I requisiti del regime forfettario 2025 rappresentano un tema centrale per chi ha o intende aprire una Partita IVA. In questa guida vediamo, quindi, in modo chiaro chi può accedere, quali sono i limiti da rispettare e quando scatta l’esclusione.

Contenuti

In sintesi (2025):

  • Limite di ricavi e compensi: 85.000 € annui.
  • Superamento dei 100.000 €: uscita immediata dal regime e obbligo di applicare l'IVA.
  • Spese per personale e collaboratori: massimo 20.000 € lordi all'anno.
  • Redditi da lavoro dipendente o pensione: massimo 35.000 €, salvo cessazione del rapporto.
  • Start-up: aliquota ridotta al 5% per i primi 5 anni, se si rispettano i requisiti.
  • Accesso riservato a persone fisiche che svolgono attività di impresa, arte o professione.

Requisiti regime forfettario: chi può accedere nel 2025

Per accedere al regime forfettario nel 2025 servono alcuni requisiti ben precisi. La norma si applica alle persone fisiche con Partita IVA individuale che svolgono attività di impresa, arte o professione. Sono escluse le società di persone, le associazioni professionali e chi detiene partecipazioni non compatibili.

Limite ricavi/compensi: 85.000 € annui

Il limite da non superare è di 85.000 € di ricavi o compensi annui, calcolati secondo il principio di cassa (cioè ciò che è stato effettivamente incassato nel corso dell'anno). Se svolgi più attività con diversi codici ATECO, i ricavi si sommano: è il totale che conta.

Superamento dei 100.000 €: uscita immediata

Se nel corso dell’anno i ricavi o compensi superano i 100.000 €, si esce immediatamente dal regime. L’IVA diventa obbligatoria dalla fattura che fa sforare il limite e si applicano da subito le regole del regime ordinario.

Spese per personale e collaboratori: massimo 20.000 € lordi

Per restare nel forfettario, le spese sostenute per personale dipendente o collaboratori non devono superare i 20.000 € lordi annui.

Rientrano in questo limite i co.co.co., i familiari retribuiti e gli associati in partecipazione che apportano solo lavoro.

Requisiti di residenza e fiscalità

Il regime forfettario è accessibile anche ai non residenti, ma solo se risiedono in un Paese UE o SEE con scambio di informazioni e se producono in Italia almeno il 75% del proprio reddito complessivo.

VoceSoglia/RegolaCome verificareNote e rischi comuni
Ricavi o compensi≤ 85.000 €Totale incassi (principio di cassa)Sommare tutte le attività, anche con più codici ATECO
Superamento 100.000 €Uscita immediata + IVAFattura oltre sogliaL’IVA si applica da quella fattura
Spese per collaboratori≤ 20.000 € lordiCU, cedolini, compensi familiariIncludere anche co.co.co. e familiari retribuiti
Redditi da lavoro/pensione≤ 35.000 €CUD o 730Ok solo se il rapporto è cessato entro il 2024
Non residenti75% del reddito prodotto in ItaliaStato di residenza + redditiVerificare coerenza fiscale e documentazione

Checklist “Mi qualifica?”

  • Sono una persona fisica con Partita IVA individuale.
  •  Ho incassato meno di 85.000 € nel 2024.
  •  Non ho superato i 100.000 € di ricavi durante l’anno.
  •  Le spese per collaboratori sono sotto i 20.000 € lordi.
  •  Non ho partecipazioni incompatibili in società.
  •  I miei redditi da lavoro dipendente sono sotto i 35.000 €.
  •  Se risiedo all’estero, produco almeno il 75% del reddito in Italia.
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Requisiti del regime forfettario 2025: cause ostative, limiti ed esclusioni

Anche chi rispetta i limiti di ricavi e spese può essere escluso dal regime forfettario, se si verificano alcune cause ostative. Si tratta di situazioni specifiche che bloccano l’accesso o fanno decadere i requisiti, anche in presenza degli altri parametri.

Lavoro dipendente o pensione: soglia di 35.000 €

Non è possibile accedere al regime se, nell’anno precedente, si sono percepiti più di 35.000 € lordi da lavoro dipendente o pensione. Fa eccezione il caso in cui il rapporto sia cessato entro il 31 dicembre e non siano presenti altri redditi da lavoro simili.

Partecipazioni in SRL con attività riconducibili

Chi controlla direttamente o indirettamente una SRL che svolge un’attività simile a quella esercitata individualmente non può applicare il regime. La riconducibilità si valuta in base al settore o al codice ATECO: se è lo stesso (o molto simile), scatta la causa ostativa.

Prevalenza verso ex datore di lavoro

Il regime non è ammesso se, nei primi due anni dall’apertura della Partita IVA, l’attività è svolta in modo prevalente per un ex datore di lavoro (ossia se oltre il 50% dei compensi deriva da quel soggetto).

L’unica eccezione riguarda i casi in cui si apre la Partita IVA dopo un praticantato obbligatorio, ad esempio per le professioni regolamentate.

Regimi speciali IVA e attività escluse

Non è possibile aderire al regime forfettario se si esercita un’attività soggetta a regimi speciali IVA, come ad esempio:

  • vendita di fabbricati o terreni edificabili
  • commercio di beni usati od oggetti d’arte
  • attività agricole o turistiche in regime speciale
  • agenzie di viaggio o intrattenimento

Chi rientra in questi settori dovrà applicare un regime fiscale ordinario.

CausaEsempio praticoCome rientrare / AlternativeDocumenti da conservare
Redditi da lavoro dipendente > 35kCU 2024 pari a 38.000 €Accesso solo se il contratto è cessato nel 2024CUD, lettera di cessazione
Partecipazione in SRL attivaTitolare P.IVA + socio al 50% in SRL con stesso ATECORinuncia alla quota o verifica settori distintiVisura camerale, codici ATECO
Prevalenza ex datore di lavoroOltre il 50% dei compensi da ex datore negli ultimi 2 anniDiversificare i clienti o attendere due anniFatture emesse, contratti precedenti
Regime speciale IVAVendita immobili in regime del margineCambiare attività o applicare regime ordinarioInquadramento fiscale, visura attività

Requisiti per il regime forfettario al 5 per cento (start-up)

Chi apre una nuova Partita IVA può accedere a un’aliquota ridotta del 5% per i primi cinque anni, se rispetta alcune condizioni specifiche. Questa agevolazione è pensata per chi inizia una nuova attività e consente di ridurre l’imposta sostitutiva normalmente pari al 15%.

Chi ha diritto al 5% per 5 anni?

Per beneficiare del regime forfettario start up al 5%, è necessario:

  • Non aver svolto attività simili nei tre anni precedenti l’apertura della nuova Partita IVA.
  • Non proseguire un’attività già svolta come dipendente o collaboratore (salvo i praticantati obbligatori).
  • Non subentrare in attività di terzi, a meno che i ricavi dell’anno precedente non superino gli 85.000 €.

Se anche una sola di queste condizioni manca, l’aliquota agevolata non si applica, ma si può comunque accedere al regime ordinario con tassazione al 15%.

Quando si perde l’agevolazione?

L’aliquota ridotta decade:

  • Se cambiano le condizioni iniziali (ad esempio, inizio di un’attività simile svolta nei tre anni precedenti).
  • Se si superano i limiti del regime.
  • Se emergono elementi di “mera prosecuzione” non dichiarati.

In tutti questi casi, si passa alla tassazione standard del 15%, senza sanzioni, ma con effetto dall’anno successivo.

Confronto 5% vs 15% (esempi numerici)

  • Un professionista che incassa 30.000 € in un anno pagherà 1.500 € di imposta con l’aliquota al 5% (contro i 4.500 € del 15%).
  • Un commerciante che incassa 50.000 € pagherà 2.500 € con il 5%, invece di 7.500 € con il 15%.

Ecco una tabella di controllo riassuntiva per verificare l'idoneità della propria attività.

RequisitoSì/NoProva / DocumentoRischio se assente
Nessuna attività simile negli ultimi 3 anni Storico fiscale, precedenti P.IVAPerdita immediata dell’agevolazione
Non mera prosecuzione di lavoro dipendente Contratti, documentazione HRAliquota 15%, rischio contestazioni
Non subentro in attività altrui >85.000 € Ricavi anno precedente del cedentePerdita 5%, possibile esclusione dal forfettario
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Fatturazione elettronica e adempimenti tra i requisiti regime forfettario 2025

Dal 2024 la fatturazione elettronica è obbligatoria per tutti i forfettari. Ogni documento va inviato tramite il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e deve riportare la dicitura di esenzione IVA prevista dal regime agevolato. Per importi superiori a 77,47 € è necessario applicare la marca da bollo da 2 €, con pagamento trimestrale online.

Oltre a emettere le fatture, è importante conservarle digitalmente per dieci anni e monitorare periodicamente le soglie del regime così da evitare uscite involontarie.

Errori ricorrenti e sanzioni:

  • fattura senza marca da bollo → sanzione da 1 a 5 volte l’importo
  • dicitura regime forfettario mancante → sanzione formale
  • superamento dei 100.000 € senza passaggio al regime ordinario → IVA e sanzioni retroattive

Requisiti del regime forfettario: contributi INPS (2025)

Chi aderisce al regime forfettario deve comunque versare i contributi INPS, ma le modalità variano a seconda della gestione di riferimento. I liberi professionisti senza cassa sono iscritti alla Gestione separata INPS, mentre artigiani e commercianti versano i contributi alla Gestione commercianti o artigiani, anche in presenza di reddito minimo.

Per questi ultimi è prevista una riduzione del 35% dei contributi INPS sulla quota di contributi calcolata sul reddito eccedente il minimale (circa 18.000 €). L'agevolazione va richiesta all’INPS al momento dell’apertura della Partita IVA o tramite apposita domanda online.

AgevolazioneA chi spettaDurataCompatibilitàCome richiedere
Riduzione 35% INPSArtigiani e commerciantiFinché nel regimeIncompatibile con accredito pienoDomanda online sul sito INPS
Aliquota Gestione SeparataProfessionisti senza cassaAnnualeNessuna agevolazione specificaCalcolo automatico in dichiarazione
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Come entrare, restare o uscire dal regime forfettario? I requisiti

Accedere al regime forfettario è semplice, ma richiede attenzione fin dal momento dell’apertura della Partita IVA. Una volta dentro, è importante monitorare costantemente i limiti previsti dalla legge per non perdere i vantaggi fiscali.

Entrare nel regime (nuova Partita IVA): passo dopo passo

Chi apre una nuova attività può aderire al regime forfettario fin da subito. Basta compilare il modello AA9/12 (per persone fisiche) o l'AA7/10 (per ditte individuali) per la dichiarazione di inizio attività, indicando la volontà di adottare il regime agevolato.

È fondamentale scegliere con cura il codice ATECO, perché influisce sia sul coefficiente di redditività che sulla compatibilità con il regime.

Dopo l’attivazione della Partita IVA, si può iniziare a emettere fatture, ricordando di inserire la dicitura obbligatoria di esenzione IVA e, se necessario, la marca da bollo da 2 €.

Rimanere nel regime: controlli e soglie da rispettare

Una volta entrati, per restare nel regime forfettario è necessario non superare gli 85.000 € di ricavi o compensi all’anno e non sostenere più di 20.000 € lordi di spese per dipendenti e collaboratori.

Il consiglio è di monitorare questi limiti ogni trimestre, così da intervenire tempestivamente se ci si dovesse avvicinare alle soglie. Una gestione attenta ti permette di evitare l’uscita automatica dal regime e di pianificare eventuali cambiamenti per tempo.

Uscire dal regime: volontariamente o per superamento limiti

L’uscita può avvenire in due modi:

  • Volontaria, comunicandolo nella dichiarazione IVA e applicando il regime ordinario a partire dall’anno successivo.
  • Immediata, se durante l’anno i ricavi o compensi superano i 100.000 €. In questo caso, si perde il regime agevolato e si deve applicare l’IVA già dalla fattura che fa superare la soglia senza attendere l’anno successivo.

Requisiti del regime forfettario: casi pratici

Capire se si rientra nei requisiti del regime forfettario, a volte, non è così immediato. Alcune situazioni reali, quindi, possono aiutare a chiarire i dubbi più comuni.

Caso 1 - Libero professionista con lavoro part-time

Hai già un contratto part-time e vuoi aprire la Partita IVA? Puoi accedere al forfettario solo se, nell’anno precedente, i tuoi redditi da lavoro dipendente non superano i 35.000 €. Se rientri sotto questa soglia, nessun problema.

Caso 2 - Titolare di Partita IVA e socio in una SRL del coniuge

Possiedi una quota in una SRL gestita da un familiare? Se l’attività della società è riconducibile alla tua (stesso settore o codice ATECO) e ne hai controllo diretto o indiretto, non puoi usufruire del regime forfettario.

Caso 3 - Nuova Partita IVA dopo il praticantato

Hai concluso un tirocinio obbligatorio e stai aprendo la tua prima Partita IVA? In questo caso puoi accedere alla tassazione al 5% per start-up, a patto che la tua attività non sia una mera prosecuzione di quella svolta come praticante (es. lavorare per lo stesso studio legale).

Caso 4 - E-commerce con collaboratori

Gestisci un’attività online e ti avvali di collaboratori esterni? Occhio al limite di 20.000 € lordi annui per spese di personale: se lo superi, perdi l'accesso al regime forfettario. Ricorda che vanno conteggiati anche i compensi ai familiari o ai co.co.co.

Caso 5 - Ricavi tra 86.000 e 100.000 € (o oltre)

Se i tuoi ricavi superano gli 85.000 € ma restano sotto i 100.000, puoi restare nel forfettario fino a fine anno, ma ne uscirai l’anno successivo. Se invece superi i 100.000 €, l’uscita è immediata: devi applicare l’IVA già dalla fattura che fa sforare la soglia.

FAQ 

Chi può accedere al regime forfettario nel 2025 e quali sono le soglie da rispettare?

Possono accedere le persone fisiche con Partita IVA individuale, se nel 2024 hanno incassato meno di 85.000 € e speso meno di 20.000 € per collaboratori.

Cosa succede se supero i 100.000 € di ricavi durante l’anno?

Se superi i 100.000 €, esci subito dal regime forfettario e devi applicare l’IVA a partire dalla fattura che fa sforare il limite.

Chi ha diritto all’aliquota ridotta al 5% nei primi cinque anni di attività?

Chi apre una nuova Partita IVA e non ha svolto attività simili nei 3 anni precedenti, non prosegue un lavoro da dipendente e non subentra in attività altrui con ricavi oltre 85.000 €.

Cosa si intende per “mera prosecuzione” e come influisce sull’accesso al 5%?

La “mera prosecuzione” è quando la nuova attività riprende quella svolta da dipendente o da praticante. In questo caso non si può accedere all’aliquota al 5%.

Come funziona il limite di 35.000 € per chi ha redditi da lavoro dipendente o pensione?

Se nel 2024 hai percepito più di 35.000 € da lavoro dipendente o pensione, non puoi accedere al forfettario, salvo che il rapporto sia cessato entro l’anno.

Che cosa rientra nel tetto dei 20.000 € per collaboratori e personale?

Nel tetto dei 20.000 € rientrano le spese lorde sostenute per dipendenti, collaboratori, associati in partecipazione e familiari che lavorano nell’attività.

Posso aderire al forfettario se possiedo o controllo quote in una SRL?

No, se controlli una SRL che svolge un’attività simile alla tua, non puoi aderire al regime forfettario.

Lavoro ancora con il mio ex datore: rischio l’esclusione dal regime?

Sì, se la tua attività è prevalentemente verso un ex datore di lavoro degli ultimi due anni, scatta la causa ostativa e perdi l’accesso al forfettario.

Se risiedo all’estero, posso accedere al regime forfettario? In quali casi?

Sì, ma solo se risiedi in un Paese UE o SEE con scambio di informazioni e almeno il 75% del tuo reddito è prodotto in Italia.

Ho più codici ATECO: come si calcola il totale dei ricavi o compensi?

Se hai più codici ATECO, sommi tutti i ricavi e compensi delle diverse attività: è il totale che conta per il limite di 85.000 € (non si applica un tetto separato per ciascun ATECO).

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