È importante sapere come si aggiorna esattamente l’IRPEF e quali sono le sue aliquote per il 2025. Leggi questo articolo per scoprire i dettagli della riforma dell’IRPEF, le modalità di calcolo e l’impatto sui contribuenti.

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Qual è il significato di IRPEF?

L’IRPEF, o Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, è un’imposta che grava sul reddito delle persone fisiche in Italia. Principalmente, il suo scopo è quello di contribuire ai finanziamenti che riguardano le spese pubbliche, in modo da garantire una distribuzione equa delle risorse.

Chi deve pagare l’IRPEF?

In Italia, l’IRPEF deve essere pagata da tutti i residenti con un reddito, indipendentemente dalla sua fonte, e indipendentemente dal regime fiscale del lavoratore. Sono quindi inclusi i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, i pensionati, e chi percepisce redditi da capitali e immobili. 

Aliquote IRPEF 2025

Le aliquote IRPEF per il 2025 sono state stabilite nella legge di bilancio 2025. Le aliquote rimangono invariate rispetto agli anni precedenti, ma il loro impatto sul reddito delle persone fisiche potrebbe variare in base a modifiche delle detrazioni fiscali o altri elementi normativi. Questo conferma un quadro di stabilità fiscale per il prossimo anno, ma lascia spazio a possibili aggiornamenti in futuro a seconda delle dinamiche economiche.

Le nuove aliquote IRPEF

Le aliquote IRPEF previste per il 2025 sono queste:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 €;
  • 35% per i redditi da 28.000 € a 50.000 €;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 €.

Queste tre aliquote garantiscono una tassazione progressiva, perché aumentano proporzionalmente all’aumento del reddito imponibile. Rispetto al 2024, sono state introdotte nuove detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e autonomo. 

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Riforma IRPEF 2025

La riforma IRPEF del 2025 mira a semplificare il sistema fiscale italiano attraverso un sostegno economico maggiore per i contribuenti con un reddito più basso, intervenendo su quanto devono versare rispetto ad altri tipi di lavoratori. Per esempio, è previsto un regime semplificato per le piccole imprese e i liberi professionisti.

Questa riforma, tuttavia, non si limita solo alla tassazione IRPEF, ma comprende anche modifiche che potrebbero influenzare l’aliquota IRES, mirando a rendere più equo il carico tributario per tutti. 

Motivazioni e obiettivi della riforma IRPEF 2025

Questa nuova riforma fiscale è stata introdotta per rendere il sistema fiscale più equo. Inoltre, è stata introdotta anche per ridurre il carico fiscale per tutte le famiglie che dispongono di un reddito medio-basso.

Trattamento integrativo

Il trattamento integrativo è una misura fiscale, introdotta per ridurre il carico fiscale attraverso l’aumento del reddito dei lavoratori. Questo trattamento consiste in un credito d’imposta riconosciuto ai lavoratori in busta paga, che aumenta il loro reddito. Introdotto dal Decreto-Legge n. 3 del 5 febbraio 2020, ha sostituito il precedente “bonus Renzi” di 80 euro mensili.

Di questo trattamento possono beneficiare solo i lavoratori che non hanno un reddito annuo che supera i 28.000 €. Il trattamento integrativo viene calcolato in base al reddito complessivo del lavoratore e viene erogato attraverso la busta paga mensile.

Il trattamento integrativo è riservato a diverse categorie, tra cui:

  • Lavoratori dipendenti: coloro che hanno un contratto di lavoro subordinato.
  • Lavoratori assimilati: come soci di cooperative, lavoratori atipici, borsisti e stagisti.
  • Percettori di NASpI: disoccupati che ricevono l’indennità di disoccupazione.
  • Altre categorie: come amministratori comunali e addetti della Pubblica Amministrazione.

Come viene calcolato?

Il calcolo del trattamento integrativo si basa sul reddito complessivo e sulle detrazioni IRPEF applicabili. Ecco i principali criteri:

  • Fino a 15.000 euro di reddito annuo: spetta l’importo pieno di 1.200 euro all’anno (100 euro al mese) se l’imposta lorda supera le detrazioni spettanti.
  • Tra 15.000 e 28.000 euro: l’importo si riduce progressivamente in base alle detrazioni fiscali e non può superare i 1.200 euro annui. Se le detrazioni sono superiori all’imposta lorda, si riceve la differenza.

Il trattamento integrativo può essere erogato direttamente in busta paga o recuperato tramite la dichiarazione dei redditi (modello 730), in caso non venga accreditato durante l’anno.

Addizionali regionali e comunali

Le addizionali regionali e comunali sono delle imposte aggiuntive, applicate per finanziare i servizi pubblici. Ma quali sono le differenze tra queste due addizionali? La differenza è che le addizionali regionali sono stabilite dalle singole regioni, e variano in base alla regione di residenza del soggetto. Le addizionali comunali, invece, sono stabilite dai singoli comuni e quindi variano in base al comune di residenza. 

Come vengono calcolate?

Le addizionali regionali e comunali vengono calcolate applicando una percentuale al reddito della persona. La percentuale di queste addizionali varia in base alla regione o al comune, e viene aggiunta direttamente all’IRPEF. 

Scaglioni IRPEF 2025

Gli scaglioni di reddito IRPEF per il 2025 prevedono tre aliquote principali.

Per farti capire meglio il concetto, ecco un esempio pratico. Un contribuente che percepisce un reddito di 30.000 € paga il 23% sui primi 28.000 € e il 35% sui restanti 2.000 €. Un contribuente con un reddito di 55.000 €, invece, paga il 23% sui primi 28.000 €, il 35% sui successivi 22.000 €, e il 43% sui 5.000 € che rimangono. Se viene superata la scadenza da parte dei contribuenti, si potrebbe dover versare una maggiorazione dello 0,40% sull’importo dovuto.

Detrazioni fiscali 2025

La Legge di Bilancio 2025 prevede un limite alle detrazioni fiscali per tutti i contribuenti con un reddito superiore a 75.000 €, in modo da garantire più agevolazioni alle famiglie con figli disabili e tutte le famiglie con più di due figli a carico. 

La nuova detrazione arriverà ad un massimo di 14.000 € nella fascia di reddito tra 75.000 € e 100.000 €. Per la fascia di reddito tra i 75.000 € e i 100.000 €, la detrazione sarà di 8.000 €. Inoltre, tranne che per i figli disabili senza alcun limite di età, è previsto lo stop alle detrazioni per i figli che superano i 30 anni di età.

Tipologie di detrazioni disponibili

Le detrazioni includono le spese sanitarie, le spese per l’istruzione, le spese per le ristrutturazioni edilizie, e le spese per l’efficienza energetica. Tutte le tipologie di detrazione hanno dei requisiti specifici.

Come richiedere le detrazioni

Per richiedere le detrazioni, conserva le documentazioni che provano le spese sostenute, per poi indicarle quando effettui la dichiarazione dei redditi. Le detrazioni riducono l’importo da pagare, e vengono applicate direttamente sull’IRPEF.

Domande frequenti

Quanto risparmio con la nuova IRPEF?

Il risparmio con la nuova IRPEF dipende dal reddito imponibile. Con le nuove aliquote in vigore dal 2024, i redditi fino a 28.000 € vengono tassati al 23%, quelli tra 28.001 € e 50.000 € al 35%, e tutti quelli oltre i 50.000 € al 43%.

Come si calcola l’IRPEF in busta paga?

L’IRPEF in busta paga si calcola applicando le aliquote previste dagli scaglioni di reddito imponibile. 

Da quando si può utilizzare il credito IRPEF 2024?

Il credito IRPEF si può utilizzare da quando viene riconosciuto, che in generale succede con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. 

Come si calcola l’imponibile IRPEF?

L’imponibile IRPEF viene calcolato sottraendo dal reddito gli oneri deducibili. Per esempio, se il reddito lordo mensile è di 1.200 € e gli oneri di 200 €, l’imponibile IRPEF è di 1.000 €.

Quanto si paga di IRPEF sulla pensione?

L’IRPEF sulla pensione viene calcolata applicando le stesse aliquote previste per i redditi da lavoro. 

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