Il Days Inventory Outstanding permette di capire quanto tempo, in media, un’azienda impiega a vendere le proprie scorte. In questo articolo vedremo cos’è il DIO, come si calcola e cosa significa in termini di efficienza e di liquidità.
Significato di Days Inventory Outstanding (DIO)
Il Days Inventory Outstanding (DIO) è un indicatore che misura per quanto tempo i prodotti restano in magazzino prima di essere trasformati in ricavi. È strettamente legato alla gestione dell’inventario e fa parte del più ampio ciclo operativo aziendale.
Scopri il nostro conto businessPerché il DIO è importante nella gestione aziendale?
Il Days Inventory Outstanding incide direttamente sul flusso di cassa aziendale, perché più a lungo le scorte restano invendute, più capitale rimarrà immobilizzato. Esso influisce anche sul capitale circolante netto, insieme a crediti e debiti a breve termine.
Infine, il DIO è collegato ad altri KPI strategici come il Cash Conversion Cycle (CCC), il ROI e il ROA.
Formula del Days Inventory Outstanding: come si calcola?
Il DIO si calcola come:
(Scorte medie / Costo del venduto) x 365
Le scorte medie rappresentano la media tra l’inventario iniziale e quello finale del periodo. Il costo del venduto (COGS) è, invece, il valore totale dei beni effettivamente venduti.
Di norma per il calcolo si fa riferimento a un anno di 365 giorni, ma in alcuni casi si preferisce usare 360 per coerenza con il calendario commerciale. Nelle aziende stagionali, la valutazione può essere fatta anche su base trimestrale o semestrale, per riflettere meglio le variazioni della domanda.
I dati si trovano nel bilancio d’esercizio: le scorte medie nello stato patrimoniale, il COGS nel conto economico.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoEsempio pratico di calcolo del Days Inventory Outstanding
Vediamo un esempio semplice. Immaginiamo un’azienda che ha in magazzino 30.000 € di scorte a inizio anno e 50.000 € a fine anno. Nell’anno di riferimento, il costo del venduto è pari a 400.000 €.
Calcoliamo prima le scorte medie:
(30.000 € + 50.000 €) / 2 = 40.000 €
Ora applichiamo la formula per il DIO:
(40.000 € / 400.000 €) × 365 = 36,5 giorni
| Voce | Valore |
| Scorte iniziali | 30.000 € |
| Scorte finali | 50.000 € |
| Scorte medie | 40.000 € |
| Costo del venduto (COGS) | 400.000 € |
| DIO (risultato finale) | 36,5 giorni |
In pratica, ciò significa che l’azienda impiega circa 36 giorni e mezzo per rinnovare completamente il proprio inventario.
Come interpretare i risultati del DIO?
Capire cosa rivela il valore del DIO è essenziale per valutare quanto sia efficiente la gestione delle scorte e quali rischi operativi possa nascondere.
DIO basso: vantaggi e rischi
Un DIO basso è spesso considerato un segnale positivo: le scorte ruotano velocemente, i costi di stoccaggio si riducono e la liquidità migliora. Attenzione, però, se il valore è troppo basso, si potrebbe incorrere in una disponibilità insufficiente di prodotti, con il rischio di non riuscire a soddisfare la domanda nei momenti critici.
DIO alto: cosa significa e perché può preoccupare
Al contrario, un DIO alto suggerisce che le scorte rimangono ferme troppo a lungo. Le cause possono essere varie: vendite lente, problemi nella logistica o errori nelle previsioni. In questi casi, aumentano sia i costi di mantenimento che il rischio di obsolescenza o di invenduto.
Spesso, un DIO elevato è sintomo di una catena di approvvigionamento inefficiente o di strategie poco ottimizzate, con conseguenze dirette su margini, flusso di cassa e competitività.
Scopri di più su FinomDIO per settore: benchmark e differenze
Il Days Inventory Outstanding non ha un valore “ideale” valido per tutte le aziende: la sua interpretazione dipende fortemente dal settore di appartenenza. Ogni comparto ha, infatti, dinamiche diverse in termini di domanda, produzione e di rotazione delle scorte.
Industria alimentare e beni di largo consumo
Nel settore alimentare e dei beni di largo consumo, i prodotti hanno una durata limitata e una domanda continua. Per evitare sprechi o deterioramento, le scorte devono muoversi rapidamente. È per questo che il DIO tende a essere naturalmente basso, spesso al di sotto dei 30 giorni.
Settore moda e lusso
Nel settore moda e lusso, la stagionalità e il rapido ricambio delle collezioni comportano tempi di giacenza più lunghi. Il DIO è spesso elevato anche a causa del valore unitario più alto e della bassa rotazione di alcuni articoli.
Settore edilizia e materiali industriali
Nel settore dell’edilizia e dei materiali industriali, i tempi di approvvigionamento sono lunghi e i progetti possono durare diversi mesi o anni. A ciò si aggiunge il valore elevato dei materiali, che contribuisce a mantenere un DIO strutturalmente alto. Non è necessariamente un segnale di inefficienza, ma una condizione tipica del settore.
Days Inventory Outstanding vs rotazione delle scorte
La rotazione delle scorte indica quante volte, in un determinato periodo, l’inventario viene rinnovato attraverso le vendite. Il dato è espresso in numero di giri e permette di valutare la velocità con cui le scorte vengono movimentate.
Mentre la rotazione offre una visione sintetica e immediata dell’efficienza, il DIO traduce lo stesso concetto in termini temporali, rendendolo più intuitivo per analizzare l’impatto sul flusso di cassa e sulla pianificazione operativa.
Come ridurre il DIO in modo efficace?
Ridurre il DIO richiede una gestione più precisa e reattiva delle scorte. Innanzitutto, è fondamentale prevedere con maggiore accuratezza la domanda, basandosi su dati storici e analisi di mercato.
Occorre poi snellire l’approvvigionamento, riducendo tempi e quantità superflue. L’uso di sistemi digitali come ERP, WMS o soluzioni basate su IA consente di automatizzare e ottimizzare i processi decisionali.
Infine, strategie come il Just-In-Time o la lean inventory aiutano a mantenere livelli di stock minimi senza compromettere la continuità operativa.
DIO ed efficienza aziendale: un indicatore per manager e investitori
Un DIO equilibrato è indice di processi interni efficienti, buona capacità di risposta alla domanda e un controllo efficace dei costi. Per i manager, rappresenta un riferimento concreto per valutare la performance operativa e migliorare la gestione della supply chain.
Anche per gli investitori è un parametro rilevante, perché fornisce indicazioni chiare su efficienza e liquidità consentendo di valutare la solidità e la redditività dell’azienda nel tempo.
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