Il codice tributo 1631 è uno strumento fiscale cruciale per i datori di lavoro che gestiscono i conguagli fiscali dei propri dipendenti. Questo codice non serve per pagare un debito, ma per recuperare un credito IRPEF tramite compensazione. Questo articolo ti spiega come e quando usarlo correttamente.
Codice tributo 1631: cos’è e a cosa si riferisce
Per capire cos’è il codice tributo 1631, bisogna pensarlo come un meccanismo di recupero a disposizione del datore di lavoro. Istituito con la Risoluzione n. 13/E del 10 febbraio 2015 dell’Agenzia delle Entrate, la sua funzione è permettere al sostituto d’imposta di recuperare, tramite compensazione nel Modello F24, le somme rimborsate ai lavoratori dipendenti a titolo di eccedenza di IRPEF.
A cosa si riferisce esattamente il codice tributo 1631? Si riferisce a due situazioni principali in cui un datore di lavoro si trova a rimborsare delle tasse al proprio dipendente:
- Conguaglio di fine anno: quando, a dicembre, il datore di lavoro calcola l’IRPEF definitiva dovuta dal dipendente per l’intero anno e scopre di aver trattenuto più del dovuto durante i mesi precedenti.
- Assistenza fiscale (Modello 730): quando il dipendente presenta il Modello 730 e ne risulta un credito che il datore di lavoro è tenuto ad anticipare e rimborsare direttamente in busta paga.
In entrambi i casi, il datore di lavoro anticipa dei soldi per conto dello Stato. Il codice 1631 gli permette di riottenere queste somme, non tramite un bonifico, ma scalando l’importo da altri debiti fiscali e contributivi.
Scopri il nostro conto businessQuando si usa il codice tributo 1631 e da parte di chi
Il codice tributo 1631 viene utilizzato esclusivamente dai sostituti d’imposta. Parliamo quindi di aziende, enti pubblici, e professionisti con dipendenti o collaboratori, che hanno la responsabilità di trattenere e versare le imposte per loro conto.
E quando si usa il codice tributo 1631? Lo si usa nel Modello F24 del mese successivo a quello in cui il rimborso è stato effettivamente erogato al lavoratore. Ad esempio, se il conguaglio a credito viene rimborsato nella busta paga di dicembre, il datore di lavoro potrà usare il codice 1631 in compensazione a partire dal versamento F24 di gennaio.
Questo codice permette fra l’altro di effettuare una compensazione “orizzontale”. Significa che il credito IRPEF recuperato può essere usato per pagare una vasta gamma di altri tributi e contributi, come l’IVA, l’IRES, l’IRAP o anche i contributi previdenziali e assistenziali. Ad esempio, il codice tributo 1631 è compensabile con l’INPS.
Codice tributo 1631: compilazione corretta del Modello F24
La corretta compilazione del Modello F24 è essenziale per un uso efficace del codice tributo 1631. A differenza dei codici di versamento, questo codice va inserito nella colonna dei crediti.
La sezione da utilizzare è la “Sezione Erario”. I campi da compilare sono:
- codice tributo: inserire “1631”
- rateazione/regione/prov./mese rif: questo campo deve essere lasciato vuoto
- anno di riferimento: l’anno in cui è stato erogato il rimborso al dipendente (es. se il rimborso è avvenuto nel 2025, si indica “2025”)
- importi a debito versati: lasciare vuoto
- importi a credito compensati: qui va inserito l’importo del credito IRPEF che si sta utilizzando
Se per errore si compila la colonna “importi a debito”, il sistema interpreterà il codice come un versamento, creando una irregolarità. In caso di errore, è possibile presentare un’istanza di correzione all’Agenzia delle Entrate. Annullare un F24 già inviato, invece, non è possibile.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCodice tributo 1631 a credito: l’utilizzo in compensazione
L’essenza del codice tributo 1631 è proprio il suo utilizzo in compensazione, o anche detto “a credito”. Una volta che il datore di lavoro ha rimborsato il dipendente, matura un credito nei confronti dell’Erario.
Questo credito viene “speso” per pagare altri debiti che l’azienda ha nello stesso Modello F24.
Ad esempio, se un’azienda deve versare 10.000 € di IVA e ha un credito di 3.000 € derivante da rimborsi IRPEF, userà il codice 1631 per indicare un credito di 3.000 €, e verserà effettivamente solo 7.000 € di IVA.
Questa logica di compensazione è uno strumento fondamentale per la gestione della liquidità aziendale, perché evita di dover attendere lunghi tempi per i rimborsi diretti da parte dello Stato.
Codice tributo 1631: scadenza della compensazione e termini da rispettare
Non esiste una scadenza vera e propria per l’utilizzo del codice tributo 1631 e la compensazione del credito. Il credito maturato può essere utilizzato a partire dal mese successivo all’erogazione del rimborso al dipendente.
Tuttavia, esistono dei limiti generali. Il codice tributo 1631 ha un limite di compensazione che rientra nel massimale annuo generale per i crediti fiscali, fissato a 2 milioni di euro per anno solare.
È importante notare che se il credito non viene utilizzato interamente in un F24, l’eccedenza può essere riportata e utilizzata nei versamenti successivi, fino al completo esaurimento.
Scopri di più su FinomCodice tributo 1631: come si registra in contabilità
Sapere come si registra in contabilità il codice tributo 1631 è importante per il bilancio aziendale. La registrazione contabile riflette la natura del credito.
Quando il datore di lavoro eroga il rimborso al dipendente, rileva un credito verso l’Erario. La scrittura tipica sarà: “Crediti v/Erario per ritenute rimborsate” (in Dare) a “Banca” (in Avere).
Quando poi si utilizza il credito in compensazione nel Modello F24, si chiude il credito verso l’Erario e si riduce il debito del tributo che si sta pagando. Ad esempio: “Debiti per IVA” (in Dare) a “Crediti v/Erario per ritenute rimborsate” (in Avere).
Confronto tra il codice tributo 1631 e altri codici tributo in compensazione
È fondamentale distinguere il codice tributo 1631 da altri codici per evitare errori che possono invalidare la compensazione. La differenza principale è la sua natura di codice a credito, usata per recuperare somme, a differenza di molti altri codici che servono per versare debiti.
Prendiamo ad esempio il confronto con il codice tributo 1035. La loro funzione è opposta:
- Il codice 1631 è un CREDITO che il sostituto d’imposta usa per recuperare l’eccedenza di ritenute IRPEF rimborsate ai propri dipendenti.
- Il codice 1035 è un DEBITO che la società usa per versare la ritenuta del 26% sugli utili (dividendi) distribuiti ai soci.
Inoltre, l’errato utilizzo del codice 1631 non comporta una sanzione diretta per l’errore in sé, ma il rigetto dell’operazione di compensazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Di conseguenza, il debito che si intende pagare con il credito (ad esempio, l’IVA o i contributi INPS) risulterà non saldato e sarà quindi soggetto alle sanzioni ordinarie per omesso versamento, che ammontano al 25% dell'importo non versato (ridotte al 12,5% per ritardi fino a 90 giorni e ulteriormente riducibili con ravvedimento operoso).
Per evitare errori, è importante ricordare che il codice tributo 1631 è un credito: lo usi per recuperare l'IRPEF che hai versato in più per i tuoi dipendenti. È l'esatto opposto di un codice di debito come il 1001, che invece usi ogni mese per versare le loro ritenute.
FAQ – Domande frequenti
È possibile utilizzare il codice tributo 1631 per il ravvedimento operoso?
No, il codice 1631 non si usa per pagare direttamente una sanzione o un’imposta in ravvedimento. Tuttavia, puoi usare il credito rappresentato dal codice 1631 per compensare il debito totale del ravvedimento (imposta + sanzioni + interessi) all’interno dello stesso Modello F24, riducendo l’importo finale da versare.
Il codice tributo 1631 può essere usato in caso di saldo a debito IRPEF?
Il codice 1631 non serve a versare un saldo a debito IRPEF, ma a recuperare un credito. Tuttavia, se come sostituto d’imposta hai maturato questo credito, puoi usarlo in compensazione nel tuo Modello F24 per pagare altri debiti, incluso un tuo eventuale saldo a debito IRPEF personale, se sei libero professionista o ditta individuale.
Si può usare il codice tributo 1631 per versare IRPEF in ritardo?
No, per versare l’IRPEF in ritardo devi usare i codici tributo del ravvedimento (imposta, sanzioni e interessi). Puoi però usare il credito che emerge dal codice 1631 per compensare e ridurre l’importo totale che devi versare per quella regolarizzazione, tutto all’interno dello stesso F24.
Come verificare se un pagamento con codice tributo 1631 è andato a buon fine?
Puoi verificare che la compensazione sia avvenuta correttamente accedendo al tuo “cassetto fiscale” sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Troverai la quietanza del Modello F24 che mostra sia i debiti che hai pagato sia il credito (con codice 1631) che hai utilizzato per ridurli.
Il codice tributo 1631 va inserito anche nel quadro RN del Modello Redditi?
No, il codice tributo 1631 non va inserito nel quadro RN del Modello Redditi (che serve a determinare il calcolo dell’IRPEF dovuta dal contribuente) ma solo nel Modello F24.
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- Codice tributo 4001 IRPEF: a cosa si riferisce e quando si usa
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