La liquidazione IVA consente di calcolare l’imposta dovuta o a credito in un dato periodo. Scopri chi è obbligato al versamento, con quale frequenza va effettuato, come si calcola e quali codici utilizzare per l’F24.

Contenuti

Che cos’è la liquidazione periodica IVA?

Ogni attività soggetta a IVA, che sia un’impresa o un libero professionista, deve periodicamente determinare l’imposta da versare allo Stato.

Definizione e finalità

La liquidazione IVA è un adempimento fiscale periodico che consente di determinare se un’impresa o un professionista deve versare l’imposta allo Stato o se ha maturato un credito.

Chi è obbligato e qual è la differenza con la liquidazione annuale IVA

Sono tenuti alla liquidazione periodica tutti i titolari di partita IVA in regime ordinario o semplificato. Sono, invece, esonerati i soggetti che aderiscono al regime forfettario.

È importante distinguere tra liquidazione periodica e dichiarazione annuale:

  • La liquidazione si effettua con cadenza mensile o trimestrale ed è funzionale al versamento dell’imposta dovuta;
  • La dichiarazione annuale è un riepilogo di tutte le operazioni IVA effettuate nell’anno solare, da presentare entro una data prestabilita all’Agenzia delle Entrate.

Liquidazione IVA mensile o trimestrale: limiti e scadenze

Chi è titolare di partita IVA deve effettuare la liquidazione dell’imposta con cadenza mensile o trimestrale, in base al volume d’affari e al tipo di attività svolta.

Liquidazione IVA mensile o trimestrale: chi fa cosa

La liquidazione IVA mensile è la modalità prevista per i contribuenti in regime ordinario, indipendentemente dal tipo di attività o dal volume di ricavi.

La liquidazione trimestrale è consentita solo se si rispettano determinati limiti di fatturato previsti dalla Legge 29 dicembre 2022, n. 197: fino a 500.000 € annui per le attività di servizi e fino a 800.000 € per tutte le altre.

Chi opta per questa modalità deve applicare un interesse dell’1% sull’IVA dovuta per ogni trimestre.

Categorie speciali: la trimestrale senza limiti

Esistono anche soggetti che possono effettuare la liquidazione trimestrale senza vincoli e senza l’interesse dell’1%. Si tratta dei trimestrali speciali, che comprendono:

  • Gli autotrasportatori per conto terzi iscritti all’albo;
  • I gestori di impianti di distribuzione carburanti;
  • Le imprese di servizi al pubblico;
  • Gli esercenti di arti e professioni sanitarie.

Scadenze principali da ricordare (in breve)

Per i contribuenti mensili, il termine per il versamento dell’IVA è il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento.

Per i contribuenti trimestrali, invece, la scadenza è fissata al 16 del secondo mese successivo alla fine del trimestre.

Come si effettua il calcolo della liquidazione IVA?

Calcolare correttamente l’IVA da versare o da portare a credito è uno degli aspetti centrali nella gestione fiscale di un’attività con Partita IVA.

IVA a debito e IVA a credito: logica del calcolo

Per il calcolo si confronta l’IVA incassata sulle vendite con quella pagata sugli acquisti, includendo solo gli importi detraibili.

IVA da versare = IVA a debito – IVA a credito

Il risultato può essere:

  • Positivo, l’imposta è da versare all’Agenzia delle Entrate;
  • Negativo, si genera un credito che potrà essere compensato nei periodi successivi o chiesto a rimborso in presenza di determinati requisiti.

Dal punto di vista contabile, la liquidazione IVA in partita doppia viene registrata movimentando i conti relativi all’IVA a debito e a credito.

In caso di operazioni soggette ad autofattura, l’IVA va registrata sia a debito che a credito nella stessa liquidazione.

Anche il registro dei corrispettivi, obbligatorio per alcune categorie, aiuta a determinare l’imponibile sulle vendite giornaliere.

Come si fa la liquidazione IVA: esempi pratici

Vediamo due esempi di come si effettua la liquidazione IVA, uno su base mensile e uno trimestrale.

Nel mese di aprile, un libero professionista ha:

  • Fatturato 5.000 € + IVA 22% → 1.100 € di IVA a debito
  • Ricevuto fatture da fornitori per 2.000 € + IVA 22% → 440 € di IVA a credito
Tipo IVAImporto
IVA a debito1.100 €
IVA a credito440 €
IVA da versare660 €

Nel secondo trimestre, un’attività commerciale ha:

  • Effettuato vendite per 20.000 € + IVA 22% → 4.400 € di IVA a debito
  • Acquistato merci per 10.000 € + IVA 22% → 2.200 € di IVA a credito
Tipo IVAImporto
IVA a debito4.400 €
IVA a credito2.200 €
Differenza2.200 €
Interessi 1%22 €
Totale da versare2.222 €

Come versare e comunicare le liquidazioni IVA

Una volta calcolata la liquidazione IVA, il passo successivo è il versamento dell’imposta dovuta e la trasmissione dei dati periodici.

Modello F24 e codici tributo

Il versamento dell’IVA si effettua tramite il modello F24 indicando il codice tributo corretto, in base al periodo di riferimento e alla frequenza della liquidazione:

  • Per la mensile, i codici vanno da 6001 (gennaio) a 6012 (dicembre).
  • Per la trimestrale, i codici sono:
    • 6031 per il 1° trimestre (gennaio-marzo),
    • 6032 per il 2° trimestre (aprile-giugno),
    • 6033 per il 3° trimestre (luglio-settembre),
    • 6034 per il 4° trimestre (ottobre-dicembre).
  • Il codice 6035 viene utilizzato per l’acconto IVA da versare entro il 27 dicembre.

Comunicazione LIPE: obblighi e tempistiche

Chi ha una partita IVA deve inviare all’Agenzia delle Entrate anche la comunicazione delle liquidazioni periodiche IVA (LIPE) firmata digitalmente.

L’obbligo riguarda tutti i soggetti passivi IVA, esclusi solo i contribuenti in regime forfettario o di vantaggio. La comunicazione va trasmessa ogni trimestre, anche se non ci sono operazioni o se il saldo è zero.

La scadenza è fissata nelle date indicate nella tabella sottostante. Ad agosto, il giorno è il 20 e non il 16 in virtù della cosiddetta “Proroga di Ferragosto”, stabilita dall’art. 3-quater del DL 16/2012. Se la scadenza cade di sabato, domenica o giorno festivo, slitta al lunedì successivo.

TrimestreVersamento IVAInvio LIPE
Primo16 maggio 20253 giugno 2025
Secondo20 agosto 202530 settembre 2025
Terzo17 novembre 20251° dicembre 2025
Quarto16 marzo 20262 marzo 2026

Sanzioni ed errori frequenti nella liquidazione periodica IVA

Per evitare problemi con il Fisco è importante conoscere in anticipo cosa accade in caso di errori e come rimediare.

Omesso versamento IVA o omesso invio della LIPE

Se non si effettua il versamento dell’IVA entro la scadenza prevista, si rischia una sanzione amministrativa pari al 25% dell’importo non versato o versato in ritardo.

In caso di omesso o tardivo invio della comunicazione LIPE, si applica una sanzione amministrativa fissa da 500 a 2.000 €, indipendentemente dall’importo dell’IVA dovuta. Se la trasmissione avviene entro 15 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta alla metà.

Vanno, inoltre, calcolati anche gli interessi legali, dovuti per ogni giorno di ritardo a partire dalla scadenza. Il tasso di interesse legale per il 2025 è pari al 2% annuo (Decreto del MEF del 10 dicembre 2024).

Come regolarizzare con il ravvedimento operoso?

Il ravvedimento operoso consente di ridurre le sanzioni se si regolarizza la propria posizione spontaneamente, prima di eventuali controlli o accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le sanzioni applicabili variano in base al tempo trascorso dalla scadenza originaria:

Tempo di ritardoSanzione ridotta (con ravvedimento operoso)
Entro 14 giorni0,0833% per ogni giorno di ritardo (fino a 1,17% al 14° giorno)
Dal 15° al 30° giorno1,25% fisso
Dal 31° al 90° giorno1,39% fisso
Dal 91° giorno a un anno3,125% fisso
Oltre un anno3,57% fisso

Nel modello F24, si utilizzano i seguenti codici tributo:

  • 8904, sanzione per omesso o ritardato versamento IVA;
  • 1991, interessi sul ravvedimento per IVA;
  • Il codice tributo ordinario per il versamento dell’imposta dovuta.

Domande frequenti (FAQ)

Come si invia la liquidazione periodica IVA?

La liquidazione periodica IVA si invia online all’Agenzia delle Entrate tramite un file in formato XML firmato digitalmente e trasmesso con i servizi telematici Fisconline o Entratel.

Che dati vanno inseriti nelle liquidazioni IVA?

Nella liquidazione IVA vanno inseriti i dati riepilogativi delle operazioni attive e passive del periodo.

Che cos’è il prospetto di liquidazione IVA?

Il prospetto di liquidazione IVA è un riepilogo che mostra il calcolo dell’IVA a debito o a credito in un determinato periodo.

Chi deve fare la liquidazione IVA trimestrale?

La liquidazione IVA trimestrale può essere fatta da chi ha ricavi annui entro 500.000 € (servizi) o 800.000 € (altri settori), oppure da categorie speciali come autotrasportatori e gestori di impianti carburante, indipendentemente dal fatturato.

Chi deve presentare le liquidazioni periodiche IVA?

Devono presentare le liquidazioni periodiche IVA tutti i titolari di partita IVA in regime ordinario o semplificato, anche in assenza di operazioni. Sono esclusi solo i contribuenti forfettari o in regime di vantaggio.

Chi non deve presentare la comunicazione della liquidazione IVA?

Non devono presentare la comunicazione della liquidazione IVA i contribuenti in regime forfettario o di vantaggio, poiché non sono soggetti a liquidazione periodica dell’imposta.

Chi liquida l’IVA trimestralmente deve versare anche l’interesse dell’1%?

Sì, chi liquida l’IVA trimestralmente deve versare un interesse dell’1% sull’importo dovuto, tranne i soggetti che rientrano nelle categorie esonerate.

Chi firma digitalmente il file delle comunicazioni liquidazione IVA?

Il file delle comunicazioni di liquidazione IVA deve essere firmato digitalmente dal contribuente o dall’intermediario abilitato che effettua l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate.

Chi deve firmare digitalmente il file delle comunicazioni di liquidazione IVA?

La firma digitale del file delle comunicazioni di liquidazione IVA spetta al soggetto che trasmette la comunicazione.

Che sanzione si paga per il rinvio delle liquidazioni IVA?

Il rinvio o l’omissione della liquidazione IVA comporta una sanzione del 25% sull’importo non versato, riducibile con ravvedimento operoso in base al periodo di ritardo.

Che succede se si sbaglia la liquidazione IVA trimestrale?

Se si commette un errore nella liquidazione IVA trimestrale, è possibile correggerlo con una comunicazione integrativa e regolarizzare eventuali importi non versati tramite ravvedimento operoso.

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