L'avviso bonario è uno strumento dell'Agenzia delle Entrate che permette al contribuente di regolarizzare eventuali errori od omissioni nelle dichiarazioni fiscali prima dell'emissione di sanzioni più gravi. In questa guida scoprirai cos'è l'avviso bonario, come funziona la rateazione, il calcolo delle rate e la procedura in caso di ravvedimento.
Cos'è l'avviso bonario e a che cosa serve?
L'avviso bonario è una comunicazione che l'Agenzia delle Entrate invia quando, in seguito ai controlli sulle dichiarazioni fiscali, rivela errori, omissioni o differenze tra i dati dichiarati e quelli presenti nei propri archivi.
In pratica, è un modo per segnalare al contribuente che qualcosa non torna (per esempio un'imposta non versata, un credito usato in modo errato o un semplice errore di calcolo) e offrirgli la possibilità di sistemare la situazione senza subire sanzioni pesanti.
Tra le cause più frequenti che possono portare all’emissione di un avviso bonario ci sono versamenti eseguiti con un codice tributo 9001 errato (relativo ai controlli automatizzati), irregolarità legate all’IRES - codice tributo 8918 oppure mancati pagamenti della tassa sui rifiuti, che rientra tra le imposte comunali oggetto di verifica.
Questa comunicazione rappresenta una fase intermedia: non è ancora un vero e proprio accertamento fiscale, ma un passaggio “amichevole” che punta al dialogo e alla collaborazione. Da qui il termine bonario, che indica appunto il carattere non punitivo del provvedimento.
Il vantaggio principale è economico: chi paga o inizia a pagare entro 60 giorni dalla notifica (termine in vigore dal 2025) beneficia di una sanzione ridotta, invece della normale al 25%. Inoltre, è possibile rateizzare l'importo dovuto, dilazionando il pagamento in più rate trimestrali.
Quanto può essere notificato l'avviso bonario?
L'avviso bonario può essere emesso a seguito di due tipi di controlli:
- Controlli automatizzati (art. 36-bis del D.P.R. 600/1973 e art. 54-bis del D.P.R. 633/1972), che verificano se i versamenti e i dati fiscali dichiarati coincidono con quelli registrati dall'Agenzia (sanzione ridotta all'8,33%).
- Controlli formali (art. 36-ter del D.P.R. 600/1973), che esaminano la documentazione allegata alla dichiarazione, come ricevute, detrazioni od oneri deducibili (sanzione ridotta al 16,67%).
Come funziona la rateazione dell'avviso bonario?
La rateazione dell'avviso bonario è una possibilità offerta ai contribuenti che preferiscono suddividere il pagamento in più rate, invece di versare l'intero importo in un'unica soluzione. È una misura di flessibilità pensata per rendere più sostenibile la regolarizzazione della propria posizione fiscale.
Per attivarla, è sufficiente versare la prima rata entro 60 giorni dalla notifica dell'avviso (90 giorni se la comunicazione è inviata telematicamente all’intermediario). Questo pagamento segna l'adesione automatica al piano rateale, senza necessità di presentare una richiesta formale.
Sulle rate successive alla prima si applicano gli interessi di dilazione pari al 3,5% annuo, calcolati a partire dal secondo mese successivo alla data di elaborazione della comunicazione. Si tratta di un costo contenuto, pensato per consentire al contribuente di mantenere il vantaggio delle sanzioni ridotte ed evitare che il debito venga iscritto a ruolo.
È, però, fondamentale rispettare le scadenze: il mancato pagamento della prima rata o di una rata successiva fa decadere il beneficio della rateazione, con il ripristino delle sanzioni ordinarie.
Pianificare attentamente il calendario dei pagamenti (magari con il supporto di un commercialista) è, quindi, il modo migliore per gestire il debito in modo sicuro e senza ulteriori conseguenze.
Rateizzazione dell'avviso bonario: istruzioni pratiche
Richiedere la rateizzazione dell'avviso bonario è facile e immediato: il pagamento della prima rata entro 60 giorni attiva automaticamente il piano, senza bisogno di alcuna richiesta formale.
La comunicazione inviata dall'Agenzia delle Entrate contiene già i modelli F24 precompilati per pagare in un'unica soluzione o a rate. Chi preferisce operare online può, altrimenti, accedere al sito ufficiale e utilizzare il servizio “Rateazione avviso bonario”, che consente di calcolare le rate e gli interessi, nonché di scaricare i modelli di pagamento aggiornati.
Se il contribuente ritiene che l'importo non sia corretto, può inviare un'istanza in autotutela per chiedere la revisione, allegando la documentazione utile. L'invio può avvenire tramite PEC all'Ufficio competente o attraverso il canale CIVIS, accessibile con SPID, CIE o CNS.
Dopo il pagamento della prima rata, il piano rateale si considera attivo e non serve attendere conferme dall'Agenzia. Per tenere sotto controllo la propria posizione, è possibile consultare in qualsiasi momento il Cassetto fiscale, dove sono visibili i pagamenti effettuati e le scadenze residue.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCalcolo della rateazione dell'avviso bonario: guida dettagliata
Il calcolo delle rate dell'avviso bonario segue criteri ben precisi, stabiliti dal D.Lgs. 462/1997. L'importo totale viene suddiviso in rate trimestrali di pari importo (per un massimo di 20), a cui si aggiungono gli interessi di dilazione sulle rate successive alla prima.
Gli interessi si calcolano con la seguente formula:
Interesse = (Debito residuo × 3,5 × Giorni / 36500)
Il tasso del 3,5% annuo decorre dal secondo mese successivo all'elaborazione dell'avviso e diminuisce progressivamente man mano che si riduce il debito residuo. Chi paga l'intero importo entro 60 giorni evita questi interessi, mentre chi sceglie la rateazione affronta un costo leggermente superiore, ma con una maggiore flessibilità nei pagamenti.
Per semplificare i calcoli, l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione un software gratuito che elabora automaticamente il piano di pagamento, genera i modelli F24 precompilati e indica le scadenze, nonché gli importi corretti da versare.
Rate dell'avviso bonario: modalità di pagamento
Il pagamento delle rate dell'avviso bonario avviene esclusivamente tramite modello F24, il sistema ufficiale e tracciabile per i versamenti fiscali. L'Agenzia delle Entrate invia di norma i modelli F24 precompilati con importi, scadenze e codici tributo già indicati, ma è possibile anche pagare online tramite il portale dell'Agenzia stessa o i servizi di home banking.
I codici tributo previsti dall'Agenzia sono:
- 9001 per art. 36-bis D.P.R. 600/1973
- 9006 per art. 36-ter D.P.R. 600/1973
- 9526 per TFR
- 9527 per arretrati
Le rate hanno cadenza trimestrale e devono essere versate entro l'ultimo giorno del trimestre. Se la scadenza coincide con un sabato o un festivo, il pagamento slitta automaticamente al primo giorno lavorativo successivo. Dopo la prima rata, il piano si considera attivo, ma è importante conservare le ricevute F24 come prova dei versamenti effettuati.
In caso di ritardo, il contribuente può ricorrere al ravvedimento operoso, pagando sanzioni e interessi ridotti purché la rata venga saldata entro la scadenza della successiva. Se, invece, non viene pagata la prima rata o si accumulano dei ritardi più lunghi, si perde il beneficio della rateazione e il debito viene iscritto a ruolo con l'applicazione delle sanzioni piene al 25%.
Il caso del lieve inadempimento
Il lieve inadempimento consente al contribuente di non perdere la rateazione dell’avviso bonario in caso di piccoli errori o ritardi. Si applica quando la rata viene pagata con una differenza non superiore al 3% (e comunque entro 10.000 €) oppure con un ritardo minimo: entro 7 giorni per la prima rata, entro la scadenza successiva per le rate intermedie o entro 90 giorni per l’ultima.
In queste situazioni, la rateazione resta valida e l’Agenzia iscrive a ruolo solo interessi e sanzioni proporzionati all’irregolarità. Per evitare anche questi addebiti, è possibile regolarizzare con il ravvedimento operoso.
Scopri di più su FinomDilazione dell'avviso bonario: proroghe e rinegoziazioni
La dilazione dell'avviso bonario è una soluzione pensata per chi, dopo aver ottenuto la rateazione iniziale, non riesce più a rispettare i pagamenti. In pratica, offre una seconda possibilità per rimettersi in regola e saldare il debito, evitando che partano le procedure di riscossione forzata (come pignoramenti o fermi amministrativi).
Quando si può applicare la dilazione dell'avviso bonario?
La dilazione dell’avviso bonario viene concessa dall'Agenzia delle Entrate solo in determinate circostanze.
Se il contribuente è ancora nella fase dell'avviso bonario (quindi non ha perso i benefici della rateazione) può semplicemente recuperare i ritardi con il ravvedimento operoso, pagando la rata mancante entro la scadenza di quella successiva e mantenendo la riduzione delle sanzioni.
Se, invece, il contribuente è decaduto dal piano di rateazione, ad esempio perché non ha pagato la prima rata entro 60 giorni o ha saltato una rata senza regolarizzarla, il debito viene iscritto a ruolo. In questo caso, le sanzioni tornano alla misura piena del 25% e il contribuente riceve una cartella di pagamento.
A questo punto si può richiedere una nuova rateazione, prevista dall'articolo 19 del D.P.R. 602/1973 e come modificato dal D.Lgs. 110/2024, direttamente all'Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER). È una vera e propria dilazione del debito già iscritto a ruolo, con condizioni più flessibili:
- fino a 84 rate mensili (7 anni) per le domande presentate nel 2025-2026
- fino a 96 rate nel 2027-2028
- fino a 108 rate dal 2029 in poi
Quali documenti servono per richiedere la dilazione?
Non servono garanzie, ma bisogna dimostrare una temporanea difficoltà economica, allegando alla domanda:
- il modulo ufficiale di richiesta rateazione disponibile sul sito dell'AdER
- la cartella di pagamento o l'estratto di ruolo
- la documentazione economica (come bilanci, ISEE o dichiarazione dei redditi)
Questa nuova dilazione non riattiva le agevolazioni originarie (quindi non si beneficia più delle sanzioni ridotte), ma consente comunque di gestire il debito in modo sostenibile e di evitare misure esecutive. È, di fatto, un piano di rientro graduale che permette di risolvere la propria situazione fiscale senza compromettere la stabilità finanziaria.
Ravvedimento della rata dell'avviso bonario
Il ravvedimento della rata dell'avviso bonario è un meccanismo che consente al contribuente di rimediare spontaneamente a un ritardo o a un mancato pagamento, senza perdere il diritto alla rateazione e mantenendo le sanzioni ridotte.
Si tratta, a tutti gli effetti, di una forma di ravvedimento operoso, disciplinata dall'articolo 13 del D.Lgs. 472/1997, aggiornato dal D.Lgs. 87/2024, che consente di regolarizzare la posizione fiscale prima che l'Agenzia delle Entrate iscriva il debito a ruolo o notifichi un atto di accertamento.
Come funziona il ravvedimento della rata di avviso bonario?
Il contribuente che salta una rata diversa dalla prima può sanare la posizione entro la scadenza della rata successiva, evitando la decadenza dal piano.
Per farlo, deve versare:
- l'importo della rata non pagata
- una sanzione ridotta in base ai giorni di ritardo
- gli interessi legali calcolati al tasso del 2% annuo (in vigore per il 2025, secondo il Decreto MEF del 10 dicembre 2024)
Le sanzioni, calcolate sull'importo della rata omessa, sono ridotte secondo la fascia di ritardo:
| Tipo di ravvedimento | Termine di regolarizzazione | Sanzione ridotta |
| Ravvedimento sprint | Entro 14 giorni | 0,0833% al giorno (fino a 1,166% max) |
| Ravvedimento breve | Dal 15° al 30° giorno | 1,25% |
| Ravvedimento intermedio | Dal 31° al 90° giorno | 1,39% |
| Ravvedimento lungo | Dal 91° giorno a 1 anno | 3,125% |
| Ravvedimento biennale | Da 1 a 2 anni | 3,57% |
| Ravvedimento ultra-biennale | Oltre 2 anni | 5% (1/6 della sanzione ordinaria) |
Codici tributo e modalità di versamento
Il pagamento avviene tramite modello F24, compilando la sezione Erario ed indicando i seguenti codici:
- 8929 per la sanzione sui controlli automatizzati
- 1980 per gli interessi relativi agli stessi controlli
- 8933 e 1983 per le sanzioni e gli interessi dei controlli formali
È essenziale riportare l'anno di riferimento corretto e controllare che gli importi corrispondano alle rate effettivamente dovute, per evitare che il pagamento non venga riconosciuto.
Esempio pratico
Immaginiamo una rata da 1.000 € con scadenza il 30 giugno, pagata però il 20 luglio, quindi con 20 giorni di ritardo.
In questo caso si applica il ravvedimento breve, che prevede una sanzione ridotta dell'1,25% sull'importo dovuto e gli interessi legali al 2% annuo per i giorni di ritardo.
Il calcolo sarà:
- Sanzione: 1.000 € × 1,25% = 12,50 €
- Interessi: 1.000 € × 2% × (20 ÷ 365) = 1,10 €
Il totale da versare sarà, quindi, pari a: 1.000 € + 12,50 € (sanzione) + 1,10 € (interessi) = 1.013,60 €
Errori comuni e consigli utili sull'avviso bonario
Il primo errore da evitare è trascurare i termini di pagamento. La rateazione è, infatti, valida solo se la prima rata viene pagata entro 60 giorni dalla notifica. Un ritardo, anche minimo, può far decadere il piano e far applicare le sanzioni piene al 25%.
Un'altra svista molto comune riguarda la compilazione del modello F24. Indicare un codice tributo errato può rendere il versamento non riconosciuto dall'Agenzia delle Entrate e richiedere dei lunghi processi per le correzioni.
C'è poi chi ignora l'avviso bonario pensando che non abbia degli effetti immediati: in realtà è un atto ufficiale che precede l'iscrizione a ruolo e può evolvere in una cartella di pagamento. Agire subito, invece, permette di regolarizzare la posizione con l'applicazione di sanzioni ridotte e, se necessario, di attivare la rateazione.
Per evitare problemi, conviene utilizzare i servizi online dell'Agenzia delle Entrate o affidarsi a un commercialista. Controllare periodicamente il Cassetto fiscale, rispettare le scadenze e conservare tutte le ricevute F24 sono delle buone pratiche che aiutano a restare in regola e a gestire con serenità ogni comunicazione del Fisco.
Leggi gli altri articoli:
- Lavoro da casa: Le opportunità per guadagnare da casa nel 2025
- Come aprire un CAF: requisiti, costi e adempimenti per avviarlo
- Codice tributo 1001: significato, utilizzo e come compilare l’F24
- 2000 euro lordi al mese: quanti sono netti con Partita IVA?
- Vendere online senza partita IVA nel 2025: regole e limiti
Ultimi articoli

Customer care: cos’è e come funziona per la tua azienda

Codice ATECO 70.20.09 per consulenti: attività, requisiti e vantaggi

Codice ATECO 74.99.99: cosa significa e cosa include

Capitale sociale minimo S.r.l.: guida a importi e versamenti

Codice etico aziendale: cos’è, come funziona e perché adottarlo

Tasse auto aziendali: regole, novità e detraibilità IVA

Codice tributo 1552: cos'è, quando si usa e come compilare l'F24




