Fattura elettronica TD17, TD18 e TD19 sono i principali strumenti che garantiscono la corretta gestione dell'IVA nelle transazioni transfrontaliere. Ognuno di questi codici identifica una specifica tipologia di transazione. In questo articolo, potrai scoprire le funzionalità delle diverse fatture elettroniche e capire quale codice SDI utilizzare per ogni tipo di operazione.
Cos'è l'Autofattura Elettronica e Quando si Usa?
L'autofattura elettronica è un documento digitale che un'azienda o un professionista emette a se stesso quando acquista beni o servizi da un fornitore estero che non è tenuto ad emettere una fattura conforme alle norme italiane. L'autofattura serve a documentare l'operazione e ad assolvere gli obblighi IVA previsti dalla legge.
Differenza tra autofattura e reverse charge
L'autofattura non va confusa con il reverse charge. L'autofattura si emette quando l'acquirente italiano deve documentare l'acquisto di beni o servizi da un fornitore estero che non emette una fattura conforme alla normativa italiana.
Il reverse charge, invece, è un meccanismo che trasferisce l'obbligo di versare l'IVA dal fornitore all'acquirente. Si applica principalmente a livello nazionale in alcuni settori specifici, come l'edilizia o la vendita di rottami metallici.
Esempio di reverse charge: Se un'impresa italiana "Edilizia Srl" commissiona lavori di costruzione a un subappaltatore residente in Italia, il subappaltatore emette una fattura senza IVA. L'impresa "Edilizia Srl" è tenuta a calcolare l'IVA dovuta (reverse charge) e a versarla all'Erario.
Se l'acquisto riguarda beni o servizi da un fornitore UE, l'acquirente italiano deve spesso emettere un'autofattura (e-fattura TD17, TD18 o TD19).
Con Finom puoi creare e inviare fatture elettroniche conformi alla legge in pochi secondi.
Introduzione ai Codici TD17, TD18 e TD19
I codici TD17, TD18 e TD19, designano varie transazioni nelle fatture elettroniche in Italia. L'utilizzo di un codice specifico dipende dalla tipologia di operazione e dall'area geografica di fornitura di beni/servizi. Questi codici aiutano a semplificare la contabilità e a garantire la conformità fiscale durante l'elaborazione delle transazioni internazionali.
Nella tabella seguente si può capire chiaramente dove deve essere utilizzato l'uno o l'altro tipo di codice a seconda delle condizioni:
Codice | Descrizione | Esempi di operazioni |
TD17 | Integrazione/Autofattura per acquisto servizi dall'estero | Un'azienda italiana riceve una consulenza da un fornitore statunitense e deve emettere un'autofattura con codice TD17 per assolvere l'IVA. |
TD18 | Integrazione per acquisto di beni intracomunitari | Un'impresa italiana acquista merci da un fornitore tedesco; deve integrare la fattura ricevuta utilizzando il codice TD18. |
TD19 | Integrazione/Autofattura per acquisto di beni ex art. 17 c.2 del DPR 633/72 (Acquisto di beni da fornitori extra-UE e alcuni servizi transfrontalieri) |
|
Di seguito analizziamo in dettaglio ciascuno di questi codici.
TD17: Integrazione/Autofattura per l'Acquisto di Servizi da Fornitori Esteri
Il codice TD17 viene utilizzato per documentare l'acquisto di servizi da fornitori esteri che non hanno una stabile organizzazione in Italia. Permette di adempiere agli obblighi IVA previsti dall'articolo 17, comma 2, del DPR 633/72, tramite l'integrazione della fattura ricevuta o l'emissione di un'autofattura.
Distinzione tra integrazione e autofattura
- Integrazione:
Se il fornitore è residente in un altro Stato membro dell’UE, il soggetto passivo italiano deve integrare la fattura ricevuta (che non riporterà l’IVA) con TD17. - Autofattura:
Se il fornitore è residente fuori dall’UE (oppure a San Marino o nella Città del Vaticano), il soggetto passivo italiano deve emettere un’autofattura TD17.
Dati richiesti per l’autofattura TD17
- Informazioni sul fornitore estero (Paese di residenza incluso);
- Aliquota IVA e importo calcolato (oppure il codice Natura, se l’operazione è non imponibile o esente);
- Descrizione del servizio e costo totale;
- Numero e data della fattura ricevuta.
Emissione e trasmissione del TD17
- Il TD17 deve essere emesso esclusivamente in formato elettronico e trasmesso tramite SdI.
- Scadenza: Entro la fine del mese di ricezione della fattura.
Compilazione del documento TD17
- Campo cedente/prestatore:
Dati del fornitore estero, inclusa l’indicazione del Paese. - Campo cessionario/committente:
Dati del soggetto passivo italiano (Partita IVA inclusa). - Campo 2.1.1.3 <Data>:
- Fatture intra-UE: Data di ricezione della fattura.
- Fatture extra-UE: Data di effettuazione dell’operazione.
- Campo 2.1.6 <DatiFattureCollegate>:
Estremi della fattura di riferimento (IdSdi). - Campo 2.1.1.4 <Numero>:
Numerazione progressiva unica.
Conservazione del documento
- Il TD17 deve essere conservato per 10 anni.
Errori comuni e come evitarli
- Doppia contabilizzazione dell’IVA:
IVA deve essere annotata sia come "IVA dovuta" sia come "IVA detraibile". - Segnalazione tardiva:
Automatizzare i promemoria per rispettare le scadenze di invio. - Violazioni nelle date:
Verificare che la data riportata nel documento corrisponda al periodo di ricezione o effettuazione dell’operazione.
Nota importante: Il TD17 non si utilizza se il fornitore estero opera tramite una stabile organizzazione in Italia. In tal caso, si utilizza una fattura elettronica standard.
Codice TD18: Acquisto di Beni Intracomunitari
Il codice TD18 si applica quando si acquistano beni da fornitori residenti in un altro Stato membro dell'UE. In questo caso, l'acquirente italiano deve integrare la fattura ricevuta, aggiungendo l'IVA italiana e la relativa imposta, e trasmetterla tramite il Sistema di Interscambio (SdI) con il codice TD18. Questa procedura è necessaria per adempiere agli obblighi IVA e contabilizzare correttamente l'imposta in Italia.
Il codice TD18 si utilizza anche quando i beni vengono introdotti in un deposito IVA in Italia.
Dati richiesti per il TD18:
- Dati completi del fornitore UE (incluso il Paese di residenza, partita IVA e regime fiscale);
- Descrizione del prodotto e importo della transazione;
- Aliquota IVA applicabile e importo fiscale;
- Numero e data della fattura del fornitore;
- Codice Natura (es. N3.5, N3.6, N4, a seconda del caso).
Scadenze per la trasmissione:
- Termine per il TD18: Entro 15 giorni dalla data di ricezione dei beni.
- Intrastat: 25° giorno del mese successivo alla chiusura del periodo di riferimento.
Compilazione del TD18:
- Cedente/prestatore: Dati del fornitore estero, inclusi nome, indirizzo e Partita IVA comunitaria.
- Cessionario/committente: Dati dell'azienda italiana, inclusa la Partita IVA.
- Campo 2.1.1.3 <Data>: Data di ricezione della fattura.
- Campo 2.1.1.4 <Numero>: Numerazione progressiva unica.
- Campo 2.1.6 <DatiFattureCollegate>: Inserire gli estremi della fattura ricevuta.
Registrazione del documento:
La fattura integrata deve essere registrata sia nel registro delle fatture emesse che in quello delle fatture ricevute.
Nota importante: Il TD18 non si utilizza per operazioni con fornitori che operano tramite una stabile organizzazione in Italia.
Codice TD19: TD19 Integrazione/Autofattura per Acquisto di Beni ex Art. 17 c.2 D.P.R. 633/72
Il codice TD19 si utilizza per documentare l'acquisto di beni e alcuni servizi transfrontalieri da fornitori non residenti in Italia e privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato. Si applica anche per l'acquisto di beni da San Marino e Città del Vaticano e per operazioni legate ai depositi IVA.
Quando si usa il TD19:
- Acquisto di beni da fornitori extra-UE:
- Esempio: Un'azienda italiana acquista macchinari da un fornitore cinese.
- Acquisto di beni già presenti in Italia:
- Esempio: Un'azienda italiana acquista beni venduti da un fornitore extra-UE, ma già presenti sul territorio italiano.
- Beni in deposito IVA:
- Quando i beni vengono introdotti in un deposito IVA o acquistati all’interno di esso (es. Natura N3.6).
- Acquisto di beni da San Marino e Città del Vaticano:
- Esempio: Un'azienda italiana acquista materie prime da un fornitore di San Marino.
Obbligo di integrazione/autofattura:
- Integrazione: Per fatture ricevute da fornitori UE o San Marino.
- Autofattura: Per fornitori extra-UE o della Città del Vaticano.
Compilazione del TD19:
- Campo cedente/prestatore: Dati del fornitore estero, inclusi denominazione, indirizzo, Paese di residenza, eventuale identificativo estero.
- Campo cessionario/committente: Dati dell'acquirente italiano, inclusi denominazione, indirizzo, partita IVA.
- Campo 2.1.1.3 <Data>:
- Fatture intra-UE o San Marino: Data di ricezione della fattura.
- Autofatture extra-UE o Città del Vaticano: Data di effettuazione dell'operazione.
- Campo 2.1.1.4 <Numero>: Numerazione progressiva unica.
- Codice Natura: Es. N3.5, N3.6, N6.1, N4.
- Campo 2.1.6 <DatiFattureCollegate>: Estremi della fattura ricevuta (IdSdi, se disponibile).
Note importanti: Il TD19 non si utilizza per fornitori con stabile organizzazione in Italia.
Come Creare e Inviare l'Autofattura Elettronica TD17, TD18, TD19: Guida Completa e Servizi Gratuiti
La creazione di documenti con codici TD17, TD18 e TD19 è possibile gratuitamente tramite la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate o il servizio Finom. Entrambi i servizi offrono strumenti per creare, controllare e inviare documenti nel rispetto delle normative italiane.
Per evitare sanzioni, è importante rispettare le scadenze di presentazione. Finom e altre piattaforme compatibili semplificano il processo e l'interfaccia dell'agenzia ti consente di seguire chiaramente i passaggi per creare un'autofattura, il che è utile quando si completano tali documenti per la prima volta.
Ecco le istruzioni per creare una fattura automatica:
1. Accedi al portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate con credenziali SPID, CNS o Entratel.
2. Seleziona il tipo di documento corretto (es. TD17, TD18 o TD19).
3. Inserisci i dettagli richiesti:
- Dati del fornitore estero: Denominazione, Paese, codice identificativo (es. partita IVA estera o equivalente).
- Dati del cessionario/committente: Denominazione, indirizzo, partita IVA italiana.
- Dati dell'operazione: Descrizione del prodotto/servizio, quantità, importo, aliquota IVA applicabile.
- Codice Natura: Indica il codice appropriato per le operazioni non imponibili (es. N3.5 per uso del Plafond, N3.6 per beni in deposito IVA).
4. Controlla i dati inseriti:
- Verifica che siano corretti per evitare errori che potrebbero causare il rifiuto da parte di SdI.
5. Invia il documento tramite SdI:
- Dopo l'invio, riceverai una conferma che il documento è stato accettato. Conservala per 10 anni, come richiesto dalla normativa.
Consigli per evitare errori:
- Date: Assicurati che la data riportata nel documento (campo <Data>) sia quella corretta:
- TD17 e TD18: Data di ricezione della fattura.
- TD19: Data di effettuazione dell’operazione.
- Codici Natura: Utilizza il codice corretto se l’operazione non è imponibile.
- Numerazione: Usa una numerazione progressiva specifica per i documenti trasmessi.
Nota importante:
- Per garantire la conformità ai registri IVA precompilati, invia i documenti entro la fine del mese di riferimento.
- Se il documento viene rifiutato da SdI, correggi eventuali errori e invialo nuovamente entro i termini previsti.
Sanzioni per l'Autofattura Elettronica TD17, TD18, TD19
Il mancato rispetto dei requisiti relativi alle fatture elettroniche con i codici TD17, TD18 e TD19 può comportare sanzioni significative, introdotte dalla normativa in vigore dal 1° settembre 2024 (D.Lgs. 173/2024). Ecco le principali regole:
Fattura non emessa o inviata in ritardo:
- Se il ritardo è sanato autonomamente prima dell'inizio di un controllo fiscale: la sanzione è pari al 70% dell'imposta (IVA) relativa all'operazione, con un minimo di 300 euro.
- Se il ritardo è rilevato durante un controllo fiscale: la sanzione è pari al 100-200% dell'IVA, con un minimo di 500 euro.
Errore nel codice TD:
- Se il codice TD è errato, ma non incide sulla corretta liquidazione dell'IVA, si applica una sanzione fissa da 250 a 2.000 euro.
Operazioni esenti o non imponibili:
- Per operazioni senza IVA, la sanzione è pari al 5-10% dei corrispettivi non documentati, con un minimo di 300 euro.
Soluzioni con il Ravvedimento Operoso
Il ravvedimento operoso consente di correggere errori o omissioni con una riduzione delle sanzioni. Per accedere al ravvedimento operoso, è necessario:
- Presentare una dichiarazione integrativa.
- Versare l'imposta dovuta, maggiorata di una sanzione ridotta, tramite il modello F24.
Riduzione delle sanzioni in base al tempo trascorso dalla violazione:
- Entro 30 giorni: 1/10 del minimo della sanzione.
- Entro 90 giorni: 1/9 del minimo.
- Entro 1 anno: 1/8 del minimo.
- Dopo 1 anno: 1/7 del minimo.
- Dopo notifica fiscale: 1/6 o 1/5 del minimo, in base allo stato della verifica.
Tabelle delle Sanzioni
Tipo di Violazione | Gamma di Sanzioni | Esempi di Multe | Soluzioni con Ravvedimento Operoso |
Presentazione tardiva |
|
| Rettifica entro 30 giorni: multa ridotta a 30 €. |
Codice TD errato | 250–2.000 € (se non incide sulla liquidazione IVA) | 200 € per errore su fattura TD19 | Correggi il codice e invia un nuovo documento. |
Errore nel calcolo dell'IVA | Fino al 240% dell'importo non versato | 1.200 € su 500 € non versati | Rettifica e pagamento con sanzione ridotta. |
Omessa emissione dell'autofattura | Da 500 a 20.000 euro | - | Ravvedimento operoso con riduzione della sanzione. |
Violazioni formali | Nessuna sanzione, se non incidono su IVA o reddito | - | - |
Note Importanti:
- Scadenze: le autofatture devono essere trasmesse entro il giorno 15 del mese successivo alla ricezione della fattura estera (art. 17, comma 2, DPR 633/72). Per fatture differite, entro il 15° giorno del mese successivo all'operazione.
- Violazioni formali: non sono previste sanzioni per errori che non incidono sul calcolo dell'IVA o del reddito.
- Cumulo giuridico: in caso di violazioni multiple, le sanzioni possono essere cumulate giuridicamente, con l'applicazione delle riduzioni previste per il ravvedimento operoso. La sanzione complessiva, tuttavia, non può superare il massimo previsto per la violazione più grave.
Autofattura Elettronica TD17, TD18, TD19: Risorse Utili e Contatti
Per elaborare correttamente le fatture utilizzando i codici TD17, TD18 e TD19, le aziende italiane possono fare riferimento alle seguenti fonti ufficiali:
- Agenzia delle Entrate — https://www.agenziaentrate.gov.it. Il portale offre accesso al sistema Fatture e Corrispettivi, istruzioni ufficiali e materiali di supporto sulla fatturazione elettronica.
- Agenzia delle Dogane e dei Monopoli — https://www.adm.gov.it. Risorsa principale per la gestione delle operazioni extra UE, inclusi dazi doganali e IVA su importazioni.
Contattare un Consulente Fiscale
Per ricevere assistenza nella gestione della fatturazione elettronica, segui questi passaggi:
- Trova un consulente accreditato: cerca aziende o professionisti iscritti agli ordini professionali e con esperienza nella fiscalità internazionale e nella fatturazione elettronica.
- Verifica competenze specifiche: assicurati che il consulente sia aggiornato sulle normative relative ai codici TD17, TD18 e TD19.
- Contatta il consulente: utilizza i canali ufficiali (telefono, e-mail o moduli di contatto online) per richiedere informazioni.
- Richiedi un preventivo: informati sui costi e sui tempi di servizio prima di procedere.
- Fissa un appuntamento: organizza una consulenza in presenza o online per risolvere i tuoi dubbi e ricevere supporto personalizzato.
Domande frequenti
Quando usare TD17?
Quando si acquistano servizi da fornitori esteri (all'interno o all'esterno dell'UE).
Quando usare TD18?
Quando si acquistano merci dai Paesi dell'UE.
Quando usare TD19?
Il codice viene utilizzato per contabilizzare le transazioni riguardanti beni già presenti in Italia ma venduti a non residenti, nonché per contabilizzare alcuni servizi transfrontalieri.
Quando è obbligatorio emettere un'autofattura elettronica?
La fattura elettronica è necessaria per un'azienda italiana tenuta a dichiarare l'IVA, nei casi in cui il fornitore estero non applichi l'IVA in conformità alla normativa italiana vigente.
Dove posso trovare un software gratuito per compilare l'autofattura elettronica?
I servizi gratuiti sono disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate e sulla piattaforma Finom.
Devo conservare l'autofattura elettronica? Per quanto tempo?
Sì, i conti personali devono essere conservati per almeno 10 anni.
Qual è il collegamento tra l'autofattura TD18 e la dichiarazione Intrastat? (Come si integrano le due procedure?)
TD18 viene utilizzato per registrare gli acquisti intra-UE e le informazioni della fattura sono incluse nella dichiarazione Intrastat per la segnalazione delle transazioni transfrontaliere.
Leggi gli altri articoli:
- Generatori di nomi: 13 ottimi servizi per trovare nomi creativi per un'azienda o una start-up
- Codice tributo 9001 e 9002: cosa sono e come si paga con il modello F24
- Codice tributo 3918 IMU: cos'è e come compilare il modello F24
- Ammortamento: definizione, metodi di calcolo e benefici
- IRES: cos'è, chi la paga, quando e come si calcola
Ultimi articoli
Riforma IRPEF 2025: Gli obiettivi e il quadro politico
Come aprire un ristorante partendo da zero
Numero REA: Cos’è, a cosa serve e dove trovarlo
Cos’è lo stato patrimoniale di una società?
Freelance: significato, vantaggi e ostacoli in Italia
Aprire un negozio: quanto costa, normative, licenze e idee originali
Lavorare con il PC da casa: 8 impieghi interamente da remoto
Condividi post