Vendere vino online è un’opportunità sempre più concreta per produttori, appassionati e piccole imprese che vogliono entrare nel mondo dell’e-commerce vinicolo. Scopri cosa serve per iniziare, da dove partire e come organizzare ogni fase in modo semplice, oltre che conforme alla normativa attualmente in vigore.

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Vendere vino online da privato o da azienda: differenze e cosa scegliere

Chi decide di vendere vino online si troverà ben presto davanti a una scelta molto importante: gestire l’attività da privato o aprire una posizione fiscale come azienda? La distinzione non è solo formale: cambiano, infatti, anche diversi aspetti operativi e gli obblighi da rispettare a livello normativo. Capire bene i limiti e le opportunità di ciascuna opzione è il primo passo per muoversi in modo più consapevole.

Vendere vino online da privato: cosa è permesso e cosa no

La vendita di vino da parte di privati è consentita solo se si tratta di attività occasionale e non professionale. È il caso, ad esempio, di un collezionista che decide di cedere alcune sue bottiglie, o di un piccolo produttore non registrato che vuole smaltire un surplus. Tuttavia, la legge impone dei limiti molto rigidi a questa possibilità.

Non si può, infatti, fare pubblicità, né sui social né tramite piattaforme online. Non è possibile aprire un sito di e-commerce, emettere fattura o accedere a canali di vendita strutturati. Inoltre, se l’attività inizia a generare dei profitti con una certa regolarità, si esce immediatamente dal perimetro di “vendita occasionale” e si rischiano importanti sanzioni per esercizio abusivo di attività commerciale, evasione fiscale e concorrenza sleale.

Vendita di vino online come azienda: vantaggi e obblighi

Chi vuole vendere vino in modo serio e continuativo deve aprire necessariamente una Partita IVA e registrare l’attività come azienda individuale, società agricola o impresa commerciale, a seconda della propria situazione.

È necessario comunicare l’avvio dell’attività con il codice ATECO 47.25.0 (commercio al dettaglio di bevande), presentare la SCIA al proprio Comune e iscriversi alla Camera di Commercio. Inoltre, in caso si ricorra alla spedizione del vino, bisogna anche rispettare gli obblighi relativi al trasporto di alcolici, come il documento MVV (Movimento Vini e Mosti) e le relative norme sanitarie.

Le responsabilità, quando si opera come azienda, sono senz’altro maggiori. Tuttavia, anche i vantaggi crescono in modo significativo.

Innanzitutto, puoi vendere legalmente su tutto il territorio nazionale e anche all’estero, aprendo così il tuo business a un pubblico molto più ampio. Hai la possibilità di utilizzare marketplace professionali, che richiedono una Partita IVA per poter accettare nuovi venditori.

Inoltre, puoi investire in pubblicità e comunicazione, promuovendo il tuo vino attraverso campagne social, newsletter o collaborazioni con food blogger e sommelier. Hai accesso a regimi fiscali agevolati, come il regime forfettario, il quale semplifica la contabilità e riduce l’imposizione fiscale se si rispettano certi requisiti.

A livello operativo, puoi utilizzare software gestionali per tenere traccia di ordini, fatture, spedizioni e magazzino, rendendo tutto più semplice e professionale.

Infine, puoi sfruttare a pieno i social media per raccontare il tuo progetto, coinvolgere i clienti e fidelizzarli, creando così un’autentica identità di brand.

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Gli adempimenti legali e fiscali per la vendita di vino online

Vendere vino online non è un’attività da improvvisare: oltre alla passione per il prodotto, serve una conoscenza chiara di ciò che è previsto dalla legge. Gli obblighi fiscali e normativi sono, infatti, numerosi, soprattutto perché si tratta di una vendita di alcolici, un settore soggetto a delle regole decisamente stringenti. Capire sin da subito come muoversi è fondamentale per evitare errori e partire immediatamente con il piede giusto.

Vendere vino online senza Partita IVA: limiti e rischi

Può un privato vendere vino online senza Partita IVA? La risposta è sì, ma solo in casi estremamente limitati. La legge italiana, infatti, consente la vendita occasionale e non professionale, a patto che non ci sia regolarità, intento di lucro, promozione sistematica o generazione di un reddito continuativo. In altre parole, si tratta di situazioni molto eccezionali.

Per questo motivo, se hai intenzione di vendere vino online in modo continuativo (anche con pochi ordini, ma ripetuti nel tempo) è consigliabile aprire fin da subito una Partita IVA e regolarizzare l’attività. In questo modo eviti il rischio di sanzioni e dimostri fin da subito professionalità e trasparenza.

Tassazione sulla vendita di vino online e autorizzazioni necessarie

In linea generale, sulla vendita di bottiglie di vino va applicata l’IVA al 22%, per i vini con gradazione superiore a 10% vol., mentre per i vini con gradazione fino a 10% vol. si applica l’IVA ridotta al 10%. Questo significa che il prezzo al pubblico deve includere l’imposta, salvo nei casi in cui si operi in un regime che ne prevede l’esclusione, come nel forfettario.

Il regime forfettario è spesso la soluzione ideale per chi apre un’attività per la prima volta. È riservato a chi non supera gli 85.000 € di ricavi annui e consente di beneficiare di una tassazione agevolata: niente IVA in fattura e un’imposta sostitutiva calcolata su una quota forfettaria dei ricavi.

Chi invece adotta il regime ordinario dovrà applicare l’IVA su ogni operazione, detrarre le spese e dichiarare tutti i ricavi seguendo le regole della contabilità ordinaria.

In entrambi i casi, i redditi derivanti dalla vendita di vino vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi annuale. È, inoltre, importante monitorare con attenzione gli eventuali obblighi legati alle accise, soprattutto se si spediscono bottiglie all’estero, dove possono essere previste imposte aggiuntive sugli alcolici.

Per evitare errori e gestire al meglio i calcoli, l’assistenza di un commercialista o l’uso di un gestionale fiscale è fortemente consigliata, soprattutto quando i volumi iniziano a crescere.

Fatturazione, tracciabilità e strumenti digitali

Nel settore vitivinicolo, uno degli aspetti più rilevanti è la tracciabilità del prodotto. Per ogni spedizione (soprattutto se il vino viaggia fuori regione o all’estero) è obbligatorio compilare correttamente il documento MVV (Movimento Vini e Mosti), il quale accompagna fisicamente la merce e ne certifica la provenienza, oltre che la destinazione.

Anche le etichette devono essere conformi alla normativa in vigore, riportando le indicazioni obbligatorie (titolo alcolometrico, denominazione, origine, allergeni ecc.).

La fatturazione deve avvenire in formato digitale, con l’utilizzo di strumenti che ne permettano anche la conservazione a norma. 

Per semplificare la gestione della fatturazione elettronica, oggi esistono diversi software pensati proprio per le micro-imprese. Questi strumenti permettono di creare facilmente i documenti fiscali, inviarli al Sistema di Interscambio e conservarli in modo conforme alla normativa, riducendo il rischio di errori formali e di eventuali sanzioni. 

Come vendere vino online: passi pratici e strategici

Avviare un’attività di vendita vino online richiede dei passaggi fondamentali che permettono di costruire un progetto professionale e sostenibile.

Aprire una Partita IVA per vendere vino online

Il primo passo consiste nell’apertura della Partita IVA con il codice ATECO 47.25.0, relativo al commercio al dettaglio di bevande. È necessario, quindi, inviare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al proprio Comune ed effettuare l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Analizzare il mercato e posizionare il proprio vino

Una volta definita la struttura fiscale e conclusi gli adempimenti burocratici, è essenziale capire qual è il tuo pubblico di riferimento (ossia a chi vuoi vendere).

Il mercato del vino online è molto vasto: c’è spazio per qualsiasi tipologia di bottiglie, come quelle di fascia alta, biologiche, artigianali o da tavola.

Analizzare i concorrenti, i prezzi medi e i gusti dei consumatori ti aiuta a individuare una nicchia ben precisa e a costruirti un’identità chiara. Senza un posizionamento ben definito, infatti, sarà difficile emergere tra la concorrenza.

Come creare un negozio online per la vendita di vino

Quando decidi di vendere vino online, il sito che realizzi non è solo una vetrina: è il cuore della tua attività. Deve raccontare chi sei, ispirare fiducia e accompagnare l’utente in un’esperienza d’acquisto piacevole, chiara e coerente con il valore delle bottiglie da te proposte.

Hai fondamentalmente due strade da poter percorrere: creare un sito e-commerce tutto tuo oppure iniziare affidandoti a marketplace già esistenti.

Nel primo caso, il vantaggio è che hai il pieno controllo su tutto: dai prezzi alla grafica, dai testi promozionali fino ai metodi di pagamento. Puoi curare ogni dettaglio e costruire nel tempo un vero branding, indipendente e riconoscibile. Certo, questa soluzione richiede più lavoro iniziale (sia a livello tecnico che di marketing), ma ti permette di creare un rapporto diretto con i tuoi clienti e di ottenere dei margini di guadagno più alti.

Se, invece, preferisci una partenza più rapida e con meno impegno a livello operativo, puoi pubblicare i tuoi vini su piattaforme già note e avviate. In questo modo entri in un sistema già pronto, con un ampio pubblico e una gestione semplificata delle vendite. La visibilità è immediata, ma in cambio rinunci a una parte dei guadagni che verranno trattenuti dalla piattaforma sotto forma di commissioni. In aggiunta, il cliente percepirà più il nome del marketplace rispetto a quello del tuo negozio.

In realtà, molti produttori scelgono una via di mezzo: iniziano con i marketplace per capire cosa funziona e testare il mercato, per poi sviluppare un proprio e-commerce in modo da fidelizzare i clienti e rafforzare la loro presenza online.

Qualunque sia la strada da te scelta, è importante che il tuo negozio sia ben progettato. Deve essere facile da navigare, con una grafica pulita, tempi di caricamento rapidi e una struttura chiara. Le schede prodotto dovrebbero raccontare ogni bottiglia in modo completo, ma accessibile, con descrizioni accurate, consigli di degustazione, suggerimenti di abbinamento e magari anche qualche curiosità. I metodi di pagamento devono essere sicuri e affidabili, e le condizioni di vendita (tempi di spedizione, costi, politiche di reso) devono essere spiegate in modo semplice, oltre che comprensibile a chiunque.

Strategie di marketing per vendere vino online

Una volta avviato il tuo negozio online, la visibilità diventa la tua priorità. Costruire un buon brand è solamente il punto di partenza: logo, nome, colori e tono di voce devono essere coerenti e riconoscibili.

A questo, si aggiunge la promozione vera e propria, che può includere delle strategie SEO per farti trovare su Google, delle campagne social per raggiungere nuovi utenti, email marketing per fidelizzare i clienti e collaborazioni con influencer o blogger di settore. Non sottovalutare anche il potere del racconto: spiegare la storia del tuo vino, del territorio e delle persone che lo producono è un ottimo modo per creare una forte connessione con chi ti segue.

Gestione della logistica e servizio clienti

Spedire vino richiede delle attenzioni particolari: le bottiglie, infatti, sono fragili, possono rompersi facilmente e, a differenza di molti altri prodotti, il loro contenuto è sensibile al calore, al freddo e agli sbalzi di temperatura. Anche il modo in cui vengono confezionate contribuisce, inoltre, a dare un’impressione positiva o negativa al cliente.

Per questo motivo, è importante scegliere con cura il corriere. Meglio optare per un servizio che conosca in modo approfondito le esigenze specifiche del settore vinicolo, in grado di garantire delle consegne puntuali, tracciabili e, se possibile, che offra anche il controllo della temperatura o che gestisca senza problemi le spedizioni internazionali.

Naturalmente, qualche intoppo può sempre capitare: un pacco che arriva in ritardo, un’etichetta sbagliata, una bottiglia rotta. Ecco perché il servizio clienti diventa fondamentale. Rispondere con prontezza, essere disponibili e offrire una soluzione concreta può davvero fare la differenza. Anche un piccolo problema, se gestito bene, può diventare un’opportunità per fidelizzare un cliente.

Packaging e immagine del brand nel settore vinicolo

Quando si vende vino online, l’immagine è uno degli aspetti più importanti. Chi acquista non può assaggiare, toccare o parlare con qualcuno che gli racconti la bottiglia: tutto passa da quello che si vede. Ed è qui che il packaging diventa fondamentale.

Una grafica curata, un’etichetta che colpisce, una bottiglia ben presentata: spesso bastano questi dettagli per far nascere curiosità e fiducia. Il cliente deve percepire subito che dietro a quel prodotto ci sono attenzione, gusto e coerenza. È il primo passo per trasformare un semplice acquisto in qualcosa di più personale.

Tuttavia, non si tratta solo di estetica. L’imballaggio deve anche proteggere il vino durante il trasporto. Per farlo, si usano materiali specifici come il cartone alveolare o il polistirolo sagomato, studiati per tenere la bottiglia ben ferma e al riparo da urti.

C’è poi un altro aspetto sempre più importante: la sostenibilità. Molte persone oggi, infatti, preferiscono delle confezioni riciclabili, prive di plastica, o opzioni che riducano l’impatto ambientale. Anche questo contribuisce a definire l’identità del brand, raccontando un’azienda consapevole e attenta all’ambiente.

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Vendere vino online all’estero: cosa sapere

Il vino italiano è oggi tra i prodotti più apprezzati a livello internazionale. Vendere online all’estero rappresenta quindi un’enorme opportunità, ma per sfruttarla al meglio servono la giusta preparazione e il rispetto delle normative doganali, fiscali e commerciali dei vari Paesi.

Requisiti per la vendita di vino online a clienti Ue ed extra-Ue

La prima distinzione da fare riguarda la destinazione delle bottiglie: vendere all’interno dell’Unione europea è, infatti, più semplice rispetto alla vendita in Paesi extra-Ue, ma entrambi i canali comportano degli obblighi ben precisi.

Se vendi a clienti in un altro Paese Ue, devi iscriverti al VIES (Vat Information Exchange System). Inoltre, se le vendite annue verso un singolo Stato membro superano i 10.000 €, è obbligatorio aderire al regime OSS (One Stop Shop), in modo da versare l’IVA del Paese di destinazione tramite un portale unico europeo.

Nel caso di vendite verso Paesi extra-Ue, la gestione si fa più complessa. Ogni spedizione, infatti, deve essere accompagnata da una documentazione doganale completa e corretta, inclusa la fattura commerciale, la dichiarazione doganale e, se richiesto, i documenti per il pagamento delle accise sugli alcolici.

Serve la Partita IVA per vendere vino online all’estero?

Sì, la Partita IVA è sempre necessaria. Anche se vendi occasionalmente o in quantità limitate, la vendita all’estero di prodotti alcolici è considerata a tutti gli effetti un’attività commerciale. Vendere online senza Partita IVA al di fuori dei confini italiani espone a rischi fiscali e doganali, compresi blocchi delle merci, multe e contenziosi internazionali.

Documentazione doganale e accise sugli alcolici

Ogni spedizione fuori dall’Unione europea richiede una documentazione adeguata e ben specifica. Oltre alla fattura commerciale, servirà indicare il codice HS (Harmonized System) del prodotto e, nei casi previsti, compilare i moduli per le accise (delle imposte specifiche che gravano sugli alcolici nel Paese di destinazione).

In alcuni casi è necessario anche il DAA (Documento Amministrativo Accompagnatorio) o il DAS (Documento di Accompagnamento Semplificato). L’errore più comune è quello di sottovalutare questi aspetti burocratici, che invece sono fondamentali per evitare potenziali blocchi alla dogana o, peggio, la restituzione della merce.

Localizzazione linguistica e metodi di pagamento internazionali

Per vendere in altri Paesi, non basta tradurre il sito con Google Translate. Serve un’ottima localizzazione linguistica, con traduzioni professionali del portale, delle schede prodotto, delle condizioni di vendita e dell’assistenza clienti. Questo non solo permette di migliorare l’esperienza utente, ma riduce anche le incomprensioni e le potenziali controversie.

Allo stesso modo, è importante offrire dei metodi di pagamento internazionali. Oltre alle classiche carte di credito e PayPal, valuta anche soluzioni locali come Sofort, Klarna, iDeal o bonifici SEPA.

Normative su etichettatura e spedizione internazionale di vino

Ogni Paese ha delle regole diverse per quanto riguarda l’etichettatura del vino. In generale, le bottiglie devono riportare informazioni chiare sul volume alcolico, sull’origine, sugli ingredienti e le avvertenze sanitarie, il tutto nella lingua locale del destinatario. Anche simboli o diciture obbligatorie (come il pittogramma di gravidanza in Francia) devono essere rispettati per essere in regola con le normative locali.

Per quanto riguarda la spedizione, è essenziale affidarsi a corrieri specializzati nel trasporto di alcolici, in grado di gestire le pratiche doganali, evitare rotture delle bottiglie durante la spedizione e garantire il rispetto della catena logistica. Alcuni operatori offrono anche delle soluzioni assicurative dedicate, in modo da coprire eventuali danni o smarrimenti durante il trasporto internazionale.

Vendita di vino online: strategie innovative ed efficaci

Nel mondo della vendita di vino online, la concorrenza è sempre più agguerrita. Non basta proporre un buon prodotto a un prezzo competitivo: oggi serve un’idea distintiva, un’esperienza che vada oltre la semplice transazione.

Usare la blockchain per certificare l’origine

Una delle tecnologie più promettenti nel settore vinicolo è la blockchain. Se collegato a questa tecnologia, un semplice QR code applicato alla bottiglia può diventare uno strumento decisamente prezioso: basta, infatti, inquadrarlo con lo smartphone per accedere a una scheda digitale tracciata e certificata, con tutte le informazioni sul vino.

A differenza di un QR code “standard”, i dati salvati sulla blockchain non possono essere modificati: sono registrati in modo permanente e verificabile, il che garantisce la massima trasparenza, autenticità e sicurezza.

Si tratta di una soluzione particolarmente utile per chi opera nel segmento premium o per chi vuole vendere all’estero: aiuta, infatti, a combattere la contraffazione, a superare la diffidenza verso etichette poco conosciute e a valorizzare la qualità del prodotto con informazioni accessibili.

Creare piani di abbonamento per la vendita di vino

Un’altra strategia efficace e replicabile è la creazione di piani di abbonamento, che permettono di fidelizzare i clienti e di generare dei ricavi ricorrenti. Puoi offrire, ad esempio, una selezione mensile di bottiglie in base alla stagione, alla regione o alla tipologia di vino.

È possibile strutturare dei pacchetti base, con proposte accessibili per chi vuole semplicemente scoprire nuove etichette, ma anche delle formule premium, con bottiglie rare, contenuti esclusivi, inviti a degustazioni o consulenze con un sommelier.

L’abbonamento crea un rapporto continuativo con il cliente, migliora la previsione delle vendite e riduce i costi di acquisizione.

Collaborare con aziende agricole e artisti locali

Una delle chiavi del successo online è l’unicità. Collaborare con aziende agricole del territorio o con artisti locali ti permette di creare un prodotto in grado di raccontare una storia autentica. Puoi ad esempio proporre delle bottiglie con etichette illustrate a mano, alcune collezioni in edizione limitata o delle confezioni regalo che uniscono vino, prodotti tipici e oggetti artigianali.

Queste collaborazioni danno un valore aggiunto al tuo prodotto, aumentando il coinvolgimento emotivo del cliente e rafforzando il legame con il territorio. Inoltre, possono aprire nuove opportunità di comunicazione e di promozione condivisa, sia online che offline.

Organizzare degustazioni virtuali e storytelling del brand

Nel digitale, la relazione è tutto ciò che conta. Organizzare degustazioni virtuali, in diretta o su prenotazione, è un modo efficace per interagire direttamente con i clienti, presentare loro i tuoi prodotti e rispondere in tempo reale alle loro curiosità. È anche un’occasione per creare dei contenuti riutilizzabili sulle tue pagine social o sul tuo portale.

Tuttavia, anche questo non basta: attualmente il vino si vende anche attraverso le emozioni. Investire nello storytelling del brand significa raccontare chi sei, come lavori, quali valori ti guidano. Le persone vogliono sentirsi parte di un progetto più ampio, non vogliono solamente acquistare una bottiglia. Una narrazione coerente e coinvolgente può, quindi, fare la differenza tra un cliente occasionale e uno di ritorno.

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Vendita di vini online: dove e come iniziare a vendere

Una volta avviata l’attività, la domanda fondamentale da porsi è: dove vendere il vino online? Le possibilità sono numerose e la scelta del canale più adatto dipende da diversi fattori: il tipo di prodotto che offri, il pubblico a cui ti rivolgi e il grado di controllo che vuoi mantenere sul processo di vendita.

Miglior sito per la vendita di vini online: panoramica delle opzioni

Molti iniziano affidandosi ai marketplace generalisti, come AmazoneBay. Questi portali offrono una visibilità immediata e una struttura già pronta per gestire gli ordini, ma richiedono il rispetto di normative rigide e applicano delle commissioni per ogni transazione. Sono adatti soprattutto a chi vuole testare il mercato o raggiungere rapidamente un pubblico molto ampio, anche a livello internazionale.

Tra i portali specializzati, troviamo Tannico, che è uno dei più noti in Italia e si distingue per la sua ampia distribuzione, oltre che per l’efficienza nella gestione logistica. Vivino, invece, si basa su un sistema di recensioni degli utenti che permette ai clienti di scoprire nuovi vini e ai produttori di farsi notare in base alla qualità percepita dal pubblico.

Ci sono poi portali come Vino.comSvinandoEtilika, che si distinguono per l’ottimo equilibrio tra marketing, offerte periodiche e supporto operativo.

Anche piattaforme come WineTipBernabeiEnoteca ProperzioCallmewineXtrawine offrono visibilità a chi propone delle etichette selezionate, spesso con un focus sulla narrazione del territorio o della cantina. Sono ideali per chi punta su un target già appassionato e consapevole.

Non mancano poi soluzioni più ibride come lo shop online di Eataly, che coniugano l’esperienza enogastronomica con la vendita online (oltre ai vini si possono acquistare molti prodotti alimentari), aprendo nuove opportunità anche a produttori di nicchia.

Aprire un proprio sito e-commerce per la vendita di vino

Aprire un sito e-commerce proprietario è la scelta ideale se vuoi costruire una presenza solida e riconoscibile nel tempo. Rispetto ai marketplace, ti offre maggiore libertà nel definire l’identità del brand e nel gestire ogni fase del processo: dalla comunicazione all’esperienza d’acquisto, fino alla fidelizzazione del cliente.

Piattaforme come ShopifyWooCommerceWix ti permettono di realizzare un sito anche senza possedere delle competenze tecniche avanzate. I tempi di avvio possono essere più lunghi, ma i vantaggi sono significativi: puoi, infatti, creare una relazione diretta con il cliente, gestire in autonomia prezzi, promozioni e contenuti, e soprattutto costruire un pubblico fedele che riconosce e apprezza il valore del tuo progetto.

Vendita di vini online tramite social media e app

Oggi i social media non sono più solo delle vetrine, ma dei veri e propri strumenti di vendita. Con funzionalità come Facebook Shop o Instagram Shopping, puoi facilmente collegare il tuo catalogo prodotti ai post e alle storie, rendendo l’esperienza d’acquisto più immediata e coinvolgente. 

Attraverso foto, video e contenuti dietro le quinte, puoi raccontare la tua realtà, promuovere offerte speciali, rispondere ai clienti in tempo reale e creare una community attorno al tuo vino.

Fattura per interessi di mora nella vendita di vino online

Nella vendita di vino online, soprattutto se si lavora con altri professionisti o aziende, può capitare che un pagamento arrivi in ritardo. In questi casi è possibile applicare gli interessi di mora, cioè una somma aggiuntiva dovuta dal cliente come risarcimento per il mancato rispetto delle scadenze.

Come gestire gli interessi di mora nelle vendite online

Se il termine di pagamento è indicato chiaramente nella fattura o nel contratto di vendita, gli interessi di mora scattano automaticamente, senza bisogno di solleciti. Diversamente, è buona prassi inviare una comunicazione scritta (ad esempio via PEC o raccomandata) specificando l’importo dovuto e il termine entro cui procedere con il saldo.

Nel settore agroalimentare, che include anche la vendita di vino, il tasso di mora è più alto rispetto a quello standard: 4 punti percentuali in più, come previsto dal D.Lgs. 198/2021. Per il primo semestre 2025, ad esempio, il tasso base è dell’11,15% (3,15% tasso BCE, Banca Centrale Europea + 8% maggiorazione standard), ma per il vino arriva al 15,15% annuo.

Fattura per interessi di mora: elementi obbligatori

Anche se non è obbligatoria per legge, emettere una fattura per gli interessi di mora è fortemente consigliato in modo da chiarire l’effettivo importo da saldare.

Il documento deve includere:

  • dati completi del fornitore e del cliente
  • riferimento alla fattura originaria non pagata entro la scadenza
  • importo degli interessi dovuti
  • numero di giorni di ritardo e tasso applicato
  • indicazione dell’esclusione dall’IVA (art. 15 del DPR 633/72)

Facsimile fattura interessi di mora per vendita vino

Ecco un esempio concreto:

Oggetto: Interessi di mora su fattura n. 25/2024 del 30/11/2024
Importo originario: 100.000,00 €
Scadenza: 29/01/2025 - Pagamento effettivo: 15/05/2025
Giorni di ritardo: 106 - Tasso applicato: 15,15% annuo
Calcolo: 100.000 × 0,1515 × 106 / 365 = 4.399,73 €

Totale interessi di mora: 4.399,73 €
Nota: Operazione non soggetta a IVA – Art. 15 DPR 633/72

FAQ

Qual è il sito per la vendita di vini online più economico?

Non esiste un sito universalmente più economico, ma piattaforme come Vino.com, Svinando ed Etilika offrono spesso delle promozioni interessanti e dei prezzi competitivi, soprattutto sulle confezioni multiple.

Quanto si guadagna vendendo vino online?

Il guadagno nella vendita di vino online dipende da vari fattori, come il margine applicato, i volumi di vendita e i canali utilizzati. In media, un’attività ben organizzata può ottenere un margine netto tra il 15% e il 30% sul prezzo di vendita.

Quali sono i vini più richiesti e con il margine maggiore?

I vini più richiesti online sono spesso i rossi strutturati, come Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone. Queste bottiglie hanno anche i margini più alti, soprattutto se vendute in edizione limitata o con un packaging ben curato.

Qual è il miglior marketplace per la vendita di vini online?

Non esiste un marketplace migliore in assoluto: Tannico, ad esempio, è perfetto per chi punta a farsi conoscere da un ampio pubblico, mentre Vivino è ideale se vuoi valorizzare le recensioni e il profilo dei tuoi clienti.

Esiste un software gestionale per la vendita di vini online?

Sì, esistono diversi software gestionali pensati appositamente per la vendita di vino online. Alcuni, come WineSuite, sono specifici per il settore vinicolo e aiutano a gestire ordini, magazzino, fatture e tracciabilità in modo semplice nonché integrato.

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