Sapere come compilare un assegno è importante anche oggi, soprattutto per chi gestisce un’attività. In questo articolo troverai spiegato in modo semplice come compilarlo correttamente, con un facsimile e dei consigli utili per evitare gli errori più comuni.
Cos’è un assegno e quando viene usato?
L’assegno è uno strumento di pagamento tuttora diffuso, soprattutto nel mondo imprenditoriale, tra liberi professionisti e titolari di società di persone o società di capitali, dove rappresenta ancora un mezzo formale e tracciabile per regolare somme elevate. Oggi l’assegno è meno utilizzato rispetto ai metodi di pagamento digitali, come il conto corrente online o le carte di credito, che permettono operazioni più rapide e tracciabili. Tuttavia, resta uno strumento valido per transazioni formali o tra imprese.
Definizione legale
Dal punto di vista giuridico, l’assegno è un titolo di credito all’ordine, con il quale il traente (cioè chi lo emette) ordina alla propria banca di pagare una somma determinata al beneficiario indicato nel documento. Si tratta, quindi, di uno strumento di pagamento “a vista”, ossia pagabile nel momento in cui viene presentato all’incasso, purché ciò avvenga entro i termini legali di presentazione.
Tipologie di assegni
A seconda di chi li emette e delle modalità di riscossione, è possibile distinguere diverse tipologie di assegno:
- Assegno bancario, emesso dal titolare di un conto corrente bancario, che permette di trasferire una somma al beneficiario direttamente dal proprio conto.
- Assegno circolare, viene emesso dalla banca, la quale garantisce la copertura dei fondi e ne assicura il pagamento.
- Assegno postale, funziona come quello bancario, ma è legato a un conto corrente postale.
Gli assegni bancari, postali e circolari possono essere trasferibili o non trasferibili. Un assegno trasferibile può essere passato a un’altra persona tramite girata, ossia con una semplice firma sul retro del titolo. Un assegno non trasferibile, invece, può essere incassato solo dal beneficiario indicato. Per gli importi pari o superiori a 1.000 euro, la legge impone l’obbligo di apporre la clausola “non trasferibile”, per ragioni di tracciabilità e contrasto al riciclaggio di denaro.
Scopri il nostro conto businessCome si compila un assegno: i sei campi obbligatori
Per compilare un assegno in modo corretto è fondamentale completare tutti i campi previsti dal modulo. Ogni parte ha, infatti, una funzione precisa e omissioni o errori possono rendere l’assegno nullo o non incassabile.

1. Luogo di emissione
Indica la città o il Comune in cui l’assegno viene compilato. Questo dato serve anche a definire la validità del titolo: se la banca del beneficiario si trova nella stessa località, l’assegno è “su piazza”; se invece è in un’altra città, è “fuori piazza”.
2. Data di emissione
Va inserita la data del giorno in cui l’assegno viene compilato. In Italia non è ammesso l’uso di assegni postdatati: la data deve corrispondere a quella reale.
L’assegno dovrebbe essere presentato alla banca entro 8 giorni se emesso nella stessa piazza, o entro 15 giorni se fuori piazza. Oltre questi termini, l’assegno rimane comunque incassabile, ma potrebbero sorgere complicazioni legali in caso di mancato pagamento.
3. Importo in cifre
In questo spazio si scrive la somma da pagare in numeri, sempre seguita dal simbolo “€” e comprensiva dei decimali, anche se pari a zero (es. 1.000,00 €). È buona norma inserire un cancelletto (#) all’inizio e alla fine dell’importo per evitare modifiche.
4. Importo in lettere
Va scritto per esteso l’importo già indicato in cifre, seguito dai centesimi dopo una barra (es. “mille/00”). Se ci sono differenze tra le due versioni, prevale sempre l’importo in lettere.
5. Nome del beneficiario
Indica la persona fisica o l’azienda a cui l’assegno è destinato. Può essere nominativo (cioè con un beneficiario) o al portatore, anche se quest’ultimo tipo è ormai raro e soggetto a limiti normativi. Scrivere con chiarezza il nome completo del destinatario evita problemi in fase di incasso.
6. Firma del traente (dove firmare un assegno)
È la firma di chi emette l’assegno e deve corrispondere a quella depositata in banca. Senza di essa, il documento non ha alcun valore legale. La firma va apposta nell’apposito spazio in basso a destra del modulo, in modo chiaro e leggibile.
Altri elementi utili da compilare in un assegno
Oltre ai campi obbligatori, ci sono alcune sezioni facoltative che è bene compilare per maggiore chiarezza e tracciabilità.
Causale (facoltativa ma consigliata)
La causale serve a specificare il motivo del pagamento, ad esempio “affitto febbraio 2025” o “saldo fattura n. 12/2025”. Non è obbligatoria, ma indicarla è sempre utile per ricordare la finalità dell’assegno, sia per chi lo emette che per chi lo riceve.
Talloncino o matrice dell’assegno
Ogni assegno del libretto è accompagnato da una matrice, o talloncino, che resta nel blocchetto dopo lo stacco. È consigliabile compilarla e conservarla, perché riporta dei dati utili come data (7), beneficiario (8), importo (9) e causale (10). In caso di smarrimento o contestazione, può servire come prova dell’emissione.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCodici bancari (ABI, CAB e riferimenti del conto)
Sul modulo dell’assegno sono presenti alcuni codici numerici che identificano la banca e il conto di riferimento:
- ABI, indica la banca che ha emesso l’assegno (codice a 5 cifre).
- CAB, individua la filiale presso cui è aperto il conto (altre 5 cifre).
- Numero di conto corrente, associato all’IBAN del traente ma non riportato integralmente sull’assegno per motivi di sicurezza.
Questi dati servono a identificare con precisione l’istituto di credito e il conto da cui sarà prelevato l’importo.
L’IBAN completo non compare sul modulo, ma può essere ricavato internamente dai sistemi bancari a partire dai codici ABI, CAB e dal numero di conto.
Nella parte inferiore del modulo si trovano poi altre sequenze numeriche come:
00000000-00000000 #000000000000000000*
Queste righe rappresentano i codici di identificazione dell’assegno, del conto corrente e della banca in formato leggibile dalle macchine bancarie.
La seconda riga, con simboli come # e *, è chiamata linea MICR (Magnetic Ink Character Recognition): serve ai sistemi informatici per riconoscere automaticamente l’assegno durante la lavorazione.
Nota importante: tutti questi elementi sono prestampati dalla banca e non devono essere compilati né modificati manualmente.
Facsimile di un assegno bancario compilato
Per capire meglio come compilare un assegno, può essere utile osservare un esempio pratico.
Nel facsimile qui sotto troverai numerati tutti i campi principali per vedere chiaramente dove inserire ogni informazione. L’immagine mostra anche l’ordine corretto di compilazione e l’aspetto che deve avere un assegno compilato nel modo corretto.
Scopri di più su FinomCome compilare gli assegni speciali?
Oltre al classico assegno bancario, esistono alcune varianti con regole particolari. Conoscerle ti aiuta a scegliere quella più adatta alle tue esigenze e a evitare errori durante la compilazione.
Assegno non trasferibile
È la forma oggi più comune. Può essere incassato solo dal beneficiario indicato nel documento e non può essere girato a terzi. La dicitura “non trasferibile” è obbligatoria per tutti gli importi pari o superiori a 1.000 €, mentre per cifre inferiori si può richiedere un assegno trasferibile, pagando un’imposta di bollo di 1,50 € per ciascun modulo.
Assegno circolare
L’assegno circolare è emesso direttamente dalla banca, che ne garantisce il pagamento perché blocca subito la somma sul conto del richiedente. È considerato più sicuro dell’assegno bancario e non può mai risultare scoperto. Per emetterlo basta richiederlo alla propria banca, indicando importo e beneficiario.
Assegno postale
Funziona in modo analogo a quello bancario, ma è legato a un conto corrente postale. Può essere richiesto presso qualsiasi ufficio di Poste Italiane e va compilato con le stesse modalità di un assegno tradizionale.
Errori comuni da evitare nella compilazione di un assegno bancario
Compilare un assegno richiede molta precisione. Anche un piccolo errore, infatti, può renderlo nullo o non incassabile.
Ecco alcuni errori da evitare:
- lasciare spazi vuoti nei campi dell’importo o del beneficiario
- scrivere importi diversi tra cifre e lettere
- firmare in modo non conforme al modello depositato in banca
- indicare male o in modo incompleto il beneficiario
- omettere la dicitura “non trasferibile” per assegni sopra i 1.000 €
FAQ
Chi deve firmare dietro l’assegno?
Sul retro dell’assegno deve firmare il beneficiario, al momento dell’incasso o del versamento. La firma serve a confermare la riscossione, oppure, se l’assegno è trasferibile, a girarlo a un’altra persona.
Come versare un assegno al bancomat?
Per versare un assegno al bancomat è sufficiente inserirlo nell’apposita fessura dello sportello automatico e seguire le istruzioni sullo schermo. Prima del deposito, il beneficiario deve firmare il modulo sul retro.
Tempi di incasso e accredito di un assegno: quanti giorni ci vogliono?
I tempi di accredito variano generalmente da 2 a 4 giorni lavorativi per assegni su piazza e da 4 a 6 giorni per quelli fuori piazza. L’accredito è visibile solo dopo che la banca ha verificato l’effettiva copertura dei fondi.
Come annullare un assegno non incassato?
Per annullare un assegno non incassato basta scrivere “ANNULLATO” in diagonale sul titolo e conservarlo. Se è già stato consegnato al beneficiario, è necessario chiedere alla banca la revoca del pagamento.
Come bloccare un assegno?
Per bloccare un assegno è necessario contattare subito la propria banca e richiederne il blocco o la revoca. In caso di furto o smarrimento, occorre anche presentare denuncia alle autorità competenti.
Dove incassare un assegno?
Un assegno può essere incassato presso la banca o l’ufficio postale dove si possiede un conto. In alternativa, si può presentare allo sportello dell’istituto che lo ha emesso, anche senza esserne clienti.
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