Secondo quanto emerge dal rapporto di Nielsen e-Finance dello scorso novembre, nel mese di giugno 2019 sono stati 13,7 milioni gli italiani che, grazie al ricorso ad app bancarie e servizi FinTech, hanno gestito il proprio denaro attraverso lo smartphone.
Si tratta di un trend positivo confermato nel corso della scorsa estate anche da ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’Associazione Bancaria italiana, nel suo ottavo report annuale che fa il punto sullo sviluppo e sulle potenzialità del digital banking.
Secondo i dati contenuti in questo report, nel 2018 l’Italia ha assistito a una crescita rilevante nell’utilizzo dei servizi tanto di mobile banking quanto di home banking, in riferimento alla predisposizione di bonifici e giroconti, ossia per quelle attività per le quali una volta si faceva riferimento al proprio cassiere di fiducia nelle banche tradizionali.
Da un lato, dunque, cresce a ritmo serrato l’interesse dei consumatori nei confronti della componente tecnologica dei servizi bancari, dall’altro assistiamo all’evoluzione del ruolo della banca e si fa più netta la distinzione tra banche tradizionali, sebbene tutte abbiano implementato una propria piattaforma di servizi online accessibile sia via app che attraverso il proprio sito ufficiale, e banche digitali.
Tuttavia, sono le c.d. “Challenger banks” a ridisegnare negli ultimi anni gli equilibri del sistema bancario tradizionale, scardinandone le vecchie e ingessate regole del gioco.
La banca tradizionale
La banca tradizionale è la banca classica che conosciamo, che possiede sportelli su tutto il territorio nazionale e che spesso ha una lunga e radicata storia alle spalle.
Come abbiamo anticipato, in generale le banche tradizionali ad oggi offrono anche l’opportunità ai propri clienti una serie di servizi online accessibili tramite app e sito ufficiali accessibili da desktop, smartphone o tablet, che si affiancano al classico sportello.
Per queste banche l’home banking offre servizi come quelli di pagamento di mutui, F24, bonifici in ingresso ed in uscita e pagamento di bollette, multe, MAV, RAV e tasse.Il fatto che queste banche offrano servizi online alla propria clientela, non fa però di loro delle digital bank nell’accezione che vedremo nei prossimi paragrafi.
La banca digitale
Innanzitutto, è necessario fare una precisazione: quando parliamo di banca digitale, indichiamo l’istituto di credito privo della tradizionale rete di intermediazione, ossia dei classici sportelli.
La mancanza di questa rete si traduce in una diminuzione dei costi e altri vantaggi per i correntisti, come ad esempio tassi di interesse creditore più elevati sui conti deposito.
Ovviamente, siccome anche i correntisti delle banche online hanno la necessità di effettuare operazioni ‘fisiche’ come depositare contante o ricevere il libretto degli assegni, le banche online solitamente si avvalgono di una rete di promotori presenti su tutto il territorio italiano con i quali i clienti possono fissare appuntamenti. Quasi sempre le banche digitali hanno anche, soprattutto nelle grandi città, dei propri sportelli ATM grazie ai quali è possibile effettuare operazioni quali il prelievo e il versamento di contanti senza alcun costo di commissione, sebbene spesso proprio queste banche digitali siglano accordi ad hoc per azzerare, o ridurre al minimo, i costi di commissioni per i prelievi presso altri istituti di credito.
I vantaggi di operare online
Più un correntista è autonomo nella gestione online delle operazioni, più risparmia la banca, tanto quella online che tradizionale. Per questo motivo, tutti gli istituti che hanno messo a disposizione dei clienti un ‘canale virtuale’ prevedono vantaggi evidenti per chi decide di utilizzare il Web.
Ovviamente i principali vantaggi sono quelli economici, come prezzi ridotti se non nulli, nessun canone di gestione del conto, e tassi di interesse creditori più elevati. In più, il cliente può risparmiare anche in termini di tempo, dato che non si deve recare fisicamente allo sportello (perdendo tempo guidando, trovando parcheggio, mettendosi in fila, etc), e può operare tutti i giorni dell’anno, 24 su 24, comodamente da casa.
Le challenger banks: perché sono la vera forza innovativa del sistema bancario
Quando parliamo di challenger banks ci riferiamo a quelle startup dall’anima tecnologica nate per entrare nel mercato finanziario per rompere gli schemi e offrendo delle modalità di gestione del proprio denaro dirette e trasparenti. Sono, dunque, delle “nuove banche” che, come dice la parola stessa, mirano a sfidare la vecchia guardia del mondo degli istituti di credito.
Come funzionano le challenger banks e a quali servizi finanziari sono abilitati
Poiché permettono ai propri clienti di utilizzare i servizi offerti solamente attraverso lo smartphone, spesso le challenger banks stringono una partnership con una banca tradizionale che funge da deposito di denaro e si occupa della conformità normativa, dei processi di vigilanza e antiriciclaggio.
Tuttavia, le challenger banks aspirano a diventare delle vere e proprie banche con una licenza bancaria completa, creando una nuova esperienza bancaria per il cliente, con un modello di business “basato sui dati” e con nuove proposte di prezzi, prodotti e servizi, sia propri che di terze parti.
I servizi che queste neo banche offrono sono conti correnti e di deposito, carte di credito e di debito, servizi base come l’invio di denaro a parenti e amici, strumenti di gestione della finanza personale che aiutano gli utenti, soprattutto quelli che hanno lacune per quanto riguarda l’educazione finanziaria a gestire al meglio i propri soldi.
Con i conti corrente online attivabili con queste “new banks”, ogni utente può attraverso il proprio smartphone:
- verificare il proprio saldo e la lista movimenti;
- effettuare trasferimenti di denaro in tempo reale ad altri utilizzatori del servizio;
- effettuare e ricevere bonifici tramite un vero conto corrente con IBAN europeo;
- effettuare dei trasferimenti di denaro non solo in euro ma anche in altre 19 valute;
- impostare dei propri obiettivi di risparmio attraverso la creazione di “salvadanai” virtuali;
- utilizzare la propria carta di debito, spedita al proprio indirizzo, per pagamenti e prelievi.
I vantaggi delle challenger banks
Sviluppatesi soprattutto in Regno Unito e Germania, negli ultimi anni le challenger banks stanno conquistando anche l’Italia per una serie di vantaggi.
In particolare,
- le challanger banks utilizzano le più recenti tecnologie permettendo ai loro utenti di usufruire di una user experience solitamente superiore rispetto agli online banking;
- avendo un contratto molto più snello rispetto a quello delle banche tradizionali, garantiscono un’offerta maggiormente trasparente, tant’è che permette al cliente di capire con più facilità le condizioni e le tariffe dei prodotti e dei servizi offerti.
Un ulteriore vantaggio, che comunque è un must anche per le banche tradizionali, riguarda la sicurezza informatica. Le challenger banks usano misure di sicurezza avanzate come i sistemi di riconoscimento biometrici, il riconoscimento facciale o le impronte digitali per migliorare la privacy dei propri dati.
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