Dalla proroga delle imposte fino al nuovo bonus da 800 e 1.000 euro per lavoratori dello sport, dello spettacolo e del turismo, sono numerose le novità introdotte dal decreto Ristori quater, appena entrato in vigore.
Per finanziare le misure inserite nel decreto sono stati stanziati 8 miliardi, corrispondenti allo scostamento di bilancio approvato in modo unanime dal Parlamento a fine novembre.
Tra le nuove misure introdotte, spiccano le proroghe fiscali di Irpef, Irap e IRES, la sospensione dei contributi previdenziali, nonché l’ampliamento della platea dei beneficiari del contributo a fondo perduto grazie all’inserimento di 33 nuovi codici ATECO.
Ma andiamo con ordine e vediamo insieme le principali novità per professionisti e piccole imprese. D’altronde vi abbiamo già raccontato le precedenti misure prese per dare un po’ di ossigeno alle attività economiche colpite dalla crisi. Le trovate qui e qui.
Proroga IRPEF; IRES e IRAP
L’appuntamento mensile con il Fisco viene totalmente ridisegnato dal nuovo decreto: oltre alla proroga della dichiarazione dei redditi e della scadenza del secondo o unico acconto Irpef, Ires ed Irap per le partite IVA, vengono rinviati anche i versamenti di dicembre 2020.
Il versamento del secondo acconto di Irpef, Ires e Irap viene prorogato dal 30 novembre al 10 dicembre per tutti i titolari di partita IVA.
Al netto della proroga già prevista dal decreto Agosto per i soggetti ISA, il decreto Ristori quater estende il rinvio al 30 aprile dei versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi alle imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il decreto Ristori quater istituisce inoltre un Fondo finalizzato a realizzare nel 2021 la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse con i provvedimenti emergenziali adottati nell’ambito della emergenza COVID-19, da destinare ai soggetti beneficiari di sospensione fiscali e contributive e che registrano una significativa perdita di fatturato.
Slitta anche la scadenza della dichiarazione dei redditi e dell’Irap. Il termine per l’invio telematico passa dal 30 novembre al 10 dicembre 2020.
Per quel che riguarda l’ex Unico, il testo del decreto Ristori quater prevede un rinvio generalizzato che riguarda quindi non solo i titolari di partita IVA ma anche lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il modello Redditi PF.
Proroga delle scadenze fiscali di dicembre ’20
Il decreto Ristori quater prevede la sospensione di contributi previdenziali, ritenute alla fonte ed IVA in scadenza a dicembre 2020.
La proroga porta il termine per eseguire i versamenti al 16 marzo 2021, e si applica a tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nel mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019. Sono sospesi i versamenti anche per chi ha aperto l’attività dopo il 30 novembre 2019.
La sospensione si applica inoltre a tutte le attività economiche che sono rimaste chiuse a seguito del Dpcm del 3 novembre, per quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, per i ristoranti in zone arancioni e rosse, per tour operator, agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse.
Ci sono invece dubbi interpretativi sulla proroga della scadenza dell’acconto IVA del 28 dicembre 2020. L’articolo 2 del decreto, infatti, parla genericamente di “scadenza dei versamenti IVA di dicembre”, senza specificare se si tratta dell’IVA dovuta in autoliquidazione dai soggetti mensili o del versamento dell’acconto.
Nuovo bonus 800 e 1.000 euro: le novità del decreto Ristori quater
Il nuovo decreto, in materia di lavoro, prevede una nuova indennità una tantum di 1.000 euro per:
- gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19;
- gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti;
- gli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente,
- gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio.
Ai lavoratori del settore sportivo viene invece riconosciuta una indennità di 800 euro.
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