È questa una delle domande più “difficili” a cui deve rispondere chi sta compiendo il suo ingresso nel mondo del lavoro o chi, dopo una lunga gavetta da dipendente e stanco di ricevere ordini dal proprio capo, decide di cambiare rotta e diventare libero professionista.

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Partita IVA sì o partita IVA no?

È questa una delle domande più “difficili” a cui deve rispondere chi sta compiendo il suo ingresso nel mondo del lavoro o chi, dopo una lunga gavetta da dipendente e stanco di ricevere ordini dal proprio capo, decide di cambiare rotta e diventare libero professionista.

Mettersi in proprio è infatti una scelta importante che implica, da un lato, l’assunzione di parecchie responsabilità e anche di qualche rischio, dall’altro molte soddisfazioni professionali.

In questo articolo spiegheremo cosa significa lavorare con la partita IVA e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta che può cambiarci la vita e farci intraprendere una carriera brillante.

I vantaggi per i titolari di Partita IVA

Autonomia nella gestione del lavoro

Se lavori in proprio, non rispondi ad un capoufficio o ad un direttore. Sei tu, infatti, il “datore di lavoro di te stesso”. Di conseguenza, potrai organizzare in totale autonomia la tua attività lavorativa, affinché rispecchi quanto più le tue abitudini ed esigenze, pur nel pieno rispetto degli accordi e delle scadenze concordate con i clienti.

Tassazione agevolata per il regime forfettario fino a 65.000 euro

Se scegli di assoggettarti al regime forfettario — per il quale il tetto massimo di fatturazione è di 65.000 euro all'anno — verserai solamente il 15% sul reddito imponibile (ovvero il tuo reddito annuale, meno una percentuale, calcolata forfettariamente, per le spese sostenute).

Per i primi cinque anni di attività dal momento dell’apertura della partita IVA, inoltre, potrai beneficiare di un’ulteriore riduzione al 5%.

Puoi lavorare anche da casa o dall’estero

A seconda del tipo di attività, la libertà nella gestione del lavoro è pressoché totale. C’è chi sceglie di lavorare da casa e chi decide di affittare una postazione in uno dei numerosi co-working che popolano le nostre città e che rappresentano una valida rete di networking per farsi conoscere e acquisire nuovi clienti. Ma c’è anche chi decide di andare all’estero, pur mantenendo attive le collaborazioni “da remoto” in Italia, e di vivere appieno la sua condizione di “nomade digitale”.

Gli svantaggi della partita IVA

Un noto proverbio recita “Non è oro tutto quello che luccica”. Accanto a tutti questi vantaggi, dunque, ci sono anche delle criticità che bisogna considerare quando si sceglie di intraprendere la strada del libero professionista.

Essere titolari di partita IVA, infatti, significa anche essere esposti ad una serie maggiore di rischi, rispetto al dipendente pubblico o privato.

Gestione a proprio carico degli oneri fiscali

Al di là delle responsabilità proprie di ciascuna professione, infatti, rispondi tu direttamente della gestione fiscale dell’attività e, pertanto, è necessario prestare attenzione a non dimenticare scadenze e obblighi di natura fiscale.

Vanno, infatti, messe in agenda le scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi, per il versamento di imposte, contributi ed anticipi IVA (questi ultimi nel caso non si rientri nel regime forfettario). Tutti questi impegni fiscali implicano, a loro volta, una corretta (o addirittura, maniacale!) gestione del conto corrente per non arrivare impreparato al giorno in cui dovrai fare i versamenti.

Mancata indennità di malattia

A differenze dei dipendenti che, in caso di malattia, hanno diritto alla omonima indennità, non godi di una copertura assistenziale in caso di problemi di salute. Sai, infatti, che per i titolari di partita IVA, già “abituati” a non avere ferie o maternità o permessi retribuiti, l’indennità di malattia dipende dalle regole previste dall’Ordine o Albo cui sono eventualmente iscritti, ed alla “Cassa” cui generalmente versano i propri contributi. Alcune Casse non prevedono una indennità di malattia mentre altre richiedono, insieme al versamento dei contributi, anche una somma annuale che “vale” per sostenere le indennità di malattia, o maternità o disoccupazione.

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Perché la Partita IVA ci cambia comunque la vita

Al di là degli svantaggi che abbiamo appena elencato, risolvibili con una corretta gestione dei propri soldi e con eventuali “escamotage” (ad esempio, l’adesione a un fondo integrativo) che consentono di gestire i periodi in cui per motivi di salute si è impossibilitati a lavorare, la partita IVA è sicuramente una sfida importante che vale la pena giocare e vincere. Lontano dalle logiche gerarchiche che animano il lavoro dipendente, potrai svolgere il lavoro della tua vita con totale autonomia e responsabilità, e potrai permetterti il lusso di trovare un equilibrio perfetto tra le tue esigenze professionali e quelle personali.

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