Il DURF è il certificato che attesta la regolarità fiscale di un’impresa. Obbligatorio nei cantieri con un valore superiore a 200.000 € e prevalente utilizzo di manodopera, dal 1° ottobre 2024 è anche uno dei requisiti per ottenere la patente a punti. Scopri nel dettaglio cos’è il DURF, quando serve e come richiederlo.

Contenuti

Qual è il significato di DURF?

Il DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale) è un certificato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate che attesta la regolarità fiscale di un’impresa. Serve a garantire trasparenza nei rapporti tra committenti e aziende, dimostrando che chi partecipa ad appalti è in regola con imposte, tributi e ritenute.

Devono presentare il DURF le imprese appaltatrici, affidatarie o subappaltatrici coinvolte in opere o servizi superiori a un determinato importo annuo: 200.000 €.

Scopri il nostro conto business

Quando è obbligatorio il DURF nei contratti e negli appalti pubblici o privati?

Il DURF diventa obbligatorio in tutte quelle situazioni in cui un’impresa viene coinvolta in appalti o subappalti pubblici o privati per un valore complessivo annuo superiore a 200.000 €. Tuttavia, non basta il solo importo: il contratto deve anche essere caratterizzato da un prevalente utilizzo di manodopera, con attività svolte nei locali del committente e l’uso di beni strumentali a lui riconducibili (anche se solo in parte).

DURF e patente a punti

Dal 1° ottobre 2024 in base a quanto previsto dalla Legge 56/2024, in caso di appalti superiori a 200.000 €, il DURF è anche uno dei documenti fiscali indispensabili per ottenere la nuova patente a punti che consente di operare nei cantieri mobili o temporanei.

Senza DURF, e dunque senza patente a punti edilizia, l’impresa viene automaticamente esclusa dagli appalti soggetti a DURF per un periodo di sei mesi, salvo regolarizzazione. Sono esenti dalla presentazione del DURF per ottenere la patente a punti le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA (Società Organismi di Attestazione) in classifica pari o superiore alla III.

Come richiedere il DURF e condizioni per l’ottenimento

Le condizioni richieste dall’Agenzia delle Entrate per poter ottenere il DURF sono:

  • L’impresa deve essere attiva da almeno tre anni.
  • È necessario aver presentato correttamente tutte le dichiarazioni obbligatorie negli ultimi tre anni, senza omissioni o ritardi rilevanti.
  • Nel corso degli ultimi tre anni, l’azienda deve aver effettuato versamenti fiscali registrati nel conto fiscale (tramite modelli F24) per un importo complessivo pari ad almeno il 10% dei ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni dei redditi presentate nello stesso triennio (i ricavi sono gli stessi che compaiono nel bilancio di esercizio delle rispettive annualità).
  • Non devono esserci debiti superiori a 50.000 € relativi a imposte, IRAP, ritenute o contributi previdenziali, a meno che non siano oggetto di rateizzazioni attive e regolarmente rispettate.

Se anche uno solo di questi requisiti non viene soddisfatto, il DURF non viene rilasciato e l’impresa sarà obbligata a fornire al committente ogni mese tutta la documentazione fiscale, compreso il modello F24 relativo alle ritenute sui lavoratori impiegati.

Scopri il servizio di fatturazione gratuito

Richiesta DURF: come ottenerlo online o in sede

Il certificato DURF viene rilasciato direttamente dall’Agenzia delle Entrate e può essere richiesto in diverse modalità:

  • accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate e utilizzando il servizio “Consegna documenti e istanze”,
  • inviando il modulo compilato via PEC all’ufficio territoriale competente e indicando nell’oggetto “Richiesta Certificato di sussistenza dei requisiti per imprese appaltatrici”
  • spedendo una raccomandata A/R con il modulo cartaceo e una copia del documento d’identità
  • presentando il modulo di persona presso uno degli uffici territoriali dell’Agenzia, che rilascerà una ricevuta

DURF: tempi di rilascio e validità del certificato

Il certificato non viene consegnato immediatamente. La tempistica standard prevede che il DURF sia disponibile a partire dal terzo giorno lavorativo di ogni mese e certifica la situazione fiscale riferita all'ultimo giorno del mese precedente. La richiesta va quindi inoltrata con un po’ di anticipo rispetto alle scadenze degli appalti o delle gare a cui si vuole partecipare.

Una volta emesso, il DURF ha validità di 4 mesi, salvo revoca o perdita dei requisiti nel frattempo. Trascorso questo periodo, è necessario inviare una nuova richiesta per ottenere un certificato aggiornato.

La richiesta del DURF è completamente gratuita. Non sono, infatti, previste imposte di bollo, né costi di segreteria o tributi speciali. L’unico onere a carico dell’impresa può essere legato all’invio tramite raccomandata o alla firma digitale.

Puoi controllare la validità del Documento unico di regolarità fiscale direttamente nel tuo Cassetto Fiscale. All’interno della sezione dedicata ai certificati, troverai, infatti, il documento con la relativa data di emissione e scadenza.

Il certificato di regolarità fiscale è disponibile in formato elettronico PDF, scaricabile dal portale dell’Agenzia delle Entrate. È un documento ufficiale e valido a tutti gli effetti anche nella sua versione digitale. Per chi fa richiesta in sede o tramite raccomandata, è prevista anche la consegna in formato cartaceo.

DURF negativo: cosa fare se viene rifiutato

Un DURF negativo indica che non sono rispettati uno o più requisiti fiscali. In questo caso, non sarà possibile ottenere la patente a punti, e, di conseguenza, l’impresa verrà esclusa dagli appalti per sei mesi e avrà l’obbligo di trasmettere mensilmente tutta la documentazione fiscale al committente.

La buona notizia è che la situazione può essere sanata, ad esempio regolarizzando le dichiarazioni, versando gli importi mancanti per rientrare nel limite del 10% dei ricavi o attivando una rateizzazione per i debiti superiori a 50.000 €, purché non si verifichi la decadenza.

Una volta corretta la posizione, sarà possibile presentare una nuova richiesta di DURF. In presenza di tutti i requisiti, il certificato verrà rilasciato dal terzo giorno lavorativo del mese successivo alla domanda, secondo le tempistiche previste dall’Agenzia delle Entrate.

Scopri di più su Finom

Differenze tra DURF e DURC

Il DURC, acronimo di Documento Unico di Regolarità Contributiva, è un certificato che attesta la regolarità nei versamenti contributivi da parte dell’azienda verso enti come l’INPS, l’INAIL e le Casse Edili. Viene richiesto in numerose situazioni, tra cui la partecipazione ad appalti pubblici, la richiesta di agevolazioni fiscali e l’ottenimento di autorizzazioni edilizie.

A differenza del DURF, che, invece, riguarda l’ambito fiscale, il DURC si concentra esclusivamente sul rispetto degli obblighi previdenziali e assistenziali. Anche il rilascio avviene tramite un canale diverso, ossia il portale INPS o i servizi delle casse professionali competenti.

Spesso i due certificati sono richiesti insieme, soprattutto negli appalti più strutturati, ma non sono intercambiabili. Avere un DURC regolare non garantisce l’ottenimento del DURF, e viceversa: servono entrambi per dimostrare una piena regolarità sia sul piano fiscale che su quello contributivo.

FAQ

Quali sono le conseguenze fiscali dell’assenza del DURF in un appalto?

In assenza del DURF, il committente è tenuto a trattenere fino al 20% del corrispettivo previsto dal contratto e a controllare ogni mese le ritenute versate, oltre che i lavoratori impiegati. Inoltre, senza questo certificato, non è possibile ottenere la patente a punti, con il rischio di esclusione dalle gare d’appalto per sei mesi.

È possibile utilizzare lo stesso DURF per più appalti contemporaneamente?

Sì, è possibile usare lo stesso DURF per più appalti contemporaneamente, purché sia ancora in corso di validità (entro 4 mesi dalla data di rilascio) e rispetti le condizioni richieste per ciascun contratto.

Il DURF può essere richiesto anche da un libero professionista?

In genere, il DURF è richiesto alle imprese che partecipano ad appalti di importo rilevante. Tuttavia, anche un libero professionista può richiederlo, se viene coinvolto in contratti che rientrano nei requisiti previsti dalla normativa.

Il DURF è accettato anche in ambito europeo o solo in Italia?

Il DURF è un documento valido solo in Italia, perché emesso dall’Agenzia delle Entrate secondo la normativa fiscale italiana. Non ha valore legale in ambito europeo, ma può essere utile come prova di regolarità nei rapporti con committenti esteri.

È possibile revocare un DURF già rilasciato?

Sì, l’Agenzia delle Entrate può revocare un DURF già rilasciato se, dopo l’emissione, l’impresa perde uno dei requisiti richiesti.

Leggi gli altri articoli:

Ultimi articoli