In questo articolo esamineremo il significato di freelance, evidenziando come questa modalità di lavoro si differenzi da un impiego tradizionale. Approfondiremo vantaggi e svantaggi di una carriera da freelance, analizzando anche alcuni aspetti burocratici, così da accompagnarti in questo percorso professionale.
Freelance: cosa significa?
Andiamo ora a descrivere il significato di freelance e di altri termini con cui spesso viene confuso.
Cosa vuol dire “freelance”
Il termine “freelance” deriva dall’espressione inglese freelance worker, in passato utilizzata per descrivere mercenari o soldati di ventura, al tempo noti come free-lance, ovvero “lancia libera” o “indipendente”. Si ritiene che il termine sia stato coniato per la prima volta da Walter Scott nel suo romanzo “Ivanhoe” nel 1820, per poi essere ufficialmente inserito nell’Oxford English Dictionary nel 1903.
Negli ultimi anni la parola “freelance” identifica un lavoratore autonomo, il cui lavoro è spesso regolamentato da una Partita IVA. Questo professionista offre i propri servizi a clienti, aziende e organizzazioni di vario tipo, collaborando attraverso contratti specifici. Questi accordi garantiscono al freelance una notevole libertà e autonomia, permettendogli di lavorare contemporaneamente per più committenti.
Freelance: la differenza con il Libero Professionista
Sul web spesso si tende a fare una distinzione erronea tra lavoratori autonomi e freelance. In realtà, un lavoratore autonomo è, di fatto, un freelance. L’unica differenza sta nel modo in cui vengono gestite le imposte.
Esiste invece una differenza significativa tra lavoratore autonomo, libero professionista e lavoratore occasionale. Esaminiamo insieme in cosa si distinguono queste figure:
- Lavoratore autonomo: si distingue dal lavoratore dipendente per il tipo di prestazione servita. Nel caso del lavoratore autonomo, l’oggetto della prestazione è il risultato del lavoro svolto, ovvero l’opera compiuta, mentre per il lavoratore dipendente si tratta dell’energia lavorativa messa a disposizione del datore di lavoro, che ne determina scopi e modalità. Il lavoratore autonomo può essere manuale o intellettuale, a seconda della natura della prestazione fornita.
- Libero professionista: si tratta di un lavoratore intellettuale che possiede una serie di competenze specifiche e certificate, acquisite attraverso corsi di formazione ed esperienza pratica. Le sue abilità lo differenziano nettamente da quelle di un lavoratore generico. Medici, commercialisti e giornalisti sono esempi di liberi professionisti. In molti casi, per esercitare la professione è obbligatorio ottenere certificazioni e iscriversi a un Albo professionale che regola l’attività lavorativa.
- Lavoratore occasionale: è un freelance che collabora con la stessa azienda o persona per un periodo limitato, ovvero per non più di 30 giorni lavorativi all’anno, e percepisce un compenso che non supera i €5000 annui. In questo caso non è necessario aprire la partita IVA, rendendo questa modalità di lavoro accessibile a chiunque.
Freelance in Italia: le ragioni del primato
In Italia la professione di freelance si sta diffondendo sempre di più, e le motivazioni alla base di questo sviluppo sono essenzialmente due:
- Aprire la partita IVA non è più un processo complesso o costoso, riservato esclusivamente a società o professionisti affermati. Oggi, chiunque può avviare un’attività in proprio con relativa semplicità. Grazie al regime forfettario è possibile avviare un’attività riducendo i rischi finanziari.
- Con l’entrata in vigore del Jobs Act per il lavoro autonomo il 14 giugno 2017, sono state introdotte maggiori tutele per i lavoratori dipendenti. Tra le novità, la possibilità di dedurre costi quali corsi di formazione, spese di vitto e alloggio.
Pro e contro del lavoro freelance
Il lavoro da freelance presenta vantaggi e svantaggi. Vediamoli insieme.
I pro del lavoro freelance
- Flessibilità dal punto di vista di orari, sede e ferie.
- Spese inferiori.
- Guadagni potenzialmente alti.
- Possibilità di negoziare i compensi.
- Soddisfazione personale.
- Possibilità di espandere la propria rete professionale.
- Libertà di scegliere con chi lavorare.
I contro del lavoro freelance
- Responsabilità elevata.
- Pagamenti irregolari.
- Investimento iniziale spesso necessario.
- Difficoltà a staccare completamente dal lavoro.
- Mancanza di tutele e protezioni.
- Totale autogestione contabile e amministrativa.
- Tempo necessario per stabilire una base clienti solida.
- Complessità nel gestire più clienti contemporaneamente.
- Sensazione di incertezza che può caratterizzare la vita da freelance.
Tipologie di lavoro freelance
Al giorno d’oggi esistono moltissime categorie di lavori che possono rientrare in quella più ampia di freelance. Analizziamo le competenze più ricercate tra i lavoratori freelance e le professioni più diffuse.
Le competenze più richieste ai freelance
Nel mondo contemporaneo, il lavoro freelance si concentra principalmente su tre categorie di competenze, strettamente legate ai nuovi mezzi di comunicazione e alle esigenze del mercato digitale:
- Competenze tecniche: questa categoria comprende tutte quelle professioni che richiedono abilità tecniche specifiche, in particolare nel campo tecnologie informatiche. Figure come programmatori e sviluppatori specializzati in linguaggi come JAVA, HTML, PHP, CSS e javascript sono altamente ricercate.
- Customer service: sono molto richiesti professionisti dedicati al servizio clienti e alla comunicazione tramite telefono ed email. Questo settore include anche attività come l’inserimento dati, il supporto amministrativo e il ruolo di assistente personale.
- Digital marketing: questa categoria include professionisti con competenze nel mondo della scrittura SEO, nella gestione dei social media (quali Instagram e Facebook) e nella realizzazione di strategie di marketing. Inoltre, vengono ricercate figure specializzate in diverse tipologie di marketing digitale.
Le professioni da Freelance
Tra le varie professioni adatte al lavoro come freelance, ne indichiamo 13 promettenti anche nel contesto italiano:
- Social media marketing.
- Blogging.
- Insegnamento online.
- Interpretariato e traduzioni.
- Scrittura: Copywriting, scrittura di articoli.
- Tutoring online relativo a diverse materie.
- Fotografia e vendita foto su banche fotografiche online.
- Ghostwriting - Scrittura di libri per autori diversi.
- Grafica web e foto editing.
- Programmazione informatica.
- Ricerche online.
- Social Media Management.
- SEO.
Quanto può guadagnare un freelance in ambito digitale
I guadagni legati al lavoro come freelance possono variare di molto in relazione al tipo di lavoro che viene svolto. I lavori più pagati sono legati ad ambiti che godono di una remunerazione elevata anche in ambito non freelance. Queste professioni sono quelle legate all’ambito IT e, nello specifico, sono:
- Programmatore.
- Web designer.
- Developer web.
- Grafico.
Le hard skills e le soft skills necessarie al lavoro come freelance
Per essere un freelance di successo è fondamentale possedere ottime competenze nell’ambito lavorativo in cui si opera, proprio come accade per un lavoratore dipendente. Tuttavia, oltre alle abilità tecniche, è fondamentale sviluppare alcune capacità trasversali, indispensabili in qualsiasi settore. Tra queste rientrano:
- Gestione del proprio tempo.
- Pianificazione autonoma del lavoro.
- Rispetto delle scadenze.
- Problem solving.
- Volontà di aggiornarsi costantemente.
Come si diventa un freelance in Italia?
Andiamo ad analizzare tutti i passaggi da seguire per diventare freelance, approfondendo le linee guida, la legislazione e le strategie di organizzazione indispensabili per avere successo.
Il freelance in Italia: linee guida
Per diventare un freelance in Italia, è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali e adempiere agli obblighi burocratici.
Passaggi preventivi all’avvio di un lavoro come freelance
- Decidi come svolgere il tuo lavoro da freelance: scegli se svolgere l’attività in movimento o lavorare da un luogo fisso.
- Scegli il luogo di lavoro: valuta se lavorare da casa, da un ufficio, in movimento o in modalità ibrida, variando il luogo di lavoro in base al momento e all’attività specifica che devi svolgere.
- Crea un CV mirato: prepara un curriculum che metta in evidenza le competenze e le esperienze più rilevanti per la tua professione da freelance.
- Promuovi il tuo lavoro (personal branding): fai conoscere i tuoi servizi a chi cerca lavoratori freelance. Si possono usare piattaforme specifiche o social network; in ogni caso, internet è essenziale per creare visibilità e attirare clienti interessati ai tuoi servizi.
- Crea un portfolio: realizza un portfolio in cui vengono inclusi esempi dei tuoi lavori migliori, che risaltino le tue competenze nel settore prescelto. Ad esempio, se vuoi lavorare come scrittore, il portfolio includerà testi, libri, articoli da te scritti; se vuoi lavorare come fotografo, il portfolio includerà le tue foto migliori; e via dicendo.
- Informati sul sistema di tassazione: approfondisci il funzionamento del sistema fiscale italiano per lavoratori autonomi. Comprendi quali tasse devi pagare e come gestirle, poiché, a differenza dei lavoratori dipendenti, sei tu responsabile del loro versamento.
Aspetti legati alla legislazione
Oltre agli aspetti sopra riportati, è necessario affrontare alcune questioni legate all’ambito legislativo. Per gestire correttamente queste procedure, può essere utile affidarsi a un commercialista, che potrà offrire supporto e consulenza. Nello specifico, è necessario:
- Inquadrare la propria attività sia sul piano giuridico che su quello fiscale.
- Aprire la partita IVA, scegliendo tra regime forfettario, ordinario e semplificato.
- Iscriversi all'INPS.
- Redigere e firmare un contratto per freelance.
Redigere un contratto da freelance
Quando si svolge un lavoro da freelance, è necessario tutelare i propri diritti e assicurarsi che entrambe le parti rispettino in toto gli accordi presi. Per questo motivo, la redazione di un contratto firmato da entrambe le parti è un passaggio fondamentale. In questo contesto, possono verificarsi due diverse situazioni:
- Il contratto viene redatto da chi offre il lavoro e il freelance deve solo firmarlo.
- Il contratto viene redatto dal freelance stesso e la controparte deve firmarlo.
Nel secondo caso è un’ottima soluzione creare un modello che possa essere adattato a varie situazioni.
Come organizzare la propria agenda per un lavoro
Dopo aver scelto il tipo di lavoro da svolgere, trovato un incarico specifico e stabilito i primi contatti, è fondamentale organizzare ogni aspetto per evitare sorprese inaspettate e assicurarsi che entrambe le parti siano soddisfatte. A tal fine, è necessario:
- Determinare tempi di svolgimento e ultimazione del lavoro.
- Chiarire il proprio modo di lavoro (avvalendosi anche di esempi o spiegando il tutto a voce o per iscritto).
- Definire i costi in anticipo. Come freelance, hai il controllo sul compenso: stabilisci il tuo tariffario oppure valuta se l’offerta proposta dal cliente è adeguata e soddisfacente.
Tariffa oraria freelance: cosa considerare
Quando si lavora come freelance, il compenso non è sempre calcolato su base oraria. Spesso viene stabilita una tariffa fissa in base al tipo di lavoro, come ad esempio:
- Per cartella, nel caso di lavori di scrittura.
- Per fotografia, se si tratta di lavori fotografici.
- Per progetto, come la creazione di un sito web o simili.
Per calcolare un giusto compenso legato al lavoro offerto, è importante tenere in considerazione i seguenti fattori:
- Percorso formativo e tempo investito per acquisire le competenze necessarie al lavoro.
- Anni di esperienza professionale.
- Spese legate al lavoro specifico.
- Tempo necessario per completare il lavoro.
- Investimenti in strumentazione hardware e software indispensabili per lo svolgimento del lavoro.
- Certificazioni aggiuntive che migliorano la propria posizione rispetto alla concorrenza e dimostrano competenze specifiche richieste dal cliente.
Finom offre una soluzione completa per la gestione delle spese personali e di squadra, dalla emissione di carte all'esportazione di dati pronti per la contabilità.
Come funziona il lavoro da freelance?
Lavorare come freelance richiede una conoscenza approfondita di alcuni aspetti fondamentali che regolano e influenzano questa modalità lavorativa. È quindi indispensabile essere ben informati su:
- Entità legale.
- Pagamento delle tasse.
- Polizza assicurativa.
- Conto corrente business.
- Parco clienti.
- Template di contratti personalizzabili.
- Fatture per il libero professionista.
- Ritenuta d’acconto.
- Casse di previdenza.
- Principio di cassa e competenza.
- Tipologie di rimborso spese: regime forfettario, analitico e misto.
Come trovare lavoro e come assumere un Freelance: piattaforme e siti online
Per poter trovare lavoro come freelance esistono molte piattaforme dedicate che operano in modi diversi. Tra queste troviamo:
- Fiverr
- Digitazon
- Addlance
- Twago
- Freelancer
- Upwork
- Startbytesio
- 99designs
- Guru
- Digital Nomads Jobs
- Working nomads (piattaforma per nomadi digitali)
- Melascrivi
FAQ
Come si organizza il tempo di lavoro da freelance?
L’aspetto principale è la gestione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Spesso è difficile riuscire a gestire questo aspetto e quindi è consigliato stabilire dei tempi di lavoro da dover rispettare, in modo da riuscire a portare a termine i propri compiti e al contempo avere tempo per se stessi e per la propria vita privata.
Quanto guadagna un freelance in media?
Secondo calcoli effettuati sulle stime dei compensi delle varie professioni, un freelance guadagna in media 1.200 euro al mese, che possono salire di €200-300 grazie a premi, bonus e commissioni.
Quali sono gli strumenti indispensabili per un freelance?
Per lavorare come freelance è sicuramente necessario possedere un laptop o un computer, da cui poter lavorare online. Inoltre, è importante possedere un portafoglio elettronico per ricevere i pagamenti, quale ad esempio PayPal.
Oltre a questi strumenti base, molto utile può essere un programma gestionale per poter organizzare il proprio lavoro e i tempi necessari allo svolgimento di varie mansioni per datori di lavoro differenti.
Chi può diventare freelance?
In realtà, chiunque possieda le abilità necessarie a compiere un determinato lavoro eseguibile online può diventare freelance. Tuttavia, è fondamentale possedere skill specifiche che offrano un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, come la conoscenza di lingue straniere, abilità di scrittura, competenze in HTML, SEO e padronanza di linguaggi tecnici o specialistici.
È possibile lavorare come freelance senza esperienza?
Sì, è possibile, sebbene avere anni di esperienza rappresenti sicuramente un vantaggio. Esistono molte agenzie, aziende o privati che cercano professionisti con poca o nessuna esperienza, spesso per poter offrire compensi più bassi. In questi casi, si accettano risultati di livello inferiore, compensati da un costo ridotto.
Tuttavia, è importante essere consapevoli che, senza un’esperienza specifica nel settore, non ci si può aspettare di ricevere compensi elevati. Il compenso potrà poi crescere progressivamente man mano che si acquisirà maggiore esperienza.
Ultimi articoli
Come aprire un ristorante partendo da zero
Numero REA: Cos’è, a cosa serve e dove trovarlo
Cos’è lo stato patrimoniale di una società?
Aprire un negozio: quanto costa, normative, licenze e idee originali
Lavorare con il PC da casa: 8 impieghi interamente da remoto
Dimissioni per giusta causa: cosa sono, esempi, come presentarle
Licenziamento per giusta causa: cos’è, conseguenze, esempi
Condividi post