Ad un mese dall'inizio del lockdown per l’emergenza COVID-19 che ci ha costretto all'auto-isolamento, ancora non sappiamo (e forse neanche riusciamo a immaginare del tutto) come sarà la nostra “nuova vita” nella fase post emergenziale, ma già riusciamo a delineare e comprendere alcuni nuovi trend quotidiani.

Senz'ombra di dubbio, è cambiato il nostro rapporto con il mondo digitale:se prima dell’emergenza da coronavirus in Italia avevamo una generale diffidenza verso il web, nell'ultimo mese ne abbiamo fortemente rivalutato la potenza.

Innanzitutto, secondo una recentissima ricerca effettuata da GfK Italia, da quando viviamo in questo stato di isolamento forzato, trascorriamo molto più tempo sugli strumenti digitali: la permanenza media online è aumentata in soli 30 giorni di circa il 17% pro capite. Ancora più interessante, però, è andare a scoprire come il digitale abbia contribuito a migliorarci la vita in un periodo che mai avremmo pensato di vivere così.

Basti pensare, ad esempio, al fatto che grazie allo “smartworking”, reso possibile dalla connessione Internet cui accediamo o col nostro smartphone o con i modem WiFi, oggi 3.000.000 di italiani, compresi i dipendenti della Pubblica amministrazione, stanno continuando a lavorare dalle proprie abitazioni garantendo continuità nell'erogazione di servizi ai cittadini e alle aziende.

Allo stesso modo, grazie al digitale milioni di studenti delle scuole primarie e secondarie hanno l’opportunità di seguire le lezioni a distanza fino alla fine dell’anno scolastico e di poter sostenere -sempre online-gli esami di ammissione al successivo grado di istruzione.

Tuttavia, ad oggi il trend che maggiormente si è consolidato grazie a questa sedentarietà obbligata riguarda le abitudini di acquisto e di consumo: marzo è stato il mese in cui si è registrato un grande boom dell’e-commerce.

Vediamo i numeri, spesso da capogiro, di questo nuovo trend.

Il boom dell’e-commerce in Italia tra fine febbraio e marzo

Una ricerca di Nielsen ripresa recentemente da numerose testate nazionali parla molto chiaro: le nuove abitudini di acquisto degli italiani, al tempo del lockdown, si stanno consolidando: a farla da padrona sono i siti e-commerce, che, tra il 30 marzo e il 5 aprile, hanno registrato addirittura un +158%.

Questa corsa agli acquisti online dei beni di prima necessità aveva già iniziato a delinearsi a fine febbraio, quando è stata istituita la prima zona rossa d’Italia per l’emergenza COVID-19. A partire dal fine settimana del 23 febbraio, il settore e-commerce in Italia ha iniziato la sua ascesa pazzesca, soprattutto in seguito all’entrata in vigore del DPCM dell’11 marzo che estendeva la “zona arancione” a tutta la Penisola.

Andamento e-commerce in Italia dal 23 febbraio al 30 marzo (Fonte: Statista.com)

Queste variazioni così importanti sono attribuibili al bisogno degli italiani di approvvigionarsi di beni cercando di ridurre quanto più possibile i contatti e utilizzando al massimo il tempo a disposizione stando in casa.

Il Food & grocery, secondo l’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, è il settore che più ha beneficiato del boom di vendite online e il trend è iniziato in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, le tre regioni più colpite dal coronavirus.

Tuttavia, anche altri settori stanno “volando” sull’e-commerce: ad esempio, un approfondimento effettuato da Qaplà per conto di Netcomm, il più importante consorzio italiano sul commercio digitale, evidenzia che, in piena emergenza COVID-19, gli acquisti online di prodotti farmaceutici e di cura della persona sono cresciuti del 76%; vino e birra del 245%, mentre i prodotti per animali domestici sono aumentati del 100%.

Hanno, invece, perso terreno l’abbigliamento e la cosmetica, sia perché considerati un “plus” in questo periodo che ci costringe all’auto-isolamento sia per la chiusura momentanea di alcuni siti e-commerce come, ad esempio, il famoso YOOX che, pur accettando gli ordini, in questo periodo “sospeso” non li evade.

Un ulteriore trend positivo, su cui torneremo a breve, riguarda i negozi di vicinato.

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Anche i piccoli negozi, obbligati alla chiusura per la normativa vigente, hanno adottato in un lasso di tempo molto breve semplici soluzioni e-commerce. Alcuni di essi, come è emerso anche da vari servizi giornalistici e televisivi, da un punto di vista gestionale hanno dovuto fronteggiare improvvisamente una mole di ordini impensabili nella vita precedente il COVID-19. Un segnale positivo, nella straordinarietà del tempo che stiamo vivendo.

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