I centri di costo aiutano le aziende a capire dove e come vengono impiegate le risorse. In questo articolo scoprirai cosa sono, a cosa servono, come funzionano nella gestione aziendale e come si calcolano in modo pratico.
Cos'è un centro di costo?
I centri di costo sono strumenti utilizzati nella gestione aziendale con l'obiettivo di individuare, raccogliere e analizzare i costi sostenuti da specifiche aree dell'impresa. Possono coincidere con un reparto, una funzione, un'attività o anche con una linea di prodotti, a seconda di come si decide di organizzare l'analisi.
Questo approccio rientra nella contabilità analitica, la quale affianca i sistemi tradizionali di rilevazione.
Scopri il nostro conto businessA cosa servono i centri di costo?
I centri di costo consentono di analizzare in modo strutturato l'impiego delle risorse aziendali all'interno delle diverse aree operative. L'obiettivo non è limitarsi al controllo delle spese, ma trasformare i dati contabili in informazioni utili.
Misurazione delle performance
Dal punto di vista della misurazione delle performance, permettono di valutare l'efficienza di reparti, attività o funzioni specifiche, mettendo in relazione i costi sostenuti con i risultati effettivamente conseguiti. Questo approccio facilita l'individuazione delle aree più efficienti e di quelle che, invece, richiedono degli interventi correttivi.
Budget e analisi degli scostamenti
I centri di costo svolgono un ruolo centrale anche nella gestione del budget e nell'analisi degli scostamenti in contabilità. Il confronto tra valori preventivi e costi effettivi consente di individuare tempestivamente eventuali deviazioni, di comprenderne le cause e di migliorare la qualità della pianificazione economica.
Decisioni di prezzo e redditività
Un ulteriore ambito di applicazione riguarda le decisioni di prezzo e l'analisi della redditività: una corretta attribuzione dei costi ai vari prodotti o servizi permette di determinare margini più attendibili e di definire politiche di prezzo coerenti con la reale struttura dei costi aziendali. Si tratta di un aspetto fondamentale anche in fase di avvio di una nuova attività, ad esempio quando si decide di aprire un negozio.
Responsabilità interna e controllo di gestione
Infine, i centri di costo rafforzano la responsabilizzazione interna e il controllo di gestione. L'associazione dei costi a specifiche aree organizzative rende più chiara la responsabilità economica delle singole funzioni favorendo un migliore allineamento tra obiettivi operativi e strategia aziendale.
Quali tipologie di centri di costo esistono?
I centri di costo possono essere organizzati in modi diversi, a seconda degli obiettivi dell'analisi e della struttura dell'azienda. Non esiste uno schema valido per tutte le realtà, perché ogni impresa definisce i propri centri in base alle informazioni che ha bisogno di ottenere e al livello di dettaglio richiesto dalla gestione. Possiamo, però, individuare alcune tipologie tra le più utilizzate.
Centri di costo per prodotto
Nei centri di costo per prodotto, l'analisi è focalizzata su una singola referenza, su una categoria omogenea o su un'intera linea produttiva. In questo modello vengono raccolti tutti i costi che concorrono alla realizzazione e alla vendita, sia quelli direttamente imputabili, come materie prime e manodopera, sia quelli indiretti, come costi di struttura, logistica o supporto amministrativo, ripartiti secondo criteri coerenti.
L'obiettivo è ricostruire il costo complessivo lungo l'intero processo aziendale, dalla produzione alla commercializzazione. Questo approccio permette di determinare con maggiore precisione il costo unitario di un prodotto, analizzare i margini e valutare la redditività delle diverse linee.
Centri di costo per unità organizzative o centri di responsabilità
Nei centri di costo per unità organizzative, detti anche centri di responsabilità, il focus dell'analisi riguarda una specifica area della struttura aziendale, come un reparto, un ufficio o un team operativo. In questo caso i costi vengono aggregati in base alla funzione organizzativa che li genera, indipendentemente dal prodotto o dal servizio a cui contribuiscono alla realizzazione.
L'obiettivo è valutare quanto incide quella struttura sui costi complessivi dell'azienda e se le risorse assegnate vengano utilizzate in modo efficiente. Questo tipo di centro di costo è generalmente associato a una figura responsabile, chiamata a gestire il budget a lui assegnato e a controllare le principali voci di spesa.
L'analisi per unità organizzative consente, quindi, di monitorare le performance interne, di individuare inefficienze operative e di migliorare il coordinamento tra responsabilità economiche e obiettivi gestionali.
Centri di costo per fasi gestionali
Nei centri di costo per fasi gestionali, l'analisi si concentra sulle singole attività o sulle attività che compongono il processo aziendale, come la produzione, la logistica, la gestione dei progetti o il servizio clienti. In questo approccio i costi non vengono attribuiti a un reparto specifico, ma all'attività svolta, anche quando questa coinvolge più unità organizzative.
Questo tipo di centro di costo è particolarmente utile per analizzare processi trasversali e per comprendere quanto incidono determinate funzioni sull'andamento complessivo dell'azienda. Permette di individuare le fasi più onerose, valutare l'efficienza dei processi e supportare interventi di ottimizzazione, ad esempio attraverso la revisione dei flussi operativi o l'automazione di alcune attività.
Centri di costo per aree di risultato
Nei centri di costo per aree di risultato, l'analisi è orientata a elementi che producono un risultato economico misurabile, come un'area geografica, un canale di vendita o un segmento di clientela. In questo caso i costi vengono aggregati in funzione dell'area di business a cui sono collegati, con l'obiettivo di comprenderne il peso economico complessivo.
Questo tipo di centro di costo consente di valutare in modo più accurato la sostenibilità e la redditività delle diverse aree di risultato, mettendo in relazione i costi sostenuti con i ricavi generati.
Le informazioni ottenute supportano varie decisioni strategiche rilevanti, come l'espansione su nuovi mercati, la razionalizzazione dei canali meno performanti o la riorganizzazione delle attività in base al loro contributo ai risultati aziendali.
Scopri il servizio di fatturazione gratuitoCos'è la contabilità per centri di costo e come funziona?
La contabilità per centri di costo è un sistema di analisi che affianca la contabilità generale e consente di attribuire i costi alle aree che li hanno effettivamente generati. A differenza della contabilità tradizionale, la quale registra i costi per natura, questo approccio li collega ad attività, reparti o processi specifici, offrendo una lettura più utile per il controllo di gestione.
Come si classificano i centri di costo nella contabilità?
Nella contabilità analitica, i costi attribuiti ai centri di costo possono essere classificati secondo diversi criteri, i quali aiutano a comprenderne il comportamento nonché l'impatto sulla gestione aziendale.
Costi speciali e costi comuni
I costi speciali sono quelli che possono essere attribuiti in modo oggettivo a un determinato centro di costo o a uno specifico oggetto di analisi. I costi comuni, invece, interessano più centri allo stesso tempo e non sono direttamente imputabili. Per questo devono essere ripartiti utilizzando dei criteri di stima, come l'incidenza o il grado di utilizzo delle risorse.
Costi diretti e costi indiretti
I costi diretti sono quelli che possono essere attribuiti senza ambiguità a un centro di costo, perché legati in modo immediato a una specifica attività o a una determinata produzione. I costi indiretti, invece, riguardano più aree aziendali e, non potendo essere imputati direttamente, devono essere distribuiti mediante criteri di allocazione, come il tempo di lavoro, i volumi realizzati o il consumo delle risorse.
Regime di variabilità: costi fissi e costi variabili
In base al loro comportamento rispetto al livello di attività, i costi si distinguono in fissi, quando restano invariati al variare dei volumi, e variabili, quando aumentano o diminuiscono in funzione dell'attività svolta. Questa distinzione è particolarmente utile nelle analisi di budget e per valutare l'impatto delle variazioni produttive sui costi complessivi.
Tempo di manifestazione
I costi possono essere consuntivi, quando vengono rilevati dopo il loro effettivo sostenimento, oppure preventivi, quando sono stimati in fase di pianificazione. Entrambe le tipologie sono essenziali per confrontare le previsioni con i risultati reali e per valutare eventuali scostamenti.
Controllo dell'entità e sostenimento
Alcuni costi sono controllabili, perché il responsabile del centro di costo può influenzarne l'ammontare attraverso le proprie decisioni operative. Altri, invece, sono non controllabili, poiché dipendono da fattori esterni o da scelte già assunte.
A queste categorie si affiancano i costi discrezionali, legati a decisioni manageriali, e i costi vincolati, che risultano difficilmente modificabili nel breve periodo.
Quali strumenti supportano la contabilità per centri di costo?
La gestione dei centri di costo è supportata da software di contabilità analitica e di controllo di gestione, integrati con la contabilità aziendale. Questi strumenti consentono di mappare i centri, attribuire le spese in modo automatico e applicare criteri di ripartizione coerenti replicabili nel tempo.
I software dedicati mettono, inoltre, a disposizione report dettagliati, analisi degli scostamenti, monitoraggio dei budget e dashboard personalizzate. In questo modo i dati contabili diventano più chiari e immediatamente utilizzabili dal management.
Come si calcolano i centri di costo nella pratica?
Per comprenderne meglio il funzionamento, è utile ricostruire il processo di calcolo attraverso un esempio di centro di costo.
Consideriamo un'azienda che opera con tre aree principali: produzione, confezionamento e amministrazione. L'obiettivo è determinare l'incidenza di ciascun centro sul costo complessivo attribuito al prodotto o al servizio.
1) Localizzazione dei costi: assegnarli ai centri corretti
Il primo passaggio consiste nel rilevare tutti i costi sostenuti e attribuirli al centro di costo che ne ha determinato il sostenimento. In questa fase vengono considerati sia i costi diretti, più facilmente imputabili, sia i costi indiretti, che richiedono l'applicazione di criteri di ripartizione appropriati.
A titolo esemplificativo, considerando un mese di riferimento, i costi possono essere così distribuiti:
- Materie prime: 12.000 €, direttamente imputabili al centro Produzione.
- Manodopera di produzione: 18.000 €, attribuita al centro Produzione.
- costi energetici del reparto: 4.000 €, imputati al centro Produzione o ripartiti se condivisi con altre aree.
- Personale addetto al confezionamento: 6.000 €, attribuito al centro Confezionamento.
- Materiali di imballo: 2.000 €, attribuiti al centro Confezionamento.
- Costi di amministrazione e contabilità: 8.000 €, imputati al centro Amministrazione (generalmente considerato indiretto rispetto al prodotto).
2) Strutturazione dei centri: raggrupparli in finali e di supporto
Una volta attribuiti i costi, i centri di costo vengono classificati in base al loro ruolo nel processo aziendale, distinguendo tra quelli direttamente collegati alla produzione e quelli che svolgono una funzione di supporto.
Riprendendo l'esempio:
- Centri di costo finali (produttivi): Produzione, Confezionamento.
- Centri di costo intermedi (di supporto): Amministrazione.
Questa distinzione è fondamentale perché solo i centri finali concorrono direttamente alla formazione del costo del prodotto o del servizio. I centri intermedi, invece, non vengono imputati in modo diretto, ma devono essere prima redistribuiti sui centri finali attraverso degli appositi criteri di ribaltamento.
3) Ribaltamento: riallocare i costi dei centri di supporto su quelli finali
In questa fase si redistribuisce il costo del centro intermedio (nel nostro esempio l'Amministrazione) sui centri di costo finali applicando un criterio di riparto coerente con l'attività svolta. Il criterio adottato dipende dall'obiettivo dell'analisi e dalla disponibilità dei dati, come le ore lavorate, i volumi prodotti o altre misure di utilizzo delle risorse.
A titolo di esempio, ipotizziamo che il centro di costo Amministrazione sostenga costi complessivi pari a 8.000 €, che vengono ribaltati sui centri finali in base alle ore di lavoro:
- Produzione: 70% delle ore totali.
- Confezionamento: 30% delle ore totali.
La ripartizione risulterà quindi:
- Amministrazione imputata alla Produzione: 8.000 € × 70% = 5.600 €.
- Amministrazione imputata al Confezionamento: 8.000 € × 30% = 2.400 €.
A seguito del ribaltamento, i costi complessivi dei centri finali diventeranno:
- Produzione: (12.000 + 18.000 + 4.000) + 5.600 = 39.600 €.
- Confezionamento: (6.000 + 2.000) + 2.400 = 10.400 €.
4) Imputazione ai prodotti o servizi: calcolare il costo unitario
L'ultimo passaggio consiste nell'imputare i costi dei centri di costo finali ai prodotti o ai servizi, utilizzando un driver di allocazione coerente con l'attività svolta. I criteri più utilizzati sono la quantità prodotta, le ore di lavorazione, i lotti o una combinazione di più parametri, scelti in base alle caratteristiche del processo produttivo.
Proseguendo con l'esempio, ipotizziamo che nel mese l'azienda abbia realizzato 5.000 unità:
- Costo unitario del centro Produzione: 39.600 € ÷ 5.000 = 7,92 € per unità.
- Costo unitario del centro Confezionamento: 10.400 € ÷ 5.000 = 2,08 € per unità.
Il costo indiretto unitario complessivo attribuibile ai centri di costo risulterà, quindi, pari a 10,00 € per unità. A questo valore possono essere aggiunti eventuali costi diretti già determinati su base unitaria, qualora non siano stati inclusi nella struttura dei centri.
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