagare le rate dei debiti. È un segnale di allerta, che potrebbe preludere a situazioni di difficoltà finanziaria o crisi d’impresa.

FAQ

Qual è un buon valore di DSCR?

Un DSCR superiore a 1,2 è generalmente considerato buono. Più il valore si allontana da 1 verso l’alto, maggiore è la capacità di gestire il debito in sicurezza. Nel 2025, generalmente, è richiesto un DSCR tra 1,2 e 1,3 per la concessione del credito.

Come migliorare il punteggio DSCR?

Puoi migliorarlo aumentando i flussi di cassa operativi (es. riducendo costi fissi, aumentando margini) oppure rinegoziando i debiti per ridurre la pressione finanziaria a breve termine.

Esistono metodi alternativi per calcolare il DSCR?

Sì. Oltre al metodo diretto e indiretto, alcuni analisti utilizzano versioni semplificate o integrate con indicatori qualitativi, ma il principio di fondo resta invariato: confrontare risorse liquide generate e obblighi finanziari da rispettare.

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