Napoli guida la classifica della città italiane più promettenti per avviare piccole e medie imprese, seguono Milano e Roma. Scopriamo perché!

Le piccole e medie imprese sono fondamentali per la vita economica dell’Italia e di tutta Europa. Basta pensare che in Europa le PMI producono circa il 50% del PIL totale dell’Unione. 

Finom da sempre si rivolge proprio a questi imprenditori, con l’obiettivo di semplificare il loro lavoro, per potersi concentrare sul business, sugli obiettivi da raggiungere e sulla propria vita personale.

Le PMI si inseriscono appieno nella società che le ospita, trovandosi spesso in contatto con la comunità locali. Oggi vedremo insieme quali sono le 3 città italiane in cui conviene aprire una nuova attività. Che sia più tradizionale o più innovativa non fa differenza. Fare impresa significa sempre attivare nuove energie e di questi tempi un po’ di energia è sempre benvenuta!

Cosa sono le PMI e quante ce ne sono in Italia?

Per capire quali, tra le varie aziende italiane, fanno parte della categoria delle PMI, dobbiamo fare riferimento a una classificazione dalla Commissione Europea, che si basa sul numero dei dipendenti e sul bilancio dell’attività. Secondo questa classificazione, le piccole imprese sono quelle che hanno meno di 50 dipendenti e un fatturato minore o uguale a 10 milioni. Le medie imprese, invece, hanno una squadra di dipendenti più nutrita: fino a 250 persone, con un fatturato minore o uguale a 50 milioni.

Secondo il rapporto Cerved del 2020, 158.688 società soddisfano questi requisiti: ciò significa che il 19,6% delle imprese italiane sono PMI. Di questa somma, ben 131.758 sono piccole aziende e “soltanto” 26.810 sono medie. Noi di Finom siamo più che felici di vedere quanto questi business siano inseriti nell’economia di oggi, nati e sviluppati da chi ha avuto il coraggio e la determinazione di scommettere sul proprio futuro.

Anche l’impatto del Covid-19 non ha impedito a nuove attività economiche di nascere e a piccole imprese di crescere, soprattutto in quei settori dove c’è maggiore possibilità di lavorare in digitale e a distanza. Molte PMI, anche grazie alle ridotte dimensioni, hanno saputo rispondere in fretta alle nuove esigenze della pandemia, affidandosi a nuovi strumenti, a una comunicazione interna più agile e al lavoro da remoto. Grazie alla loro versatilità, sono riuscite a rimanere competitivi ampliando anche le competenze dei loro dipendenti. Molti dipendenti, infatti, non erano preparati ai cambiamenti imposti dalla pandemia, ma se guardiamo a dove eravamo solo un anno fa, tantissima strada è stata fatta.

Quali sono le città italiane più convenienti per le piccole imprese?

Il contesto in cui un business nasce e si sviluppa può incidere sensibilmente sul suo futuro. Lo sa bene SumUp, che ha pubblicato nel 2019 l’Indice delle piccole imprese, prendendo in considerazione numerose città europee, tra le più popolose e attive

Per mettere insieme questo interessante indice, sono stati valutati diversi fattori. Innanzitutto, si è tenuto conto delle dimensioni delle varie città secondo una metrica doppia: il numero di abitanti aggiornato e i chilometri quadrati occupati sul territorio. Una volta stabilita questa prima misura, si è provveduto a calcolare quante piccole imprese, suddivise per tipologia, siano presenti in queste città europee.

Il numero totale di attività è stato però bilanciato da un ulteriore fattore, legato alla densità. Il dato ha acquisito più significato quando messo rapporto con il totale di piccole imprese pro capite e il totale per chilometro quadrato. 

Altri fattori incisivi, sia in positivo che in negativo, sono quello immobiliare – suddiviso tra disponibilità di strutture e prezzi per affitti e acquisti – e quello amministrativo: di quanti sussidi usufruiscono gli imprenditori della città? Quanto sono alte, in media, le tasse che devono pagare?

La situazione fotografata da SumUp nel 2019 si distingue rispetto al quadro corrente, a seguito di un intenso anno vissuto dai piccoli imprenditori legato alla crisi da Covid-19. Il panorama viaggia, tuttavia, verso una ripartenza dei business più decisa all’allentamento delle restrizioni vigenti, riportando le attività commerciali a un quasi pieno regime.

Tutti questi aspetti, messi insieme in un punteggio da 1 a 10, hanno permesso di strutturare una classifica delle città migliori per ospitare le piccole attività economiche. Ecco le prime tre!

1) Napoli

La città partenopea è al 18° posto a livello europeo e prima tra le località italiane. Rispetto alle sue dimensioni e alla densità della popolazione, Napoli ha un numero considerevole di piccole attività economiche. La maggior parte sono impegnate nel campo della ristorazione e nel settore beauty. Parallelamente, i prezzi del settore immobiliare sono molto competitivi, così come la disponibilità di sussidi pubblici. Un equilibrio di valori che ha fatto guadagnare a Napoli la prima piazza. Voto: 8.45.

2) Milano

Vedere Milano in questo ranking non susciterà di certo stupore: è una delle città più attive e innovative di tutta Italia, ottima destinazione anche per le piccole imprese.

Qui, le attività economiche di questo tipo sono davvero numerose, tanto da totalizzare un punteggio quasi perfetto (9.36) riguardo alla densità per chilometro quadrato. Al tempo stesso, la disponibilità immobiliare è ampia e le iniziative economiche molto presenti. La sua media, tuttavia, è abbassata dal prezzo di affitti e compravendite di locali commerciali. Milano è al 20° posto in questo ranking a livello europeo, e la seconda in Italia. Voto: 8.27.

3) Roma

La città eterna non poteva mancare all’appello, sul terzo gradino del podio italiano. Anche Roma dispone di tantissime piccole imprese presenti sul territorio, ma la densità proporzionale è svantaggiosa: sebbene le attività siano tante, il territorio che occupa e la popolazione che vi abita superano di gran lunga questi valori, quindi ci sarebbe spazio per maggiori attività. Anche qui, come a Milano, la disponibilità immobiliare è molto alta, ma i prezzi lo sono altrettanto, rendendola una destinazione più difficile per chi sceglie di aprire una piccola impresa. Voto: 8.18.

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