Spieghiamo come un professionista può emettere correttamente una fattura per evitare sanzioni e quali tipi di fatture esistono

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La fatturazione dei professionisti, o fatturazione del libero professionista, è un documento fiscale che attesta l’avvenuta prestazione di un servizio da parte di un libero professionista. Per libera professione intendiamo qualsiasi attività svolta da un soggetto appartenente a determinate categorie professionali (notai, geometri, architetti, avvocati, medici e via dicendo). Non solo! La fattura professionisti deve essere emessa anche da chiunque detenga una partita IVA e svolga una prestazione lavorativa.

Tipologia di fattura per liberi professionisti

La fattura professionisti può essere di due tipi:

  • Fattura tradizionale del libero professionista: in questo caso, la fattura viene emessa in formato cartaceo o digitale ed è possibile compilarla manualmente.
  • Fattura Elettronica del libero professionista: è obbligatoria dal 1 Gennaio 2019. Tutte le aziende e i liberi professionisti, con un fatturato annuo superiore ai 65,000 euro lordi, devono emettere fattura elettronica esclusivamente tramite il SDI (Sistema di Interscambio). In questo caso la fattura verrà identificata tramite 2 codici chiamati rispettivamente Codice Univoco (quello che identifica l’emittente) e Codice Destinatario (che invece identifica colui che riceve la fattura elettronica).

Inoltre, è necessario emettere due copie della fattura, una per il cliente e una per il libero professionista, e conservarle per almeno 10 anni.

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Suggerimenti Finom: Come creare una fattura elettronica con Finom?

Fattura Elettronica Immediata e Differita 

Secondo il D.L. Crescita numero 34/2019 la Fattura Elettronica Immediata va emessa entro e non oltre i 12 giorni successivi alla cessione del bene e/o servizio. Normalmente, tali fatture, vengono emesse nelle 24 ore successive la cessione del bene e/o servizio.

Ai sensi del Art.21, comma 4; lett. a) del DPR n. 633/72, invece, la Fattura Elettronica Differita riguarda tutte quelle prestazioni individuabili attraverso una documentazione appositamente redatta. Questa fattura viene utilizzata quando, nel corso di un mese, si sono vendute più prestazioni o beni al cliente. Per semplificare, anziché emettere numerose fatture immediate, verrà emessa una sola fattura riassuntiva alla fine del mese. 

Tale fattura deve essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo.

In merito alla data da inserire in una fattura differita, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che bisogna necessariamente indicare la data dell’ultima operazione.

Contenuto della fattura del libero professionista

Per quanto riguarda il contenuto, la fattura dei liberi professionisti presenta le stesse caratteristiche, che sia questa tradizionale o elettronica. Queste devono essere:

  • Dati identificativi dell’emittente: ovvero tutti i dati necessari (nome, cognome, indirizzo, partita IVA ) per identificare il libero professionista o titolare di partita IVA che deve emettere la fattura;
  • Dati identificativi del ricevente: i dati del beneficiario della fattura;
  • Data di emissione: il momento in cui la fattura viene consegnata al ricevente;
  • Numero progressivo della fattura: Ovvero il numero che identifica la quantità di fatture emesse nell’anno solare. Tale numero è, appunto, progressivo in quanto si azzera ogni 1 gennaio e tiene conto delle fatture emesse;
  • Descrizione del prodotto e/o servizio ceduto: il motivo per cui si sta emettendo la fattura;
  • Il prezzo totale al netto dell’IVA;
  • La rivalsa INPS del 4% nel caso si decida di utilizzarla;
  • L’IVA; sia in percentuale che l’importo totale;
  • La ritenuta d’acconto del 20% se applicata;
  • Totale della fattura

Come compilare la fattura del libero professionista?

Possiamo fare diversi esempi di fatture dei professionisti a seconda del tipo di soggetto che deve emettere la fattura professionisti.

Le variabili saranno la corretta applicazione dell’IVA in fattura e l’eventuale applicazione della ritenuta d’acconto.

  • Libero professionista iscritto a una Cassa Professionale: in questo caso, il libero professionista è un architetto, avvocato, commercialista, psicologo, geometra, ecc. E’ iscritto alla Cassa Previdenziale di categoria. Questa tipologia di libera professione prevede l’applicazione del 2/4% del compenso al cliente come contributo integrativo ( la percentuale varia a seconda della propria cassa professionale di appartenenza ). Ad esempio, nel caso sia stata effettuata una prestazione per 500€, sarà necessario aggiungere dunque il contributo integrativo alla cassa di previdenza del 2 o 4%. Avremo dunque un imponibile di 510€ (applicando il 2%). Una volta trovata la base imponibile non resta che applicare l’IVA al totale (il 22%), andando ad aggiungersi al totale della fattura per 112,20€. Infine, va applicata la ritenuta d’acconto del 20% sul valore della prestazione (escluso il contributo integrativo del 2/4%), dunque il 20% di 500€ che è pari a 100€. Concludendo, il netto da pagare sarà: 500€ (il valore della prestazione) + 10€ (Il Contributo Integrativo della cassa di previdenza del 2%) + 112,20€ (IVA al 22%) - 100€ (la Ritenuta d’acconto del 20%) = 522,2€.
  • Libero professionista iscritto alla Gestione Separata: in questo caso, il libero professionista non appartiene ad alcuna Cassa Previdenziale di categoria e dunque è tenuto a iscriversi alla Gestione Separata INPS. Rientrano in questa categoria gli amministratori di condominio, i consulenti, ecc. La fattura sarà compilata allo stesso modo della precedente categoria. L’unica variabile da tenere in conto è che, per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata INPS e non alla Cassa Previdenziale di Categoria, dovranno applicare la Rivalsa INPS del 4% in fattura anziché il contributo integrativo della cassa di previdenza che poteva essere del 2/4% a seconda della cassa professionale di appartenenza.
  • Agente di Commercio iscritto all'ENASARCO: in questo caso, questa categoria di professionisti, deve versare i contributi qui. L’ENASARCO è una cassa professionale che però presenta differenze rispetto a  quelle di categoria standard. Supponiamo che l’Agente di Commercio in questione abbia maturato provvigioni di vendita per 500€. A tale somma andrà aggiunta l’IVA del 22% per andare a formare un imponibile di 610€ (500 + 110). Andrà ora calcolata la ritenuta Enasarco che corrisponde al 50% del contributo previsto pari al 13,75%: dunque sarà il 6,875% (il 50% di 13,75) per un totale di 34,375€ (il 6,875% di 500€). Infine si calcola la ritenuta d’acconto del 23% sul 50% dell’imponibile. Quindi, il 23% di 250€ ( 50% di 500), per una cifra di 53,75€. Concludendo, il netto da pagare sarà: 500€ (provvigioni di vendita maturate) + 110€ (IVA al 22%) - 34,375€ (Contributo Enasarco) - 53,75€ (la Ritenuta d’acconto) per un totale di 521,875€.
  • Contribuenti che aderiscono al regime forfettario: in questo caso tali contribuenti hanno dei benefici fiscali quali l’esonero dagli obblighi di IVA e dall’applicazione della ritenuta d’acconto. Dunque, la compilazione della fattura sarà molto più elementare: infatti, l’importo lordo della prestazione sarà pari all’importo netto. Andrà calcolato andando ad aggiungere alla prestazione solo il contributo previdenziale del 2%. Ad esempio, nel caso della solita prestazione da 500€ andrà aggiunto il 2% per un totale di 510€. Infine, per tutti gli importi superiori ai 77,47€, andrà applicata una marca da bollo da 2€.

Suggerimenti Finom: Come personalizzare il layout della fattura?

Conclusioni

Ora sai esattamente quando sei tenuto a emettere una fattura professionisti e come compilarla al meglio per non incorrere in sanzioni. Ricorda che con Finom puoi semplificarti la vita riducendo gli errori e ottimizzando il tuo tempo per essere più produttivo e preciso nell’emissione delle fatture elettroniche, e velocizzando e semplificando la procedura di pagamento per il tuo cliente.

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