Oggi abbiamo incontrato Michela Calculli, freelance specializzata in blogging e content marketing, esperta in economia, finanza e fisco. Michela non ha alcuna relazione commerciale o economica con Finom, ma ha accettato ben volentieri di condividere con i nostri lettori qualche consiglio su come lavorare in proprio, attrarre nuovi clienti, gestire pagamenti e finanze.
Grazie per il tuo tempo Michela!
Sfogliando il tuo profilo LinkedIn, scopriamo che, dopo un percorso classico con laurea in Economia, praticantato da commercialista e un “posto sicuro” in una società di consulenza, hai deciso a un certo punto di diventare una freelance. Come mai?
Probabilmente la mia “vocazione” da freelance nasce fin dal mio primo impiego da dipendente, un anno prima della laurea in Economia. Fin da subito ho sofferto l'idea di non poter organizzare autonomamente le mie risorse, di non poter lavorare pienamente per obiettivi e l'obbligo di svolgere le mie mansioni in una sede fisica. Era il 2002.
Ma la scelta di fare il salto è giunta molti anni dopo, nel 2011, e la spinta me l'ha data l'essere diventata madre. Con un figlio piccolo quel “free” di freelance mi è sembrato irrinunciabile. Avevo bisogno di lavorare slegata da orari fissi e luoghi fisici. E da allora lavoro a modo mio, scegliendo i clienti e i progetti su cui impegnarmi, adattandomi a diversi team di lavoro e metodologie, con i momenti di grande soddisfazione che superano di gran lunga quelli di sconforto. Di sicuro, non mi annoio mai.
Il covid-19 ha scardinato le certezze lavorative di molte persone. Reinventarsi freelance può essere una valida soluzione di lungo periodo per far fronte alla crisi economica che ci assilla da marzo? Se si, quali sono gli step principali da intraprendere?
Purtroppo l'occupazione subirà, anzi sta già subendo, un duro contraccolpo a causa di questa crisi globale. Questo significa anche che le imprese potrebbero essere restie ad assumere, se non a mantenere i vecchi livelli occupazionali. E allora gestire la propria professionalità da freelance potrebbe essere un'opportunità sia per il freelance stesso sia per le aziende clienti. Ma attenzione! Parlo di veri freelance, con un portafoglio clienti vero, e non di false partite IVA aperte soltanto sotto il ricatto di un datore di lavoro che non vuole assumere, ma di fatto tratta il freelance come un dipendente senza i diritti di un dipendente (a partire dalla malattia).
Fatta questa doverosa premessa, ecco quali sono secondo me gli step per partire con il piede giusto:
- fare un business plan che non sia campato in aria, dunque avere consapevolezza di quelle che saranno le entrate e le uscite dell'attività;
- organizzare bene il lavoro tenendo d'occhio le perdite di tempo, perché essere freelance non è per tutti, occorre avere un grande autocontrollo altrimenti si rischia di divagare;
- prendere accordi chiari e scritti sui compensi e le modalità di pagamento, perché il rischio di fatturare tanto e incassare poco è dietro l'angolo;
- avere pazienza perché tante cose, dal farsi pagare degli acconti allo scartare clienti che sembrano insolventi già in partenza passando sul definire correttamente i propri preventivi, arrivano con l'esperienza e, ahimé, anche con le batoste.
I social sono un importante veicolo per accrescere e consolidare la propria reputazione e fare networking anche in campo lavorativo. Quali sono i segreti per acquisire nuovi clienti attraverso i social media?
A mio avviso non esiste una formula magica valida per tutti su come utilizzare i social network per consolidare la propria reputazione e acquisire clienti.
È molto importante osservare prima se stessi, poi chi funziona bene ed è simile a noi nei temi trattati e nell'atteggiamento. Insomma ci vuole una buona fase di osservazione per capire bene quali canali ingaggiare e in che modo. C'è chi va forte con i testi, chi con i video, chi con i visual o con la propria voce.
Se si è sulla strada giusta sarà il “pubblico” a decretarlo. Mi spiego, se un contenuto è davvero valido i feedback positivi non si faranno attendere e saranno la guida per andare avanti o sterzare più o meno decisamente.
Ripeto, a mio avviso non esistono regole fisse valide per tutti, ma un metodo che va per approssimazioni successive. Anche perché sui social tutto è in continuo movimento.
E i clienti? I clienti possono arrivare in modi diversi ma uno dei canali che garantiscono il successo su questo fronte è la collaborazione con altri professionisti e il networking online e offline. Gli altri diventano garanzia della nostra professionalità al cospetto di clienti che ancora non ci conoscono.
Una delle più grandi paure dei freelance è quella di non essere pagati dai propri clienti. Quali sono i tuoi consigli per educare, laddove sia necessario, ai pagamenti puntuali e corretti i propri clienti? E quali sono i tuoi consigli per “educarsi” a una sana e profittevole gestione delle finanze quando si decide di lavorare con la partita IVA?
La fattura insoluta è un rischio concreto.
Come ho già detto sopra, una delle doti fondamentali è purtroppo la pazienza. Il tempo è galantuomo con i freelance e consente di acquisire l'esperienza necessaria a capire fin da subito se il cliente che si ha davanti rispetterà o meno gli accordi presi.
Ma non si può attendere di avere la giusta anzianità per incassare qualcosa. Quindi occorre tutelarsi con dei contratti che prevedano anticipi e pagamenti non troppo dilatati nel tempo, e poi non essere mai timidi nelle attività di recupero crediti.
Se invece guardiamo alle finanze del freelance, la prima cosa da tenere ben a mente è che il fatturato non è il reddito, che il fatturato non è interamente di proprietà del freelance, perché buona parte di esso è già di proprietà dello Stato, tra tasse e contributi, prima ancora di essere incassato.
Questo significa che sarebbe opportuno accantonare sempre circa il 50% dei propri incassi, in modo da costituire il tesoretto per pagare gli F24 che periodicamente arrivano dalla mail del commercialista, senza stress o brutte sorprese.
E infine valutare delle coperture assicurative sulla base dell'attività svolta, in modo da non restare del tutto scoperti se per un periodo non si potrà lavorare, per qualsiasi motivo.
Tutti i freelance e i piccoli imprenditori hanno bisogno di un partner affidabile per gestire le proprie finanze, a partire da un prodotto semplice e affidabile per gestire la propria fatturazione elettronica. Anche per le partite IVA con regime forfettario può essere una buona idea passare da subito all’elettronico. Con in più la possibilità di attivare la riconciliazione automatica delle fatture.
Per saperne di più, basta andare qui: https://invoicing.finom.it/
Vi aspettiamo!
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