Il codice tributo 3844 è utilizzato per il versamento dell’addizionale comunale IRPEF tramite il modello F24. In questa guida ti spieghiamo cos’è, quando si applica, come si calcola e cosa fare in caso di ravvedimento operoso.
Cos’è il codice tributo 3844 e a cosa si riferisce?
Il codice tributo 3844 è l’identificativo che i contribuenti devono indicare nel modello F24 per versare il saldo dell’addizionale comunale IRPEF in regime di autotassazione. Si tratta di un’imposta locale, introdotta dal Decreto Legislativo n. 360 del 1998, che va a sommarsi all’IRPEF nazionale e all’addizionale regionale, con l’obiettivo di finanziare i servizi pubblici offerti dai singoli Comuni.
Questa imposta non sostituisce l’IRPEF statale, ma si aggiunge a essa in misura variabile in base alla percentuale deliberata ogni anno dal Comune di residenza del contribuente. Ogni ente locale, infatti, può decidere autonomamente l’aliquota da applicare, entro i limiti stabiliti dalla legge, e può anche prevedere delle soglie di esenzione in base al reddito.
Sono tenuti a utilizzare il codice tributo 3844 tutti i contribuenti che devono auto liquidare il saldo dell’addizionale comunale, ovvero coloro che non hanno un sostituto d’imposta il quale effettua il versamento per loro conto (come succede per i lavoratori dipendenti). Rientrano, quindi, tra gli obbligati: i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e gli imprenditori individuali.
Sono, invece, esclusi:
- i contribuenti che rientrano nella No Tax Area, ovvero con redditi annui inferiori a 8.500 € (per dipendenti e pensionati) o 5.500 € (per autonomi in regime ordinario)
- i titolari di Partita IVA in regime forfettario, poiché soggetti a un’imposta sostitutiva che esclude l’applicazione delle addizionali IRPEF
- i soggetti IRES, come le società di capitali, che non sono tenuti al versamento dell’IRPEF
Codici tributo 3843 e 3844: acconto vs saldo addizionale comunale
Nel modello F24, l’addizionale comunale IRPEF si gestisce utilizzando due codici tributo distinti, in base alla fase del versamento: il codice 3843 per l’acconto e il codice 3844 per il saldo.
Entrambi gli identificativi devono essere indicati all’interno della sezione “IMU e altri tributi locali” del modello F24 da parte di chi gestisce in autonomia i propri obblighi fiscali.
Quando usare l’uno o l’altro dipende dal momento dell’anno fiscale, dall’importo dovuto e dalla posizione con il Fisco del contribuente.
Codici tributo 3801 e 3844: differenze tra regionale e comunale
Tra i codici tributo più comuni legati all’IRPEF ci sono il 3801 e il 3844, spesso confusi tra loro perché entrambi servono per versare un’addizionale. La differenza principale sta però nell’ente che è destinatario dell’imposta.
Il codice tributo 3801 si riferisce all’addizionale regionale IRPEF, ovvero alla quota che va alle Regioni per finanziare servizi come la sanità, i trasporti e la formazione professionale. Anche in questo caso l’aliquota viene stabilita annualmente da ciascuna Regione e applicata in base al domicilio fiscale del contribuente.
Il codice 3844, invece, serve per versare l’addizionale comunale IRPEF, destinata al proprio Comune di residenza.
Entrambe le addizionali si calcolano sulla base del reddito complessivo ai fini IRPEF, ma sono gestite da enti diversi. Per questo motivo, nel modello F24 vanno indicati in modo separato utilizzando i rispettivi codici tributo, così che le somme siano correttamente assegnate all’ente di competenza.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCome compilare il modello F24 con codice tributo 3844?
Per versare l’addizionale comunale IRPEF con il codice tributo 3844, è necessario compilare la sezione “IMU e altri tributi locali” presente all’interno del modello F24.
Innanzitutto, va indicato il codice catastale del proprio Comune di riferimento, cioè quello in cui si ha il domicilio fiscale al 1° gennaio dell’anno d’imposta. Il codice è composto da quattro lettere (ad esempio, H501 per Roma o F205 per Milano). Per individuarlo, è possibile consultare l’apposito documento messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel campo “codice tributo” si inserisce ovviamente l’identificativo 3844, relativo al saldo dell’addizionale comunale. Poi si passa al campo “rateazione/mese rif.”, dove vanno indicate quattro cifre: le prime due rappresentano il numero della rata che si sta pagando, le seconde il numero totale di rate. Ad esempio, 0101 se si paga in un’unica soluzione, oppure 0206 per la seconda rata su sei.
A seguire, bisogna indicare l’anno di riferimento dell’imposta (es. 2025) e l’importo a debito versato, cioè la cifra effettivamente dovuta. Se si sta effettuando una compensazione con altri crediti fiscali, si può anche inserire il relativo importo a credito all’interno del campo apposito. Il modello calcolerà, quindi, automaticamente il saldo tra debiti e crediti (sezione “SALDO G-H”).
La compensazione è ammessa solo se il credito è effettivamente disponibile (cioè già risultante dalla dichiarazione dei redditi e non soggetto a controlli o vincoli) e relativo a tributi compatibili. Può essere utile, ad esempio, per chi ha eccedenze d’imposta da anni precedenti o per chi ha versato in eccesso altre tipologie di tasse.Per importi superiori a 5.000 €, è richiesto il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi da cui emerge il credito.
Vediamo ora un esempio pratico per comprendere meglio la compilazione del modello F24 con il codice tributo 3844. Supponiamo che tu debba versare il saldo 2025 dell’addizionale comunale al Comune di Milano per un importo pari a 56 € e che il versamento avvenga in un’unica soluzione.
Il relativo modello F24 dovrà essere compilato nel seguente modo:
Ravvedimento operoso e codice tributo 3844: come avviene il calcolo?
Hai dimenticato di versare l’addizionale comunale entro la scadenza? Nessun problema: il ravvedimento operoso ti permette di regolarizzare il pagamento del codice tributo 3844 in modo spontaneo, evitando sanzioni più gravi in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Questo strumento, introdotto dall’articolo 13 del D.Lgs. 472/1997 e aggiornato dal D.Lgs. 87/2024, consente di sanare omissioni o errori nel versamento dei tributi, pagando una sanzione ridotta e gli interessi legali proporzionali ai giorni di ritardo.
Ricordiamo che è possibile avvalersi del ravvedimento operoso solo se il Fisco non ha ancora notificato alcuna irregolarità.
Le sanzioni si calcolano in base ai giorni di ritardo e seguono il seguente schema (queste percentuali sono valide per violazioni successive al 1º settembre 2024):
Giorni di ritardo | Sanzione ridotta |
Fino a 14 giorni | 0,0833% per ogni giorno |
Dal 15° al 30° giorno | 1,25% |
Dal 31° al 90° giorno | 1,39% |
Dal 91° giorno a 1 anno | 3,125% |
Oltre 1 anno | 3,57% |
A queste percentuali si aggiungono gli interessi legali, che per il 2025 (Decreto MEF 10/12/2024) sono pari al 2,00% annuo. Il calcolo si effettua con la seguente formula:
Interessi = Importo × 2,00% × (giorni di ritardo / 365)
Per procedere al ravvedimento con il codice 3844, si dovrà, quindi, compilare un nuovo modello F24 con i seguenti codici:
- 3844 per l’imposta non versata
- 8926 per la sanzione ridotta
- 1998 per gli interessi maturati
Facciamo un esempio: se hai saltato un pagamento di 100 € e lo regolarizzi con 60 giorni di ritardo, dovrai versare:
- 100 € con il codice 3844
- 1,39 € con il codice 8926 (1,39% di 100 €)
- 0,33 € circa con il codice 1998 (100 × 2,00% × 60/365)
Il totale sarà quindi pari a 101,72 €: una cifra ben più contenuta rispetto a quella che rischieresti di versare in caso di accertamento.
Scopri di più su FinomAddizionale comunale IRPEF: aliquote e calcolo per il codice tributo 3844
L’addizionale comunale IRPEF si applica sul reddito complessivo del contribuente, al netto degli oneri deducibili. L’aliquota, stabilita ogni anno al 1° gennaio dal proprio Comune di domicilio fiscale, può arrivare fino allo 0,8% (elevabile fino a 1,1% in determinate circostanze) e può prevedere delle soglie di esenzione.
L’imposta si versa in due fasi, salvo diversa delibera comunale (alcuni Comuni possono non prevedere l’acconto o adottare tempistiche differenti):
- acconto per l’anno successivo - 30% entro giugno o luglio (con maggiorazione dello 0,40%)
- saldo - 70% entro la scadenza IRPEF, anche a rate (fino a 11 mensilità)
Se l’importo è inferiore a 12 €, non deve essere eseguito alcun versamento.
FAQ – Domande frequenti
Quando si paga il codice tributo 3844?
Nei Comuni in cui l’addizionale è prevista, il codice tributo 3844 si paga al momento del saldo dell’addizionale comunale IRPEF, generalmente entro il 30 giugno o il 31 luglio (con maggiorazione dello 0,40%). È possibile anche rateizzare l’importo, fino a un massimo di 11 rate mensili.
I codici tributo 3843 e 3844 in che cosa differiscono?
Il codice 3843 si usa per versare l’acconto dell’addizionale comunale IRPEF, mentre il 3844 serve per il saldo finale.
Codici tributo 3801 e 3844: quale relazione hanno?
Il codice 3801 si riferisce all’addizionale regionale IRPEF, mentre il 3844 riguarda quella comunale. Entrambi vanno indicati nel modello F24, ma sono corrisposti a enti diversi.
Cosa significa ravvedimento con il codice tributo 3844?
Significa regolarizzare un pagamento in ritardo dell’addizionale comunale IRPEF, versando il codice 3844 con sanzioni e interessi ridotti.
Chi è esonerato dall’uso del codice tributo 3844?
Sono esentati i contribuenti nella No Tax Area, i forfettari, i soggetti IRES (società di capitali ed enti commerciali, che non sono soggetti passivi IRPEF) e chi risiede in Comuni che hanno azzerato l’addizionale comunale.
Il codice tributo 3844 vale anche per i lavoratori autonomi?
Sì, i lavoratori autonomi devono usare il codice tributo 3844 per versare il saldo dell’addizionale comunale IRPEF in regime di autotassazione.
Che aliquota si applica al codice tributo 3844?
L’aliquota varia in base al Comune di residenza e può arrivare fino allo 0,8% (o fino a 1,1% in determinate circostanze). Ogni Comune la stabilisce con delibera annuale.
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